LA MENTE E' COME UN PARACADUTE: FUNZIONA SOLO SE SI APRE ( A.Einstein)

ultimo treno x il padenghino:eek: ....la sorte ti da la possibilita' di pareggiare x la seconda volta il tuo infausto investimento:wall: .....xbear a 48 circa ....molla tutto e vattene a spasso :-o ultimo avvertimento dopodiche' tornera' a soffrire come prima (con semp) :wall::D
 
un chip...long
 

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Premafin,sequestrata lettera su ipotesi patto Ligresti-Mediobanca

martedì 24 luglio 2012 13:18


MILANO (Reuters) - La procura di Milano ha sequestrato il testo di una presunta ipotesi di accordo fa tra Salvatore Ligresti e l'AD di Mediobanca Alberto Nagel, in cui l'ex patron di Premafin e FonSai avanza alcune richieste in cambio dell'uscita della sua famiglia dal gruppo.
E' quanto hanno riferito oggi fonti investigative precisando che tra le clausole dell'accordo - che sarebbe stato raggiunto il 17 maggio - Ligresti chiedeva come buonuscita il 30% di Premafin, pari circa a 45 milioni di euro.
La copia della lettera, che è stata sequestrata su disposizione del gip Roberto Arnaldi, non risulta firmata.
Una fonte di Mediobanca ha detto che "(non c'è stato) nessun accordo coi Ligresti né (sono stati) mai fimati documenti".
Un'altra fonte vicina alla situazione ha spiegato a Reuters che il documento è una "proposta ispirata da Jonella Ligresti" per l'uscita della famiglia, che però "non è stata accettata".
All'incontro per la sua stesura avrebbero partecipato oltre a Ligresti e Nagel, anche la figlia del primo, Jonella e Cristina Rossello di Mediobanca. Secondo le fonti, anche l'AD di Unipol Carlo Cimbri sarebbe stato a conoscenza dell'accordo.
Salvatore Ligresti, interrogato la scorsa settimana, ha confermato l'accordo. Rossello è stata sentita questa mattina come testimone dal pm Luigi Orsi.
La procura di Milano ha aperto un'inchiesta sul gruppo assicurativo con le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta (per quanto riguarda le società fallite) e manipolazione del mercato, in cui è indagato Ligresti.
In un'altra inchiesta, l'ex patron del gruppo dallo scorso anno è iscritto sul registro degli indagati anche per ostacolo all'autorità di vigilanza.
Nell'ambito degli aumenti di capitale per la fusione con Unipol, la compagnia bolognese ha finalizzato l'ingresso in Premafin, la controllante di Fonsai, e ne detiene oggi l'81%
 
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