patatina 77
Creatore di UGC
Mi piacerebbe parlarne in tempi lontani dalla tragedia per non sembrare irrispettoso, ma temo di non trovare altre occasioni per fare alcuni appunti:
-Se era già stato inventato un termine per il fenomeno, il seracco, vuol dire che per quanto raro e imprevedibile il fenomeno esisteva. Non ci si può lamentare quindi che una parte della opinione pubblica, a torto o a ragione, pensi "se la sono andata a cercare".
Da questo pensiero derivano i sottopensieri per "l'assunzione di rischio" da parte di chi va in montagna in zone pericolose, come per chi va in moto o fuma o altro di coscientemente pericoloso. Cose che sono state scritte sopra. L"altro sottopensiero che ne deriva è "erano consapevoli del pericolo...quindi devono pagare". No comment.
Stando a ciò basterà mettere dei cartelli simili alle immagini raccapriccianti che vi sono sui pacchetti di sigaretta? "La montagna uccide:?" Mi sembra un po' pat-zesco.
-Altra riflessione è che fino ad adesso sembrava che le disgrazie succedessero solo a sprovveduti. Ultima solo in termini cronologici i Boys Scout sorpresi in quota dalla neve in pantaloncini e mezzi assicurati. Qui invece tutti esperti e attrezzati.Quindi? Quindi colpa della montagna dimenticata. Ah!
Fortuna che non è stato un incidente sul lavoro, che un colpevole bisogna per forza che ci sia, perché altrimenti la situazione sarebbe stata imbarazzante.
In realtà che appare in questa triste storia vi è uno dei mali dell'occidente quello che io chiamo il male dello zerovirgola.
Cioè l'incapacità di ammettere che nonostante si prendano provvedimenti e precauzioni sempre più stringenti affinché non succedano tragedie, queste nella percentuale dello zero virgola accadranno lo stesso.
Perché vi è la presunzione di poter controllare scientificamente tutto mentre invece vi sarà sempre una azione inspiegabile che porta....a un triste destino ineluttabile.
-Se era già stato inventato un termine per il fenomeno, il seracco, vuol dire che per quanto raro e imprevedibile il fenomeno esisteva. Non ci si può lamentare quindi che una parte della opinione pubblica, a torto o a ragione, pensi "se la sono andata a cercare".
Da questo pensiero derivano i sottopensieri per "l'assunzione di rischio" da parte di chi va in montagna in zone pericolose, come per chi va in moto o fuma o altro di coscientemente pericoloso. Cose che sono state scritte sopra. L"altro sottopensiero che ne deriva è "erano consapevoli del pericolo...quindi devono pagare". No comment.
Stando a ciò basterà mettere dei cartelli simili alle immagini raccapriccianti che vi sono sui pacchetti di sigaretta? "La montagna uccide:?" Mi sembra un po' pat-zesco.
-Altra riflessione è che fino ad adesso sembrava che le disgrazie succedessero solo a sprovveduti. Ultima solo in termini cronologici i Boys Scout sorpresi in quota dalla neve in pantaloncini e mezzi assicurati. Qui invece tutti esperti e attrezzati.Quindi? Quindi colpa della montagna dimenticata. Ah!
Fortuna che non è stato un incidente sul lavoro, che un colpevole bisogna per forza che ci sia, perché altrimenti la situazione sarebbe stata imbarazzante.
In realtà che appare in questa triste storia vi è uno dei mali dell'occidente quello che io chiamo il male dello zerovirgola.
Cioè l'incapacità di ammettere che nonostante si prendano provvedimenti e precauzioni sempre più stringenti affinché non succedano tragedie, queste nella percentuale dello zero virgola accadranno lo stesso.
Perché vi è la presunzione di poter controllare scientificamente tutto mentre invece vi sarà sempre una azione inspiegabile che porta....a un triste destino ineluttabile.