LA PARTE DIFFICILE NON E' DIMENTICARE iL PASSATO. LA PARTE DIFFICILE E' DIMENTICARE

“Corona ha sempre tenuto questo genere di ‘stage’- ha continuato – ed è un grande professionista.

Ora, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia,:rolleyes::mumble::mumble::mmmm::mmmm: (a me non risulta) ha anche un’immagine se vogliamo più pulita e sarà più facile far capire il grande professionista che è”.

Adesioni? “Molte.
La prima volta sono stato io ad organizzate un corso di questo tipo a Roma e ha avuto un grandissimo successo – ha concluso Cardia –
Da allora ne abbiamo sempre organizzati a Milano, con un grande successo quanto a partecipanti”.

Il costo del corso? Trecento euro per tre ore.
 
Buongiorno.....vi immaginate la Dany con questo ai piedi....la bionda volante......

E’ arrivato anche in Italia (a Milano e Napoli per ora) il mezzo di trasporto più piccolo ed ecologico mai visto sul mercato italiano.
Stiamo parlando del ‘Solowheel‘, il monociclo elettrico brevettato dall’azienda statunitense Inventist Inc, che risolve il problema della mobilità urbana, afflitta da problemi di spazi sempre più ristretti e dalle limitazioni per i mezzi inquinanti.
Chi ha provato ‘Solowheel’ sostiene che non bisogna essere equilibristi per usarlo: dopo mezz’ora si sono già imparati i rudimenti: accelerare e frenare. Estremamente comodo: può essere chiuso e comodamente portato a mano in autobus o metropolitana.
CARATTERISTICHE
Peso: 11kg
Carico massimo: 130 kg
Velocità massima: 16 km/h
Pendenza massima percorribile: 15-30%
Autonomia: *20km (dipende dal peso del conducente dal tipo di guida, dal vento, dal terreno)
Motore: Brushless 1500W, senza ingranaggi, nessun atrito
Quanto costa? Circa 1.900 euro
 
Federica Raccagni, la vedova, è furiosa: «Forse sarebbe stato meglio avere un'arma in casa perché ci saremmo difesi. Meglio un cattivo processo che un bel funerale». Il processo in discesa l' hanno invece avuto i malviventi che la notte dell'8 luglio 2014 penetrarono nella villetta di Pontoglio, in provincia di Brescia. Pietro, titolare di un' avviata macelleria in Franciacorta, fu svegliato dal cane che abbaiava disperatamente. Il tempo di vestirsi e di correre a vedere cosa stesse succedendo. "

Mio marito - ha raccontato la vedova al Giornale in un'intervista mi precedeva di qualche metro. Arrivato in tavernetta e superato un angolo si trovò davanti a quei balordi. Forse gridò e forse tentò una reazione, ma uno di loro prese una bottiglia e gliela spaccò con tutta la sua forza in testa.

Pietro cadde morto, picchiando violentemente la testa per terra». Anche se la fine giunse dopo un'interminabile e penosa agonia di undici giorni.
Il Tribunale di Brescia però ha valutato i fatti in altro modo, concedendo un trattamento soft agli albanesi, arrestati dopo un'indagine da manuale.

Già, il pm aveva contestato l'omicidio preterintenzionale e non quello volontario, ritenendo insomma che la situazione fosse sfuggita di mano al quartetto che non voleva ammazzare nessuno.

Questo spiega le pene relativamente miti, ancora più basse di quelle richieste dall'accusa.
Certo, è inquietante che si contesti con una certa facilità l'omicidio volontario al gioielliere o al benzinaio di turno che hanno solo difeso la proprietà o la cassa dalla prepotenza di gente senza scrupoli e poi si ipotizzino reati meno gravi per rapinatori e assassini».
 
Se in Italia per riparare una buca ci vogliono mesi, la Cina ha appena dimostrato al mondo intero che per abbattere e ricostruire un ponte a 10 corsìe ci vogliono solo 43 ore. È successo a Pechino, dove un'equipe di ingegneri ha progettato il rifacimento del ponte Sanyuan prevedendo nei calcoli ogni tipo di operazione logistica, inclusa la rimozione delle macerie ed il trasporto in loco di 1300 tonnellate di materiali necessari per la realizzazione della nuova struttura. Da applausi!
 
In Italia «ci sono un migliaio di potenziali jihadisti che da cinque anni sono continuamente controllati e monitorati da investigatori dell’antiterrorismo e dell’intelligence, un elenco di nomi compilato dal 2010 grazie al controllo dei contatti ai siti fondamentalisti provenienti dall’Italia». Lo scrive l’Espresso in un’inchiesta esclusiva. Secondo l’articolo, 007 e investigatori «non ritengono possibili assalti su larga scala come a Parigi» in Italia, «ma sono preoccupati per il rischio di attacchi nelle cittadine meno sorvegliate che possono essere messi in atto dai lupi solitari». L’attenzione, inoltre, non è puntata solo su Roma: «Potrebbero essere a rischio chiese e monumenti storici di cittadine del Centro e del Nord, dove la sorveglianza potrebbe essere minore rispetto a Roma e quindi anche le maglie delle forze dell’ordine risultano più larghe». Dall’inchiesta emerge inoltre che i sostenitori del jihad nel nostro paese «fanno fatica a reperire armi in Italia: da noi gli arsenali clandestini sono in mano alla criminalità organizzata e le mafie evitano qualunque rapporto con questi soggetti».
 
«Prima sono stati i dipendenti di Banca Etruria a vivere mesi di angoscia, con un rincorrersi di voci che a un certo punto è diventato uno stillicidio. Ora che i dipendenti sembrano, e sottolineo sembrano, avere recuperato una prospettiva di fiducia, dal Governo, dove siede un ministro la cui famiglia è stata… protagonista di questa storia italiana, è la volta di migliaia di risparmiatori privati e imprese che si ritrovano carta straccia. E solo per salvare i crediti che le altre banche vantano verso Banca Etruria.

Perché non deve essere la casalinga o la vecchietta che avevano riposto fiducia nella banca aretina a dover pagare, ma altri. Giudiziariamente e politicamente».

Un connubio tra gestione precommissariale e governo che «ha soltanto tratto in inganno i risparmiatori: una banca, che nella sua radice originaria si definiva popolare, contraddice dunque la sua ratio fondante. I vertici avevano bisogno di rastrellare investimenti in azioni e obbligazioni e ha fatto affidamento ai suoi clienti: ovviamente le persone si sono fidate. Ritengo dunque che l’intera operazione sia stata condotta con modalità che configurano evidenti responsabilità penali delle varie gestioni che si sono succedute negli anni e dei vari cda, dove chi vi sedeva con potere di firma ha ottenuto ingenti somme per poi, oggi, non restituirle».
 
La vicenda è nota ma va ricordato che quello che stiamo vivendo in questi giorni è l’epilogo di una storia di potere tra gruppi che si sono contesi l’istituto creditizio del nostro territorio con questi risultati: prima credito deteriorato, poi deficit pesante, quindi commissariamento e adesso 62.000 soci si sono visti azzerare un capitale nominale di 125 milioni di euro mentre 5.000 obbligazionisti subordinati hanno perso 250 milioni.

Ma ad Arezzo questo bagno di sangue come va quantificato?
È presto detto: si sono vaporizzati tra i 100 e i 150 milioni di euro. Uno scandalo che assume i contorni del furto con destrezza».
 
Ognuno di noi ha il proprio pensiero,ma non posso esimermi da dar ragione ai genitori. Imparate prima l'Italiano, poi l'inglese e poi il romeno (facoltativo)

Ladispoli ha 42mila abitanti e una nutrita comunità di romeni. Da quattro anni la scuola diretta da Agresti ha introdotto un’ora obbligatoria di romeno a settimana per i bambini tra i 3 e i 10 anni:
“È un modo – racconta il preside – per integrare meglio le due comunità”.

Ma a molti genitori l’iniziativa non è andata a genio.
“Sono loro che devono imparare l’italiano, non il contrario. Meglio insegnare l’inglese”.
 
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