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PILU

STATE SERENI
certo che siamo proprio uno schifo di popolo... ci fanno di tutto e sempre tutti con la testa bassa e mutismo e rassegnazione..

intanto anche nelle ricche nazioni...

Esplode la rivolta in Bretagna: tutta la regione in piazza e situazione fuori controllo | Il Faro Sul Mondo

I bretoni non ci stanno: dopo anni di celata insofferenza e dopo un diffuso malcontento generalizzato, la regione più a nord della Francia ha detto basta ed è in questi giorni interamente in piazza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, ha riguardato l’aumento delle tasse sui prodotti agricoli, sui quali si regge gran parte dell’economia bretone; ma ben presto la protesta di una singola categoria, si è trasformata nell’esplosione di un malcontento dell’intera popolazione della regione, da sempre poco incline ad essere assoggettata al governo centrale di Parigi.
Si perché in Bretagna il tricolore è quasi assente; chi va a visitare quei luoghi così stupendi che si affacciano sull’Atlantico, non chiami un cittadino del luogo con l’aggettivo francese o non si rivolga a lui in lingua francese, perché tutto ciò potrebbe passare addirittura come un’offesa. Tengono molto i bretoni alle proprie radici culturali e linguistiche, diverse da quelle del resto del paese e se poi Parigi impone scelte che condizionano la vita quotidiana e l’economia della regione, ecco che la bolla esplode e diventa quasi impossibile controllarla.
Mentre i media tradizionali spacciavano per imponenti le manifestazioni di piccoli gruppi di studenti contro le presunte politiche anti immigrazione del governo Hollande, in sordina in Bretagna i “berretti rossi” davano il via ad una sommossa che coinvolge tutta la regione. I berretti rossi sono il simbolo scelto dagli agricoltori in protesta, i quali indossano per l’appunto dei copricapi rossi come segno distintivo; dalle campagne, i tumulti sono arrivati alle città: Brest, Rennes su tutte, ma anche altri importanti centri, sono paralizzati da quasi una settimana tra scioperi, occupazioni e scontri con le forze dell’ordine.
Infatti, tutta la popolazione è scesa in piazza a dar manforte ai berretti rossi e la situazione sembra decisamente poco sotto controllo, anzi molte fonti locali affermano che è letteralmente sfuggita di mano a Polizia e Gendarmeria.
Emblematico ciò che avviene nelle autostrade: gran parte delle nuove accise infatti, vengono riscosse dai caselli autostradali e così, diversi cittadini, dopo aver piazzato delle micro cariche sui caselli, li hanno tirati giù in modo che venga difficile se non impossibile riscuotere i pedaggi.
Ben presto, una protesta di soli agricoltori, si è trasformata in una maxi mobilitazione di un’intera popolazione che rivendica anni di angherie e soprusi da parte del governo nazionale e che vuole difendere con grinta le proprie radici culturali.
A preoccupare l’Eliseo è anche un effetto domino che tutto ciò potrebbe avere in Francia e, perché no, in Europa: dopo aver cercato di nascondere la notizia, adesso però i media a seguito di 5 giorni di autentiche battaglie urbane, non possono più celare nulla e in un paese infastidito da governi che pensano più ai matrimoni gay che ad un’economia che non tira più, le immagini bretoni potrebbero dar manforte ad altri movimenti in altre regioni.

naturalmente i ns beneamati media concentratissimi su pd + o - l..tutto il resto ..deserto..zero assoluto...:-o:-o:wall::wall:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Chi ? Lei ?
 

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Val

Torniamo alla LIRA
,azzo Giò è da una vita che lo so.
Nel 1978 ero a S.Francisco per i mondiali Star, abbiamo conosciuto - io solo conosciuto, ma l'altro .......(ha scelto lui) :sad: - un'argentina, hostess ......da fine del mondo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
«Ho visto cose che non avrei mai immaginato».

C’è un limite a tutto, «mi vergogno e mi fermo».



A parlare è il senatore 44enne Stefano Esposito, attuale sottosegretario ai Trasporti.

Il “pasticciaccio brutto” della moltiplicazione delle tessere del Pd sta devastando l’immagine di un partito in cui la corsa per il potere è più importante del rispetto delle regole.

Esposito, nel partito dall’età di 16 anni, ha preso carta e penna e in una lunga lettera al segretario Epifani, si è autosospeso da tutti gli incarichi in conseguenza dei gravi fatti «che hanno macchiato il congresso del Pd di Torino».



Nel capoluogo piemontese, come spiega in un’intervista al Fatto Quotidiano, per votare il neosegretario provinciale Fabrizio Morri, ex ds riciclatosi renziano sotto l’egida del sinadco Fassino, pare sia accaduto di tutto.

Ma il punto più basso è stata sicuramente l’elezione a segretario nel circolo “storico” di Barriera di Milano di un ex carcerato (furto e ricettazione), Vincenzo Iati.



Un vecchio iscritto al partito era stato buon profeta, qualche giorno fa, contro l’andazzo delle primarie Pd: «Può votare chiunque passa, anche delinquenti, evasori…».

Solidarietà e sostegno al senatore Esposito giungono da Aldo Cuperlo: «Esposito si è sospeso dal Pd in seguito a un mese di denunce di episodi inaccettabili e inquietanti di malcostume e degenerazione della competizione politica interna al partito».


Ma cosa ha visto Esposito di così «inimmaginabile»?

«Qui siamo alla mutazione genetica del partito -risponde al Fatto – ci facciamo del male. Al mio circolo 111 iscritti in più. Gente che investe soldi. Quindici euro a tessera, se la cavano con 1600, 1700 euro. Quindicimila euro per mille tessere, il doppio per duemila. Non abbiamo più anticorpi».

I “signori delle tessere” hanno fatto eleggere un ex pregiudicato, ma Morri e Morgando, il segretario regionale del Pd, dicono che Esposito esagera…

Delle due l’una.

«Se le cose stanno così, non possiamo più dire agli altri che fanno schifo», sbotta Esposito che ne ha per tutti: «Io mi vergogno. Quando ho votato nel mio circolo c’erano due vecchietti. Sie erano dimenticati per chi votare», racconta. «Mi hanno chiesto: “La manda il presidente? Non ci ricordiamo i nomi».

Il presidente in questione, spiega, è quell’Andrea Stara, consigliere regionale e presidente di circoscrizione, «che si è fatto rimborsare pure il taglaerbe coli soldi pubblici. Si era autosospeso, ma adesso è tornato direttamente con le tessere».

E i due vecchietti quando hanno visto che per votare bisognava pagare, se ne sono andati, ma sono stati subito “intercettati”: «Sono usciti fuori – rivela Esposito- e si sono fatti dare 30 euro da un tizio. Siamo alla truffa».

In un passo della sua lettera a Epifani scrive: «Non posso accettare che le denunce di militanti e dirigenti del Pd torinese vengano squalificate alla stregua di pretestuosi attacchi al partito. Qualora gli organi nazionali del partito dovessero ritenere queste mie valutazioni prive di fondamento o addirittura calunniose come affermato dal Segretario Fabrizio Morri, ne trarrò le debite conseguenze trasformando l’auto-sospensione in dimissioni dal Pd e in dimissioni anche dal ruolo di Senatore».
 

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