BPI: assemblea rinviata al 21 settembre, in gioco l'offerta di CaixaBank
FTA Online News
Il gruppo bancario portoghese BPI ha comunicato oggi un ulteriore aggiornamento dell'assemblea dei soci al prossimo 21 settembre 2016. La decisione di prendere ancora tempo è stata presa con il 91,05% dei voti nell'ambito di un'assemblea alla quale era presente l'88,2% del capitale. Lo scorso 18 aprile la banca spagnolaCaixBank aveva annunciato un'offerta pubblica di acquisto mettendo sul piatto 1,113 euro per ogni azione di BPI e valutando l'intero gruppo 1,622 miliardi di euro.
CaixaBank era già il maggiore socio singolo di BPI con il 44,1 del capitale, ma aveva condizionato la propria offerta alla cancellazione dell'attuale limite all'esercizio di diritti di voto.
A oggi infatti, qualunque sia la percentuale del capitale di BPI controllata, esiste un tetto statutario all'esercizio di diritti di voto: fino a un massimo del 20% sul totale dei diritti di voto di BPI. Ad aprile CaixaBank aveva annunciato di avere promosso l'offerta dopo il fallimento del tentativo di accordo con Santoro Finance per una risoluzione dei problemi di eccessiva concentrazione del rischio in Angola. Questi avevano portato anche la Bce a promuovere dei procedimenti che CaixaBank chiedeva di interrompere.
L'ordine del giorno dell'assemblea posticipata al prossimo 21 settembre prevede proprio la cancellazione del tetto del 20% all'esercizio dei diritti di voto e il rinvio odierno della riunione dei soci è stato interpretato da diversi osservatori come un'ulteriore difficoltà opposta a CaixaBank nel suo piano di acquisizione di BPI.
L'azione di BPI a Lisbona perde in questo momento l'1,72% e quella di CaixaBank a Madrid l'1,55 per cento, ma occorre ricordare che in queste ore tutto il comparto bancario europeo subisce la pressione delle vendite come testimoniato dall'indice settoriale Stoxx Banks che cede l'1,38 per cento.
(GD)