La stangata di marzo !

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Tra una uscita dall'euro prima che sia troppo tardi, svalutare, beccarsi una inflazione cospiscua che distruggerà tutti i risparmi oltre alle tasse già aumentate e forse tornare a crescere e sottostare al volere dell' Europa che ci obbliga e obbligherà a pagare il debito in qualsiasi modo noncurante di eventuali effetti recessivi o sociali cosa preferite ?

Perchè non è che ci sia molta scelta al momento a meno di un miracolo che scoprono il modo di produrre energia gratis


quindi far default ??? non capisco

o pagare gli euri dei bonds con le nuove lire svalutate ?
 
Tertium non datur :D Nel senso che è stato fatto un patto col diavolo e lui non condona mai..
 
Tertium non datur :D Nel senso che è stato fatto un patto col diavolo e lui non condona mai..

deduco che tu escluda a priori che, seppur con difficoltà e sacrifici, ce la si possa fare?

certo saranno tempi grami, ma la storia é cosi'

una volta , ogni dieci anni ,c'era una guerra,in europa

quindi si deve arguire che siamo in mano a deficienti ?
 
Bisognerebbe definire cosa si intende per "farcela". Evitare il default si può, ma a che prezzo ?
L'economia si sta muovendo verso terreni inesplorati, secondo me. Magari la BCE decideràdi stampare trilionate su trilionate e il problema verrà procrastinato fino a quando sfuggirà di mano qualche variabile. Ci sono stati momenti negli ultimi mesi veramente brutti in cui sembrava che la situazione stesse degenerando in modo repentino.

Intanto la produzione industriale continua a scendere, in un ambiente dove non si può drogare oltre l'economia con la spesa pubblica e le famiglie e le imprese sono vessate di tasse.
Ho visto cose interessanti nel decreto liberalizzazioni e semplificazioni a favore delle imprese e c'è una legge di delega fiscale sulla nuova tassazione alle imprese, ho letto qualcosa sul Sole ma devo approfondire. L'unica speranza che posso nutrire è che queste manovre insieme al sacrificio sull'occupazione rilancino l'imprenditoria.
 
Ultima modifica:
Regno Unito, Cameron taglia: a rischio licenziamento 730mila dipendenti pubblici Impietosi i numeri resi noti dall'Office for Budget Responsibility (OBR):

nel 2011, ogni quattro mesi, in media 80mila statali e impiegati di enti locali hanno perso il posto di lavoro.


La prossima scure potrebbe essere la 'scala mobile' proposta dal ministro dell'Economia George Osborne La cura dimagrante per il settore pubblico del Regno Unito sta facendo effetto.


I tagli del governo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici, guidato da David Cameron, stanno rivoluzionando il mondo dei “civil servant”.


Così, entro la fine dell’attuale legislatura, ben 730mila dipendenti pubblici avranno perso il proprio posto di lavoro, contro una previsione di 400mila perdite fatta dallo stesso governo all’inizio del 2011. Le fonti ministeriali parlano di “cull”, traducibile più o meno con “abbattimento selettivo”.


Ma i numeri resi noti dall’Office for Budget Responsibility (OBR) sono impietosi: nel 2011, ogni quattro mesi, in media 80mila statali e dipendenti di enti locali hanno perso il posto. Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito non ha raggiunto i record toccati durante altri periodi di crisi economica. Ma non c’è da stare tranquilli.

Eppure, in Gran Bretagna, quello del dipendente pubblico continua a essere un lavoro ambito. I dati forniti dall’ufficio nazionale di statistica britannico mostrano come, nel 2011, un civil servant guadagnasse in media 4.300 sterline in più all’anno rispetto a un dipendente di un’azienda privata. Sempre lo scorso anno, lo stipendio annuale di un pubblico si attestava attorno alle 29mila sterline, contro le 24.500 di un lavoratore privato. Ma ora il ministro dell’Economia George Osborne, che ha presentato la legge finanziaria per il 2012, ha rilanciato la scala mobile, cioè adeguare gli stipendi in base al costo della vita della zona in cui si vive. Osborne ha parlato di “regionalizzazione”. Ma i sindacati temono questo approccio.

Secondo il Trade Union Congress (TUC), la scala mobile non farebbe altro che affossare le economie locali delle aree già povere, dove gli stipendi, nel caso, verrebbero rivisti al ribasso. Il sindacato sostiene che, per un’area di media grandezza, un calo degli stipendi di anche solo l’1 per cento significherebbe miliardi di sterline in meno all’economia della zona.


Stipendi più bassi, meno potere d’acquisto, meno soldi che tornano indietro con le tasse dirette e indirette. Il segretario del TUC, Brendan Barber, ha commentato: “Non sono gli stipendi del settore pubblico che limitano la crescita dell’occupazione nel settore privato.

Ma è la nostra economia stagnante, una mancanza di denaro che viene prestato dalle banche per gli investimenti. E consumatori che sono troppo spaventati dalla perdita del posto di lavoro per spendere e per far girare l’economia”. I dipendenti pubblici che vivono e lavorano nell’area di Londra già oggi hanno un bonus per il maggiore costo della vita. Ma istituzionalizzare questo metodo, dicono i sindacati, creerebbe svantaggi nelle zone meno ricche del regno.

Intanto, la disoccupazione è in calo. Alla fine del 2012 sarà leggermente cresciuta, raggiungendo i 2,8 milioni di disoccupati, l’8,7 per cento della forza lavoro. Nel 2013 calerà all’8,6 per cento, nel 2014 all’8, nel 2015 al 7,2 per cento e nel 2016 al 6,3 per cento. Chiaramente, al netto di nuovi sconvolgimenti finanziari mondiali. Il problema, comunque, continuerà a interessare i giovani.



Dal 2008 a oggi, la disoccupazione fra i 16 e i 24 anni è aumentata di otto punti percentuali. Anche per il taglio dei posti di lavoro nel settore pubblico, finora grande porto di approdo per neolaureati e neodiplomati. Eppure qualche segnale di speranza rimane: in futuro, in particolare dopo il 2016, un leggero abbassamento degli stipendi dei dipendenti pubblici consentirà alle amministrazioni statali e locali e controbilanciare il taglio dei posti di lavoro con nuove assunzioni, anche se il saldo resterà negativo.
 

è un troll come tale va preso.

io mi sono rotto le palle di scrivere qui, mi cassano thread, a questo permettono qualunque cosa.. vien pure di là a sporcare il thread su Chopin del quale capisce meno di una fava (ascolta gazebo)


è impossibile. Facciamo una petizione per limitarne la presenza ? io per esempio aspirerei a non averlo tra le palle nei miei thread. Altrimenti lascio perdere. io .
 
Si dà fuoco a Bologna davanti
all'Agenzia delle entrate: è gravissimo

L'uomo ha lasciato tre lettere. In una di queste, indirizzata
alla commissione tributaria, fa riferimento a dei debiti



BOLOGNA - Un uomo di 58 anni si è dato fuoco questa mattina alle 8 dentro una vettura parcheggiata davanti alla sede della agenzia delle entrate a Bologna.

E' gravissimo. L'uomo è ricoverato centro grandi ustionati di Parma, ha ustioni su tutto il corpo ed è gravissimo. Il sospetto è che a muoverlo siano stati problemi economici, giacché ha lasciato tre lettere, una proprio indirizzata alla commissione tributaria. In una delle missive l'uomo fa riferimento e pendenze tributarie: pare che si scusi, e dica di aver pagato le tasse. E annuncia l'intento di andarsene.

Le fiamme sono divampate attorno alle 8.20. L'uomo è uscito dalla vettura, parcheggiata in via Nanni Costa, e uno straniero ha cercato di salvarlo. Contemporaneamente alcuni passanti hanno chiamato la polizia municipale, impegnata nei pressi in operazioni di viabilità. Del caso si occupa il pm di turno Massimiliano Rossi. L'auto non è sequestrata ma verrà sottoposta ai rilievi scientifici.


Mercoledì 28 Marzo 2012 - 12:28 Ultimo aggiornamento: 14:00
 

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