LA TOLLERANZA (1 Viewer)

atomic71

Nuovo forumer
Di questi tempi mi capita spesso di chiedermi cosa sia la tolleranza:

forse un essere magnanimi ed acettare che qualcuno invada un tuo spazio senza averve il diritto.

forse un sonnecchiare,perche' piu' di tanto non ti da fastidio

forse un non rendersi conto che chi eccede il suo spazio ha un obbiettivo ben preciso.

In tutte le ipotesi alla base c'e' un'acettazione quasi sonnecchiante che implica la ricostituzione dello stato precedente non appena la trasgressione comincia a darmi fastidio.

:-o
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
Riflessione interessante: siamo spesso poco intolleranti delle imperfezioni e degli errori. Si distingue tra tolleranza nei confronti delle cose e nei confronti degli esseri umani. Nei confornti delle cose possiamo essere poco tolleranti, nessuno ci può accusare: se un vino non è buono sono poco tollerante, se una macchina non funziona bene sono poco tollerante. E' vero tuttavia che la mia tolleranza è inversamente proporzionale ai mezzi di cui dispongo. Se sono straricco posso comprare ogni mese un nuovo computer, se sono misero posso "tollerare" di cambiare pc ogni 10 anni.
Nei confronti degli esseri umani occorre naturalmente essere più tolleranti, anche perché è difficile stabilire un termine di paragone. Chi può decidere qual è il metro da utilizzare ? Le leggi stanno lì anche per questo, ma non è facile applicarle. La Chiesa cattolica insegna ad essere tolleranti (porgi l'altra guancia), ma non è possibile essere assolutamente tolleranti. Se tollero ogni sopruso sono destinato a morire, poi magari andrò in paradiso, ma ben presto i tolleranti come me spariranno, travolti da chi si è avvalso della loro tolleranza per appropriarsi dei loro beni e della loro vita.
Ci sono poi aspetti della vita o del mondo in cui viviamo che più che essere tollerati vengono "ignorati". Se devo pensare ogni giorno che ci sono bambini in numero spropositato che muoiono di fame, questo fa male, perciò è meglio ignorarlo. E' solo un esempio, se ne potrebbero fare tanti altri.
Ignorare e tollerare è anche un modo per tirare avanti, per sopravvivere. Se non tollerassimo e non ignorassimo saremmo sempre in guerra, sarebbe forse anche peggio. Ma se ignoriamo e tolleriamo troppo, lasciamo troppo spazio a chi ci può sopprimere. La giusta misura tocca ad ognuno di noi trovarla.
Prosit.
 

Lady White

Guest
atomic71 ha scritto:
Di questi tempi mi capita spesso di chiedermi cosa sia la tolleranza:

forse un essere magnanimi ed acettare che qualcuno invada un tuo spazio senza averve il diritto.

forse un sonnecchiare,perche' piu' di tanto non ti da fastidio

forse un non rendersi conto che chi eccede il suo spazio ha un obbiettivo ben preciso.

In tutte le ipotesi alla base c'e' un'acettazione quasi sonnecchiante che implica la ricostituzione dello stato precedente non appena la trasgressione comincia a darmi fastidio.

:-o

Le prime due messe insieme. :)
La magnanimità intesa non come una sorta di pseudoaltruismo bensì come l'avere un animo tanto grande e quieto che quando qualcuno lo viola si riesce a sopportare con pazienza e comprensione quel piccolo dolore.
E si va avanti :) consci che i dolori seri sono ben piu grandi.
 

atomic71

Nuovo forumer
adesso vi voglio provvocare:

Se ci ripensiamo alla luce dei due libri scritti dalla O. Fallaci.... comincio ad essere intollerante.

Non e' questione di falso buonismo, e' questione d'obiettivita'...
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
atomic71 ha scritto:
adesso vi voglio provvocare:

Se ci ripensiamo alla luce dei due libri scritti dalla O. Fallaci.... comincio ad essere intollerante.

Non e' questione di falso buonismo, e' questione d'obiettivita'...

Non sei provocante finché non diventi esplicito: ti riferisci forse ai musulmani ? O agli immigranti in generale ?
 

atomic71

Nuovo forumer
mi riferisco a quelli che sono devianti.

non mi reputo razzista, assolutamente no.

non acetto pero' l'inosservanza sistematica delle regole, leggi ,precetti ,consuetudini che siano.


in tal senso mi riferisco a tutti gli individui , italiani e non .

credo che il razzismo abbia come base l'ignoranza !
 

andrea65trader

Forumer attivo
Di questi tempi, la "tolleranza" significa

lasciar fare agli stranieri poveri e sfortunati, quello che tu non ti sogneresti nemmeno di pensare.

Andrea
 

cumulate

Forumer storico
andrea65trader ha scritto:
Di questi tempi, la "tolleranza" significa

lasciar fare agli stranieri poveri e sfortunati, quello che tu non ti sogneresti nemmeno di pensare.

Andrea

la tolleranza può anche esser vista come il precetto della Chiesa : "porgi l'altra guancia".
Non sto dicendo che sia giusto o errato. Mi limito ad osservare.
 

cumulate

Forumer storico
per quello che dice atomic (traspariva dal primo post la reale portata di ciò che pensava)
e ribadito da andrea, non si può che concordare.

Voltaire, liberista (non come i ns forzisti) diceva che la libertà di ognuno finisce laddovè inizia la liberta altrui.

Ora, è chiaro dove finisce la nostra ma non è chiaro dove inizia, o meglio dove finisce quella delle persone
che ospitiamo.

Si perchè anche uno di sinistra può pretendere di non avere gli stranieri in casa che vogliono
rispettare le loro regole ma ignorare le tue.

E' di sinistra anche avere il dovere di imporre a chi ospitiamo quali siano le regole civili che ci siamo dati
di generazione in generazione e che oggi costituiscono l'humus della ns civiltà.

Ciò che è paradossale è che in un paese fondamentalmente cattocomunista, che sta virando a destra e
governato oggi dalla destra populista lo straniero sia di fatto libero di infrangere tutte le regole che vuole.
E il motivo principale (a mio avviso) è che la burocrazia pensata per noi, ovvero per delle persone che pensano e
agiscono come noi siamo abituati a fare, non permette alle nostre organi di stato di agire come si dovrebbe.

Esempio terra terra.

Io scippo. Non vengo colto in flagrante ma mi prendono dopo un mese.
Vengo processato con i tempi biblici che conosciamo, ma alla fine sono quasi rovinato perchè mi è
difficile trovare lavoro privato, impensabile pubblico, e nella società sono additato come un reietto.

Lo straniero scippa. Non viene colto in flagrante ma lo prendono dopo un mese, come me.
Viene processato con i tempi biblici che conosciamo, ma alla fine non è rovinato, ne espulso come dovrebbe.
Anzi nella cerchia dei suoi connazionali viene stimato e conquista spazio sociale.

Le conclusioni ?
Che anche a sinistra si dovrebbe pensare di avere delle regole più flessibili da applicare per quelli che
non avendo nulla da perdere infrangono sistematicamente le regole che civilmente ci siamo dati.
 

atomic71

Nuovo forumer
per parlare di democrazia bisogna partire da una base comune,una sorta di parcondicio,in cui tutti condividono lo stesso stile di vita, e bisogna tutelare questa situazione (sto trascurando i disagi sociali).

non possiamo pensare che un individuo che arriva da una cultura diversa dalla nostra possa condividere il nostro stile di vita, dovremmo noi metterci in una condizione di relativismo culturale per poter analizzare e vedere se l'ingresso di molti extracomunitari sia funzionale per la nostra societa'
 

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