bell'articolo e semplice da capire:
http://www.saperinvestire.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1812&Itemid=114
mettiamo i puntini sulle i
di Luca Venditti
Nonostante oggi si faccia un gran parlare di Signoraggio ancora in pochi hanno compreso bene le dinamiche che si nascondono dietro ad esso. Decine di siti e di libri cercano di dare spiegazioni più o meno sommarie per un argomento che meriterebbe un’attenzione maggiore
E’ quindi necessario, prima di addentrarci nell’argomento, esporre definizioni universalmente accettate. Altrimenti rischieremmo di discutere all’infinito su un teorema del quale non sono stati definiti gli assiomi.
Definizione di Signoraggio: guadagno del sistema bancario dato dalla differenza tra valore nominale e valore intrinseco della cartamoneta emessa (di carta o scritturale), al quale si aggiunge il guadagno sugli interessi.
Fatto salvo il signoraggio sulle monete metalliche che va allo Stato poiché le conia.
Definizione tratta da Wikipedia (l’unica parte su cui mi trovo d’accordo): Il signoraggio è l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di moneta. Il termine deriva dal francese "seigneur", che in italiano significa “signore”. Nel Medio Evo infatti erano i signori feudali i titolari del diritto di battere moneta e i beneficiari del guadagno che ne derivava. Oggi gli economisti intendono per signoraggio, i redditi che la banca centrale e lo Stato ottengono grazie alla possibilità di ricreare base monetaria in condizioni di monopolio.
Quanto costa stampare una banconota?: Una banconota, sia essa da 500, 100, 50, 20, 10, 5 euro costa alla banca centrale 30 centesimi (fonte Banca Nazionale Svizzera).
Il conio delle monete, siano esse da 2, 1 euro o 50, 20, 10, 5, 2, 1 centesimi, costa allo Stato 15 centesimi. Si spiega il perché lo Stato conia monete e non banconote. Dai 10 centesimi in giù…lo Stato ci rimette!
A quanto ammonta il reddito monetario (signoraggio) su una singola banconota?: Esempio: Prendiamo una banconota da 100 euro. Alla banca centrale costa 30 centesimi. Essa però la presta al valore nominale (100 euro) in cambio di un eguale valore di titoli del debito pubblico. 100 – 0.3 = 99.70. Se ci aggiungiamo anche il T.U.S (tasso ufficiale di sconto) al 2,5% (su 100 euro fa 2,5 euro), allora abbiamo 99.70 + 2,5 = 102,20 euro! E’ questo il reddito monetario complessivo sulla singola banconota da 100 euro.
Le Banche Centrali sono enti pubblici di proprietà dello Stato? No. Esse sono banche private ad azionariato privato. Esempio: La BCE ha per azionista (con varie quote) le Banche Nazionali (compresa la banca d’inghilterra! Anche se il Regno Unito non adotta l’euro). Le Banche Nazionali, a loro volta, hanno come azionariato Banche Commerciali Private. Nel Caso della Banca D’Italia (Bankitalia s.p.a) essa è al 95% privata e solo il 5% è in mano all’INPS (che può definirsi ente pubblico).
Quali sono le Funzioni delle Banche Centrali? Le più importanti sono due: La stampa della cartamoneta (e relative funzioni conseguenti a tale azione) e il controllo sulle attività del sistema bancario commerciale.
In merito alla seconda funzione della banca centrale vi lascio, dandovi appuntamento al prossimo venerdì, con uno scioglilingua “intelligente” che ho pensato: “Il controllore che dovrebbe controllare il controllato, non può controllare il controllato se il controllato controlla il controllore”.
Luca Venditti
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