SINIBALDO
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L'AUTODIFESA DAVANTI AL CICR
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La verità del governatore
Nessuna scorrettezza, nè verso la Consob né verso gli organi dello Stato, sulla vicenda delle Opa bancarie.
La relazione di Fazio davanti al Cicr divide però il governo.
Che relazionerà il 2 settembre.
«La Banca d'Italia ha scrupolosamente osservato le norme dell'ordinamento comunitario e italiano».
Con questa parole Antonio Fazio ha oggi difeso il ruolo dell'istuto che presiede davanti al comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr) in un'audizione durata tre ore e terminata alle 13,00.
Da parte di Via Nazionale, ha scritto il governatore in una cartella di trenta pagine, non c'è stata nessuna scorrettezza, né tentativo di scavalcare il Parlamento e gli organi dello Stato.
Anzi: sulla intiricata vicenda dell'Antonveneta e della Banca popolare di Lodi c'è stata «una costante collaborazione con la Consob».
E poi, ha aggiunto, per giudicare un'operazione l'unico criterio è quello della «conformità alle leggi vigenti.
Non sussistono altri parametri».
Un chiaro riferimento al processo a mezzo stampa che ha dovuto subire dopo lo scoppio dell'affaire intercettazioni.
DIFESA DELLA POPOLARE DI LODI
Senza ombre anche la difesa della Banca popolare di Lodi e del suo amico Fiorani, verso i quali non ci sono stati favoritismi di sorta.
«La posizione attuale del Gruppo Bpi - dice Fazio - tenuto conto dell'aumento di capitale da 1,5 mld di euro recentemente realizzato, presenta ampie eccedenze patrimoniali rispetto ai requisiti minimi obbligatori».
Ora però bisogna intervenire:
«L'eventuale prosecuzione dell'Opa non potrà prescindere dalla tempestiva realizzazione degli ulteriori interventi di incremento patrimoniale già deliberati dagli organi aziendali e autorizzati dalla
Vigilanza (aumento di capitale per 300 milioni di euro, preferences share per 400 milioni di euro e conversione del prestito subordinato convertibile per 1.200 milioni di euro)».
DIVISO IL GOVERNO
Ad ascoltare la lettura delle 24 cartelle preparate da Fazio c'erano i ministri Siniscalco (Economia), La Malfa (Politiche comunitarie), Lunardi (Infrastrutture), Scajola (Attività produttive),
Alemanno (Politiche agricole), oltre che, invitato da Siniscalco anche se non formalmente membro del Cicr, il ministro della Giustizia, Roberto Castelli.
I pareri sono discordi.
Il più duro è Siniscalco:
«Non è un problema di legittimità degli atti. Il fatto è che ci sono 167 articoli del Financial Times.
Il problema è la credibilità del Paese».
E perplesso è anche Scajola.
Soddisfatto della relazione che definisce esauriente invece il ministro del Lavoro Maroni (Lega).
Ma il più entusiasta è il commento del ministro della Infrastrutture Lunardi (FI) che ha parlato «di relazione finalmente circostanziata e chiarificatrice»:
«La riunione è andata bene.
Il Cicr ha preso atto della relazione senza metterla ai voti.
Il governo parlerà della questione il 2 settembre (quando è convocato un Consiglio dei ministri, ndr)».
Secondo le indiscrezioni circolate alla vigilia della riunione sui temi al centro della relazione, Fazio non avrebbe fatto alcun accenno al tema dell'autoriforma della Banca d'Italia
come auspicavano invece diversi esponenti del mondo politico, a cominciare dal ministro dell'Economia Siniscalco.
Il governatore non avrebbe neppure fatto accenno alla possibilità di sue dimissioni. (da Panorama)
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La "Banda" bassotti ormai è all'opera............tenete le mani in tasca !!!!!!!!
SINIBALDO
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La verità del governatore
Nessuna scorrettezza, nè verso la Consob né verso gli organi dello Stato, sulla vicenda delle Opa bancarie.
La relazione di Fazio davanti al Cicr divide però il governo.
Che relazionerà il 2 settembre.
«La Banca d'Italia ha scrupolosamente osservato le norme dell'ordinamento comunitario e italiano».
Con questa parole Antonio Fazio ha oggi difeso il ruolo dell'istuto che presiede davanti al comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr) in un'audizione durata tre ore e terminata alle 13,00.
Da parte di Via Nazionale, ha scritto il governatore in una cartella di trenta pagine, non c'è stata nessuna scorrettezza, né tentativo di scavalcare il Parlamento e gli organi dello Stato.
Anzi: sulla intiricata vicenda dell'Antonveneta e della Banca popolare di Lodi c'è stata «una costante collaborazione con la Consob».
E poi, ha aggiunto, per giudicare un'operazione l'unico criterio è quello della «conformità alle leggi vigenti.
Non sussistono altri parametri».
Un chiaro riferimento al processo a mezzo stampa che ha dovuto subire dopo lo scoppio dell'affaire intercettazioni.
DIFESA DELLA POPOLARE DI LODI
Senza ombre anche la difesa della Banca popolare di Lodi e del suo amico Fiorani, verso i quali non ci sono stati favoritismi di sorta.
«La posizione attuale del Gruppo Bpi - dice Fazio - tenuto conto dell'aumento di capitale da 1,5 mld di euro recentemente realizzato, presenta ampie eccedenze patrimoniali rispetto ai requisiti minimi obbligatori».
Ora però bisogna intervenire:
«L'eventuale prosecuzione dell'Opa non potrà prescindere dalla tempestiva realizzazione degli ulteriori interventi di incremento patrimoniale già deliberati dagli organi aziendali e autorizzati dalla
Vigilanza (aumento di capitale per 300 milioni di euro, preferences share per 400 milioni di euro e conversione del prestito subordinato convertibile per 1.200 milioni di euro)».
DIVISO IL GOVERNO
Ad ascoltare la lettura delle 24 cartelle preparate da Fazio c'erano i ministri Siniscalco (Economia), La Malfa (Politiche comunitarie), Lunardi (Infrastrutture), Scajola (Attività produttive),
Alemanno (Politiche agricole), oltre che, invitato da Siniscalco anche se non formalmente membro del Cicr, il ministro della Giustizia, Roberto Castelli.
I pareri sono discordi.
Il più duro è Siniscalco:
«Non è un problema di legittimità degli atti. Il fatto è che ci sono 167 articoli del Financial Times.
Il problema è la credibilità del Paese».
E perplesso è anche Scajola.
Soddisfatto della relazione che definisce esauriente invece il ministro del Lavoro Maroni (Lega).
Ma il più entusiasta è il commento del ministro della Infrastrutture Lunardi (FI) che ha parlato «di relazione finalmente circostanziata e chiarificatrice»:
«La riunione è andata bene.
Il Cicr ha preso atto della relazione senza metterla ai voti.
Il governo parlerà della questione il 2 settembre (quando è convocato un Consiglio dei ministri, ndr)».
Secondo le indiscrezioni circolate alla vigilia della riunione sui temi al centro della relazione, Fazio non avrebbe fatto alcun accenno al tema dell'autoriforma della Banca d'Italia
come auspicavano invece diversi esponenti del mondo politico, a cominciare dal ministro dell'Economia Siniscalco.
Il governatore non avrebbe neppure fatto accenno alla possibilità di sue dimissioni. (da Panorama)
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La "Banda" bassotti ormai è all'opera............tenete le mani in tasca !!!!!!!!
SINIBALDO