LA VITA E' COME UNA FOTO... SE SORRIDI ViENE MEGLIO

Eccomi :-o...
Questa mattina lunga chiacchierata con una carissima amica che mi ha rivoltata come un calzino e adesso mi sento come se mi avesse investita un treno :eek::help::rolleyes:

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:D:up: Noi siamo più amiconi e ti diamo una pacca sulle spalle ;) e basta :)
 
Olà, la "madonna" ci prende pure per il .... in parlamento

Una sorte di Commissione consiliare informale che Emanuele Gatti, il capo del team di Bankitalia che ha condotto le due ispezioni in Banca Etruria, è riuscito a portare alla luce. Di questo direttorio facevano parte il presidente Luca Rosi e i due vice, Alfredo Berni e Pier Luigi Boschi. Secondo le carte di via Nazionale, il cui contenuto è stato riportato oggi da Repubblica, il consiglio di amministrazione aveva sostanzialmente "abdicato al suo ruolo" lasciando le decisioni più delicate al direttorio parallelo.
Il 13 gennaio 2015 Gatti viene sentito come persona informata dei fatti dai finanzieri di Arezzo che, per conto del procuratore capo Roberto Rossi, stavano indagando su Bronchi e Rosi. È in quell'occasione che iniziano a venir fuori le omissioni e i comportamenti anomali sulla gestione del credito e del patrimonio. "Il cda dell’Etruria ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo in materia, lasciando ampia discrezionalità all’Alta Direzione (il direttore generale e il presidente, ndr) - si legge nelle carte - il consiglio è composto da 15 elementi espressione del tessuto imprenditoriale e professionale aretino. Il contributo dialettico e propositivo dei consiglieri, quasi tutti privi di competenze specifiche, è risultato insufficiente". All'interno dell'istituto non c'era mai dibattito, tantomeno sulle questioni più rilevanti. Il cda veniva informato sulle operazioni deliberate, tra cui anche la vendita di obbligazioni subordinate ai clienti della banca, solo a cose fatte.
Pier Luigi Boschi diventa vicepresidente di Banca Etruria il 4 maggio 2014. Al suo fianco viene messo Alfredo Berni. Rosi, invece, viene nominato presidente. E nella gestione di papà Boschi i commissari di Bankitalia pongono particolare attenzione al ruolo della Commissione consiliare informale composta da presidente, vice presidenti e i consiglieri Nataloni (indagato per conflitto di interessi), Santoanastaso e Salini. "L’assenza di qualsiasi verbalizzazione delle attività svolte da tale 'commissione' ha concorso a rendere poco trasparente il processo decisionale - si legge su Repubblica - solo con molto ritardo il Cda dopo ulteriori sollecitazioni della vigilanza e i richiami del presidente del collegio sindacale, ha preso contezza dello stato di deterioramento della situazione tecnica di Banca Etruria".
 
:D:D:up: Ma lei... oltre ad essere un'amica insostituibile è anche couselor :-o... e mi sdruma aggggratisss :-o:d:

Ca..o ho dovuto andare su Wilkipedia :lol:
Counseling
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine counseling (o anche counselling secondo l'inglese britannico) indica un'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, scuola, lavoro). :lol::up: Ma a che ca..o serve :lol:
 
Non ammette mea culpa nemmeno davanti ai risparmiatori truffati dalle quattro banche fallite e salvate dal governo. Anzi, si fionda nell'ennesimo salvataggio d'ufficio di Maria Elena Boschi e famiglia. "Io dico che è arrivato il momento di voltare pagina: meno banche, meno banche di Paese - dice - io sto proteggendo i cittadini non servirà a nessuno cercare un facile capro espiatorio".

"È come se fosse guarita ma ancora non sta bene - dice nello studio di Rai1 - nel 2016 tutti i segnali dicono che andremo ancora meglio".

"Ho pagato 433 euro per le tasse sulla prima casa, soldi che il prossimo anno potrò mettere sui regali di Natale".

Come nega di aver aiutato il papà della Boschi nel brutto affare del fallimento di Banca Etruria. "Questo governo non guarda in faccia nessuno - dice - dove sta il conflitto se il papà della Boschi è stato sanzionato e se questo governo ha mandato a casa il cda dove sedeva?".

Eh già, ormai era arrivato ad un punto indefendibile, dico io. Ed è ora che qualcuno che sa, si dimetta,per onestà verso i cittadini, che neppure l'hanno votata.
 
E’ un romanzo sulle straordinarie coincidenze quello degli ultimi anni della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, dove quasi tutto si intreccia con la storia di palazzo Chigi e del governo di Matteo Renzi. E’ la banca della famiglia di Maria Elena Boschi. Fino al commissariamento che Bankitalia ha firmato l’11 febbraio scorso, ne era vicepresidente il papà, Pier Luigi Boschi. Era entrato prima come consigliere di amministrazione, poi aveva fatto parte del comitato esecutivo della banca insieme a un presidente- Lorenzo Rosi– con cui aveva anche rapporto di amicizia.
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Un ruolo non secondario (tutte le decisioni importanti passano dal comitato esecutivo), e non proprio svolto al meglio. Tanto è che il Governatore della Banca d’Italia il 23 settembre 2014 gli aveva comminato (in compagnia di altri 17 amministratori e dirigenti dell’Etruria) ben 4 multe da 36 mila euro, per un totale di 144 mila euro, quasi quanto lo stipendio che Boschi aveva come vicepresidente. Quattro irregolarità contestate: violazioni delle regole sulla governance, violazione delle norme sui controlli interni, carenze nella gestione e nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni all’organismo di vigilanza (la Banca d’Italia stessa). In banca c’era pure uno dei due fratelli del ministro, nonché figli del vicepresidente e membro del comitato esecutivo di Etruria: Emanuele Boschi.
 
Dall’aprile scorso Emanuele fa il commercialista esperto in spending review nello studio BL di Firenze (ne avrebbero un gran bisogno la sorella e il premier). Ma fino a quel momento la sua giovane carriera si è svolta tutta dentro Banca Etruria: per 5 anni fino al novembre 2012 “process analyst”, poi altri due anni come “cost manager” e gli ultimi sette mesi come “program e cost manager”. In banca aveva conosciuto Eleonora, la donna che a fine giugno 2014 ha portato all’altare ad Arezzo. Nella stessa banca aveva acceso anche il mutuo per comprare qualche mese prima di sposarsi la casa a Laterina, paese di famiglia. Un’abitazione popolare di 8,5 vani venduta dalla zia paterna Anna Boschi, con un mutuo ipotecario trentennale della Banca Etruria di 150 mila euro con un tasso di interesse annuo dell’1,5%. Al matrimonio di Emanuele con Eleonora fra gli invitati delle prime fila c’era anche Lorenzo Rosi, presidente di Banca Etruria che poi sarebbe stato come papà Boschi commissariato da Bankitalia.

Ma sul Vs. mutuo, Voi pagate l'1,5% ?
 

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