Ma la vera gemma che gli sta a cuore si chiama Egnazia Shopping mall srl. E’ una società nata proprio all’indomani della sua uscita da Banca Etruria, e Rosi ne diventa amministratore unico il 4 luglio scorso. Ha come scopo quello di riproporre in altre zone d’Italia il grande successo che ha avuto alle porte di Firenze The Mall, un centro commerciale-outlet che ha più visitatori degli Uffizi. Nell’azionariato ci sono due società di diritto panamense, c’è Andrea Bacci, un costruttore fiorentino che prima ristrutturò la villa di Pontassieve di Matteo Renzi, e poi fu dall’allora sindaco di Firenze nominato alla guida di una partecipata del Comune, la Florence Multimedia. L’azionista più rilevante della Egnazia è però un altro: la Nikila Invest di Ilaria e
Armando Niccolai. Sono loro a unire papà (e mamma) Renzi con la storia del gran capo dell’Etruria, Rosi. La Nikila infatti il 12 novembre 2014 fonda (40% a testa, e il 20% a un terzo azionista, la Creazione Focardi srl) con papà Renzi la Party srl, società che dovrebbe fare proprio le consulenze immobiliari su progetti come quello che poco dopo avrebbe avviato la Egnazia di Rosi (e della stessa Nikila). Amministratore unico della società quello stesso giorno viene nominata
Laura Bovoli, moglie di Tiziano e mamma di Renzi. Stranamente i genitori del premier si dimenticano entrambi di segnalare quella nuova società- la Party srl- nella dichiarazione patrimoniale che depositano il 6 agosto 2015 a palazzo Chigi secondo gli obblighi di legge. Ha nuove partecipazioni
Tiziano Renzi rispetto a quelle della dichiarazione precedente del 2013? “Sul mio onore no” risponde lui. “Ha nuove cariche societarie, lei, signora Bovoli in Renzi”. Stessa risposta: “Sul mio onore, no”. E invece entrambi non dicono la verità, perchè quella Party srl che cambia la situazione non viene citata.
Dopo l’unione societaria con i Renzi i due Niccolai che sono di Pistoia rafforzano i legami con Firenze: comprano per 25 milioni di euro il vecchio teatro comunale della città, che Renzi figlio aveva messo in vendita già nel 2009 per 44,5 milioni di euro. Un giorno del marzo scorsop nel suo abito di consulente immobiliare con cui aveva appunto dato i natali alla Party, papà Renzi spunta all’improvviso a Fasano in Puglia. E’ in una delegazione della Egnazia di cui Rosi è segretario ed azionista e sta per diventare anche amministratore unico. Con gli amministratori locali va a discutere della possibilità di realizzare centri commerciali come The Mall. Stessa visita a Sanremo. Pizzica tutti il Fatto quotidiano che lo scrive il 19 settembre scorso provando ad avere spiegazioni da papà Renzi che però non ne dà. A dire il vero non ci sarebbe nulla di strano, visto che quello è il nuovo business che sta cercando di fare con la sua Party. Ma come dimostra la mancata dichiarazione patrimoniale a palazzo Chigi, papà Renzi vuole tenere riservatissima questa nuova attività. Che fa incrociare nel business lui, i Niccolai e l’ex gran capo di Banca Etruria. Renzi sr e Rosi hanno un socio in comune e lavorano sullo stesso progetto, ma non sono soci diretti come ha voluto specificare ieri il suo avvocato: “Non esistono veicoli commerciali o finanziari nei quali Tiziano Renzi sia socio di Lorenzo Rosi. Tutte le illazioni sono quindi da decisamente respingere”. Però è il secondo incrocio -una coincidenza- fra la storia finale dell’Etruria e quelle delle famiglie di chi tiene le redini di governo.