LA VITA E' FATTA DI MOMENTI. NON RIMANERE AD ASPETTARLI. CREALI!

Ie informazioni relative a questo bombardamento provengono da due fonti:
la prima è l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, ovvero un’organizzazione di fatto composta da un solo uomo,
che vive e che scrive da Londra, e che dal 2011 è apertamente schierata contro il governo di Bashar al Assad.
La seconda fonte è quella dei White Helmets, ovvero l’organizzazione di soccorso messa in piedi da alcune bande militari che,
in un modo o nell’altro, rispondono ad Al Qaeda. La quale, fino a prova contraria, è riconosciuta come l’organizzazione terroristica
che avrebbe organizzato il peggiore attentato della storia americana, con i tremila morti delle Twin Towers.
Il fatto che l’Occidente dia credibilità mediatica a quello che per un decennio ne è stato il nemico mortale dovrebbe far riflettere.
 
A questo punto, non è importante sapere se davvero le povere vittime di questo bombardamento siano davvero cadute a causa del gas nervino
(e le immagini dei soccorritori che li assistono senza alcuna protezione, insieme al numero tutto sommato limitato di morti, lasciano più di qualche dubbio in merito),
o se siano morte a causa dell’esplosione di qualche deposito di armi chimiche dei ribelli, ipotesi plausibile che nessuno però potrà confermare.

Non è importante sapere che gli aerei usati nell’attacco – i Sukhoi Su22 – non possono utilizzare armi chimiche,
e che le ispezioni internazionali hanno detto che la Siria non disponeva più di queste armi chimiche.

La cosa importante, a questo punto, è chiedersi se sia logico che un governo, che per anni ha cercato di accreditarsi presso l’opinione pubblica mondiale
come bastione contro il terrorismo jihadista, decida di uccidere dei bambini usando armi non convenzionali, proprio nel momento in cui le due superpotenze decidono di dargli credito,
appoggiando di fatto la “reconquista” del territorio nazionale, e affidando al popolo siriano la scelta se tenersi Assad o se sbarazzarsene,
come dichiarato dal Segretario di Stato USA, Rex Tillerson, pochi giorni fa.
Ovvero la posizione tenuta, sin dal principio della guerra civile, dallo stesso presidente siriano.
E magari anche se si possa basare il proprio sdegno sulle “testimonianze” dei nipotini di Osama Bin Laden.
 
2012....non oggi......

Questa intervista del 2012 di Der Spiegel a Martin Schulz, oltre a dimostrare come in cinque anni non sia stato fatto nulla per risolvere i problemi della UE,
chiarisce il pensiero dell’odierno avversario della Merkel, sedicente socialdemocratico e possibile futuro Cancelliere tedesco:

“l’Europa è vitale per gli interessi nazionali”
– quelli tedeschi, ovviamente. Le sue parole di apparente accondiscendenza verso i paesi periferici vanno lette così:

è meglio mantenere gli altri paesi nella condizione di inoffensive colonie, e troppa intransigenza non aiuta.

Una sua affermazione è rivelatrice: senza l’euro, con un marco rivalutato,

“la Germania non dovrebbe temere la Cina, ma l’Italia e la Francia”.

Tutti gli elettori italiani e francesi ne dovrebbero essere consapevoli…
 

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