L'Angolo del Mistero delle Scienze e della Tecnologia

High Tech

Forumer attivo
Apro questo Thread per gli amici del Forum che nei ritagli di tempo hanno voglia di scambiarsi opinioni su tutta quell'immensa varietà di misteri che nel corso della sua esistenza l'uomo si è trovato ad affrontare....dalle antiche civiltà sparite nel nulla alle tracce di Alieni già nella preistoria a noi conosciuta, solo per fare qualche esempio .

Inoltre mi hanno sempre affascinato le nuove frontiere della Scienza e della tecnologia:robotica, ingegneria genetica, nanotecnologie, ecc. ecc... specialmente se poi il risultato è quello di produrre reali benefici all'uomo e all'ambiente che lo circonda...

Inizio postando un'articolo che spiega in modo palese come non possiamo essere gli unici essere viventi nell'universo....

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Gli "alieni" esistono
Ecco l'equazione della vita

Siamo soli nell’Universo oppure il nostro pianeta è solo uno dei tanti capace di ospitare la vita? Una domanda che in tanti si sono posti, ma alla quale, fino ad oggi, non si è ancora potuto dare una risposta certa. Secondo l’astrofisico Massimo Teodorani la vita nei pianeti extrasolari esiste senza ombra di dubbio. Grazie all'equazione di Drake, che procede sulla base di dati statistici, si può affermare che nella nostra galassia ci sono circa 300mila pianeti simili al nostro.

La formula, non semplicissima da capire per i non addetti ai lavori, è la seguente: “N = Sgalassia * Fsole * Fp * Fvita * Fint * Fcom * L”. Ma cosa significa? “R” è il ritmo medio della formazione di stelle rapportato all’età della galassia, “Fp” la frazione di stelle che posseggono sistemi planetari, “Na” il numero medio di pianeti in ciascun sistema planetario con ambienti favorevoli all’origine della vita, “Fv” è la frazione di tali pianeti favorevoli in cui la vita si sviluppa, “Fi” la frazione dei pianeti abitati su cui durante la vita del Sole locale si sviluppano forme di vita intelligenti dotate di capacità manipolative, “Fc” la frazione dei pianeti popolati da esseri intelligenti sui quali sorge durante la vita del Sole locale, una civiltà tecnica progredita e per ultimo “D” durata di vita della civiltà tecnica.

Il risultato della formula dice che per ogni 2480 parsec cubo esiste un pianeta con le caratteristiche estremamente simili a quelle della nostra vecchia cara Terra. Considerando poi che la nostra galassia misura approssimativamente mille e seicento miliardi di parsec cubi, si otterranno 600 milioni di pianeti abitabili sparsi per le galassia.

Certo si tratta pur sempre di formule, pertanto per una risposta alla domanda “esistono altre forme di vita nell’universo eccetto quella terrestre” è, “non si sa!”

A cura di GT
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Un grazie a chi vorrà partecipare....


High Tech
 
ciao high tech ho trovato questo ma me lo devo ancora leggere:

http://www.scienzeemisteri.it/

leggendo poi qua e la' si apprendono un sacco di stranezze
anche troppo azzardate alcune volte; voglio dire che molte
cose sono spiegabili senza andare a scomodare alieni o
eventi divini altre invece mi lasciano senza spiegazioni razionali
di sorta. Io sono fondamentalmente scettico perche' cerco sempre
la spiegazione logica perfino su dio,ma devo dire che su alcune cose
rimango veramente senza parole..
tipo il triangolo delle bermude o le strane similitudini tra la civilta'
maya e egizia, i vichinghi in america...
gengiskan :)
 
Grazie per il contributo gengiskan.....

L'avevo già visitato quel sito...interessante per le mappe e per gli
OOPART (oggetti impossibili- fuori dal loro tempo).

Per rimanere intema di stranezze preistoriche guarda qua ..
...e poi dimmi se ci credi o no hai giganti.... ;)



gig2.jpg





ti consiglio di fare un giretto qui >> http://www.acam.it/giganti.htm


Ciao
 
Ecco un bel oopart che mi ha sempre affascinato....con la tecnologia attuale si faticherebbe non poco per riprodurlo.......eppure pare abbia 10.000 anni...


ooparts2.jpg



E per quanto riguarda gli Alieni nella storia cosa ne pensate di questo ritrovamento nel Texas?

da18f05g.jpg
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Il cranio corrisponde ai visi disegnati secondo le indicazioni di chi afferma di aver avuto degli incontri ravvicinati con esseri extraterrestri. I lineamenti comprendono bocca piccolissima, fessure nasali ed "enormi" orbite oculari, dotate di strutture extra-ossee apparentemente atte a sostenere un bulbo oculare fuori misura. Quasi tutte le ossa sono cave. La mano ha un pollice opponibile più tre dita, ognuna con una giuntura, invece di due come negli umani. I piedi hanno quattro dita.

da http://www.edicolaweb.net/da18f02g.htm
 
sempre sul cristallo....

craniocri_bn.JPG



Senza dubbio il cristallo più enigmatico è il teschio, scoperto nel 1927 da F.A. Mitchell-Hedges sulla cima di un tempio in rovina nell'antica città maya di Lubaantum, Belize.

Il teschio era fatto di un singolo blocco di quarzo alto 12 cm, lungo 17 e largo dodici. Le sue proporzioni corrispondono a quelle di un piccolo cranio umano, dai dettagli perfetti. Molte anomalie vennero riscontrate durante gli studi effettuati nel 1970. Non furono usati strumenti di metallo per modellare il quarzo, che era stato trattato senza badare assolutamente all'asse naturale del cristallo, situazione impensabile nella moderna arte della lavorazione del quarzo.

Secondo gli studiosi gli venne dato un primo abbozzo di forma usando probabilmente il diamante. La fase di lucidatura e forma finale dovrebbe essere stata condotta con sabbia di cristalli di silicio e acqua. Se questo fosse vero, avrebbe richiesto trecento anni di lavoro continuo per ottenere tale risultato. Ad oggi, dopo essere andati sulla Luna e aver scalato montagne, sarebbe impossibile riprodurre un simile oggetto.
 
Continuiamo con i misteri Alieno-storici.....

da http://spazioinwind.libero.it/archeoscience/china/ancientchina.htm


TIBET E CINA:
I dischi di Baian Kara Ula

Poco prima della seconda guerra mondiale, un gruppo di archeologi cinesi si imbatterono in una caverna contenente una quantità di piccoli scheletri e di dischi di pietra, che furono decifrati solo vent'anni dopo. Questi dischi raccontavano la storia di un'astronave extraterrestre malamente atterrata nella zona montagnosa di Baian-Kara-Ula 12.000 anni fa. I giornali occidentali presero la notizia come "propaganda comunista", ma un operatore turistico tedesco ha confermato la storia: i dischi esistono (vedi foto).

Lentamente, le montagne di Baian-Kara-Ula, lungo il confine Cina-Tibet, iniziarono a rivelare i loro segreti agli archeologi. Gli scienziati scoprirono una intricata rete di gallerie interconnesse. In una di queste apparvero, ordinatamente allineate, le tombe di una razza che appariva alquanto particolare: esseri umani di dimensioni molto minute, eccetto i teschi, sproporzionatamente grandi.

All'inizio, gli scienziati credettero che le grotte fossero tane di scimmie; ma il loro dirigente, il professore di archeologia Chi Pu Thei, sottolineò di non aver mai sentito parlare di scimmie che inumano i loro morti. Durante il disseppellimento dei corpi, un archeologo recuperò un disco di pietra dal fondo di una fossa. Gli studiosi si raccolsero attorno all'artefatto, rigirandolo in ogni direzione, cercando di capirne il significato. Un foro circolare nel mezzo, e una spirale incisa verso l'interno o l'esterno, comunque la si volesse guardare, erano le uniche apparenti caratteristiche.

Un'ispezione più accurata mostrò che le scanalature, in realtà, erano una linea di piccole incisioni o segni. Ogni disco poteva quindi essere un "libro litico" ma, all'epoca della scoperta, nel 1938, nessuno possedeva un dizionario capace di interpretarlo. Tutti i dischi vennero raccolti insieme agli altri reperti ritrovati nell'area e non si vide ragione di considerarli speciali, erano solo bizzarri.

I dischi vennero conservati a Pechino dove, per i successivi vent'anni, un grande numero di esperti cercarono di interpretarli, ma inutilmente. Solo nel 1962 il Prof. Tsum Um Nui finalmente vi riuscì, e apprese l'incredibile messaggio contenuto nei dischi. Egli annunciò le sue scoperte ad un piccolo gruppo di amici e colleghi, ma il grosso pubblico sarebbe stato sempre tenuto, deliberatamente, all'oscuro, in quanto le autorità ritennero più prudente non annunciare le scoperte del professore, al punto che l'Accademia di Preistoria di Pechino gli proibì di pubblicare qualunque notizia in merito (un cover-up "made in China"). Così, dopo due anni di totale frustrazione, il professore e quattro suoi colleghi furono autorizzati a pubblicare il risultato della loro ricerca, che chiamarono "Rapporto su un'astronave che, come riportato sui dischi, discese sulla Terra 12.000 anni fa".

I dischi trovati nella grotta, 716 in tutto, raccontavano la storia degli abitanti di un altro mondo bloccati sulle montagne di Baian-Kara-Ula. Le intenzioni pacifiche di questi esseri non furono compresi dalla popolazione locale. Molti di loro vennero inseguiti e uccisi dai membri della tribù Han, che vivevano nelle grotte vicine. Il professor Tsum Um Nui lesse alcune righe della sua traduzione: "I Dropa sbucarono dalle nubi con i loro aeroplani. Prima dell'alba i nostri uomini, donne e bambini si nascosero nelle grotte per dieci volte. Quando alla fine capirono i segni del linguaggio dei Dropa realizzarono che i nuovi arrivati avevano intenzioni pacifiche..."

Un'altra parte del testo dice che gli Han furono dispiaciuti che i Dropa fossero precipitati in quella zona impervia e che non fossero in grado di costruire un nuovo veicolo per tornare al loro pianeta. Ma i colleghi, totalmente increduli, derisero Tsum Um Nui e tale atteggiamento indispettì il professore che decise di trasferirsi in Giappone dove morì qualche anno dopo.


Dopo 25 anni altri archeologi raccolsero nuovi elementi sul sito dove era stata effettuata la scoperta in base ai quali la storia, come appariva nella traduzione di Tsum Um Nui, poteva risultare corretta. Leggende, che ancora circolavano a quel tempo, parlavano di uomini bassi, senza capelli, di colorito giallo, che "erano discesi dalle nubi molto tempo prima". Quegli esseri avevano grosse e nodose teste su piccoli corpi ed erano mostruosi a vedersi, secondo gli abitanti locali che li avevano inseguiti a cavallo. La loro descrizione coincideva con le caratteristiche dei corpi che il professor Chi Pu Thei recuperò nel 1938.

All'interno delle grotte furono trovate pitture murali che indicavano il sorgere del Sole, la Luna, stelle non identificate e la Terra, tutte interconnesse da linee punteggiate. I dischi e i contenuti delle grotte furono datati a circa 10.000 anni prima di Cristo. Le grotte erano ancora abitate da due tribù che si autodefinivano Han e Dropa, questi ultimi alquanto strani. Alti a malapena un metro e trenta, non erano né cinesi né tibetani e gli esperti brancolavano nel buio in merito all'individuazione del loro ceppo etnico.

Il rapporto sulla traduzione dei dischi, pubblicato nel 1964, non avrebbe segnato la fine di questo mistero, infatti altri privati ed organizzazioni di ricerca se ne stavano interessando. I dischi furono esaminati da scienziati sovietici, che dopo aver rimosso parti di "sporcizia" e condotto analisi chimiche, rimasero di stucco nel constatare che i dischi contenevano quantità piuttosto alte di cobalto e di altri metalli. Furono quindi messi in rotazione su una macchina simile ad un fonografo. Attivato il dispositivo, i dischi "vibravano" o "ronzavano" come se una carica elettrica passasse attraverso il disco ad un ritmo particolare o che, come disse uno scienziato sovietico, "essi facessero parte di un circuito elettrico". Era la prova che, in qualche modo, un tempo i dischi erano stati esposti ad elevate cariche elettriche.

Poco dopo la decifrazione di Tsum Um Nui, alla fine degli anni '60, esplose la rivoluzione culturale in Cina, e nessuno si occupò più di quei dischi e del loro messaggio. Nel 1974 l'ingegnere austriaco Ernst Wegerer si imbatté in due dischi nel Museo Bampo di Xiang e li fotografò. Fu però Hartwig Hausdorf, nel marzo 1994, a cambiare la situazione. Assieme all'amico Peter Krassa partirono per la Cina alla ricerca dei dischi. Tra mille difficoltà - il direttore del museo, a causa della foto concessa a Wegerer era stato destituito e i dischi erano stati rimossi dalle sale del museo, ma l'ostinazione di Hausdorf, arrivato fino in Cina per quei dischi, infine vinse, ma gli fu mostrata solo una copia ingrandita di quei dischi.

Raccolsero anche la storia di un inglese, il Dott. Karyl Robin-Evans, a cui avevano mostrato un disco in pietra che credeva fosse stato trovato in Nepal. Il disco aveva il raggio di 12 centimetri e lo spessore di 5 centimetri. Il professore aveva posto il disco su una bilancia-registratore, che mostrava come nello spazio di tre ore e mezza il disco, apparentemente, guadagnava e perdeva peso. Come poteva un disco di pietra cambiare peso? Robin-Evans si mise allora in viaggio verso le montagne della Cina, alla ricerca della tribù Dzopa.


La regione di Baian-Kara-Ula non aveva risentito molto dell'invasione cinese. Robin-Evans riuscì a raggiungere la meta e a guadagnarsi la fiducia della gente Dzopa. Aveva con sé un linguista, che gli insegnò i rudimenti della lingua Dzopa e Lurgan-La, il capo religioso degli Dzopa, gli raccontò la storia della sua tribù, il cui pianeta natale si trova nel sistema di Sirio. Lurgan-La gli spiegò che due missioni erano state inviate sulla Terra, la prima 20.000 anni fa, la seconda nel 1014 prima di Cristo. Durante quest'ultima visita alcune astronavi precipitarono e i sopravvissuti non furono più in grado di lasciare la Terra: gli Dzopa erano i discendenti diretti di questa gente. Tra i beni di Robin-evans vi era un'incredibile fotografia: La coppia reale Hueypah-La e Veez-La. Erano alti rispettivamente 1,2 e 1,07 metri! Non solo le loro dimensioni corporee erano inusuali, ma lo era anche la loro fisionomia. Era importante pure stabilire se i "Dropa" e gli "Dzopa" costituissero una sola tribù oppure appartenessero a nuclei diversi, una controversia di cui Robin-Evans sembrava fosse al corrente. Sebbene il termine "Dropa" rappresentasse la corretta sillabazione, "Dzopa", o piuttosto "Tsopa" era più vicino alla pronuncia esatta della parola.

Restavano due problemi: la datazione dei dischi di pietra, 12.000 anni fa, non coincideva con le affermazioni del capo religioso: 20.000 anni fa e 1014 anni prima di Cristo. E inoltre, i dischi sembravano contenere descrizioni contraddittorie: parlavano di individui appartenenti alla tribù Dzopa nel riferirsi ai Dropa e i dischi erano stati scritti dai Dropa. Forse alcuni locali si mescolarono ai Dropa? O le informazioni furono in qualche modo alterate? Sebbene Hausdorf, Krassa e Robin-Evans non sono stati in grado di spiegare queste contraddizioni, altri ricercatori potranno contribuire a chiarire gli aspetti ancora oscuri di questo caso. Hausdorf è stato comunque in grado di provare che i dischi di pietra e la tribù Dzopa sono realmente esistiti. E questa storia potrebbe portare a nuove più importanti scoperte.



disk2.jpg
 
anche questo è un argomento interessante.....


da http://web.infinito.it/utenti/f/facs.mi/body_ica.html

Le Pietre di Ica

Tutti conoscono le celebri linee di Nazca, in Perù. Ma sempre dalla stessa zona provengono alcuni reperti archeologici, il cui mistero è altrettanto inesplicabile. In questa zona le precipitazioni sono davvero scarse, ma nel 1961 ci fu una serie piogge anomale. I letti dei fiumi, normalmente secchi, si riempirono al massimo della loro capacità, mentre i fiumi normalmente calmi si trasformarono in un flusso alluvionale. In un piccolo paese, vicino alle linee di Nazca, gli argini del vicino fiume Ica furono profondamente erosi, rivelando diverse centinaia di sassi incisi che erano stati sepolti all'interno di camere sotterranee. Non appena il corso d'acqua si ritirò, questi sassi rimasero lungo gli argini del fiume.

La popolazione locale iniziò a collezionare questi sassi scolpiti, ma un fisico del posto, il Dr. Javier Cabrera, osservando alcuni di questi reperti, si accorse di un'evidente anomalia. Uno dei sassi conteneva l'immagine di un pesce appartenente ad una specie ormai estinta.
La sua curiosità aumentò ed egli andò alla ricerca di altre pietre. Aiutato dagli abitanti locali, ha raccolto ed interpretato negli ultimi 20 anni oltre 11.000 reperti, che ora costituiscono la collezione delle "pietre di Ica".

Le pietre sono di diverse dimensioni. Le più piccole possono essere tranquillamente tenute in mano, le più grandi arrivano circa ad un metro di larghezza. Ma la cosa comune è che tutte le pietre hanno figure incise con una linea continua sulla loro superficie. Il solco dell'incisione appare più chiaro della restante superficie, ma lo strato di ossido che ricopre il sasso è presente anche all'interno dei solchi, dimostra che i disegni sono molto antichi. Questi disegni potrebbero facilmente essere attribuiti ad una delle civiltà precolombiane, se non fosse per il fatto che i soggetti ritratti fanno decadere anche questa ipotesi: troviamo misteriose ed inspiegabili raffigurazioni di dinosauri, di uomini che volano in groppa a pterosauri e chiare scene di trapianti di organi (fegato, reni, cuore, ecc.) e carte geografiche dell'intero pianeta.

Sophia Melewska, geologa ed antropologa, incaricata di investigare sui reperti, concorda sulla loro autenticità. Dopo lo studio della collezione di Ica, la Melewska definì la scoperta uno "shock intellettuale". Le pietre di Ica sono la prova dell'esistenza di una civiltà avanzata che aveva conoscenze in campo chirurgico, sulla storia passata del pianeta e sulla stessa evoluzione della Terra. Come è possibile questo? Melewska è uno degli scienziati che ora sta tentando di rivolgere l'attenzione del mondo accademico su questa preziosa scoperta. Ma questa è una dura battaglia.

Al contrario di altri ritrovamenti che possono contenere materiali organici (ad esempio, delle statuette di terracotta spesso contengono frammenti di paglia), le pietre di Ica, essendo di solida roccia, non contengono materiali organici, quindi non è possibile determinarne l'età. La tecnica di analisi al radiocarbonio, infatti, può essere solo eseguita su materiali organici. La superficie di questi sassi, comunque, ha una copertura che è il risultato del deposito di batteri e minuscoli organismi che, nel corso dei secoli, hanno aderito alla superficie. E questo deposito è uniforme su tutta la superficie, anche all'interno delle incisioni. In effetti, il contenuto dei disegni, in particolare gli animali estinti, dovrebbero fornirci un'idea sull'età dei reperti. Potrebbero dei dinosauri essere sopravvissuti fino a tempi relativamente recenti? Qualche debole prova potrebbe esserci. Alcune specie di animali, creduti estinti, sono stati ritrovati congelati e in buono stato di conservazione. Ad esempio, dei mastodonti (una specie di elefante peloso) sono stati ritrovati nei ghiacci siberiani. I loro corpi erano così preservati che, durante l'autopsia, sono stati trovati nel loro stomaco giunchiglie fresche ed erbe dolci non ancora digeriti. D'altronde nessuna delle pietre raffigura mastodonti e nessun dinosauro congelato è mai stato trovato, mentre gli pterosauri sono vissuti tra i 140 e i 180 milioni di anni fa. Ultimamente le incisioni delle pietre sono state autenticate da alcuni laboratori in Germania. Le analisi petrografiche più recenti collocano le pietre (dal peso specifico anomalo) nell'età mesozoica, cioè tra i 65 e i 230 milioni anni.


La collezione di Ica è organizzata per soggetti ed include:

Le varie razze presenti sul pianeta
Animali antichi

Continenti perduti

alcune pietre mostrano gli emisferi terrestri indicando l'esistenza di continenti sconosciuti, forse Atlantide, Mu e Lemuria, di cui oggi rimane conoscenza nella nostra mitologia


Cataclismi del pianeta

con l'aiuto di geologi, il Dr. Cabrera ha cercato di interpretare le mappe geografiche. Basandosi su sofisticate simulazioni al computer, ha confermato che il profilo dei continenti è estremamente accurato e concorda con la situazione geologica del pianeta, come doveva essere 13 milioni di anni fa.


Procedure mediche

trapianti di organi e di emisferi cerebrali estrazione di materiale cellulare dalla placenta e sua reintroduzione nell'organismo per impedire il rigetto degli organi
parto cesareo unitamente ad agopuntura come forma di anestesia apparecchi per mantenere in vita gli operati, alimentati da una forma di energia che sembra provenire dallo stesso chirurgo
manipolazione di codici genetici e prolungamento della vita
i vasi sanguigni vengono ricollegati utilizzati tubi riassorbibili dal corpo, sfruttando la naturale rigenerazione delle cellule


Astronomia e viaggi spaziali

secondo il Dr. Cabrera chi ha inciso le pietre era a conoscenza dell'esistenza della vita su altri pianeti e galassie e possedeva dispositivi tecnologici per viaggiare nello spazio. In effetti alcune rappresentazioni dei continenti della terra sono molto simili a fotografie aeree scattate da grande altezza. Cabrera suggerisce la possibilità che la piana di Nazca, con i suoi disegni visibili solo da un aereo, fosse una specie di base di partenza per questi veicoli.
Una delle pietre mostra un uomo che osserva una cometa a mezzo di un telescopio. Nello stesso disegno sono rappresentati i pianeti Giove e Venere e un eclissi di sole. Altre pietre rappresentano 13 diverse costellazioni incluse le Pleiadi.


Strumenti musicali

Non solo è stato confermato che non può essere stabilita nessuna relazione con le culture andine conosciute, inca e preincaiche, ma è chiaro che le pietre costituiscono una vera e propria biblioteca, una biblioteca di pietra che racchiude un bagaglio conoscitivo straordinario, di gran lunga più evoluto del nostro .


Con oltre 15.000 pietre scoperte fino ad oggi e le teorie conseguenti alla loro interpretazione, l'enigma è ancora lontano da una conclusione definitiva; in ogni caso è ben lontano dagli attuali paradigmi scientifici e può essere considerato il teatro di un avvenimento di enorme importanza antropologica che potrebbe far riscrivere del tutto la storia dell'umanità.

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