L'angolo della poesia

Mi Piaci quando taci - Pablo Neruda

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca.
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi e che un bacio
ti abbia chiuso la bocca.
Siccome ogni cosa è piena della mia anima tu emergi dalle cose,
piena dell'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima, e assomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
Sembri lamentarti, farfalla che tuba.
E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge: lascia che io taccia con il silenzio tuo.
Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e stellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Poi basta una parola, un sorriso.
E sono felice, felice che non sia vero.
 
Primavera Nino Silenzi

Il sole splendido
nell’azzurro cielo
frantuma il muro
dei ricordi nebbiosi
liberando luminoso
la mente dalle sue tristi ombre.
Torna a pulsare il cuore
con nuova forza,
rinnova caldo il sangue
la sua gioia vitale,
palpitano le vene
desiderose d’amore.
Domina vittoriosa la luce
dalle bianche vette al mare,
e il giorno sorride,
e anche la notte
non è più notte.
 
Circonferenza, sposa del timore,
tu possedendo sarai posseduta
da ogni cavaliere consacrato
che abbia il coraggio di desiderarti.
Emily Dickinson
 
il vispo teresio

il vispoTeresio
Luigi Sailer (1825 - 1885)

Il vispo Teresio
avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta

E tutto giulivo
stringendola viva
gridava a distesa:
"L’ho presa! L’ho presa!".



A lui supplicando
l’afflitta gridò:
"Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l’ale!


Deh, lasciami! Anch’io
son figlia di Dio!".
 
Ultima modifica di un moderatore:
Teresio, pentito
allenta le dita:
"Va', torna all'erbetta,
gentil farfalletta".

Confuso, pentito
Teresio arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì.
 
Sognai che lei sedeva vicino al mio capo,
arruffando teneramente i capelli
con le dita, suonando la melodia
del suo tocco.
Guardai il suo volto,
e lottai con le lacrime,
finché l'agonia di parole non dette
lacerò il mio sonno come una bolla.

Mi sedetti sul letto e guardai lo splendore
della Via Lattea sopra la finestra,
come un mondo di silenzio in fiamme,
e mi chiesi se in questo momento
lei sognasse un sogno simile al mio.
 
Poesia "Sui figli" di Kahlil Gibran

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=uspibforJHE]‪Poesia "Sui figli" di Kahlil Gibran‬‏ - YouTube[/ame]
 
Per dire cos’ hai fatto
di me, non ho parole.

cerco solo la notte
fuggo davanti al sole.
La notte mi par d’oro
più di ogni sole al mondo,
sogno allora una bella
donna dal capo biondo.
Sogno le dolci cose,
che il tuo sguardo annunciava,
remoto paradiso
di canti risuonava.
Guarda a lungo la notte
e una nube veloce
per dire cos’ hai fatto
di me, non ho la voce.
Hermann Hesse
 
Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra.
Lei è dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco.
L'amore che provo è la mia vita,
che scorre veloce come il fiume
durante le piene dell'autunno,
che scivola in sereno abbandono.
Le mie canzoni sono una sola cosa
col mio amore, come l'acqua che mormora
con le sue onde, le sue correnti.

Tagore
 
Ultima modifica:
Inno alla vita


È bello avere scelto
Di vivere la vita
E collocare il tempo
Dentro un cuore infinito,
E avere visto le sue mani
Posarsi sopra il mondo
Come su di una mela
In un orto concluso,
Avere amato la terra,
La luna e il sole
Con un’intimità senza pari,
E avere affidato
Il mondo alla sua memoria
Come un cavaliere luminoso
Si concede al suo cavallo nero,
Avere dato un volto
A queste parole:
Donna, bambini,
Essere divenuto lido
Di continenti erranti,
E aver ferito l’anima
A piccoli colpi di remo
Per non impaurirla
Con un urto improvviso.
È bello aver conosciuto
L’ombra sotto le foglie
E avere sentito l’età
Arrampicarsi sul corpo nudo
Avere accompagnato
Lo scorrere doloroso
Di sangue cupo nelle vene
E reso lucente come oro il silenzio
Della stella Pazienza,
E avere tutte queste parole
Che si muovono nella testa
Scegliere le meno belle
Per regalare loro un momento di festa,
Aver sentito la vita
Frettolosa e poco amata
E averla imprigionata
In questa poesia.

Jules Supervielle
 

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