L'angolo della poesia

Il suo volto era in un letto di chiome,
come fiori in un prato -
la sua mano era più bianca dell'olio
che bruciando alimenta luci sacre.
La sua lingua era più tenera
dell'armonia che oscilla nelle foglie -
chi l'ascolta può rimanere incredulo,
ma chi ne fa esperienza crede.

E. Dickinson
 
Un po' di Alda Merini

Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d'orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l'immobilità mi fa terrore
 
Con le membra lacerate dai suoni

Con le membra lacerate dai suoni
dai fulmini delle arcate segrete del sogno,
con le membra che chiedono pietà
io mi alzo a scrivere incerta,
so che le mie carte cadranno nel sonno
di molti critici disattenti,
so che non farò mai clangore né rime
ma devo ugualmente scrivere
per quella corda segreta
che mi porto avvinghiata al collo
come un cappio deciso a frantumarmi.
 
Il mio passato

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.
 
Spazio spazio io voglio

Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano
 
[SIZE=+3]Argentea[/SIZE]
Quando prona, co'l ventre ne l'arena,
nuda si lascia a'l conquistare lento
de le maree, non dunque a luna piena
ella è una grande statua di argento?

Venere Callipige in una oscena
posa. Scolpiti ne'l tondeggiamento
de' lombi stan due solchi; ampia la schiena
piegasi ad un profondo incavamento.

Cresce il flutto e la bagna. Ella si scuote
io a'l senso di quel gelido contatto
e di piacer le vibrano le terga.

Il flutto su la faccia la percuote;
ma rimane godendo ella in quell'atto
fin che l'alta marea non la sommerga.
 
Sete di te m'incalza...

Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.

Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
 
la dedico a Claire :)

Sia benedetta la patata

ed il buon Dio che l'ha creata.

In natura è la regina.

Novella oppur d'annata da bianchi e neri è apprezzata,

e non ci vuole una gran scienza per dir che non ne puoi star senza.

Ma c'è qualcuno, a dire tutto, cui non piace questo frutto

preferendo, lui meschino, un bel turgido zucchino.

Noi non tange questa cosa se a una donna preparata

deliziamo la patata.

Paffutella e delicata o forte e rigogliosa

non fa male la patata, preparata a tutte l'ore, con licenza del dottore,

stuzzicante aperitivo o rilassante digestivo.

Ogni tipo di patata, esotica o nostrana è da noi ben' accettata !!

:)
 

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