LASCIA CHE TUTTO SCORRA COME LA PIOGGIA SULLA PELLE.

Il "gioiello" di beneficienza di cui è direttrice si chiama Migrant Offshore Aid Station (Moas),
una associazione con sede a Malta e che vanta nel suo arsenale due imbarcazioni (Phoenix e Topaz responder), diversi gommoni Rhib e alcuni droni.
Una vera e propria flotta per recupero clandestini.
A fondare l'associazione sono stati lei e suo marito Christopher.
Lui non è un uomo qualunque, ma un modesto milionario americano arricchitosi grazie ad una agenzia di assicurazioni specializzata nelle zone ad alto rischio.

Dalle assicurazioni alla filantropia, il passo è stato breve. In fondo aiutare gli stranieri è molto chic.
Dopo aver fatto un viaggio a Lampedusa, nel 2013 la coppia d'oro decise di creare Moas
e stabilirne la base operativa a Malta (La Valletta), dove i due milionari vivono e fanno affari.

Fino ad oggi, si legge nel sito, Moas ha salvato 33.455 stranieri dalle onde del mare lasciandoli in carico all'Italia.
Che ora li ospita, accoglie e sovvenziona. Il fatto è che sulle attività di salvataggio delle Ong ci sono più ombre che luci.

Come mai Ruggier e la coppia Catrambone non li fa sbarcare a Malta?
Forse perché loro non sono disposti ad accettare traghettatori, mentre l'Italia sì.
 
Alle domande sui finanziamenti, però, la milionaria non risponde, invitando tutti a guardare internet.
"Ci sono tutti i conti pubblicati - dice - Moas è finanziata privatamente. In primo luogo da mio marito e da me.
Ma anche e soprattutto da moltissimi donatori che credono in quello che facciamo,
nella nostra professionalità e correttezza, e che per questo decidono di contribuire alla nostra missione".

E qui casca l'asino.
Moas infatti ha ricevuto 500mila euro da Avaaz.org, cioè la comunità riconducibile a Moveon.org, che a sua volta fa capo al "filantropo" milionario George Soros.
 
Mi richiedo. Ma se ti sei sentita costretta ad agire, perchè non li porti a casa tua ?

"La mia famiglia e io - conclude la milionaria - ci siamo sentiti costretti ad agire.
Non potevo sopportare che così tante persone morissero nello stesso posto dove sono cresciuta e dove in tantissimi vanno per le vacanze".

Tanto ci pensano gli italiani a pagare per l'accoglienza.
 
Poi succede anche questo...ma tutti zitti......


Tragedia sfiorata a Milano: un bus navetta si è scontrato frontalmente con un tram, facendolo deragliare.


Sul luogo dell'incidente, oltre ai soccorsi, sono accorsi alcuni immigrati nordafricani che sono saliti sui mezzi per rubare.

Venerdì alle 17.30, all’angolo tra via Farini e viale Stelvio, un bus privato che effettua il servizio di navetta tra la stazione Centrale
e l’aeroporto di Malpensa ha "bruciato" un semaforo rosso e si è scontrato frontalmente con Siriotram della linea , facendolo deragliare dai binari.

Gli sciacalli
Sul luogo dell'incidente sono arrivati subito i soccorsi.
Ma ambulanze e polizia locale non sono stati gli unici ad accorrere sul posto.
Il Corriere della Sera ha riportato uno spiacevole episodio di sciacallaggio
avvenuto immediatamente dopo lo scontro alle spese dei feriti e denunciato da alcuni testimoni alle forze dell'ordine.

"Appena successo l’incidente c’è stata paura e confusione e molti immigrati,
soprattutto nordafricani, sono saliti sui due mezzi come sciacalli per approfittarne -
ha denunciato Giovanni Arcoraci, dipendente del fast-food all’angolo -.
Ho avvisato le forze dell’ordine che li hanno allontanati".
 

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