L'ASTROFINANZA E' DIFFICILE? (2 lettori)

Bios

Nuovo forumer
BUONGIORNO A TUTTI QUANTI

Ho detto proprio a tutti :)

Purtroppo ieri sono stato tutto il giorno a Roma, rientro adesso e riprendo il post.

Allora rispondo prima di tutto a Zappolaterra, i 60 -70 tick non erano di indice, ma era l'potetica cifra a cui credo sia arrivato il valore dell'opzione che avevo preso (dovrò controllare).

Adesso devo aspettare le prime contrattazioni, per valutare il valore del'opzione e il movimento del mercato, se il massimo di ieri viene rotto al rialzo la chiusura sarà doverosa, attenderò il proseguo della settimana per decidere se prendere posizione long o (ad eventuale sforamento del minimo del giorno 1° ottobre) mettermi short.


Se avessi certezze di tipo "religioso" verso l'astrofinanza dovrei aprire adesso una nuova posizione short, ma siccome non mi sono bevuto tutto il cervello (lo dico per tranquillizzare Marasma :) ), attendo le conferme anzichè anticipare il mercato (come ho fatto venerdì in closed)

Quindi per la trasparenza della mia operatività:
long dal giorno dopo la rottura del max di ieri
Short alla rottura del minimo del 1° ottobre

Continuo più tardi le risposte :love:
 

Bios

Nuovo forumer
tizio ha scritto:
per bios il fib ha fatto 300 pnuti dal max della settimana passata

solo curiosita la posizione è chiusa? e anche tutto il resto della strateggia ?


La posizione non è chiusa (come dicevo ieri non ero online), per oggi sto attendendo gli eventi della giornata a me il mib non risulta che abbia fatto 300 punti in più del massimo del 1° ottobre a me sembra dal max del 1° ai massimi di oggi 260 punti di mib30, per decidere se chiuderla o meno rimando le decisioni a domani, aspetto gli sviluppi.


La strategia settimanale è in attesa dei livelli di prezzo di cui dicevo sopra, le posizioni le andrò a prendere, in base a quelli che saranno i livelli di prezzo se violati.
 

celeron

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marasma ha scritto:
Ma di cosa dobbiamo parlare? Dell'aspetto puramente filologico ed etimologico del termine astrologia? Consulta tutti i dizionari etimologici che vuoi e vedrai che ti sbagli. La dissertazione sul logos eracliteo c'entra ben poco col valore sintattico (ma anche semantico) del suffissoide "-logia" utilizzato per coniare una lunga lista di parole italiane.
Dobbiamo parlare della visione eraclitea? Nessuna contesta ciò che dici in proposito ma è qui che sia apre la voragine tra di noi. Siamo dei "pianeti" che non possono comunicare: tu hai mitizzato i filosofi antichi, ne hai fatto dei semidei, quasi dei profeti. Li hai troppo attualizzati. Io li considero "solo" una geniale espressione della nascente cultura scientifica dell'epoca. Erano dei geni nel loro contesto storico, ma molto di ciò che era geniale 2500 anni è una colossale ingenuità oggi. Tu vivi e studi senza tener conto di questo. Te l'ho detto: sei una sorta di presocratico che naviga in internet. L'effetto è paradossale. Se Eraclito prendesse la macchina del tempo e me lo ritrovassi sotto casa, si porterebbe dietro le sue convinzioni e le sue visioni e non accetterebbe mai ciò che confligge con esse. Tu ti ritrovi nella stessa situazione, solo che in genere non sei abituato ad essere contraddetto, anzi immagino l'effetto che fanno sui "semplici" le tue dotte (senza ironia) dissertazioni filosofiche (loro non si rendono infatti conto del fatto che, per quanto esatte, tali dissertazioni appartengono alla Storia della filosofia).
Poi veniamo al trading: hai visto cosa è accaduto con bios? Dice che il mercato SCENDERA' DOPO il primo ottobre. Il mercato SALE IL primo ottobre (quindi qualcosa che non c'entra praticamente nulla con la sua previsione) e lui inneggia all'astrotrading e alla sua validità.
Mi viene in mente quell'altro astrotrader, recentemente, sul forum di finanzaonline, che disse che il giorno dopo il mercato sarebbe salito alla tale ora. Il giorno dopo si presentò trionfante per un micromovimento accaduto a quell'ora, però, sorpresa, sul mercato inglese!!!
Ah be' se, a posteriori, forziamo il senso delle previsioni a seconda delle esigenze, se facciamo le previsioni e poi ci scegliamo, sempre a posteriori, i mercati su cui individuarne l'avveramento, allora diciamo che ci vogliamo prendere in giro.
Poi non c'è la minima consapevolezza statistica: non ci si rende conto che si hanno 50 probabilità su 100 di azzeccare una previsione e se la si azzecca, si reagisce come se ce ne fosse stata 1 su 100. Per dimostrarlo allo stesso signore di cui sopra feci una previsione per il giorno dopo: il mercato italiano (ho addiritttura specificato quale!!) salirà alle 15:46. Puntualmente l'ho azzeccata. Al minuto!! Come ho fatto? Pura fortuna.
Tornando a bios, nelle prime pagine di questo thread, ironizza su quelli che negano la validità di una correlazione del 79 % tra salita dei mercati e congiunzione di non so quali pianeti. Una correlazione basata su 22 rilevazioni!!! Chiaramente un fatto casuale. Non ci si rende conto di quanto sia NORMALE trovare queste correlazioni nel passato e si abbocca.
Del resto, a parte le chiacchiere, io i miei dignitosi risultati li ho provati. Da parte degli astrotrader non vedo niente. Ovviamente.
Siamo quindi davvero in mondi diversi ed è inutile tentare di comunicare.

L'etimologia è quella che ti ho detto io e non c'è bisogno di consultare i dizionari etimologici. E' un esercizio che lascio fare agli altri, a chi ama la scorciatoia. Io ho imparato a non accontentarmi di una frasetta cercata sul dizionario. Vado oltre.
L'Astrologia in origine era una cosa seria. Anzi serissima. Come l'oroscopo, che era l'osservazione del Tempo (horoskópos, "che osserva l'ora" composto da hóra "ora" e un derivato del verbo skopein "guardare"). Le lettere maiuscole non sono messe a caso. Oggi è stata ridotta a manzia e si attira meritatamente gli strali di quelli come te.
Tu commetti un errore di fondo. Anzi due. Il primo è che ti illudi di vivere in un'era in cui la Conoscenza sia superiore a quella di altri periodi. Non è così. Il perchè è un pò complicato da spiegare ad uno come te, magari se vuoi possiamo discuterne in altra sede. Ma ti serve una preparazione e una predisposizione che non hai.
Il secondo errore, gravissimo, è quello di sottovalutare chi ti ha preceduto.
Definire ingenuità i contributi, attualissimi perchè eterni, dei grandi uomini del passato è quanto di più sbagliato si possa fare. Ma questo è un atteggiamento comune a molti, è diffusissimo.
E l'errore scaturisce da un equivoco di fondo.
Da come parli e dalle accuse che mi muovi, vedo che ne sei tu stesso una vittima. Hai un'idea distorta dell'origine del Tempo. Del tempo cronologico e della storia del pensiero dell'uomo. Tu pensi che la Grande Conoscenza sia nata in Grecia o al massimo in Egitto o in Mesopotamia, e che risalga, nella migliore delle ipotesi, a 4 millenni fa. Non è così. Leggi Platone, ti dirà lui stesso come stanno le cose. Leggi il Crizia.
De Santillana diceva :
"Io sono storico della scienza, svolgo un’attività considerata rispettabile, ma mi sono abbandonato alla fuga nelle antiche età, all’indietro, e da storico della storia del pensiero greco che fui per qualche tempo, si sta sempre bene in Grecia, mi sono ritirato piano piano verso i millenni avanti cristo. Le mie ricerche sul pensiero scientifico mi spinsero più in là della Grecia, e mi trovai in ambienti meno familiari e naturali, la Grecia è un pochino casa mia, ma mi ci spinsi perché cercavo quale fosse l’origine di questa nuova cosa del mondo che è il pensiero scientifico. E quando mi guardai attorno là dove cessano i documenti scientifici strettamente detti, mi trovai in regioni dove si parlava senza nessun costrutto, dal punto di vista scientifico.
Questa roba si chiamava allora materiale mitico e religioso, la parola religioso concede spesso ai dotti di non averne da cercarne il senso, ed al traduttore di mettere insieme parole in libertà, purchè abbiano un senso poetico, aulico.
Ma mi colpirono, anche nei cosiddetti primitivi, certi discorsi che dimostravano un costrutto effettivo che, seppure incomprensibile, si riallacciava alla mitologia greca. E fidandosi nell’idea che questa gente non erano dei visionari, come qualche volta i traduttori li facevano apparire e appoggiandomi alle grandi ricerche dell’etnologia culturale, (in questo soprattutto i tedeschi mi hanno aiutato perché gli americani sono rimasti troppo fissi all’antropologia), andai avanti, e ci vollero anni di schedature e di ricerche critiche, ma via via era come se vedessi emergere un continente sommerso, come la Catthedrale Engloutie di C.Debussy , di cui ancora si sentono le campane sotto l’acqua. Era un continente nel tempo, non già nello spazio, era il mondo che conosciamo, ma attraverso millenni scomparsi, diciamo almeno fino al 7000 a.c."

Noi siamo più antichi di quanto neanche lontanamente immaginiamo. E i grandi uomini del passato lo "sapevano".
Gli antichi erano persone serie. Molto più serie dell'uomo di questa era. Per questo meritano da esso il massimo rispetto.
 

marasma

Forumer attivo
celeron ha scritto:
marasma ha scritto:
Ma di cosa dobbiamo parlare? Dell'aspetto puramente filologico ed etimologico del termine astrologia? Consulta tutti i dizionari etimologici che vuoi e vedrai che ti sbagli. La dissertazione sul logos eracliteo c'entra ben poco col valore sintattico (ma anche semantico) del suffissoide "-logia" utilizzato per coniare una lunga lista di parole italiane.
Dobbiamo parlare della visione eraclitea? Nessuna contesta ciò che dici in proposito ma è qui che sia apre la voragine tra di noi. Siamo dei "pianeti" che non possono comunicare: tu hai mitizzato i filosofi antichi, ne hai fatto dei semidei, quasi dei profeti. Li hai troppo attualizzati. Io li considero "solo" una geniale espressione della nascente cultura scientifica dell'epoca. Erano dei geni nel loro contesto storico, ma molto di ciò che era geniale 2500 anni è una colossale ingenuità oggi. Tu vivi e studi senza tener conto di questo. Te l'ho detto: sei una sorta di presocratico che naviga in internet. L'effetto è paradossale. Se Eraclito prendesse la macchina del tempo e me lo ritrovassi sotto casa, si porterebbe dietro le sue convinzioni e le sue visioni e non accetterebbe mai ciò che confligge con esse. Tu ti ritrovi nella stessa situazione, solo che in genere non sei abituato ad essere contraddetto, anzi immagino l'effetto che fanno sui "semplici" le tue dotte (senza ironia) dissertazioni filosofiche (loro non si rendono infatti conto del fatto che, per quanto esatte, tali dissertazioni appartengono alla Storia della filosofia).
Poi veniamo al trading: hai visto cosa è accaduto con bios? Dice che il mercato SCENDERA' DOPO il primo ottobre. Il mercato SALE IL primo ottobre (quindi qualcosa che non c'entra praticamente nulla con la sua previsione) e lui inneggia all'astrotrading e alla sua validità.
Mi viene in mente quell'altro astrotrader, recentemente, sul forum di finanzaonline, che disse che il giorno dopo il mercato sarebbe salito alla tale ora. Il giorno dopo si presentò trionfante per un micromovimento accaduto a quell'ora, però, sorpresa, sul mercato inglese!!!
Ah be' se, a posteriori, forziamo il senso delle previsioni a seconda delle esigenze, se facciamo le previsioni e poi ci scegliamo, sempre a posteriori, i mercati su cui individuarne l'avveramento, allora diciamo che ci vogliamo prendere in giro.
Poi non c'è la minima consapevolezza statistica: non ci si rende conto che si hanno 50 probabilità su 100 di azzeccare una previsione e se la si azzecca, si reagisce come se ce ne fosse stata 1 su 100. Per dimostrarlo allo stesso signore di cui sopra feci una previsione per il giorno dopo: il mercato italiano (ho addiritttura specificato quale!!) salirà alle 15:46. Puntualmente l'ho azzeccata. Al minuto!! Come ho fatto? Pura fortuna.
Tornando a bios, nelle prime pagine di questo thread, ironizza su quelli che negano la validità di una correlazione del 79 % tra salita dei mercati e congiunzione di non so quali pianeti. Una correlazione basata su 22 rilevazioni!!! Chiaramente un fatto casuale. Non ci si rende conto di quanto sia NORMALE trovare queste correlazioni nel passato e si abbocca.
Del resto, a parte le chiacchiere, io i miei dignitosi risultati li ho provati. Da parte degli astrotrader non vedo niente. Ovviamente.
Siamo quindi davvero in mondi diversi ed è inutile tentare di comunicare.

L'etimologia è quella che ti ho detto io e non c'è bisogno di consultare i dizionari etimologici. E' un esercizio che lascio fare agli altri, a chi ama la scorciatoia. Io ho imparato a non accontentarmi di una frasetta cercata sul dizionario. Vado oltre.
L'Astrologia in origine era una cosa seria. Anzi serissima. Come l'oroscopo, che era l'osservazione del Tempo (horoskópos, "che osserva l'ora" composto da hóra "ora" e un derivato del verbo skopein "guardare"). Le lettere maiuscole non sono messe a caso. Oggi è stata ridotta a manzia e si attira meritatamente gli strali di quelli come te.
Tu commetti un errore di fondo. Anzi due. Il primo è che ti illudi di vivere in un'era in cui la Conoscenza sia superiore a quella di altri periodi. Non è così. Il perchè è un pò complicato da spiegare ad uno come te, magari se vuoi possiamo discuterne in altra sede. Ma ti serve una preparazione e una predisposizione che non hai.
Il secondo errore, gravissimo, è quello di sottovalutare chi ti ha preceduto.
Definire ingenuità i contributi, attualissimi perchè eterni, dei grandi uomini del passato è quanto di più sbagliato si possa fare. Ma questo è un atteggiamento comune a molti, è diffusissimo.
E l'errore scaturisce da un equivoco di fondo.
Da come parli e dalle accuse che mi muovi, vedo che ne sei tu stesso una vittima. Hai un'idea distorta dell'origine del Tempo. Del tempo cronologico e della storia del pensiero dell'uomo. Tu pensi che la Grande Conoscenza sia nata in Grecia o al massimo in Egitto o in Mesopotamia, e che risalga, nella migliore delle ipotesi, a 4 millenni fa. Non è così. Leggi Platone, ti dirà lui stesso come stanno le cose. Leggi il Crizia.
De Santillana diceva :
"Io sono storico della scienza, svolgo un’attività considerata rispettabile, ma mi sono abbandonato alla fuga nelle antiche età, all’indietro, e da storico della storia del pensiero greco che fui per qualche tempo, si sta sempre bene in Grecia, mi sono ritirato piano piano verso i millenni avanti cristo. Le mie ricerche sul pensiero scientifico mi spinsero più in là della Grecia, e mi trovai in ambienti meno familiari e naturali, la Grecia è un pochino casa mia, ma mi ci spinsi perché cercavo quale fosse l’origine di questa nuova cosa del mondo che è il pensiero scientifico. E quando mi guardai attorno là dove cessano i documenti scientifici strettamente detti, mi trovai in regioni dove si parlava senza nessun costrutto, dal punto di vista scientifico.
Questa roba si chiamava allora materiale mitico e religioso, la parola religioso concede spesso ai dotti di non averne da cercarne il senso, ed al traduttore di mettere insieme parole in libertà, purchè abbiano un senso poetico, aulico.
Ma mi colpirono, anche nei cosiddetti primitivi, certi discorsi che dimostravano un costrutto effettivo che, seppure incomprensibile, si riallacciava alla mitologia greca. E fidandosi nell’idea che questa gente non erano dei visionari, come qualche volta i traduttori li facevano apparire e appoggiandomi alle grandi ricerche dell’etnologia culturale, (in questo soprattutto i tedeschi mi hanno aiutato perché gli americani sono rimasti troppo fissi all’antropologia), andai avanti, e ci vollero anni di schedature e di ricerche critiche, ma via via era come se vedessi emergere un continente sommerso, come la Catthedrale Engloutie di C.Debussy , di cui ancora si sentono le campane sotto l’acqua. Era un
continente nel tempo, non già nello spazio, era il mondo che conosciamo, ma attraverso millenni scomparsi, diciamo almeno fino al 7000 a.c."

Noi siamo più antichi di quanto neanche lontanamente immaginiamo. E i grandi uomini del passato lo "sapevano".
Gli antichi erano persone serie. Molto più serie dell'uomo di questa era. Per questo meritano da esso il massimo rispetto.

La tua etimologia è ridicola dal punto di vista filologico: fidati!!!! Il fatto che l'astrologia fosse o non fosse seria un tempo, non c'entra NIENTE. Sei cocciuto come un mulo: l'etimologia è ridicola dal punto di vista filologico ed etimologico. Basta! E' ridicolo dire che astrologia significa "linguaggio delle stelle". Ridicolo. Poi l'astrologia potrebbe essere la disciplina principe del sapere umano (si fa per dire), ma quell'etimologia è ridicola. Non è neanche particolarmente grave che uno che non si occupa di linguistica abbia sbagliato quell'etimologia, ma difendere quell'etimologia è veramente qualcosa di assurdo.
Poi, un conto è l'ammirazione per gli antichi un conto è l'idolatria degli antichi; la tua mitizzazione è molto ingenua: il mito dell'età dell'oro, i "laudatores temporis acti" (lodatori del tempo passato) sono sempre esistiti ed esistevano già al tempo degli uomini che tu hai irrazionalmente mitizzato. E infatti fai citazioni a profusione. "Ipse dixit"(anche questo è un atteggiamento vecchio, peccato che, ai tempi di Galileo, fosse espressione usata dai più chiusi e retrivi tra i pensatori).
La tua concezione del tempo è distorta, non la mia, e descrive un passaggio graduale dalla piena sapienza degli antichi alla stupidità dei moderni. Sono tesi inconsistenti. Io sottovaluto la conoscenza degli uomini del passato? Paradossale dirlo a me. E' ridicolo. Io, te lo dico per l'ennesima volta, valuto ed apprezzo la conoscenza degli uomini del passato inserendola nel suo contesto storico.
Tu la mitizzi irrazionalmente fuori da ogni contesto storico, inserendola in una dimensione "astorica" mai esistita. E' lampante. Quell'Eden a cui credi tu non è mai esistito e crederci è grave proprio dal punto di vista culturale, oltre ad essere un'ingenuità macroscopica e un travisamento totale della realtà.
Comunque sei così "strutturato" che di questo non ti renderai mai conto, quindi la polemica è perfettamente sterile.
 

Bios

Nuovo forumer
ADESSO CARO CELERON

Sei tu che sprechi l'aria dei tuoi polmoni :lol:

Inoltre per citare le tue stesse parole, certe cose non sono per tutti. :rolleyes:
 

celeron

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marasma ha scritto:
La tua etimologia è ridicola dal punto di vista filologico: fidati!!!! Il fatto che l'astrologia fosse o non fosse seria un tempo, non c'entra NIENTE. Sei cocciuto come un mulo: l'etimologia è ridicola dal punto di vista filologico ed etimologico. Basta! E' ridicolo dire che astrologia significa "linguaggio delle stelle". Ridicolo. Poi l'astrologia potrebbe essere la disciplina principe del sapere umano (si fa per dire), ma quell'etimologia è ridicola. Non è neanche particolarmente grave che uno che non si occupa di linguistica abbia sbagliato quell'etimologia, ma difendere quell'etimologia è veramente qualcosa di assurdo.
Poi, un conto è l'ammirazione per gli antichi un conto è l'idolatria degli antichi; la tua mitizzazione è molto ingenua: il mito dell'età dell'oro, i "laudatores temporis acti" (lodatori del tempo passato) sono sempre esistiti ed esistevano già al tempo degli uomini che tu hai irrazionalmente mitizzato. E infatti fai citazioni a profusione. "Ipse dixit"(anche questo è un atteggiamento vecchio, peccato che, ai tempi di Galileo, fosse espressione usata dai più chiusi e retrivi tra i pensatori).
La tua concezione del tempo è distorta, non la mia, e descrive un passaggio graduale dalla piena sapienza degli antichi alla stupidità dei moderni. Sono tesi inconsistenti. Io sottovaluto la conoscenza degli uomini del passato? Paradossale dirlo a me. E' ridicolo. Io, te lo dico per l'ennesima volta, valuto ed apprezzo la conoscenza degli uomini del passato inserendola nel suo contesto storico.
Tu la mitizzi irrazionalmente fuori da ogni contesto storico, inserendola in una dimensione "astorica" mai esistita. E' lampante. Quell'Eden a cui credi tu non è mai esistito e crederci è grave proprio dal punto di vista culturale, oltre ad essere un'ingenuità macroscopica e un travisamento totale della realtà.
Comunque sei così "strutturato" che di questo non ti renderai mai conto, quindi la polemica è perfettamente sterile.

Ho la netta sensazione che tu stia parlando di argomenti che, diciamo così, non propriamente dòmini.
Ti sforzi di corredare il tuo pensiero di citazioni latine, ma non ne conosci nè l'origine nè il significato. Parli dell' "Ipse Dixit" accostandolo a Galileo, senza sapere che quella è solo la traduzione latina dell' "autòs efa" con il quale i pitagorici corredavano le citazioni del loro Maestro.
Non vorrei parlare di Pitagora con uno come te, magari ne contesti addirittura l'esistenza, visto che non ha lasciato nulla di scritto...
Parlando di Galileo, te la segnalo io una citazione " MA SOPRA TUTTE LE INVENZIONI STUPENDE, QUALE EMINENZA DI MENTE FU QUELLA DI COLUI CHE S’IMMAGINO’ DI TROVARE MODO DI COMUNICARE I SUOI PIU’ RECONDITI PENSIERI A QUALSIVOGLIA ALTRA PERSONA, BENCHE’ DISTANTE PER LUNGHISSIMO INTERVALLO DI LUOGO O DI TEMPO?
PARLARE CON QUELLI CHE SONO NELLE INDIE, PARLARE A QUELLI CHE NON SONO ANCORA NATI, NE SARANNO SE NON DI QUA A MILLE ANNI O DIECIMILA ANNI?"
, ma già so che non potrai coglierla.

Avevo visto giusto in principio, c'è troppa differenza tra noi.
Mi fai venire in mente la scena di un film.
Questa spero riesci a capirla.
Il film è "Mr. Crocodile Dundee".
La scena è questa: il protagonista sta passeggiando con la sua donna quando gli si avvicinano tre rapinatori che, armati di coltello, gli intimano di consegnare loro il suo portafogli. La donna, spaventata, gli dice:" Consegna il portafogli, non vedi hanno un coltello!" e lui dice "..e quello sarebbe un coltello?". Mette la mano dietro la schiena e tira fuori il "suo" coltello, cinque volte più lungo e tagliente di quello dei rapinatori, con il quale "ricama" i loro vestiti e li mette in fuga. Poi, rimettendo a posto il suo coltello, dice alla sua donna: "...ragazzi che si divertono".

Ecco, tra noi c'è proprio una differenza di coltello, e tu sei solo un "ragazzo che si diverte".
 

marasma

Forumer attivo
celeron ha scritto:
marasma ha scritto:
Ho la netta sensazione che tu stia parlando di argomenti che, diciamo così, non propriamente dòmini.
Ti sforzi di corredare il tuo pensiero di citazioni latine, ma non ne conosci nè l'origine nè il significato. Parli dell' "Ipse Dixit" accostandolo a Galileo, senza sapere che quella è solo la traduzione latina dell' "autòs efa" con il quale i pitagorici corredavano le citazioni del loro Maestro.
Non vorrei parlare di Pitagora con uno come te, magari ne contesti addirittura l'esistenza, visto che non ha lasciato nulla di scritto...
Parlando di Galileo, te la segnalo io una citazione " MA SOPRA TUTTE LE INVENZIONI STUPENDE, QUALE EMINENZA DI MENTE FU QUELLA DI COLUI CHE S’IMMAGINO’ DI TROVARE MODO DI COMUNICARE I SUOI PIU’ RECONDITI PENSIERI A QUALSIVOGLIA ALTRA PERSONA, BENCHE’ DISTANTE PER LUNGHISSIMO INTERVALLO DI LUOGO O DI TEMPO?
PARLARE CON QUELLI CHE SONO NELLE INDIE, PARLARE A QUELLI CHE NON SONO ANCORA NATI, NE SARANNO SE NON DI QUA A MILLE ANNI O DIECIMILA ANNI?"
, ma già so che non potrai coglierla.

Avevo visto giusto in principio, c'è troppa differenza tra noi.
Mi fai venire in mente la scena di un film.
Questa spero riesci a capirla.
Il film è "Mr. Crocodile Dundee".
La scena è questa: il protagonista sta passeggiando con la sua donna quando gli si avvicinano tre rapinatori che, armati di coltello, gli intimano di consegnare loro il suo portafogli. La donna, spaventata, gli dice:" Consegna il portafogli, non vedi hanno un coltello!" e lui dice "..e quello sarebbe un coltello?". Mette la mano dietro la schiena e tira fuori il "suo" coltello, cinque volte più lungo e tagliente di quello dei rapinatori, con il quale "ricama" i loro vestiti e li mette in fuga. Poi, rimettendo a posto il suo coltello, dice alla sua donna: "...ragazzi che si divertono".

Ecco, tra noi c'è proprio una differenza di coltello, e tu sei solo un "ragazzo che si diverte".

Senti, svitato: il latino mi serviva per farti capire che quegli atteggiamenti sono vecchi quanto il mondo.
"Ipse dixit", l'ho accostato alla questione galileiana perchè mi serviva per mettere in evidenza come l'affidarsi all'autorità altrui possa essere simbolo di semplice chiusura mentale. Che senso avrebbe avuto, nel contesto che interessava a me, il riferimento a Pitagora? Ci vuole tanto per capirlo?
Poi è chiaro che non capisci (mi riferisco alla tua citazione di Galilei). Sei proprio limitato: ti ho ripetuto MILLE volte che gli antichi devono semplicemente essere contestualizzati e tu continui a far finta che io abbia contestato l'utilità dello studio degli antichi. O sei falso o davvero non capisci.
Se sei falso, ti disprezzo.
Se invece davvero non capisci differenze così evidenti, come pretendere che tu possa riuscire a contestualizzare il pensiero degli antichi ed ad analizzarlo e valutarlo razionalmente?
Tu sei completamente fuso. Per studiare, studi. Magari se non fossi completamente fuso saresti anche intelligente. Oppure è proprio un problema di ignoranza di base, su cui hai costruito le tante letture filosofiche.
Ah, una cosa te la confermo: davanti ai babbei che credono all'astrotrading fai sicuramente un figurone. Ma scordati di poterci provare con persone più avvedute di quelle.
 

celeron

Main Trend Analysis
marasma ha scritto:
Senti, svitato...... non capisci ... Sei proprio limitato.... O sei falso o davvero non capisci.
Se sei falso, ti disprezzo.
.....Tu sei completamente fuso... davanti ai babbei che credono all'astrotrading fai sicuramente un figurone....


Sei solo un "ragazzo che si diverte".
 

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