Istat: nel 2006 deficit/pil al 4,4%
da teleborsa.it:
Istat: nel 2006 deficit/pil al 4,4%
Nel 2006 il valore del Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.475.401 milioni di euro correnti, con un aumento del 3,7 per cento rispetto al 2005. La crescita del Pil, espressa ai prezzi dell'anno precedente, è risultata pari all'1,9 per cento, segnando una decisa accelerazione rispetto alla dinamica dell'anno precedente. La stima preliminare del Pil diffusa il 13 febbraio 2007 aveva rilevato una crescita annuale, corretta per il diverso numero di giorni lavorativi, del 2,0 per cento. Nel 2006 si sono avute due giornate lavorative in meno rispetto al 2005. I dati trimestrali corretti per il numero dei giorni lavorativi, in linea con le stime diffuse oggi, saranno resi noti il 9 marzo 2007. Lo comunica l'Istat.
Dal lato degli impieghi, la crescita in termini reali è stata dell'1,0 per cento per quanto riguarda i consumi finali nazionali (più 1,5 per cento per la spesa delle famiglie residenti, meno 0,3 per cento per la spesa delle Amministrazioni pubbliche, più 4,4 per cento per le istituzioni sociali private (Isp) e del 2,3 per cento per gli investimenti fissi lordi.
Le esportazioni di beni e servizi hanno fatto registrare un aumento complessivo del 5,3 per cento, dovuto ad una crescita sia dei beni (più 4,4 per cento) che dei servizi (più 8,8 per cento).
L'aumento dei consumi privati interni è stato pari all'1,6 per cento. Gli acquisti all'estero dei residenti sono diminuiti dell'1,2 per cento, mentre le spese sul territorio italiano effettuate da non residenti sono aumentate del 5,6 per cento.
La crescita del 2,3 per cento degli investimenti fissi lordi è la sintesi di andamenti positivi degli investimenti in costruzioni (più 2,1 per cento), di macchinari ed attrezzature (più 1,8 per cento), degli acquisti di mezzi di trasporto (più 3,7 per cento) e dei beni immateriali (più 7,0 per cento).
Il deflatore del Pil ha registrato nel 2006 un aumento dell'1,8 per cento, ad esso ha fatto riscontro una crescita del 2,7 per cento del deflatore della spesa delle famiglie residenti. Il deflatore dei consumi interni è aumentato del 2,7 per cento, quello dei consumi delle AP del 3,4 per cento e quello delle Isp del 2,3 per cento, mentre il deflatore degli investimenti fissi lordi è cresciuto del 2,4 per cento. La ragione di scambio con l'estero ha registrato un peggioramento rispetto all'anno precedente: all'aumento del 9,1 per cento dei prezzi all'importazione di beni e servizi ha fatto riscontro un aumento più contenuto (più 5,2 per cento) dei prezzi all'esportazione.
Contributi positivi alla crescita del Pil sono venuti dalla domanda nazionale al netto della variazione delle scorte (più 1,3 punti percentuali), dalla variazione delle scorte (più 0,3 punti percentuali) e dalla domanda estera netta (più 0,3 punti percentuali).
L'occupazione totale espressa in termini di unità di lavoro al netto della cassa integrazione guadagni, è aumentata nel 2006 dell'1,6 per cento (più 2,0 per cento le unità di lavoro dipendenti, più 0,7 per cento quelle indipendenti). Dal punto di vista settoriale, si sono registrati aumenti dell'occupazione totale nell'agricoltura (più 0,6 per cento), nell'industria in senso stretto (più 1,3 per cento), nelle costruzioni (più 0,6 per cento) ed una crescita più sostenuta nel complesso dei servizi (più 1,9 per cento). I redditi da lavoro dipendente nell'intera economia sono aumentati nel 2006 del 4,6 per cento e le retribuzioni lorde del 4,8 per cento. In particolare, le retribuzioni nel settore agricolo hanno registrato un aumento del 4,5 per cento, nell'industria del 4,7 per cento (rispettivamente, più 4,6 nell'industria in senso stretto e più 4,9 nelle costruzioni) e nel complesso delle attività dei servizi del 4,9 per cento.
Sulla base delle informazioni ad oggi pervenute, l'Istat ha elaborato in via provvisoria le stime del conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche relativo all'anno 2006. Da esse si evince che l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari al 4,4 per cento, nell'anno precedente era stato pari al 4,1 per cento. In valore assoluto esso è aumentato di oltre 6.000 milioni di euro, attestandosi sul livello di 64.743 milioni.