LE SOFFERENZE... DICONO...MiGLIORANO L'UOMO. VISTI I RISULTATI, PROVEREI CON

“Caro Stato italiano,
oggi all’interno del mio bar è arrivato un reggimento di “zingari” che,con la scusa di festeggiare la nascita di un presunto bebè, hanno iniziato a consumare birra e vino accumulando un conto di oltre 90€..fino a qui tutto normale..quando però gli viene presentato il conto( con tanto di sconto finale) la musica cambia..la situazione inizia a degenerare xk i vostri cari amici non ne vogliono sapere di saldare il conto dicendo k sarebbero ripassati domani x pagare. Al rifiuto del mio socio, questi iniziano ad offendere pesantemente,a fare danni a vomitare in giro x il locale facendo scappare a gambe levate gli altri clienti presenti nel mio bar,provano persino ad acquistare un coltello nella vicina ferramenta x intimorirci,ma non gli viene dato (grazie Manuel Carli)..dopo una lunga discussione vengono accompagnati al bancomat dal mio socio e da altri clienti affezionati x prelevare,ma,il “capo branco” probabilmente alticcio, sbadatamente, tira fuori un bel po’ di soldi..nel mentre, i suoi compagni lo intimano di nasconderli,ma ormai la frittata era fatta e ci siamo fatti consegnare il totale del conto tra minacce,offese ed ingiurie di varia natura ( si abbassano i pantaloni,bestemmiano ecc..).
Ora,io nn sono razzista,ma sicuramente lo sto diventando,è giusto k le persone k lavorano onestamente non siano tutelate in alcun modo? È giusto non sentirsi sicuri a casa propria? È giusto k x le strade delle nostre città girino questi delinquenti? È ora di smetterla di mantenere questi criminali arroganti e prepotenti in casa nostra! E se io (o un’altra persona) mi fossi trovata da sola al posto nostro? E se anziché essere titolare di un bar del centro fossi stata titolare di un bar k si trova in una zona isolata? Cosa sarebbe potuto succedere?? La risposta la sapete già xk ce lo insegna la cronaca ogni santo giorno..è una vergogna k la gente k lavora onestamente ogni giorno non si senta al sicuro e tutelata..le cose devono cambiare,x forza!”
 
Ci eravamo appena liberati dai moniti di Napolitano, che a ogni ora del giorno e della notte ci insegnava a vivere, ci diceva cosa fare e pensare, come andare vestiti, ma soprattutto come votare e non votare, per poi ribaltare il nostro voto se non era quello desiderato, ed ecco che a riempire quel vuoto senza che nessuno ne sentisse il bisogno, provvede il professor Sabino Cassese. È, il Cassese (l’articolo è d’uopo,come per i padri della patria e delle lettere che pure da vivi portano appresso il proprio monumento con tanto di piedistallo: l’Alighieri, il Manzoni, il Devoto-Oli), un ex giudice costituzionale e baro-ne universitario che tenne a battesimo Giulio Napolitano, lo scalpitante rampollo di Re Giorgio, come suo assistente a Roma Tre, sotto lo sguardo vigile (si fa per dire) del magnifico rettore Guido Fabiani, marito della sorella di Clio Napolitano, cioè zio di Giulio. Tutto in famiglia.
 
Nel 2013, prima di farsi rieleggere fingendo ritrosia, Re Giorgio tentò di scegliersi come erede al trono proprio il Cassese, che è un po’ il suo clone. Infatti ora, dalle generose colonne del Pompiere della Sera, s’è assunto il compito di monitare al posto suo. La sua forma mentis è quella tipica dell’intellettuale italiano: la forma della poltrona. La sua filosofia è riassumibile nel motto “Chi comanda ha sempre ragione”.
 
E ti pareva che non si dessero una mano ........:lol::lol:

ROMA – Il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici è costituzionalmente illegittimo: così ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale. Nel verdetto, depositato oggi (23 luglio 2015) la Corte si è espressa sul blocco per la parte economica delle procedure contrattuali e negoziali dei contratti pubblici, scattato per il 2013-2014 ed esteso fino al 2015, è una “violazione della libertà sindacale”. La sentenza – a differenza di quella sul blocco dell’indicizzazione delle pensioninon è retroattiva: ha efficacia dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
 
:rolleyes::rolleyes:
 

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Licenziarli ......

Pensate ai turisti che arrivano dall'altra parte del mondo e si trovano i cancelli di uno scavo archeologico, il più famoso del mondo, chiusi.
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È successo (e non è la prima volta) a Pompei, dove stamani si è formata una fila di oltre duemila turisti, desiderosi di visitare gli scavi ma impossibilitati, causa protesta dei sindacati con relativa assemblea dei lavoratori. Per il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, la chiusura all’improvviso è un "danno incalcolabile". E aggiunge: "Chi fa così, fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese".
 
La sentenza della Cassazione: "Gli istituti religiosi paghino Ici"



Giustissimo. Spero anche che tutte le sedi di partito, le sedi sindacali, le sedi anpi, i circoli rossi, gli immobili occupati dai bravi ragazzi dei centri sociali ecc. ecc. siano obbligati a fare altrettanto!
 
Strano però...in Marocco non ci son guerre .......

Due agenti sono stati picchiati con calci e pugni da un marocchino di 25 anni che erano riusciti a fermare mentre, insieme ad altri tre complici, cercava di svaligiare un ristorante.
È successo alle 5 di mattina di giovedì notte, quando i quattro malviventi si sono intrufolati in un ristorante a Jesolo per portare via l'incasso è tutto il possibile. Durante il colpo, però, sono stati avvistati da una voltante della polizia. Due dei banditi che facevano da palo agli altri hanno lanciato l'allarme, facendo scappare i compagni. Tutti tranne uno, che si è attardato ed è stato rincorso dalla polizia.
Una volta raggiunto, il marocchino ha reagito con violenza all'arresto. Come riporta veneziatoday, infatti, l'uomo ha colpito con calci e pugni gli agenti, che sono stati portati all'ospedale. Per loro una settimana di prognosi.
Il marocchino invece è stato fermato ed ora si attende il processo che partirà a settembre.
 
Penso veramente che quando ti accade una cosa dl genere potresti rischiare di impazzire ....anche di più.

Il giudice del Tribunale di Torino, VII Sezione Civile, ha deciso per "l’affido condiviso della minore con collocazione e residenza prevalente presso la madre".

Tutto questo nonostante la madre ora si sia fidanzata con un'altra donna e il padre non volesse che la figlia fosse costretta a vivere in una situazione familiare che lui non approvava.


Le motivazioni della scelta del giudice sono scritte nella sentenza:

"Alla base delle censure su un modello familiare composto da persone dello stesso sesso - si legge - non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale. In tal modo si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino".



Insomma, il desiderio del padre di veder crescere la figlia in contensto familiare naturale è pregiudizio, non una richiesta legittima: ancora una volta i giudici scavalcano la legge.


BARBONI
 

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