Non è bastato il pranzo a Palazzo Grazioli per ricomporre la frattura, ormai insanabile. L’ex plenipotenziario azzurro Denis Verdini ha confermato a Silvio Berlusconi la volontà di lasciare Forza Italia, rivendicando di aver raggiunto “quota 10″ per formare entro la prossima settimana – martedì o mercoledì – un gruppo autonomo al Senato. A Palazzo Madama, dove la tenuta della maggioranza renziana è precaria, sarà così l’ex regista del patto del Nazareno a fornire il salvagente al premier, in cantiere ormai da mesi. «Abbiamo i numeri per formare il nostro gruppo al Senato, c’è soltanto un indeciso (Riccardo Villari, eventuale capogruppo, ndr), ma sullo strappo non si torna indietro», ha confermato a Giornalettismo un fedelissimo del senatore toscano. Alla Camera, invece, la soglia necessaria di 20 deputati è troppo lontana: «Saremo in otto a uscire, ma entreremo nel gruppo Misto formando una nostra componente», conferma un deputato verdiniano da Montecitorio.
Verrà siglata la nascita di “Azione popolare liberale e autonomie“.
Ovvero, il gruppo dei “nuovi Responsabili” con il quale il senatore toscano intende «allungare e blindare la legislatura», puntando al 2018.
«Renzi deve chiarire su Verdini e gli amici di Cosentino. C’è un’enorme questione politica, è un errore lavorare a una stampella trasformista della destra», ha attaccato l’ex capogruppo Roberto Speranza.