Le stelle cadenti di San Lorenzo hanno sollevato ,portandoci via ,Michela ,nostra piccola grande stella

è laureata in teologia.

La realtà non è mai quella che si vede

si mi pareva di aver letto che è entrata in certi circuiti proprio da quel buco.
mi ha sempre stupito vedere gente che scrive in modo abbastanza banale pubblicata subito da einaudi o simili con tirature galattiche... vado sempre a vedere le parentele.
salviano è un altro di quelli...
 
si mi pareva di aver letto che è entrata in certi circuiti proprio da quel buco.
mi ha sempre stupito vedere gente che scrive in modo abbastanza banale pubblicata subito da einaudi o simili con tirature galattiche... vado sempre a vedere le parentele.
salviano è un altro di quelli...
è che non ci vedo le attinenze con le logiche woke.
i preti si sa basta fare le giuste offerte e si fan andar bene tutto... ma mi sarei aspettato altro.
 
"Libera nos a malo"

saviano.jpeg
 
Il viaggio dell'essere umano è la conoscenza, imparare a distinguere l'anima dalla personalità .
Il corpo è solo uno strumento dell'anima, e quando questa dona qualcosa lo fa in modo puro senza contaminazioni da dolore o aspettative:, cioè integri

Per avere una vita affettiva appagante non ci si dovrebbe fermare alla personalià.
La sua vita e i suoi pensieri ha dimostrato e dato esempio di dipendenza affettiva consapevole e perciò capace di vibrare verso gli altri. creando onde vibrazionali.

Non ultimo una intellettuale vera non allineata come deve essere un intellettuale.
Non mi importa se alcune cose nn sono condivisibili
 
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Il viaggio dell'essere umano è la conoscenza, imparare a distinguere l'anima dalla personalità .
Il corpo è solo uno strumento dell'anima, e quando questa dona qualcosa lo fa in modo puro senza contaminazioni da dolore o aspettative:, cioè integri

Per avere una vita affettiva appagante non ci si dovrebbe fermare alla personalià.
La sua vita e i suoi pensieri ha dimostrato e dato esempio di dipendenza affettiva consapevole e perciò capace di vibrare verso gli altri. creando onde vibrazionali.

Non ultimo una intellettuale vera non allineata come deve essere un intellettuale.
Non mi importa se alcune cose nn sono condivisibili
tra una settimana non la ricorderà più nessuno.

''il dubbio di avere fatto una sciocchezza mi è venuto, però è chiaro farò il richiamo e tutto... però con le dita incrociate sì ''
veramente una gran bella testa d'intellettuale

 
tra una settimana non la ricorderà più nessuno.

''il dubbio di avere fatto una sciocchezza mi è venuto, però è chiaro farò il richiamo e tutto... però con le dita incrociate sì ''
veramente una gran bella testa d'intellettuale

bruscolini.
tu nn hai mai letto niente di Lei-

torna sotto l'ombrellone va a fare i castelli di sabbia.

kiss :d:
 
bruscolini.
tu nn hai mai letto niente di Lei-

torna sotto l'ombrellone va a fare i castelli di sabbia.

kiss :d:
ovvio che non ho letto niente di lei, mica ho tempo da perdere con le fregnacce di una che non ha saputo neanche salvaguardare la propria vita.
quella roba è altamente sospettata di far riattivare i tumori, chiamali bruscolini.

vabbè ti lascio alla tua famglia queer con il cane e le sue pulci :d:
 
ovvio che non ho letto niente di lei, mica ho tempo da perdere con le fregnacce di una che non ha saputo neanche salvaguardare la propria vita.
quella roba è altamente sospettata di far riattivare i tumori, chiamali bruscolini.

vabbè ti lascio alla tua famglia queer con il cane e le sue pulci :d:

ha sorriso sempre,sino alla fine. una famiglia piena di affetti.
la parola queer come sospetto la intendi tu , e tutti i media che ne hanno approfittato sia i pro che i contro LGBT (termine da loro rubato) è di una tale miseria che manco mi prolungo .


d'Altronde sono i frutti di coloro che sono cresciuti all'nsegna de: con la cultura nnsi mangia.
 
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Nn leggevo l'Avvenire da tempo immemore: ma questo articolo vale la pena di leggerlo


L’ultima volta che ho incontrato Michela, prima che diventasse famosa, è stato nel 2001, eravamo al termine di un triennio in Azione Cattolica, che ci aveva visto lavorare insieme: lei come responsabile dei giovani della Sardegna, io come responsabile nazionale. "Che farai ora?", le chiesi. "Farò l'allevatrice di lumache", mi rispose. La salutai frastornato da un misto di nostalgia anticipata (pensavo infatti che difficilmente ci saremmo rivisti) e di rabbia (ma come è possibile - riflettevo - che una pesona di così grande talento non trovi altro spazio nel nostro paese che quello di allevare gasteropodi?). Fortunatamente mi sbagliavo su entrambi i fronti: il talento di Michela è esploso rapidamente e io ho avuto la fortuna di continuare a frequentarla. Non credo che Michela abbia mai allevato lumache, di mestieri però ne ha fatti tanti: i più noti sono quelli di portiere di notte in un albergo e di venditrice attraverso un call center. C'è una costante però nelle diverse vite (la definizione è sua) che ha vissuto: quella di brillare e illuminare. Così quando lavorava in albergo ha incontrato Vinicio Capossela e insieme hanno registrato un brano a due voci, che spero un giorno avremo modo di ascoltare; il racconto dell'esperienza nel call center invece è diventato il suo primo grande successo letterario, quello che le ha aperto nuove e inaspettate vite: scrittrice, sceneggiatrice, saggista, attivista, candidata alla presidenza della regione Sardegna e tante altre ancora. Quando le ricordavo quello che pensavo sarebbe stato il nostro ultimo dialogo, lei spiegava tutto con una metafora da campagna sarda: ho fatto la mossa del topo, quello che costretto in un angolo da una scopa, non avendo più vie di fuga, per evitare il colpo ferale, aggredisce. Ecco allora un'altra costante che ho trovato in Michela dagli anni giovanili ad oggi: la ribellione. Parola quest'ultima che però non va fraintesa. Michela sulla scena pubblica è stata troppo spesso interpretata come una barricadera, un'icona di posizioni ideologiche di un'area ben precisa. Un ritratto falso e semplicista questo, che non dice nulla di chi è stata Michela Murgia. Torno alla metafora del topo: Michela ha lottato per quelli che via via ha ritenuto fossero i più deboli, lo ha fatto con la forza delle sue parole, della sua prorompente personalità, a volte in maniera urticante, nella società come nella Chiesa, ma non è mai stata un'intellettuale da salotto. Le battaglie che ha sostenuto (al di là della valutazione di merito che ciascuno di noi può dare) le ha fatte sulla base di una ricerca, di uno studio, mai attraverso scorciatoie ideologiche. Michela si è esposta e ha pagato di persona. Michela ha detto parole dure non per odio verso qualcuno, nè per compiacere circoletti intellettuali, Michela ha parlato in coscienza e consapevolezza, attirandosi per questo, oltre ad ammirazione, anche l'odio di molti. Circostanza per cui ha sofferto. Il sogno di traferirsi in Corea, coltivato negli ultimi anni, veniva proprio da questo: dalla sofferenza di essere insultata, magari mentre era in fila al supermercato, in ragione delle sue idee. C'è poi un'altra dimensione meno conosciuta di lei che, per questo, vale la pena di raccontare: quella della fede. Michela ha studiato teologia, animata da quella che Ignazio chiamava la santa inquietudine. Michela ha polemizzato e fatto a botte con la religione, non con la fede che mai ha rinnegato. Michela è stata un'intellettuale credente che ha provato sempre, nella sua coscienza come nelle pagine scritte, a far dialogare la cultura e le istanze del nostro tempo con il Vangelo, con tutta la fatica e le incongruenze che questo comporta. Non spetta a nessuno giudicare il suo percorso, per quanto mi riguarda sento di ringraziarla anche per la testimoninaza, profondamente evangelica, di come ha vissuto la malattia, per averci dimostrato, come ha scritto Chiara Valerio, che "i legami tra le persone sono più persistenti delle persone stesse" e per averci lasciato una delle più belle definizioni di Paradiso che mi sia toccato di ascoltare: "una comunione continua senza intervalli".
Gennaro Ferrara, Quella sete d'assoluto, su Avvenire - 12 agosto 2023

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ha sorriso sempre,sino alla fine. una famiglia piena di affetti.
la parola queer come sospetto la intendi tu , e tutti i media che ne hanno approfittato sia i pro che i contro LGBT (termine da loro rubato) è di una tale miseria che manco mi prolungo .


d'Altronde sono i frutti di coloro che sono cresciuti all'nsegna de: con la cultura nnsi mangia.
ascolta i pochi minuti dalla gruber, invece di fare la gnegné con le solite stronzatelle per buttarla in caciara,
in fondo aggiunge, dopo aver dichiarato professione di fede nella scienza :d: (la scienza al servizio del profitto),
che ''c'è stata più la volontà di fare numeri e la decisione è stata più politica che scientifica''.
parole sue, per cui ti aspetti che tragga le logiche conseguenze e invece no, si è fatta sforacchiare. ehhh.... ma lei avrebbe incrociato le dita :clap:

e la definisci intellettuale non allineata, ma va va, vai a vendere il cocco in spiaggia, in questi giorni fai buoni affari :d:
te la lascio 'sta intellettualona.

statti bene.
 

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