L’EX MILITARE DELL’INTELLIGENCE ISRAELIANA, L’ATTACCO DI HAMAS È UNA “FALSE FLAG”, OPERAZIONE PIANIFICATA DALL’ALTO. ECCO I MOTIVI.

"Israele afferma di parlare a nome di tutti gli ebrei, ovunque essi siano. Il sionismo è una cosa ashkenazita. Non ha nulla a che fare con noi."

Avi Shlaim, è un professore dell'Università di Oxford che in questi due minuti, partendo dalla propria esperienza personale di ebreo iracheno, spiega come meglio è impossibile che il sionismo NON è ebraismo, ma il suo principale nemico

Perché il sionismo non è l'ebraismo. 2 minuti (straordinari) del Prof. di Oxford Avi Shlaim
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Perché il sionismo non è l'ebraismo. 2 minuti (straordinari) del Prof. di Oxford Avi Shlaim
 
Prendetevi due minuti e ascoltate queste parole. Sono di medici statunitensi di ritorno da Gaza. Ascoltatele e diffondetele. Dovete farlo voi in prima persona, perché i media che si autoproclamano "liberi" non possono che censurarle. Dovrebbero poi spiegare ai propri lettori di essere stati corresponsabili di un massacro e di pulizia etnica deliberata.


Medico Usa volontario a Gaza: "I bombardamenti non spiegano i bambini colpiti alla testa"
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"Ogni giorno che ero lì vedevo un bambino colpito alla testa". La testimonianza shock di un medico Usa di ritorno da Gaza
 

I cercapersone, come molti dispositivi elettronici, si basano su determinati componenti, come batterie e circuiti. Un attacco informatico potrebbe sfruttare le vulnerabilità del software o del sistema di comunicazione del cercapersone per inviare comandi che sovraccaricano o manipolano questi componenti. Ad esempio, gli hacker potrebbero inviare da remoto segnali che causano il surriscaldamento o il malfunzionamento della batteria del cercapersone, che può prendere fuoco o esplodere nella tasca dell'utente. In questo caso, l'unità informatica di Israele ha trovato un modo per hackerare il sistema di comunicazione e inviare questi segnali dannosi da remoto, senza dover accedere fisicamente ai dispositivi. (Fonte: Royal Intel)


È stato ora confermato che Israele ha condotto un attacco informatico su larga scala, facendo esplodere i cercapersone che Hezbollah usa per comunicare.

Centinaia di feriti in tutto il Libano e decine di morti. Gli ospedali di Beirut sono completamente pieni.
 

I cercapersone, come molti dispositivi elettronici, si basano su determinati componenti, come batterie e circuiti. Un attacco informatico potrebbe sfruttare le vulnerabilità del software o del sistema di comunicazione del cercapersone per inviare comandi che sovraccaricano o manipolano questi componenti. Ad esempio, gli hacker potrebbero inviare da remoto segnali che causano il surriscaldamento o il malfunzionamento della batteria del cercapersone, che può prendere fuoco o esplodere nella tasca dell'utente. In questo caso, l'unità informatica di Israele ha trovato un modo per hackerare il sistema di comunicazione e inviare questi segnali dannosi da remoto, senza dover accedere fisicamente ai dispositivi. (Fonte: Royal Intel)


È stato ora confermato che Israele ha condotto un attacco informatico su larga scala, facendo esplodere i cercapersone che Hezbollah usa per comunicare.

Centinaia di feriti in tutto il Libano e decine di morti. Gli ospedali di Beirut sono completamente pieni.
Avevo un amico, che era solito andare in giro con del magnesio in tasca
È stato un precursore degli Hezbollah...son quarant'anni che canta con le voci bianche... :-D
 

🇮🇱🇱🇧 LIBANO - Secondo Barak Ravid (Axios), Israele ha fatto esplodere migliaia di radio personali (Walkie-Talkie) utilizzate dai membri di Hezbollah in Libano in una seconda ondata della sua operazione di intelligence.
Esplosioni e incendi segnalati in molte motociclette, veicoli, case, ovunque.
 
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