Il presunto bear market del petrolio
di Gaetano Evangelista - 18/09/2006
Dal punto di vista quantitativo, il calo delle quotazioni del greggio delle ultime settimane ha assunto le proporzioni tipiche sperimentate negli ultimi quattro lustri: nove chiusure negative nelle ultime dieci sedute, sette chiusure settimanali nelle ultime nove e una perdita maggiore del 15% in sei settimane.
Sono questi i parametri adottati in una ricerca effettuata sulla serie storica del greggio varietà "WTI", dal 1986 in poi. Vent'anni in cui questi elementi sono ricorsi diverse volte, tanto da permettere di giungere ad alcune conclusioni circa la tendenza più probabile per le prossime settimane.
Va subito anticipato che a differenza di altre analisi quantitativo-statistiche di questo tipo, non vi è unanimità "di consensi", sebbene ovunque emerge la probabile tendenza al recupero. Lascia in qualche modo delusi la frequenza passata di un rialzo in circostanze simili, il che fa dubitare non tanto della probabilità che vi sia un marcato rialzo da qui all'autunno, ma che vi possa non essere una estensione del ribasso.
I. Nove chiusure negative nelle ultime dieci sedute.
E' una piccola bugia: in effetti nelle ultime dieci sedute il WTI è riuscito a chiudere per due volte in territorio positivo, l'ultima proprio venerdì scorso. Ma l'esiguità della variazione percentuale - vicina di fatto allo zero - suggerisce l'opportunità di verificare cosa è successo in passato in occasione di nove chiusure negative nell'arco di due settimane.
Questa è la casistica dal 1986 in poi:
Questa statistica è particolarmente forte nel puntare su questa settimana per un rifiatamento delle quotazioni. In circostanze simili a quella delle ultime due settimane, il greggio è risalito in 9 casi su 11 complessivi, e mediamente per il 3.64%. E' da notare però che la performance e la frequenza si raffreddano a distanza di uno e due mesi. In altre parole, un rally correttivo nei prossimi giorni ha qualche probabilità di essere seguito da una "ricaduta".
II. Sette chiusure settimanali negative nelle ultime nove
Se ragioniamo in termini di lungo periodo, notiamo che il greggio ha chiuso in territorio negativo in sette delle ultime nove settimane. La tabella qui in basso mostra la casistica degli ultimi quattro lustri:
Qui come si può notare dopo una settimana il bilancio è di poco positivo in termini di frequenza (7 su 13), ed è curioso come la probabilità di incorrere in una variazione positiva sia stata la medesima a distanza di cinque settimane (praticamente un mese) e di 13 settimane (tre mesi). Anche qui si ha insomma la sensazione che un rimbalzo possa essere seguito da un successivo ridimensionamento ed eventualmente da un nuovo test dei minimi.
III. Perdita <-15% in sei settimane
In questo caso la casistica è più ampia - ben 19 ricorrenze dal 1986 in poi - e permette di pervenire più serenamente alle conclusioni. Che però non cambiano rispetto alle due analisi precedenti: ci sono buone probabilità di un recupero nella settimana corrente, ma non sono schiaccianti in termini statistici. La probabilità è la medesima a distanza di uno e tre mesi, con la variazione percentuale che migliora.
Insomma, sul piano strettamente statistico, si può confidare su un rimbalzo nei prossimi giorni, ma non è detto che sia l'inizio di una definitiva inversione di tendenza. E quindi da questo punto di vista non si può concludere che il presunto bear market del petrolio sia tale, o meno. Occorrerà aspettare la fine del mese, e verificare il livello raggiunto dalle quotazioni. A quel punto l'ultima parola spetterà all'analisi tecnica convenzionale.
Nel Rapporto Giornaliero di oggi, in quello di venerdì e in generale negli ultimi giorni, è stato compiuto un notevole sforzo analitico finalizzato a delineare gli scenari più probabili per i prossimi mesi per questa preziosa risorsa.
http://www.smarttrading.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=2916 by tontolina