L'IRONIA E' LA PIU' ALTA FORMA DI INTELLIGENZA E DI DIFESA, NON CAMBIA LE COSE, MA TI INSEGNA

Non è un mistero che il divario fra Ankara e Il Cairo sia notevolmente aumentato dopo la deposizione di Morsi e l’ascesa al potere di al Sisi.

In quel passaggio di consegne, l’Egitto ha praticamente abbandonato l’asse con il Qatar,
di cui la Turchia resta alleata fondamentale, abbracciando la visione saudita.

Adesso, con il Sudan che concede un porto alla marina militare turca,
il governo egiziano sente in qualche modo franare la strategia marittima voluta da al Sisi che,
dopo aver ceduto le due isole di Tiran e Sanafir all’Arabia Saudita
e aver in sostanza regalato il controllo del golfo di Aqaba, adesso si ritroverebbe le navi turche in un Paese con cui già i rapporti non sono facili.

Se da una parte questa avanzata turca mette a repentaglio la strategia egiziana e, in ultima analisi,
anche quella saudita, dall’altro lato dimostra come Ankara si stia ormai trasformando in un attore geopolitico autonomo
e fondamentale nella regione nordafricana e in tutto il settore che va dal Medio Oriente al Corno d’Africa.
 
ahahahahahahahahahah

Da quando il presidente del Senato ha lasciato il Partito Democratico per approdare (e guidare) Liberi e Uguali,
il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, non fa che ricordargli i debiti contratti con il partito da cui è fuoriuscito.
Il presidente del Senato, infatti, secondo i calcoli di Bonifazi dovrebbe versare ancora 83.250 euro.

In quanto iscritto al Pd, Grasso avrebbe dovuto versare ogni mese 1500 euro nelle casse del partito in base allo Statuto,
al Regolamento finanziario e al Codice Etico del Pd.
Il presidente del Senato, però, non lo avrebbe fatto. E così si sarebbe accumulata una somma che supera gli 80mila euro.

Dopo l'ultima lettera inviata da largo del Nazareno, il leader di LeU rispose con un semplice sorriso.
E così il tesoriere dei dem è tornato a battere cassa inviando una nuova lettera indirizzata al vertice di Palazzo Madama.

Una missiva che è economica e politica allo stesso tempo.
Il testo, reso noto oggi da Repubblica, è cordiale ma diretto.

"È cosa spiacevole dovere insistere", scrive Bonifazi, ma "sono tante le ragioni che dovrebbero spingerti a onorare questo impegno: non esiste nessun motivo giuridico, politico o di opportunità per non pagare". E ancora: "Mi riferisco alla quota da te dovuta al partito in ragione della tua elezione al Senato tra le file del Pd. Capisco che trattasi di somma ingente, poco più di ottantamila euro, ma non così esosa da non poter essere onorata".

Le parole hanno un significato molto preciso e Bonifazi intendeva ricordare a Grasso non solo che se è al Senato
è tutto merito di chi lo ha infilato nelle liste elettorali alle ultime elezioni, ma anche che se è diventato la seconda carica dello Stato
lo deve anche al gruppo dei dem. Che ora si sentono traditi.

Per recuperare la somma dovuta, Bonifazi però prova a far leva su altro. In particolare sui diritti dei lavoratori.
I soldi recuperati da tutti i morosi (in parte transitati in Mdp) potrebbero servire a creare un fondo
per finanziare la cassa integrazione di 180 dipendenti del Pd. Di certo - è il ragionamento del tesoriere Pd -
il leader di un movimento, Liberi e Uguali, che si è schierato alla sinistra in difesa dell'articolo 18 e contro il Jobs Act renziano,
non potrà arroccarsi in difesa di 80mila euro che potrebbero agevolare la vita di alcune famiglie a rischio disoccupazione.

"Mi sembra giusto che tu dia il buon esempio per i lavoratori in difficoltà", scrive Bonifazi. Che conclude la lettera con un invito: "Se lo fai, il tuo gesto spingerebbe tutti gli altri deputati e senatori transitati dal Pd in Mdp a onorare i propri impegni".

Si tratterebbe di un debito di circa 400mila euro.
 
Agli albori del 2018, impariamo la "democrazia" e la "pluralità di informazione" dal TG 3.

1° servizio. Liberi e Uguali

2° servizi.o 5 Stelle

3° servizio. PD

...............poi il buio totale. Non esiste altro sul palcoscenico politico.
 
Queste persone non dovrebbero stare nella scuola. Ma neppure far parte della Società.

PORDENONE – La parola Gesù sostituita con Perù per non urtare la sensibilità dei bambini di fede islamica presenti nella scuola.

È accaduto alla scuola primaria Beato Odorico da Pordenone di Zoppola,
come riporta il quotidiano Messaggero Veneto che parla di una terza classe.
Si tratterebbe di una canzone dal titolo “Minuetto di Natale”, dove in un passaggio c’è il nome di Gesù.

Secondo quanto scrive il quotidiano, l’insegnante, pensando che in questo modo si potesse turbare
la sensibilità di chi non appartiene alla religione cristiana, ha sostituito il nome Gesù
con uno che non avrebbe messo in difficoltà nessuno.

La vicenda è stata scoperta dai familiari di due fratellini che durante il pranzo di Natale
hanno intonato a casa la canzoncina imparata a scuola. I genitori hanno allora chiesto spiegazioni.

La notizia si è diffusa in poco tempo e sui social sono state postate tante critiche nei confronti della maestra e della scuola.
La dirigente, secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, non sapevo nulla dell’iniziativa della maestra.

“Ha sostituito Gesù con Perù nella canzone di Natale per ‘rispettare’ i musulmani:
è quello che ha fatto una maestra in una scuola elementare in provincia di Pordenone.
Roba da matti: ormai il politicamente corretto ha superato ogni limite di decenza ed è diventato grottesco e ridicolo”.
 
Olalè. Olalà. Cambiamo la regola và.

ROMA – Cambiano le regole dello Statuto del Movimento 5 Stelle:
la novità più rilevante è che il capo può restare in carica per 10 anni.

Qualcuno l’ha già ribattezzata “norma Di Maio“, perché può portare alla riconferma tra 5 anni dell’attuale candidato premier grillino.
Le modifiche allo Statuto sono state anticipate dal Corriere.it.

Il M5S apre, per le sole “sfide dirette”, le porte ad esponenti della società civile non iscritti,
e imprimendo una modifica-chiave nelle regole per le candidature che saranno ufficializzate “ad horas”.

Cambieranno, inoltre, i codici di comportamento per gli eletti e il non-Statuto
e ci sarà una stretta “esemplare” sui voltagabbana: una multa da 100mila euro
in merito alla quale i vertici stanno studiando “la formula migliore” per renderla davvero effettiva e non anti-costituzionale.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto