Lo Zerotrading nell'era Meloni, anno primo (2.023)

Bielorussia ha deciso di ospitare armi nucleari russe dopo pressioni Nato
Oggi 09:56 - RSF

28 marzo (Reuters) - La Bielorussia ha detto di aver deciso di ospitare le armi nucleari tattiche russe dopo anni di pressioni da parte degli Stati Uniti e degli alleati occidentali volte a cambiare la direzione politica e geopolitica di Minsk.

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto sabato che Mosca avrebbe cercato in futuro di dispiegare armi nucleari tattiche nello stato confinante della Bielorussia, alleato di lunga data, inasprendo le tensioni con l'Occidente.

Il ministero degli Esteri bielorusso ha giustificato la propria decisione di cooperare con la Russia in una dichiarazione pubblicata oggi, affermando che Minsk sta agendo per proteggersi dall'Occidente.

"Negli ultimi due anni e mezzo, la Repubblica della Bielorussia è stata sottoposta a pressioni politiche, economiche e informative senza precedenti da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e degli alleati della Nato, in aggiunta agli Stati membri dell'Unione europea", si legge nella dichiarazione.

"Alla luce di queste circostanze, e delle legittime preoccupazioni e dei rischi nella sfera della sicurezza nazionale che ne derivano, la Bielorussia è costretta a rispondere rafforzando le proprie capacità di sicurezza e di difesa".

Minsk ha affermato che i piani nucleari russi non violerebbero gli accordi internazionali di non proliferazione, poiché la Bielorussia stessa non avrebbe il controllo sulle armi.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)
 
Bielorussia ha deciso di ospitare armi nucleari russe dopo pressioni Nato
Oggi 09:56 - RSF

28 marzo (Reuters) - La Bielorussia ha detto di aver deciso di ospitare le armi nucleari tattiche russe dopo anni di pressioni da parte degli Stati Uniti e degli alleati occidentali volte a cambiare la direzione politica e geopolitica di Minsk.

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto sabato che Mosca avrebbe cercato in futuro di dispiegare armi nucleari tattiche nello stato confinante della Bielorussia, alleato di lunga data, inasprendo le tensioni con l'Occidente.

Il ministero degli Esteri bielorusso ha giustificato la propria decisione di cooperare con la Russia in una dichiarazione pubblicata oggi, affermando che Minsk sta agendo per proteggersi dall'Occidente.

"Negli ultimi due anni e mezzo, la Repubblica della Bielorussia è stata sottoposta a pressioni politiche, economiche e informative senza precedenti da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e degli alleati della Nato, in aggiunta agli Stati membri dell'Unione europea", si legge nella dichiarazione.

"Alla luce di queste circostanze, e delle legittime preoccupazioni e dei rischi nella sfera della sicurezza nazionale che ne derivano, la Bielorussia è costretta a rispondere rafforzando le proprie capacità di sicurezza e di difesa".

Minsk ha affermato che i piani nucleari russi non violerebbero gli accordi internazionali di non proliferazione, poiché la Bielorussia stessa non avrebbe il controllo sulle armi.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)
Il mercato se ne scatafotte alla grande
 
Enel: conferma phase out carbone Italia entro 2025
Oggi 13:01 - MF-DJ

ROMA (MF-DJ)--Enel conferma il phase out dal carbone in Italia entro il 2025. Lo ha detto Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Italia di Enel Green Power e Thermal Generation, nel corso di un''audizione presso la commissione Attivita'' produttive della Camera sulle prospettive di sviluppo nei siti interessati dalla decarbonizzazione e dalla produzione di energia elettrica. "Il piano di phase out delle centrali a carbone e'' invariato secondo il programma di decarbonizzazione e prevede la chiusura delle centrali entro il 2025, in conformita'' col Pniec", ha detto il manager. Sulle centrali a carbone verranno sviluppati i "nuovi poli energetici integrati" con "iniziative per accompagnare la transizione dei siti" e "progetti di logistica o economia circolare", ha spiegato Solfaroli Camillocci. "L''approccio su tutti i siti e'' un programma per fasi partendo da subito con progettualita'' sulla transizione energetica o lo sviluppo delle rinnovabili", ha aggiunto il manager. Sono attualmente quattro le centrali Enel a carbone: Fusina (Venezia), Brindisi, Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) e Sulcis in Sardegna.
gug
 
Enel: conferma phase out carbone Italia entro 2025
Oggi 13:01 - MF-DJ

ROMA (MF-DJ)--Enel conferma il phase out dal carbone in Italia entro il 2025. Lo ha detto Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Italia di Enel Green Power e Thermal Generation, nel corso di un''audizione presso la commissione Attivita'' produttive della Camera sulle prospettive di sviluppo nei siti interessati dalla decarbonizzazione e dalla produzione di energia elettrica. "Il piano di phase out delle centrali a carbone e'' invariato secondo il programma di decarbonizzazione e prevede la chiusura delle centrali entro il 2025, in conformita'' col Pniec", ha detto il manager. Sulle centrali a carbone verranno sviluppati i "nuovi poli energetici integrati" con "iniziative per accompagnare la transizione dei siti" e "progetti di logistica o economia circolare", ha spiegato Solfaroli Camillocci. "L''approccio su tutti i siti e'' un programma per fasi partendo da subito con progettualita'' sulla transizione energetica o lo sviluppo delle rinnovabili", ha aggiunto il manager. Sono attualmente quattro le centrali Enel a carbone: Fusina (Venezia), Brindisi, Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) e Sulcis in Sardegna.
gug

Le solite chiacchere.
Poi alla prima crisi,era un tutto un carbone a go-go
 
Le solite chiacchere.
Poi alla prima crisi,era un tutto un carbone a go-go

FOCUS: Enel conferma stop carbone 2025, riacceso a settembre per crisi gas
Oggi 14:40 - MF-DJ

ROMA (MF-DJ)--Enel conferma il phase out dal carbone in Italia entro il 2025. Le quattro centrali termoelettriche a carbone ancora attive, rimesse a pieno regime lo scorso settembre per la crisi energetica, verranno via via dismesse e riconvertite. A confermarlo e'' stato Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Italia di Enel Green Power e Thermal Generation, nel corso di un''audizione presso la commissione Attivita'' produttive della Camera. "Il piano di phase out delle centrali a carbone e'' invariato secondo il programma di decarbonizzazione e prevede la chiusura delle centrali entro il 2025, in conformita'' col Pniec", ha detto il manager. Sulle centrali a carbone verranno sviluppati i "nuovi poli energetici integrati" con "iniziative per accompagnare la transizione dei siti" e "progetti di logistica o economia circolare", ha spiegato Solfaroli Camillocci. "L''approccio su tutti i siti e'' un programma per fasi partendo da subito con progettualita'' sulla transizione energetica o lo sviluppo delle rinnovabili", ha aggiunto il manager. Sono attualmente quattro le centrali Enel a carbone: Fusina (Venezia), Brindisi, Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) e Sulcis in Sardegna. A Brindisi e'' prevista la produzione di moduli in plastica riciclata che contengono le celle fotovoltaiche. Queste andranno a sostituire il vetro nei pannelli fotovoltaici bifacciali che vengono prodotti nella Gigafactory 3Sun di Catania. Sull''area della centrale sono programmati anche tre impianti: un fotovoltaico, uno di accumulo Bess e uno di idrogeno verde. Nell''Alto Lazio, a Civitavecchia, invece, verra'' realizzata una fabbrica di produzione di tracker e FV fotovoltaici, sistemi che permettono di incrementarne la producibilita'' energetica rispetto agli impianti di tipo fisso garantendo l''esposizione ottimale dei moduli fotovoltaici rispetto all''irradiamento solare. Anche qui sono previsti un impianto fotovoltaico e uno di accumulo Bess, oltre a un centro informativo a disposizione della comunita'' e un polo museale. L''avvio delle attivita'' di riconversione per un progetto logistico a Torrevaldaliga Nord e'' previsto entro fine anno. In cinque mesi, tra settembre e gennaio, le centrali a carbone di Enel e le altre tre di Ep produzione e A2A, hanno permesso risparmi di gas per 700 milioni di metri cubi. A far la parte del leone e'' stato l''impianto di Brindisi Sud, che fa capo a Enel e che da solo ha garantito 3,6 TWh di elettricita'' (1,5 TWh in piu'' rispetto allo stesso periodo dell''anno precedente); alle spalle quello di Torrevaldaliga Nord, sempre di Enel, a quota 2,3 TWh, seguito dalle centrali di Fiumesanto (Ep Produzione) e Fusina (Enel) a quota 1,4 TWh. In coda la centrale del Sulcis (Enel) con 0,6 TWh e da quella di Monfalcone (A2A) con 0,5 TWh di energia elettrica.
gug
 
Non prevedo operazioni per tutto il resto di questo 2.023, mi limiterò ad incassare :)

Probabile ci si riveda a fine anno quando creerò il thread : "Lo Zerotrading nell'era Meloni, anno secondo (2.024)"



:bye:

Forse (forse) potrei far qualcosa già in giugno.

Il pilota automatico comunque insiste per un incremento sui titoli di Stato, per l'azionario non c'è trippa per gatti, non devo fare niente.

Pilota 230329.png


Va buò, ......... mancano mesi, ... poi vediamo

Per poter incrementare l'azionario occorrerebbe uno storno dei mercati significativo
 
Le candidate per un incremento sull'azionario sarebbero Intesa per i dinamici, Terna o ancora Enel per i difensivi

Per i titoli di Stato si potrebbe cominciare ad incrementare sul tasso fisso ma l'indicizzato all'inflazione mantiene il suo fascino


Vediamo :)

Ci guiderà il vento, ...

 

Users who are viewing this thread

Back
Alto