Brutto segnale per Monti. Debito Italia 127,3%, è record
di: WSI Pubblicato il 23 gennaio 2013| Ora 11:48
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Tanti sacrifici chiesti agli italiani, ma non solo non si vede un miglioramento, la situazione peggiora. D'altronde, se c'è recessione, il Pil cade e il peggioramento dei conti è una conseguenza naturale.
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Il premier dimissionario Mario Monti.
ROMA (WSI) - Non è certo un dato che va a suo favore, tutt'altro. In questa campagna elettorale dai toni che si fanno accesi ogni ora che passa, i commenti degli altri candidati alle elezioni politiche contro il premier Mario Monti, non si faranno aspettare più di tempo. E questi numeri rischiano di acuire i sentimenti anti-europeisti di alcuni cittadini italiani, stremati dalle tasse imposte dal governo di Monti, tasse - ricordiamo - volute soprattutto dalla politica di austerity firmata Europa.
Producessero qualche risultato, si chiederà qualcosa. Per ora neanche quello, visto che, stando a quanto rende noto Eurostat, nel terzo trimestre del 2012, il rapporto debito/pil dell'Italia è balzato al nuovo massimo storico, ovvero al 127,3%. Il peggioramento è sia sua base trimestrale - nel secondo trimestre era del 126% - sia su base annua - nello stesso periodo del 2012 era pari al 119,9%.
In termini percentuali, l'incremento è +1,3% rispetto al trimestre precedente e +7,4% rispetto al terzo trimestre del 2011. Tanti sacrifici chiesti agli italiani, ma non solo non si vede un miglioramento: la situazione peggiora. D'altronde, se c'è recessione, il Pil cade e il peggioramento dei conti è una conseguenza naturale.
Riguardo ai 17 paesi che compongono l'Eurozona, il rapporto debito/Pil, sempre stando ai numeri di Eurostat, è salito al 90%, + 0,1% su base trimestrale e +3,2% su base annua. Il debito pubblico dell'Italia si conferma il secondo in termini assoluti dopo quello della Germania, pari a 2.150 miliardi di euro, e secondo anche in termini di incidenza sul Pil dopo quello della Grecia, dove il debito è pari al 152,6%.
Il terzo posto nella classifica dei rapporti debito-Pil più alti va al Portogallo, al 120%, seguito dall'Irlanda con il 117%.