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Ma quando, alle medie, improvvisamente v'hanno detto che era vietato...
...scrivere nelle formule x e : e bisognava usare in loro vece ·e /, voi avete avuto la sensazione di essere stati cresciuti nella menzogna, di essere stati traditi, ingannati, turlupinati, frodati per anni?
cose brutte , che fanno perdere il sonno (come le avventure , brutte , fastidiose , scomode cose ... )
tanto da indurre Farkas Bolyai a scrivere al figlio : Non devi affrontare le parallele per questa via […] conosco questa via fino al suo termine […] anch’io ho misurato questa notte senza fondo; ogni luce, ogni gioia della mia vita vi si sono spente. Per l’amor di Dio, ti prego, lascia in pace la dottrina delle parallele! Devi starne alla larga, come da una cattiva compagnia; essa ti può togliere ogni tranquillità, la salute, la quiete ed ogni gioia di vivere. Questa tenebra senza fondo […] non verrà mai chiarita […]; essa è una profonda, eterna ferita nella mia anima. Impara dal mio esempio; [… le parallele] si sono portate via il fiore della mia vita e del mio tempo. Qui si nasconde anzi la radice di tutti i miei errori a venire
Fra l'altro, karlpopperianamente parlando, nessuno ha mai trovato delle rette parallele che, all'infinito, convergessero o divergessero.
Per cui Euclide ha ragione e basta.
Fra l'altro, karlpopperianamente parlando, nessuno ha mai trovato delle rette parallele che, all'infinito, convergessero o divergessero.
Per cui Euclide ha ragione e basta.
Prendiamo il nostro pianeta, la Terra. Esso ha forma approssimativamente sferica. Se potessimo misurarne con precisione arbitraria la superficie e se potessimo anche misurarne direttamente il raggio, troveremmo una strana discrepanza. Il raggio risulta più corto di 1,5 millimetri rispetto a quello ricavato dalla formula S=4pR². Inutile rifare le misure in cerca di un errore: è proprio così.
Lo spazio racchiuso dalla Terra è curvo. Se facessimo lo stesso esperimento con il Sole, molto più grande e massiccio, otterremmo un ammanco di ben 500 metri! Il concetto di curvatura: dalla Geometria alla Cosmologia
Prendiamo il nostro pianeta, la Terra. Esso ha forma approssimativamente sferica. Se potessimo misurarne con precisione arbitraria la superficie e se potessimo anche misurarne direttamente il raggio, troveremmo una strana discrepanza. Il raggio risulta più corto di 1,5 millimetri rispetto a quello ricavato dalla formula S=4pR². Inutile rifare le misure in cerca di un errore: è proprio così. Lo spazio racchiuso dalla Terra è curvo. Se facessimo lo stesso esperimento con il Sole, molto più grande e massiccio, otterremmo un ammanco di ben 500 metri! Il concetto di curvatura: dalla Geometria alla Cosmologia
Che poi, mica è colpa di Euclide se il buon Dio, quando ha fatto la terra (il primo giorno, credo: ho guglàto velocemente), è stato un po' approssimativo.
Che poi, mica è colpa di Euclide se il buon Dio, quando ha fatto la terra (il primo giorno, credo: ho guglàto velocemente), è stato un po' approssimativo.
Se - per ipotesi astratta, neh - tu fossi innamorato di / sposato con una femmina che, superati gli "anta", mostra qualche ruga intorno agli occhi, ed ella ti piacesse malgrado o fors'anche a causa di tale caratteristica estetica che hai visto progredire nel tempo, ebbene, diresti che il tuo giudizio estetico è approssimativo, ironico, umano o altro?
Che poi, mica è colpa di Euclide se il buon Dio, quando ha fatto la terra (il primo giorno, credo: ho guglàto velocemente), è stato un po' approssimativo.
una retta è una curva con il centro all'infinito
pensa per limiti ...
se una curva fisica reale , non teorica , ha uno sviluppo minore di quello calcolato , cosa succede all'infinito ?
invece di googlare la Bibbia , leggiti il link Il primo studioso a proporre un esperimento per determinare la geometria dello spazio cosmico fu il matematico Lobachevski. L'idea si basava su una caratteristica dello spazio iperbolico (l'unica geometria non-euclidea che conosceva) etc etc
PS continuate a pensare il concetto di Dio come imbrigliato all'interno di uno spazio coincidente con la nostra esperienza fisica quando questa neppure corrisponde con la realtà che sperimentiamo quando andiamo a fondo delle cose