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http://www.ilnuovomercato.it/analista.asp?id=127110&page=1
Rasbank. I dati macroeconomici attesi dal mercato (2-6 giugno '03)
02 Giugno 2003 - 14:14
Negli Usa nel corso della settimana sono attese importanti indicazioni per quanto riguarda il lato dell'offerta, con la pubblicazione, lunedì 2, dell'indice di fiducia delle imprese ISM manifatturiero, relativo a maggio, che, in seguito all'andamento molto positivo registrato dal Chicago Pmi stimiamo in rialzo a 49.9 dal precedente 45.4. L'indice si porterebbe, così, a ridosso della soglia di 50, mostrando un buon rimbalzo pur restando in zona di contrazione del comparto.
Inoltre, mercoledì 4, sarà da valutare anche l'andamento in maggio dell'indice di fiducia del comparto non manifatturiero, ISM servizi, previsto in leggero rialzo a 51.7 dal precedente 50.7. L'indice darebbe così un segnale di miglioramento, seppur debole, e tornerebbe così stabilmente sopra la soglia di 50, dopo che in marzo aveva subito una flessione a 47.9.
Venerdì 6, poi, sarà da valutare il rapporto sul mercato del lavoro relativo al mese di maggio. Il tasso di disoccupazione è atteso in lieve rialzo al 6.1%, rispetto al 6% registrato in aprile. Vari elementi portano alla stima di un rialzo: il permanere delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione su un valore molto elevato (media dell'ultimo mese pari a 427 mila unità), l'incremento da 29.4% a 32.6% della voce job hard to get all'interno del conference Board e il calo della componente occupazione all'interno dell'Ism, scesa in aprile a 41.4, minimo da dicembre 2001. Gli occupati nel settore non agricolo dovrebbero diminuire di altre 26 mila unità dopo le 48 mila in meno di aprile. Inoltre sarà da osservare l'indice delle ore lavorate presente all'interno del rapporto, che fornirà indicazioni sull'andamento della produzione in maggio. I salari orari sono previsti in aumento dello 0.2% m/m, dato che non modifica però il quadro di generale debolezza del mercato del lavoro, con miglioramenti sostanziali che non sono attesi prima del 2004. Inoltre, mercoledì 4 sarà diffuso il dato finale di Q1 '03 sulla produttività del lavoro, atteso in aumento dell'1.8% q/q ann.to, rispetto all'1.6% q/q ann.to della stima preliminare, e sul costo del lavoro per unità di prodotto, che dovrebbe rimanere stabile all'1.9% q/q ann.to.
Giovedì 5 è attesa la pubblicazione degli ordini all'industria di aprile, che, dopo il rimbalzo del 2.2% m/m messo a segno in marzo, dovrebbero registrare una contrazione dello 0.9% m/m. Il dato confermerebbe il protrarsi della stagnazione del comparto industriale.
Saranno infine da osservare i consueti sondaggi settimanali presso i dettaglianti Redbook e BTM-UBSW, che daranno indicazioni sull'andamento delle vendite nel mese di maggio.
In Area Euro, l'appuntamento più importante della settimana è rappresentato dalla riunione della BCE in calendario il 5 giugno. I segnali di debolezza dell'economia europea emersi nelle ultime settimane dovrebbero spingere le autorità monetarie ad assumere un atteggiamento espansivo, nonostante le dichiarazioni del presidente Duisenberg dopo la riunione dell'8 maggio non facessero intravedere la possibilità di un' imminente riduzione dei tassi. Inoltre, le indicazioni di lunedì 2 sulla dinamica dei prezzi fornite dalla stima flash sull'inflazione dell'intera area a maggio dovrebbero giocare un ruolo molto positivo nell'ottica di un taglio. Infatti, dai dati finora disponibili (il preliminare sui prezzi al consumo in Germania e in Italia, che venerdì si è mostrato in linea con le anticipazioni delle città campione su base congiunturale, con il tendenziale salito dal 2.6% al 2.7% solo per effetto di arrotondamenti), stimiamo che, a livello europeo, dovrebbe proseguire il processo disinflazionistico iniziato in aprile, quando il tendenziale è sceso dal 2.4% al 2.1%, andando a registrare una nuova flessione all'1.9%, con una variazione congiunturale nulla. La discesa dell'inflazione sotto il 2% e le dichiarazioni di alcuni membri della banca centrale negli ultimi giorni, che hanno evidenziato ottimismo sulla dinamica dei prezzi nel medio periodo, portano ad aumentare ulteriormente le possibilità di un intervento espansivo, così che l'unica vera incognita rimane la portata del taglio. L'attendismo mostrato dalle autorità monetarie nel corso delle ultime riunioni ha fatto sì che il mercato guardi in modo scettico alla possibilità che la riduzione del costo del denaro possa essere di 50 b.p. Non a caso il future sull'Eonia assegna a tale eventualità una possibilità di circa il 39%, contro il 79% di possibilità assegnate a un taglio di 25 b.p.
Riteniamo che la grandezza del taglio dipenderà dalla revisione semestrale della stima sulla crescita del Pil del 2003 e del 2004, che sarà annunciata proprio nel corso della riunione. Qualora queste stime dovessero essere riviste sostanzialmente al ribasso, seguendo il percorso di quelle di consensus, abbassate nel medesimo arco temporale dello 0.4% per quel che riguarda il 2003 e dello 0.5% per il 2004, la BCE potrebbe trovare motivo per operare un taglio di 50 punti base, soluzione che ci appare come più probabile.
Non dovrebbe avere influenza sulle decisioni della BCE l'apprezzamento dell'Euro, che, a 1.18, è per il
governatore della Bundesbank Welteke a un valore di neutralità dal punto di vista della competitività delle aziende europee.
Ancora per quanto riguarda i prezzi, verranno pubblicati martedì 3 i prezzi alla produzione europei di aprile. Considerando la forte diminuzione subita dal dato italiano (-0.6% m/m) e francese (-0.7% m/m), ci attendiamo che il dato europeo registri una flessione dello 0.5% m/m, con il tendenziale che si porterebbe al 2%, mostrando così la mancanza di pressioni inflazionistiche a monte.
Nel corso della settimana arriveranno poi le indicazioni di maggio sulla visione dello stato dell'economia dal lato della produzione nei singoli Paesi e nell'intera area, con la pubblicazione, lunedi 2, dei sondaggi sulla fiducia delle imprese industriali Pmi-manifatturieri e, mercoledì 4, di quelli del settore terziario Pmi-servizi. Le attese sono per moderati rialzi di quasi tutti gli indici, che dovrebbero rimanere, però, su valori in linea con una debolezza diffusa in entrambi i comparti.
Saranno da valutare, inoltre, le indicazioni sul mercato del lavoro che verranno date dal tasso di
disoccupazione di aprile nell'intera area (martedì 3) e di maggio in Germania (giovedì 5). I dati dovrebbero sottolineare le difficoltà dell'occupazione europea, particolarmente evidenti in Germania, che dovrebbe confermarsi il Paese con la maggiore percentuale di disoccupati. Si attende, infatti, un aumento da 8.7% a 8.8% del dato europeo e da 10.7% a 10.8% di quello tedesco. Giovedì 5 le difficoltà dell'economia tedesca dovrebbero essere ribadite dal dato preliminare di aprile sugli ordini all'industria, che ci attendiamo ancora in diminuzione dello 0.2% m/m (consensus a +0.8% m/m), dopo il brusco calo subito in marzo (-3.9%).
L'ulteriore discesa degli ordini non fa intravvedere alcun segno di ripresa del comparto industriale nemmeno in Q2 '03. Anche dal lato della domanda in Germania il quadro di fondo dovrebbe rimanere debole: le vendite al dettaglio di aprile sono attese in aumento dello 0.9% m/m, rialzo non in grado di compensare, però, il forte calo del 3% m/m subito a marzo.
Tra gli altri dati in calendario: lunedì 2 i dati relativi a maggio sulla fiducia delle imprese e dei consumatori dell'intera zona; martedì 3 il dato di maggio sulla fiducia dei consumatori francesi; il Pil preliminare europeo di Q1 '03 (giovedì 5), che stimiamo si assesti sugli stessi valori della stima flash e
rimanga, dunque, invariato rispetto al trimestre precedente, con il tendenziale all'1%.
(S. Apicelli e M.Radaelli)