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LA GARANZIA DELLA MONETA: L'ONESTÀ CONTABILE !



LA GARANZIA DELLA MONETA: L'ONESTÀ CONTABILE !
di Marco Saba, presidente IASSEM, 21 febbraio 2016


Quando si parla di emettere moneta, ovvero di creare moneta forzosa dal nulla, ci si chiede spesso da che cosa è garantita. Nel passato abbiamo avuto contemporaneamente la pretesa teorica che la moneta fosse garantita da metalli preziosi e la prassi contabile scorretta che non faceva in realtà mai corrispondere i metalli posseduti ai certificati esistenti (banconote) che anzi coesistevano, di fatto, come dure aggregati monetari ben distinti.

Più modernamente, si pretende di garantire la moneta, e le banche, attraverso il debitore di ultima istanza, lo Stato, che si riserva il potere di espropriare i cittadini tramite l'imposizione fiscale. lo Stato è, di fatto, la Bad Bank del sistema bancario... Come questo sia potuto accadere, ovvero che lo Stato abdicasse al principio cardine della Lex Monetae (il diritto di emettere moneta) a favore del cartello bancario, è oggetto di studio per gli storici e gli esperti di antiterrorismo. Fatto sta che lo Stato è diventato un esattore del cartello bancario svolgendo le funzioni di EQUIBANCA piuttosto che di EQUITALIA.

Quindi la moneta attuale è garantita dal fatto che il cittadino deve utilizzarla per ottemperare ai diktat fiscali di uno Stato schizofrenico che deve garantire gli interessi dei cittadini e, contemporaneamente, assicurare i privilegi assurdi della classe dei banchieri che si rivelano, giornalmente e sistematicamente, contrari a quelli della popolazione e della RES PUBLICA.

Ma non basta che lo Stato accordi questo privilegio della creazione monetaria ai banchieri se non fosse che contemporaneamente tollera - nello stato psicotico in cui versa - che il ceto dei banchieri evada la più grande responsabilità di chi crea denaro dal nulla: la corretta contabilizzazione che obbligherebbe almeno a pagarne le tasse.

Poiché la moneta ed il sistema bancario in generale si basano alla fine solo su una fiducia malrimessa (e così anche per la sopportazione di una tirannia oligarchica antidemocratica), scoprire che la creazione di moneta non viene correttamente contabilizzata creerà, più prima che dopo, una completa sfiducia terminale del popolo sia nell'euro che nell'eurosistema e, in ultimo, nelle istituzioni nazionali ed europee.

Si pone quindi il problema di curare questa sfiducia prima che i padroni del vapore (si ricordi qui, en passant, che il presidente Napolitano prendeva ordini dal banchiere Passera) ricorrano ai sistemi violenti di cui storicamente abbiamo traccia: guerre mondiali, rivoluzioni ammaestrate, etc etc.

La proposta che faccio, inaudita altera parte, è di introdurre un forte fattore stabilizzante dell'intero sistema: applicare la correttezza contabile ai sistemi di creazione del denaro. Questo serve per rendere responsabili (in inglese: "accountable", che ricorda il termine "accounting", ovvero contabilità) sia le banche del loro potere invisibile che lo Stato delle sue entrate fiscali.

Per fare questo occore esaminare attentamente come le tre forme di denaro contante prodotto oggi vengono attualmente contabilizzate: le monete metalliche, le banconote e il denaro elettronico (i "sight deposits" o depositi a vista), ricordando che si tratta di tre diversi aggregati di mezzi monetari che si ritrovano SOMMATI nella misura di M1 indicata dalla BCE (e che quindi non rappresentano, contrariamente a quanto si crede, forme sostitutive della stessa quantità il cui massimo comun denominatore sarebbe l'aggregato della liquidità nei depositi.

Per quanto riguarda la moneta, in generale, si può dire che chi la emette guadagna la differenza tra il costo lordo d'emissione ed il valore legale o di facciata del mezzo monetario considerato. Quindi, M1 costa alla produzione intorno all'1% del valore di scambio sul mercato. Il punto è proprio questo: come mai contabilmente non si vede ? Come mai sembra che le banche debbano ricorrere all'applicazione degli interessi per poter giustificare un margine operativo ? Come mai le banche vengono definite "intermediari finanziari" quando si sa che creano denaro dal nulla a differenza delle altre società non bancarie, per esempio, che presentano differenze nella registrazione contabile delle operazioni di prestito ?

La risposta è che c'è una visione sbagliata da parte del pubblico e, aimé, dello Stato, per cui si redigono i bilanci bancari ad arte COME SE le banche non creassero il denaro che utilizzano ma bensì come se questo denaro fosse fornito dai depositi di misteriosi speculatori o clienti di cui non esiste traccia d'origine nei flussi di cassa delle banche stesse... Mentre è ovvio che la creazione di denaro debba apparire anche dai bilanci che altrimenti si riferiscono ad entità astratte - le banche viste come intermediari finanziari - non esistenti nella pratica della vita terrena. Occorre quindi RETTIFICARE le scritture contabili, un compito che ci saremmo aspettati di veder svolgere almeno dalle società di revisione contabile ed auditing....

La rettifica è resa semplice dall'uso dei programmi informatici nella gestione dell'attività bancaria: basta che questi tengano nota di ogni attività di creazione di denaro da parte della banca accreditando ogni volta il conto dei flussi di cassa. Questa inaudita forma corretta di registrazione della moneta creata, che andrebbe adottata sia dalle banche commerciali che dalle banche centrali, porterebbe all'emersione di ingentissime quantità di mezzi monetari, oggi invisibili, cui poter attingere per la fiscalità dello Stato e per la solvibilità delle banche stesse, interrompendo per sempre la litanìa dei sacrifici economici ed umani che accompagnano le crisi periodiche da cui siamo afflitti.

La conseguenza più importante, oltre a quella di far meritare maggiore fiducia al "sistema", è che si priva il cartello bancario dello strumento di ricatto principale con cui esso condiziona la politica, i governi e gli Stati, per addivenire finalmente alla tanto agognata e decantata indipendenza NON SOLO del sistema bancario da quello politico, ma anche viceversa.

Che problema c'è ? Basta solo volerlo !


Bibliografia di riferimento:

- la composizione di M1 nel glossario della BCE:
https://www.ecb.europa.eu/stats/money/aggregates/aggr/html/index.en.html

- la prova forense che le banche creano individualmente moneta dal nulla:
Werner, R.A., Can banks individually create money out of nothing? — The theories and the empirical evidence, International Review of Financial Analysis, Volume 36, December 2014, Pages 1–19
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1057521914001070

- un referendum in Svizzera chiede di togliere alle banche commerciali il potere di creare moneta:
Iniziativa popolare federale 'Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale! (Iniziativa Moneta intera)'
https://www.admin.ch/ch/i/pore/vi/vis453t.html

- la mancanza di coerenza nella tenuta dei flussi di cassa nel sistema bancario rispetto alla creazione di moneta e l'impossibilità di stabilire l'insolvenza delle banche da tali scritture:
Cash Flow Accounting in Banks— A study of practice, Ásgeir B. Torfason, University of Gothenburg, 2014
https://gupea.ub.gu.se/handle/2077/35272

- l'incongruenza nella registrazione contabile delle operazioni di prestito effettuate da banche e non-banche:
Werner, R.A., How do banks create money, and why can other firms not do the same? An explanation for the coexistence of lending and deposit-taking, International Review of Financial Analysis, Volume 36, December 2014, Pages 71–77
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1057521914001434

- un secolo perso nell'economia a causa di sballate indicazioni da parte dell'Accademia sul funzionamento delle banche:
Werner, R.A., A lost century in economics: Three theories of banking and the conclusive evidence, International Review of Financial Analysis (2015)
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1057521915001477

- la corruzione delle agenzie di revisione contabile, il caso KPMG:
THE CHEMISTRY OF AUDIT FAILURE A Case Study of KPMG Atul K. Shah Senior Lecturer, Suffolk Business School, November 2015
https://www.academia.edu/17958528/THE_CHEMISTRY_OF_AUDIT_FAILURE_-_A_Case_Study_of_HBOS_audit_by_KPMG

- la necessità dell'accertamento giudizioario dello stato d'insolvenza delle banche:
Marco Saba, IASSEM, Banche: necessità dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza, ScenariEconomici, 16 febbraio 2016
http://scenarieconomici.it/banche-necessita-dellaccertamento-giudiziario-dello-stato-dinsolvenza-di-marco-saba/

- la creazione di moneta - mal contabilizzata dalle banche - rappresenta "aiuti di Stato":
Segnalazione alla Commissione Europea e risposta della DG Concorrenza
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/02/la-commissione-europea-capisce-gli.html

- la storia della manipolazione delle regole contabili e la necessità urgente di porvi rimedio:
Thomas A Lee, Reflections on the origins of modern accounting, Accounting History. 2013
http://ach.sagepub.com/content/18/2/141.abstract

- la corruzione politica nelle scelte degli organi contabili internazionali:
Bengtsson E (2011) Repoliticalisation of accounting standard-setting – the IASB, the EU and the global financial crisis. Critical Perspectives on Accounting 22(6): 567–580.
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1045235411000578
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24-02-2016, 18:43 #896 (permalink) mototopo
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Euro, una catastrofe annunciata: il Franco CFA

Introduzione

Di unioni monetarie nella storia se ne sono viste tantissime: da quella del Sacro Romano Impero a quella austro ungarica, passando per l’Unione Monetaria Latina che ha dato i natali al Franco Francese, Svizzero e Belga così come li abbiamo conosciuti. Nel corso del ‘900 però non è sorto solo l’Euro come UEM, ma ce n’è stata un’altra: la zona Franco CFA.
Cos’è la zona franco CFA?

È un’area valutaria dove 14 economie (12 delle quali ex colonie francesi) utilizzano una valuta comune chiamata Franc Communauté Financière d’Afrique. Nata nel 1945 per decreto di Charles De Gaulle (1), esistono due tipi di questa valuta graficamente molto diversi : il primo, gestito dalla BEAC (Banque des États de l’Afrique Centrale) (2) utilizzato da Cameroon, Repubblica Centrafricana, Ciad, Guinea Equatoriale, Gabon e Repubblica del Congo col nome ISO XAF; il secondo è utilizzato invece da Benin, Burkina Faso, Guinea – Bissau, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal e Togo ed è gestito dalla BCEAO (Banque Centrale des États de l’Afrique de l’Ouest) (3) ed il codice ISO è XOF; quest’ultima area fa parte dell’ECOWAS (4), una sorta di Comunità Economica Europea africana con tanto di obiettivo, fortunatamente posticipato (5), di istituire in questo decennio un’altra valuta comune, l’ECO, per questi stati assieme alla Nigeria, Capo Verde, Ghana, Gambia, Guinea, Liberia e Sierra Leone. Sebbene siano entrambe in parità con l’euro di 655,57 CFA per euro, entrambe non sono intercambiabili ed hanno valore legale esclusivo solo dove circolano. La zona consta di quasi 150 milioni di abitanti per circa 170 miliardi di USD di PIL (ma conta per quasi il 5% nel PIL annuo continentale).


Come funziona la zona franco CFA?

Quest’area valutaria funziona grossomodo come la zona Euro: c’è una banca centrale (prima la Banque de France, oggi la BCE) che coordina le attività delle altre due, la BEAC e la BCEAO, per quanto riguarda le politiche macroeconomiche e monetarie (ci sarebbe anche la BANCECOM, ovvero la Banca Centrale delle Comore, ma non facente parte della zona CFA non verrà qui trattata). Prima dell’euro la parità era fissata col franco francese di 1 FRF per 100 CFA, ma dal 1999 è ferma a 655,57 (per via del cambio 6,5557 FRF per 1 EUR). I due istituti centrali, BCEAO per lo XOF e BEAC per lo XAF, sono legati alla Banca di Francia (da qui BdF) attraverso i seguenti parametri:
Libera circolazione dei capitali dai paesi CFA alla Francia e viceversa;
Un tipo di cambio fissato alla divisa francese (1 euro = 655,957 CFA);
Piena convertibilità delle monete garantita dal Tesoro francese;
Fondo comune di riserva di moneta estera a cui partecipano tutti i paesi CFA (almeno il 65% delle posizioni in riserva depositate presso il tesoro francese) come contropartita per la garanzia della convertibilità da CFA a Euro (prima FRF)6;
Partecipazione delle autorità francesi (ved. Bdf) alle politiche monetarie della BCEAO e BEAC;
La libera circolazione dei capitali (così come avviene in Europa “grazie” a Schengen) ha permesso la fuga di 850 miliardi di USD dal 1970 al 2008 (di cui solo 20 nel periodo 2000 – 2008) secondo il Global Financial Institute, con ovvio danno alle economie dell’area (7). La piena convertibilità tra FRF/EUR e CFA oggi è unica al mondo e ricorda una sorta di Bretton Woods, solo che a posto di usare solo il dollaro USA per ottenere oro ora si usa l’Euro (ieri Franco FRF) per ottenere franchi CFA e viceversa (dunque nel mercato delle valute i CFA possono essere cambiati solo in Euro). Per gli investitori è un’ottima notizia in quanto la gestione della politica monetaria affidata alla BCE permette un controllo dell’inflazione e dà sicurezza e stabilità alla moneta in un’area non tanto sicura in termini geopolitici (ma un’unione monetaria non dovrebbe portare prima di tutto pace e stabilità?); l’altra faccia della medaglia è che questa “forza” (o ipervalutazione) rende le esportazioni, già deboli, della zona CFA molto costose (specie ora che l’EUR è molto vicino alla parità col dollaro USA), oltre che alla famosa quanto dannosa fobia teutonica dell’inflazione. Le economie sono quasi tutte povere e per lo più di stampo agricolo e questo ha posto un cappio ai loro commerci rendendole dipendenti soprattutto (e solo) dal mercato francese ed europeo. Si può notare una relazione di stampo coloniale, come afferma il professore Nicholas Agbohou (8). Per chi fa l’importatore è un’ottima cosa in quanto permette l’import di beni a basso costo, ma ciò non va a vantaggio dei 150 milioni di abitanti della zona. Gli ultimi due punti, il n.4 ed il n.5, sono quelli che destano un po’ di “sospetto” per chi già intuisce una sorta di “costrizione neocoloniale” dei paesi africani: per quanto concerne il numero 4, ovvero il deposito per la piena convertibilità in misura del 65%, altro non è che il pilastro per la stabilità della valuta unica. Questo significa che per ogni capitale che entra nel paese dev’essere versato in Francia il 65%, un furto in pratica (ad esempio, se il Niger dovesse esportare prodotti per 1 mld USD automaticamente dovrebbe versarne 650 mln USD in questo fondo comune pubblico gestito dalla BdF) in quanto si tolgono risorse che in stati non propriamente floridi e stabili farebbero molto comodo (si pensi alle infrastrutture, soprattutto agli ospedali ed alla viabilità. In pratica 0,65 USD ogni 1 USD). Se vogliono prendersi quei soldi lo devono fare sotto forma di prestito, con ovvio pagamento degli interessi. Per il quinto punto, si consente alla BdF, per mano del suo Governatore, di potersi insediare nel direttivo sia della BCEAO che della BEAC (oltre che della BANCECOM, la banca centrale delle Comore) e di poterne gestire la politica economica (tassi di inflazione, tassi di sconto, altri tipi di tassi tipo l’overnight ecc ecc) in quanto è dotata del potere di veto su ogni seduta (ad esempio, nella BANCECOM il consiglio è composto da 4 francesi e 4 comoriani, ma la decisione spetta sempre ai primi) (9). Di per sé questa cosa appare profondamente ingiusta in quanto si decidono in capo ad una persona tutte le sorti economiche e finanziarie di due blocchi economici contrapposti, cambiando e/o modificando le condizioni a piacimento. Senza tralasciare che ora, con l’istituzione della BCE e del SEBC, non è più solo la BdF a poter “giocare” con le due banche centrali del CFA, ma tutte le 19 dell’eurozona (come ha confermato Serge Michailof (10), ex funzionario della Banca mondiale, “il franco CFA è gestito a Francoforte in funzione di criteri che non hanno alcun rapporto con le preoccupazioni delle economie africane”). Nessuna delle politiche della BCEAO, della BEAC e della BANCECOM può essere prese in totale autonomia in quanto la BdF ha sempre il potere di veto e sempre più autorevoli voci ed esponenti del mondo economico – politico africano occidentale vogliono ripudiare questa moneta.
Conclusioni

Per Demba Moussa Dembelé, direttore del Forum Africano per le Alternative, queste banche centrali non devono essere delle semplici succursali di quella francese (leggasi: europea), ma devono poter gestire in completa autonomia le politiche proprie continentali in quanto l’accanimento (perverso, nda) contro l’inflazione sta condannando alla stagnazione 15 paesi con un totale di 100 milioni di abitanti, senza contare che paesi all’infuori di una unione valutaria quali Nigeria e Ghana attirano molti più capitali esteri rispetto ai paesi CFA. Nel marzo 2010 il presidente senegalese Abdoulaye Wade dichiarò: “Ritengo che adesso, dopo cinquant’anni di indipendenza, occorra rivedere la gestione monetaria. Se recupereremo il nostro potere monetario, potremo gestirlo meglio. Il Ghana ha una sua moneta e la gestisce bene, così come la Mauritania e il Gambia, che finanziano le loro economie”. In più si riscontrano i “soliti noti” problemi noti delle aree valutarie comuni (leggasi ancora una volta: europea), ovvero debiti pubblici non comuni, tassi inflattivi differenti e livelli di sviluppo differenti non compensati che causano squilibri nelle bilance dei pagamenti a causa dell’alto valore per alcuni (o basso per altri) della valuta unica (su questo vi è un’ampia letteratura scientifica a riguardo…), lotta maniacale all’inflazione (anche a scapito degli investimenti e della crescita, come ricorda l’ex governatore della BCEAO Philippe-Henri Dacoury-Tabley (11), in quanto fa parte del mandato costitutivo) e mancata diversificazione delle economie (nonostante sia passato mezzo secolo, continuano ancora a commerciare col Vecchio Continente, in particolare con la Francia, nonostante tutta l’Africa sub equatoriale stia volgendo lo sguardo ai paesi BRIICS), senza contare che il commercio fra l’UEMOA e la CEMAC è quasi nullo. L’unica cosa che ha tenuto a galla questa unione monetaria per quasi 70 anni è il fatto che il Tesoro francese abbia garantito per il franco CFA, quindi i paesi utilizzatori acquisiscono una credibilità che difficilmente avrebbero se fossero lasciati indipendenti (alle condizioni attuali, dopo decenni di impoverimento e di depredazione). E se la Francia è così grandeur è anche perché ha dei vincoli commerciali privilegiati con quest’area rispetto ad altri possibili partner commerciali per l’approvvigionamento delle materie prime (cosiddetto francafrique (12)). In conclusione, non avendo garantito la pace, la ricchezza e la stabilità promesse da De Gaulle e colleghi a metà del secolo scorso si può notare come in realtà si è avverato il contrario: guerre, impoverimento e disagi sociali. Guarda caso quello che oggi continuano a ripetere per la zona euro.
1 décret 45-0136

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24-02-2016, 19:26 #898 (permalink) mototopo
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ICONICON? SHOP Art&Vision Pensiero&Società Design&Tech Natura&Salute Risorse . . ⌂Home / Pensiero&Società / Geopolitica / GOLD STANDARD DA APRILE GOLD STANDARD DA APRILE Pubblicato da redazione in Geopolitica, Titoli di testa 19 febbraio 2016 Commenti disabilitatisu GOLD STANDARD DA APRILE 0 Visite gold-west-east Annuncio shock da Shanghai: ad Aprile 2016 il Gold Standard basato sullo Yuan La Svizzera svolge un ruolo chiave nel mercato dell’oro perché è la sede di molte grandi raffinerie d’oro, così questo rapporto conferma quello che abbiamo detto sullo spostamento di oro dall’ovest verso le mani forti d’Oriente. La relazione svizzera ha mostrato che un incredibile 80 per cento di oro è stato spedito in Asia. Bloomberg afferma che “non ci sono prove” che la Cina stia cercando di adottare un gold standard tradizionale. 05/05/2015 La Cina sta avvertendo le banche straniere che devono Partecipare nella fissazione dei prezzi dell’oro basata sullo Yuan. Il primo in assoluto punto di riferimento cinese sarà lanciato nel mese di aprile di quest’anno. Se la Cina volesse realmente tornare a sostenere il suo yuan con l’oro, ciò richiederebbe un prezzo dell’oro di $64,000 per oncia, 50 volte il prezzo dei lingotti d’oro oggi, secondo un recente articolo di Bloomberg Intelligence. Bill Holter: State assistendo ad una rivoluzione nella struttura del credito Russia e Cina controbilanciano l’egemonia della Federal Reserve dei Rothschild Stati Uniti! La Cina ha tranquillamente accumulato una notevole quantità di lingotti d’oro in questi ultimi anni. Sono ora il maggiore produttore e maggior consumatore di oro del mondo. Si ritiene che mantengano tutta la loro produzione nazionale e in più importino significative quantità (di oro) da altri paesi. Inoltre, essi hanno comprato miniere d’oro in tutto il mondo a prezzi scontati e hanno portato a casa l’oro che avevano accumulato a Londra, New York e in Svizzera. Dopo aver accumulato tutto questo oro, insieme al loro stretto alleato della Russia, molti credono alla fine libereranno il metallo dalla manipolazione dei prezzi compiuta dalle banche/Governi negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Una volta he la scoperta prezzo si muove da ovest a est, permetteranno il prezzo di innalzarsi a livelli di libero mercato e il valore di tutto l’oro che hanno accumulato salirà come un razzo. La rimozione del contenimento sui prezzi dell’oro sarà accompagnata dal commercio all’ingrosso di buoni del tesoro statunitensi e testerà la fede del mondo nel sistema monetario del Dollaro fiat basato sul debito. Questo darà alla Cina, alla Russia e ad altri un influenza maggiore sui mercati finanziari mondiali e una migliore stabilità nella propria valuta. Potrebbe dargli un notevole vantaggio strategico rispetto agli Stati Uniti, una nazione che molti credono non abbia più alcun oro. Infatti, evitando verifiche complete e non consentendone, molti credono che l’oro non sia più a Fort Knox. Ora passiamo alla parte davvero interessante di questa storia. Non solo la Cina ha accumulato enormi quantità d’oro (registrate e non) ma hanno anche lanciato la propria piattaforma di trading internazionale di oro sul SME. E’ diventato il più grande scambio di oro fisico al mondo, con una stima di 52 volte più Prelievi d’oro fisico rispetto agli scambi di carta del COMEX. nixon-gold Nixon annuncia la fin del gold standard degli Stati Uniti. I Rothschild potrebbero aver ottenuto l’oro della Libia e dell’Ucraina ma la Cina sta comprando gli Stati Uniti attraverso la soppressione della carta dei Rothschild con l’oro e l’argento fisico. Avanti veloce alla prima settimana del 2016 e la Cina sta avvertendo le banche straniere che devono Partecipare alla fissazione del prezzo dell’oro in Yuan o perdono i loro diritti di importazione dell’oro cinese. Questa iniziativa storica della Cina sarà lanciata nel mese di aprile di quest’anno e potrebbe essere una svolta per la fissazione dei prezzi dell’oro d’ora in avanti. Reuters oggi ha riportato che: ❝ Cina ha avvertito le banche estere che potrebbero frenare le loro operazioni nel più grande mercato dell’oro al mondo se si rifiutano di partecipare al lancio previsto di un prezzo di riferimento dell’oro in Yuan, riferiscono le fonti. Il primo produttore del mondo e consumatore di oro ha spinto per essere il fissatore del prezzo per lingotti come parte di una mossa per aumentare il suo più ampio impatto sui mercati globali. Forse con un po di ’sensazionalismo, Jim Willie ha recentemente commentato: ❝ Il mercato dell’oro non può essere aggiustato con l’oro di carta a lungo termine, e non certo in perpetuità. Quando lo shock Shanghai arriverà, tutte le strutture dell’oro di carta cadranno strutture, tutti i derivati ​​FOREX crolleranno, tutte le sale di controllo andranno in modalità panico. Lo shock di Shanghai probabilmente non si materializzerà tutto in una volta e non provocherà un crollo immediato del dollaro, del COMEX o del nostro sistema monetario fiat. Tuttavia, è un altro chiodo nella bara proverbiale e aumenta significativamente le probabilità di prezzi più onesti nei metalli preziosi mentre essi si muovono muove da ovest ad est. La linea rossa nel grafico seguente mostra le riserve d’oro asiatiche come percentuale del totale delle riserve auree. La percentuale è stata in costante aumento da decenni, ma il ritmo della raccolta è cresciuto in modo significativo dalla crisi finanziaria 2008/09. west-to-east-gold-reserves-1 Se credete che il prezzo dell’oro è stato soppresso al fine di mantenere la fede nel denaro fiat e permettere ai Governi di continuare le spese a deficit per aver assicurato il loro potere, è logico concludere che i prezzi dell’oro potrebbe salire bruscamente appena la disconnessione tra la carta e il prezzi dell’oro fisico si intensificherà . E avrebbe molto senso per la Cina, la Russia e altri paesi BRICS spingere per una tale transizione, in quanto diminuirebbe il dominio degli Stati Uniti nel commercio globale e nella finanza, livellerebbe il campo di gioco. In ogni caso, sarà uno sviluppo interessante da guardare durante 2016 Credo che potrebbe fare da catalizzatore insieme ad altri fattori che potrebbero portare ad innalzarsi i prezzi di oro e argento. Oro Stock Bull Fonte: politicalveilcraft Attraverso: Annuncio shock da Shanghai: ad Aprile 2016 il Gold Standard basato sullo Yuan | Blog di ununiverso
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in libia gli aquilotti di oltre oceano hanno preso l'oro,forse,,,,,,,,,,,, il signor pipetto in francia il signoraggio sulla moneta, in quabto Gheddafi ,col dinaro in oro ,avrebbe cambiato tutto
 

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Dieci anni dopo il divorzio del 1981 Andreatta confessa: fu congiura aperta per impedire al dissenso di organizzarsi.


Nel 1981 avvenne ciò che comunemente viene ricordato con il nome di “divorzio” tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. Con un semplice scambio epistolare tra Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi fu conclusa un’epoca. La Banca d’Italia non aveva più l’obbligo di finanziare la nostra spesa pubblica sovrana, non era più tenuta ad acquistare i titoli di Stato che rimanevano invenduti alle aste. Il finanziamento del nostro debito da allora dipese esclusivamente dai mercati.
Circa gli effetti del divorzio sono i numeri a parlare, con un raddoppio del rapporto debito/pil in appena dieci anni:

Ma la verità la raccontò a tutti anche lo stesso Andreatta, sulle colonne di “Il Sole 24” già nel 1992, frase che ho riportato integralmente anche nel mio libro “Il tramonto della democrazia”:
Il divorzio non ebbe allora il consenso politico, ne’ lo avrebbe avuto negli anni seguenti; nato come “congiura aperta” tra il ministro e il governatore divenne, prima che la coalizione degli interessi contrari potesse organizzarsi, un fatto della vita che sarebbe stato troppo costoso – soprattutto sul mercato dei cambi – abolire per ritornare alle piu’ confortevoli abitudini del passato”. (clicca qui per l’articolo del quotidiano).
Tutto vero. Infatti oggi siamo letteralmente terrorizzati dal ritorno alle “più confortevoli” abitudini del passato. Ma quelle confortevoli abitudini altro non sono che la democrazia e la libertà, per il cui ripristino nessun prezzo può spaventare!
Avv. Marco Mori – blog scenari economici.it – autore del “Il tramonto della democrazia – analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” acquistabile su www.ibs.it




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Gentile utente Mototopo
l'art. 21 della nostra Costituzione :
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.


Ti ringrazio per la condivisione .:up:


Ps. Il problema siamo noi sempre felicemente posizionati a 90 gradi qualsiasi cosa accada .
 

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chiedo sempre, ...........sa franzo e' contiguo al mossad..:D.eh nn si sa mai, ma io ho studii gesuitici .....:D.....namo bene..............:lol::lol::sorpresa::prr::prr:.:cool: b serata e cordiali saluti
 
Ultima modifica:

Franzo

PELO e CONTROPELO
con il permesso del padrone di casa ,del caso, la cose nn fosse gradita,ne' di interesse ,si provvedera' a rimuoverla
guarda Egregio, se ti riferisci a me come "padrone di casa" ... non ti formalizzare, credo che le notizie siano importanti e chi le vuole leggere bene, altrimenti passa oltre, ... trovo il tuo lavoro davvero importante, sopratutto per chi come me, alcune cosette non le conosce proprio, ... grazie.

PS: macheccccacchio di mossad e mossad, ... io ero un marinero imbarcato, mai avuto a che fare con i servi dei politici.

Ben trovati ami-ci/che, frat-elli/elle, colle-ghi/ghe, camera-ti/te, compa-gni/gne ... etc. etc. ...

... vuolsi che il desio umbratile di codesto piovoso finir di febbraio m'indulga a cocenti riflessioni sullo avvicendarsi della ottava prossima che, con phatos inesplicabile, ... ci circonvulgerà in centurie di pensieri ed azioni volte a dominar lo svolgersi delli corsi evitando di essere dominati,;
... allor con modesto cipiglio dico et esplico quanto di sotto, ben conscio della mia provvisoria e fallace indole che a volte mi porta altrove, lungo strade non battute e sentieri impervi popolati da docili bovini a manto variegato che m'occhieggiano di atavico amor ... :

17.631 è il mostro da abbattere per accedere a vette più ambiziose ma, altrettanto ... oscenamente da sotto occhieggia l'infingardo GAP a 16.514 che è stato sfiorato ( 16.588 ) adducendo in sommo inganno ... ecco, tra queste due quote si giuoca il de bello, ...ivi si sta consumando il rito della lateral guisa e ... va da se che l'uscita da una delle due parti darà imprimatur di tendenza a breve medio.

Alcune consideratio di natura personale, ... : S&P 500 "Rex Index" ... v'è una forte resistenza collocata a 1948 circa, orbene, ... lunedì 21 l'ha solleticata, il 26 di Giove ci ha chiuso sopra ( 1951,7 ) ed il dì di Venere giorno 26, ... le fecalomania mercantile produce una shooting star con tanto di chiusura sul livello EX RESISTIVO = 1948,08 !!!
... Quindi abbiamo una rottura della R ma con ultima candela settimanale che chiama al ribasso e ... dulcis in fundo, ... la stessa shooting star daily, ... venerdì è entrata nella KUMO Ichimoku Kinko Hyo ... come dire, SU' !

:-? :-R

Settimana davvero difficile, piena di trappole, ... ma davvero piena, credo ... ma alla fine di questa ultima, probabilmente finisce il trading range ammazza tutti e ... senza dubbio si va sù, ... per fine marzo il mio obbiettivo l'ho dato e attendo con ... tiepido torpore tortoreggiante trionfo tauromachimatico.

Con osservanza, F.

Perdonate l'uppo ... si apre sotto quel livello di controllo = 17320/340
 

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