Può darsi che prossimamente rimanga assente per un bel po' dal forum
La visita del ministro Kyenge a Lecco fa discutere
Invitata dall'onorevole del Pd Veronica Tentori, sarà nella nostra provincia nel pomeriggio di sabato 18 Gennaio. Lega Nord e Fratelli d'Italia annunciano contestazione.
Anche a Lecco come già in molte altre città italiane
la visita del ministro per l'integrazione, Cecile Kyenge fa discutere.
L'esponente del Governo sarà nella nostra provincia sabato 18 Gennaio, su invito dell'onorevole Veronica Tentori e si recherà in visita al don Guanella di Lecco, partecipando poi a Osnago (ore 17 sala civica) alla cerimonia di consegna del diploma di cittadinanza civica ai bambini figli di migranti.
«Avremo modo di sottolineare una volta di più l’importanza e la priorità nell’affrontare il tema della cittadinanza, su cui si sta cercando il coinvolgimento di tutti per arrivare ad una proposta condivisa, affrontando seriamente e senza pregiudizi il tema dello ius soli», ha spiegato la Tentori introducendo la visita del ministro Kyenge.
Di diverso avviso la Lega Nord, che per bocca del commissario provinciale Giulio De Capitani a
nnuncia «un comitato d'accoglienza democraticamente padano, adatto a questo “straordinario” evento per il ministro della (dis)integrazione».
Mentre il senatore Paolo Arrigoni, sempre del Carroccio, annuncia di aver declinato l'invito della Tentori e dell'amministrazione comunale di Osnago a partecipare alla visita della Kyenge:
«Mentre l’Esecutivo continua a preoccuparsi solo di immigrati e carcerati, con indulti mascherati, e di altre problematiche (come le unioni civili) della cui urgenza nessuno al momento si è accorto, i
l movimento che rappresento è convinto che l’emergenza sia restituire lavoro, dignità e speranza innanzitutto agli italiani».
Di uguale tenore la presa di posizione di Fratelli di Italia:
« Sabato in modo democratico e decoroso – ha reso noto il consigliere comunale di Lecco Giacomo Zamperini - faremo capire al ministro Kyenge quali sono le nostre priorità. Non è questione cromatica, ma politica.
Vogliamo che il ministro della gioventù si preoccupi del 42% di disoccupazione giovanile e lasci perdere lo ius soli o stupidaggini simili. Prima gli italiani».