Marzo: sono normali, oppure sono tutti scimuniti?
I maggiori giornali finanziari del pianeta danno l'Italia per spacciata. Dopo "The Economist" che ha dedicato all'Italia un intero inserto dal titolo "Addio Dolce Vita", anche il Financial Times ha così titolato Italy follows Argentina down the same road to ruin .
Come durante il fascismo, la verità su ciò che sta succedendo in Italia, si sa dai giornali stranieri; infatti Berlusconi, come Mussolini, definisce "comunista" la stampa estera (anche The Wall street journal? Ed il Financial times? E The Economist? E tutti gli altri giornali capisaldi del capitalismo mondiale?). Mussolini, per la verità, li definiva lacché delle plutocrazie occidentali.
Entrambi, hanno raccontato agli italiani la stessa favoletta (siamo forti, ricchi e potenti) che, nel caso di zio Benito, diventò ridicola non appena si cominciò a fare sul serio: dal primo giorno di guerra, le forze armate italiane inanellarono la più lunga ed ingloriosa serie di sconfitte militari della storia dell'umanità.
Gli italiani ci credevano a quelle stronzate del Duce (ricordate le otto milioni di baionette e la storia dell'Impero che ritornava sui colli fatali di Roma?), esattamente come oggi credono alle stronzate di Napoleone Berlusconi. E ciò dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, che "questo è un popolo di coglioni" (la citazione è di Gianni Brera, quel grandissimo giornalista che definì "abatino" Gianni Rivera).
I maggiori giornali finanziari del mondo, ci raccontano che l'Italia oggi, è come l'Argentina ieri: stesso percorso verso il disastro e stessa probabile "tosatura" di tutti quei risparmiatori che detengono titoli di Stato.
In un passaggio dell'articolo si dice: "one has to wonder at what stage Italy's bondholders will get the feeling that they have been to this sad movie before" (uno si chiede a che punto i detentori di Bot italiani avranno la sensazione di vedere lo stesso triste film che hanno già visto con in Bonds argentini).
Avete capito? L'autore dell'articolo fa notare che, questo popolo di 57 milioni di furbi, dopo essersi fatto "inculare" dagli argentini (con i Tango bonds) si sta facendo "inculare" alla stessa maniera, dai Bot nazionali. E meno male che siamo 57 milioni di furbi ....!!??
E dire che i numeri sono pubblici e chiunque può consultarli e, quindi, tutti avrebbero la possibilità di rendersi conto "in proprio", di quanto grave sia la situazione, senza bisogno di farselo raccontare da altri.
Osservate la tabellina sotto: si riferisce alla contabilità nazionale dal 1990 al 2005.
Anni Totale uscite Totale uscite al netto interessi Interessi Totale entrate Saldo primario Indebitamento netto
1990 370.768 299.073 71.695 290.515 -8.558 -80.253
1991 413.114 324.816 88.298 326.040 1.224 -87.074
1992 443.790 344.764 99.026 360.220 15.456 -83.570
1993 465.232 359.908 105.324 382.161 22.253 -83.071
1994 464.062 366.342 97.720 384.695 18.353 -79.367
1995 490.719 384.334 106.385 420.636 36.302 -70.083
1996 519.618 406.668 112.950 449.873 43.205 -69.745
1997 520.597 424.493 96.104 492.878 68.385 -27.719
1998 528.747 442.736 86.011 498.550 55.814 -30.197
1999 536.105 461.367 74.738 516.980 55.613 -19.125
2000 543.200 467.867 75.333 534.400 66.533 -8.800
2001 595.234 515.664 79.570 556.493 40.829 -38.741
2002 605.983 533.436 72.547 571.520 38.084 -34.463
2003 640.195 570.920 69.275 598.440 27.520 -41.755
2004 654.852 586.418 68.434 611.200 24.782 -43.652
2005 693.579 621.724 71.856 628.800 7.076 -59.779
La vedete l'ultima colonna: é la differenza tra entrate ed uscite. Se a casa vostra spendete più di quanto guadagnate, prima o poi fallite, non è vero?
Vedete che dal 1991 al 1998, quella differenza si è andata riducendo? Significa che i governi di quegli anni stavano risolvendo quella situazione critica e, infatti, nel 2000 la differenza tra entrate ed uscite era minima, "quasi zero".
E' difficile da capire, italiani ed italiane?
Vedete poi cosa succede quando il governo Berlusconi arriva al "potere" (anno 2001)?
Si riprende con lo stesso andazzo della Prima Repubblica, quando i governi di Craxi, De Mita e compagnia cantante, conducevano il debito pubblico italiano al 120% del Pil; cioè alla bancarotta.
Questo governo Berlusconi, da quando ha messo le mani nell'economia italiana, ha gettato alle ortiche anni di risanamento ed ha cominciato a spendere più di quanto incassa, sicché, nel 2005, per la prima volta in dieci anni, il debito pubblico italiano ha ripreso a salire (era il 104.2% del Pil ed è salito al 106.4%).
Se Silvio Berlusconi avesse fatto la stessa cosa con i conti di Mediaset, quella sua azienda sarebbe già fallita!
Non è un'opinione, è matematica.
Osservate (soprattutto quelli che ancora credono alle favole per bambini scimuniti) le spese al netto degli interessi: li dentro ci sono (soprattutto) gli stipendi dei dipendenti pubblici. Vedete il gigantesco salto durante il governo Berlusconi?
Non le vedete? Bene, allora osservate la figura sotto, in essa le uscite al netto degli interessi (quindi, principalmente, gli stipendi dei dipendenti pubblici) sono rappresentate in percentuale del Pil (la ricchezza prodotta ogni anno in Italia).
Lo vedete adesso?
Subito dopo l'arrivo dei "campioni del liberismo" (oltre la linea rossa del grafico sopra) le spese dello stato italiano sono, letteralmente, esplose.
Dopo anni di contenimento, è arrivato il "guru" di Arcore con le sue ricette di liberismo alla Thatcher e, invece di fare ciò che predicava da anni (ridurre le spese dello stato), ha cominciato a spendere e spandere come suo compare Craxi (compare per essere stato suo testimone di nozze) e tutti quegli altri che hanno portato l'Italia alla bancarotta.
E mentre che "mago Silvio" compiva questo "sacco" delle casse dello stato, raccontava agli italiani quanto bravo e parsimonioso era stato il suo governo; e molti italiani ci hanno creduto, esattamente come credevano alle cazzate militariste di Mussolini.
Lo vedete adesso quante stronzate vi ha raccontato questa banda di governanti abili solo nel gioco delle tre carte? Siete o non siete convinti che, se Berlusconi avesse fatto le stesse cose con le casse di Mediaset, quella sua azienda avrebbe già portato i libri in tribunale?
E' così difficile da capire?
Adesso osservate ancora la tabellina sopra, nella colonna interessi: si tratta degli interessi sul debito pubblico che, in figura sotto sono raffigurati in rapporto al Pil (Prodotto interno lordo).
Cosa vi ha raccontato in questi anni il "mago" di Arcore?
Che l'Europa e l'euro sono state la rovina dell'Italia; come se volesse scaricare su Bruxelles le responsabilità della pessima situazione economica italiana.
Lo vedete cosa succede durante gli anni di Berlusconi?
Gli interessi sul debito pubblico calano drasticamente; e lo sapete perché?
Perché i mercati finanziari, confidando sul risanamento delle finanze italiane (a seguito dell'ingresso nell'euro), si sono accontentati di tassi di interesse più bassi.
Volete vedere cosa sarebbe successo senza l'ingresso nell'euro?
Più o meno quello che si vede in figura sotto (sono ancora i tassi di interesse in rapporto al Pil): gli interessi sarebbero scesi, ma sarebbero stati oltre due punti di Pil più alti di quanto sono, invece, stati.
Il risultato finale sui conti pubblici italiani sarebbe stato come in figura sotto: invece di un deficit pari al 4.2% del Pil (com'è stato nel 2005), avremmo avuto un deficit del 6.3% (tipo Repubblica delle banane).
Avete capito?
Il governo Berlusconi, grazie all'Europa ed all'euro, ha evitato un disastro immane delle finanze pubbliche: dovrebbero tutti recarsi, almeno una volta l'anno, in pellegrinaggio a Bruxelles per ringraziare quel santo patrono.
E, invece, il guru di Arcore, va raccontando ai suoi elettori (che, evidentemente, stentano a fare i conti anche col pallottoliere) che l'Europa è stata la più grande disgrazia che si poteva abbattere sul suo governo; esattamente come Mussolini che accusava l'Inghilterra (la perfida Albione) di qualsiasi problema economico italiano.
Così ci tocca sentirci "pigliati per il culo" da quelli del "Financial times" che, giustamente, si chiedono: "ma questi italiani sono davvero persone normali oppure sono un popolo di scimuniti?".
Io me lo chiedo spesso e, quasi sempre, propendo per la seconda ipotesi.
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per vedere i grafici...
http://www.borsari.it/Giaccheferru8.php