Maschilista e maleducato

X Claire . Le volgarita' dette forse sono state fatte apposta sapendo che tu hai idee esattamente opposte per vedere la tua reazione...............il fatto che oggi i bambini stanno a scuola molte piu' ore di 50 anni fa porta al bullismo sempre maggiore o a episodi di violenza di bambini che non riescono a stare fermi in classe molte ore..........secondo me l'unica possibilita' per limitare i danni e' a quel bambino fargli fare sport (ora al giorno , non minuti ). IL piu' grande campione olimpico e mondiale della storia dello sport , cioe' michael phelps (nuoto) , colui che ha vinto piu' di tutti da quando esiste lo sport , a 10 anni era esattamente come quel bambino , picchiava tutti e spaccava i banchi della sua classe . E' stato salvato facendo sport . E cosi come lui molti altri .
 
io alle elementari e alle medie ho preso tante botte dai miei compagni di classe... perché ero un diverso anagraficamente, avevo due anni meno di loro, ero più piccolo, più debole, completamente indifeso... era molto divertente per loro menarmi, del resto io non mi difendevo, prevedendo saggiamente che sarebbe stato peggio, che ne avrei prese di più... oddio, poi non è che mi torturassero selvaggiamente, solo un po' di botte per umiliarmi, per sentirsi vincenti... però potevo considerarmi una vittima innocente? in effetti la mia presenza in mezzo a loro era piuttosto abusiva, inoltre non ero un tipo simpatico, allegro, socievole, non davo un grande contributo alla qualità della vita del gruppo... in qualche modo intuivano che il mio disprezzo verso di loro così pecoroni, così telespettatori, così carosellofili era assai più forte del loro disprezzo verso di me... insomma il loro menarmi era un modo di stabilire un rapporto (sia pur d'una sessualità primitiva) con me, che essendo più castrato, da ogni rapporto rifuggivo. D'altra parte a quei tempi la castrazione nei bambini era considerata un bene... i veri guai per me cominciarono quando smisi d'essere bambino e, essendo castrato, dovevo nascondere la mia castrazione...
 
io alle elementari e alle medie ho preso tante botte dai miei compagni di classe... perché ero un diverso anagraficamente, avevo due anni meno di loro, ero più piccolo, più debole, completamente indifeso... era molto divertente per loro menarmi, del resto io non mi difendevo, prevedendo saggiamente che sarebbe stato peggio, che ne avrei prese di più... oddio, poi non è che mi torturassero selvaggiamente, solo un po' di botte per umiliarmi, per sentirsi vincenti... però potevo considerarmi una vittima innocente? in effetti la mia presenza in mezzo a loro era piuttosto abusiva, inoltre non ero un tipo simpatico, allegro, socievole, non davo un grande contributo alla qualità della vita del gruppo... in qualche modo intuivano che il mio disprezzo verso di loro così pecoroni, così telespettatori, così carosellofili era assai più forte del loro disprezzo verso di me... insomma il loro menarmi era un modo di stabilire un rapporto (sia pur d'una sessualità primitiva) con me, che essendo più castrato, da ogni rapporto rifuggivo. D'altra parte a quei tempi la castrazione nei bambini era considerata un bene... i veri guai per me cominciarono quando smisi d'essere bambino e, essendo castrato, dovevo nascondere la mia castrazione...
E' sempre interessante quello che scrivi e come lo scrivi :)

ma non ho capito se puoi e vuoi spiegare, castrato in che senso?
mi ci sono rivisto un po' sopratutto negli anni delle medie e del primo liceo
ero un po' antipatico e un atteggiamento di superiorità , uno "*******" che non passava i compiti
(ero bravino) al liceo c'era chi mi prometteva botte

e qualcuna l'ho anche presa a quei tempi ci ho sofferto molto
non per le botte ma per la estraneità al gruppo ... poi mi sono ripreso
negli anni dopo
Ora ci rido su' e c redo che un po' fosse anche colpa mia
 
X Claire . Le volgarita' dette forse sono state fatte apposta sapendo che tu hai idee esattamente opposte per vedere la tua reazione.............. .

Ma no, non mi conosce neanche.
A scuola sono una presenza silenziosa e quest'anno anche intermittente. Mia figlia la accompagna sempre mia madre e la ritira a scuola lei 3 giorni su 6. Gli altri 3 giorni,solo uno mi vede a scuola in orario. Gli altri due arrivo a prendere la bambina verso le 13,15, ora in cui se ne sono già andati tutti quanti, e la sola rimasta ad attendere è lei.
 
E' sempre interessante quello che scrivi e come lo scrivi :)

ma non ho capito se puoi e vuoi spiegare, castrato in che senso?
mi ci sono rivisto un po' sopratutto negli anni delle medie e del primo liceo
ero un po' antipatico e un atteggiamento di superiorità , uno "*******" che non passava i compiti
(ero bravino) al liceo c'era chi mi prometteva botte

e qualcuna l'ho anche presa a quei tempi ci ho sofferto molto
non per le botte ma per la estraneità al gruppo ... poi mi sono ripreso
negli anni dopo
Ora ci rido su' e c redo che un po' fosse anche colpa mia

bè castrato nel senso di stordito, di vergognoso di tutto ciò che riguardasse il corpo, la carne, la pelle, la nudità,,, e di ignorante d'ogni realtà concreta, di complessato per indegnità al benessere... ricordo che da piccolo quando sentivo parlare del fegato, dei reni, della milza mi chiedevo: ma io ce l'avrò quest'affare qui? mi sa di no... perché il mio dovere per me era essere molto intelligente, credevo di essere molto intelligente e per giustizia un handicap fisico interno o invisibile doveva compensare quest'eccesso di intelligenza... considera che abitavo in una casa vecchia d'un paio di secoli, in una viuzza stretta e buia, che non uscivo mai se non per andare a scuola, che mangiavo solo carne, che stavo sempre seduto, che specchiarmi era per me un'esperienza spaventosa... riconoscermi in quello scheletrino sudaticcio...
 
bè castrato nel senso di stordito, di vergognoso di tutto ciò che riguardasse il corpo, la carne, la pelle, la nudità,,, e di ignorante d'ogni realtà concreta, di complessato per indegnità al benessere... ricordo che da piccolo quando sentivo parlare del fegato, dei reni, della milza mi chiedevo: ma io ce l'avrò quest'affare qui? mi sa di no... perché il mio dovere per me era essere molto intelligente, credevo di essere molto intelligente e per giustizia un handicap fisico interno o invisibile doveva compensare quest'eccesso di intelligenza... considera che abitavo in una casa vecchia d'un paio di secoli, in una viuzza stretta e buia, che non uscivo mai se non per andare a scuola, che mangiavo solo carne, che stavo sempre seduto, che specchiarmi era per me un'esperienza spaventosa... riconoscermi in quello scheletrino sudaticcio...

Interessante.. alcuni flash.. io da piccolo pensavo di inspirare ossigeno che si accumulava nei polmoni e si stoccava come delle riserve che poi venivano utilizzate nel tempo; quando i miei genitori mi portavano in un bosco e mi dicevano senti che aria buona io inspiravo come un pazzo e diventavo quasi paonazzo per cercare di prendere più ossigeno possibile.. per il resto mi sembrava che il mio cuore non mi si sentisse mentre in sangue lo vedevo spesso perchè ero continuamente feritovma amavo suchiarmelo...

Nelle medie mi sono intimidito, la crescita del mio corpo mi faceva sentire inadeguato, bambini più grandi della loro età giocavano a fare i bulli, le compagne di classe che avevano misteriosi dolori alla pancia durante il mese che non capivo e dottori che volevano controllare come cresceva il mio corpo; una distruzione di quanto fatto fino a pochi anni prima mi aveva fatto diventare riflessivo. Alle superiori decisi di ergere il mio mondo di fronte agli altri e doveva essere mio e solo mio e quindi predicai l'isolazionismo, la timidezza, presi di striscio le ultime tendenze dark. Facile mira di qualche bullo di quartiere, per fortuna eravamo in pieno riflusso politico e le cartellate che si erano date gli adolescenti prima di noi per motivi politici erano ancora impresse nei muri della scuola per cui il fenomeno era in calando ma esisteva ed io ero una cavia ideale.... le asemblee di istituto il terreno ideale per i caciatori di prede ed ad una di queste assemble uno dei grandi volle farsi grande con me.. niente di che ehh intimidazioni, qualche pugno sulle cosce.. cose cosi ma tre anni dopo fu divertente in quanto al solito campetto dove giocavamo a calcio con gli amici un giorno vennero un paio di ragazzi da fuori tra cui uno piu piccolo ma molto arrogante che ebbe una disputa con uno dei ragazzi con cui stavo crescendo; un bravo ragazzo a cui capitava spesso di arrabbiarsi; il piccoletto se ne andò e disse "torno fra poco con mio fratello piu grande" ed infatti 10 minuti arrivarono lui e suo fratello che con mio stupore scoprii essere stato il mio aguzzino qualche anno prima....
Fini che nessuno si toccò neanche con un dito ma immaginate che soddisfazione... il tuo aguzzino sotto scacco matto....
 
Io da piccola ero la piu grande e grossa della classe e quindi quando i bambini cattivi se la prendevano con me io mi difendevo e anzi gliele suonavo! :D poi ero esuberante, sapevo sempre tutto e arrivavo sempre prima in tutto, sport e materie normali.... fin quando.... e' arrivata una bambina che aveva un anno meno di noi e sapeva tutto piu' di me! e li' mi e' caduto il primo mondo addosso! :D una cosa strana che non so come mi e' entrata nella testa, avevo un'avversione per una bambina che era povera... allucinante! poi sono diventata sua amica, io sono diventata mediocre (e' stato un calare lento ma inesorabile :D), i maschi sono diventati piu' grandi di me quindi non potevo piu' picchiarli all'occorrenza, ma non sapevo cmq cosa farci con loro tranne giocarci insieme (a palla, a rincorrersi, quei giochi la') mentre le mie amiche facevano le civette e parlavano di cose prive di qualsiasi interesse :D. ....
 
e' stata un'infanzia tremenda, per fortuna adesso sto meglio! ma avere i genitori spaesati e' veramente brutto per i bambini che devono prendere esempio da loro... :)
 

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