Mibtel/Fib30 del 3/3: commento e situazione odierna

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Commento di chiusura


A Milano hanno prevalso le vendite a causa del calo dei telefonici Tim (-0,72% a 4,15 eur) e Telecom (-0,81% a 6,38 eur) e soprattutto del bancario Unicredito (-6,06% a 3,49 eur). La decisione della banca milanese di dichiarare guerra a Mediobanca (-0,67% a 8,94 eur) aumentando la propria quota in Generali (+4,68% a 24,40 eur) ha scatenato una raffica di vendite che hanno inciso sulla performance finale della borsa italiana, piegata anche dallo scivolone di Eni (-3,04% a 13,31 eur), che gia' nei giorni scorsi aveva deluso gli investitori con una trimestrale al di sotto delle attese.

In risalita anche Bayer, scambiata a 12,36 eur (+0,90%): secondo alcune stime il danno legato alllo scandalo Lipobay/Baycol si aggira intorno ai 30-50 mld eur.

Sul fronte macroeconomico l'indice Ism manifatturiero di febbraio si e' attestato a 50,5, in ribasso rispetto ai 53,9 di gennaio, rimanendo per il quarto mese consecutivo sopra il valore soglia di 50 punti, che separa l'espansione dalla contrazione. Il dato e' peggiore delle attese degli analisti di Wall Street che avevano indicato un calo a 51,8.

Dopo questo dato,Wall Street ritraccia dai massimi di seduta , dato che ha mitigato l'euforia legata alla crescita della spesa per costruzioni di gennaio. Il mercato crede alla possibilita' di evitare il conflitto in Iraq dopo la decisione del Parlamento turco di negare il dispiegamento delle forze americane in Turchia.




Analisi e Commento FIB 30

Giornata poco significativa nel Fib30 perché accompagnata da volumi decisamente inferiori alla media, evento che quindi ripete e conferma la giornata di Venerdì da interpretare come un'assoluta fase di incertezza e mancanza sostanziale di idee. A fine giornata si crea comunque un segnale negativo sul grafico a candele, dove si origina un Engulfing Bear Pattern chiuso da una Long Black Line. Ancora una volta la chiusura è stata inferiore alla trendline ribassista unente i massimi dal 02/12/02 e questa palese difficoltà nel superare questa resistenza dinamica, che viene comunque debordata per il secondo giorno consecutivo in intraday, non costituisce certo un buon segnale per il prosieguo del trend di breve periodo. Domani proprio questa fase rialzista ancora attiva e predominante sulla ribassista di medio periodo dovrà fare i conti con una fascia di resistenze molto importanti, comprese tra i 23.400 punti e i 23.550 punti; proprio dagli esiti più o meno positivi di un attacco a questa fascia di resistenze potrebbero scaturire spunti per una buona operatività sia in intraday che per il brevissimo. In ambito daily ed in ottica più ampia conviene comunque attendere chiusure superiori ai 23.820 punti che ridarebbero fiato al trend rialzista di breve periodo andando a mettere in discussione quello ribassista di medio periodo, mentre al ribasso attenderemo la perdita dei 22.790 punti per ottenere un segnale ribassista da sfruttare fino ai 22.330 punti circa. Sul quadro degli indicatori si fa più negativa l'impostazione del Demand Index e del Demark, mentre evidenzia la validità della dinamica il Demand Oscillator Momentum; rimangono positivi il MACD ed il Volume Momentum che però viene contraddetto dal più veloce Volume Roc pesantemente impostato al ribasso.
 

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