Le visioni di Roy Batty
La finanza si muove su alcune leve fondamentali, è importante non guardare al dito che indica la luna.
Una delle più importanti leve finanziarie è la politica monetaria con i suoi annessi e connessi.
Dai dati pervenuti in qst settimana sappiamo che:
- la massa monetaria europea è in continua espansione
- che l'inflazione europea è al 2.8% contro un target del 2% della BCE
- che l'inflazione made in USA è ancora sotto controllo 1.5%
- che Cina ed Russia alzeranno i loro TU per contrastare l'inflazione (in Russia quasi al 10%)
Ora, in un mondo globalizzato dove le merci si spostano senza confini come le loro genti, bisogna mettere qlc puntino per evitare che ci si perda.
Gli USA come del resto la quasi totalità degli stati della UE hanno un bel problema di deficit commerciale (oltre a quello pubblico ed all'enorme debito statale) ma qualcosa stanno muovendo al fine di uscire da tale pantano.
Almeno gli USA.
La Fed attraverso continue immissione di danaro nel sistema (Q1-Q2 et Q3
) inonda di continuo i mercati di dollari, dollari che hanno portato su tutto ciò che sui mercati è acquistabile. Oro, argento, equity, bond....tranne il dollaro che, ultimamente, inizia a soffrire tale politica ultraespansiva.
La mossa è voluta dal governo centrale US, in quanto gli Stati emergenti (Russia e Cina su tutti) con surplus commerciali evidenti evitano che gli Usa possano ridurre tale squilibrio commerciale lasciando apprezzare le loro monete ed importando capitali. Infatti, con tutto il surplus commerciale con bilanci in nero, dovrebbero avere la politica dei prezzi sotto controllo con tassi di inflazione sotto controllo, ma ciò non avviene. Hanno deciso di importare inflazione anziché lasciare apprezzare le loro monete e quindi ecco che la Russia si prepara ad aumentare i propri TU all'8.5% mentre la Cina ha già preceduto con continue strette monetarie e politiche bancarie mirate (aumento della riserva obbligatoria) per contrastare il mostro inflattivo.
Il paradosso che dalla politica valutaria di molti paesi emergenti. Politiche che vogliono i cambi verso le loro monete non flessibili e quindi una obbligatoria crescita in termini reali dei loro beni e servizi. Ergo inflazione importata e deficit Usa che non riesce a calare.
Gli USA non digeriscono più tale gioco ed ecco che continuano a stampare moneta, al fine di imporre la rivalutazione delle valute emergenti e ridurre il proprio deficit commerciale.
In definitiva, la Fed continuerà ad imporre quantitative easing , il dollaro rimarrà debole (dollar index ai minimi già oggi), Treasury ai minimi storici e chi si aspetta strette monetarie Usa forse non ha capito nulla.
L'Europa resta in mezzo, con una moneta forte di riflesso e inflazione oltre i limiti imposti. La BCE tra strette monetarie ed €uro forte abbatterà il tasso di inflazione.
Draghi continuerà nella politica di nonnoT ed appena la maggioranza degli stati membri si agganceranno alla locomotiva tedesca gli anelli deboli saranno lasciati al loro destino.
ad maiora