Mps: "Converto a patto che..." (7 lettori)

Myskin

Forumer stoico
l'euro è parte del processo di integrazione del capitale finanziario mondiale, quindi indietro non si torna
l'italia? distrutto il suo tessuto produttivo, lacerata nelle fondamenta la sua base sociale, dilaniata dalla disoccupazione, la sua fastosa nullità fa comodissimo
piuttosto l'impreparazione, la miopia della classe dirigente di fronte al problema di chi non riesce a trovare lavoro (che al momento fa altrettanto comodo al capitale) si scontra con le derive distruttive che sempre situazioni del genere hanno provocato nel corso della storia. Essa, un tempo maestra di vita, ora viene dimenticata in un presente perpetuo.
 

Jackrussel

Forumer storico
Ok... ma significherebbe una svalutazione mostruosa...
E poi dovremmo metterci a rinegoziare con l'UE da una posizione di netta inferiorità... :mumble:

Verissimo...
Bisognava uscire dall'euro nel 2011. Ma tutti-tutti (tranne la lega a onor del vero) votarono Monti salvatore della patria.
Per restare dentro l'euro fu assolutamente necessario.
Nel 2011 ancora non era cominciato il processo , ormai purtroppo avanzato, di dilaniamento progressivo della capacità industriale e produttiva...
Crto si sarebbe pagato un bel prezzo anche allora, un bel 40% di svalutazione sicuro, ma ora non so come staremmo messi, dubito peggio di così'.

Ora è durissima uscire dall'euro, siamo molto ma molto più indeboliti.
E soprattutto manca un trattato che lo preveda, l'uscita va negoziata per forza.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Gli obbligazionisti e il peso del burden sharing

In inglese si dice che il diavolo sta nei dettagli. E di diavoletti ce ne sono molti nascosti tra i dettagli dell’allegato al Dl n. 237 del 23 dicembre 2016, il cosiddetto “Salva Risparmio” o “Salva Banche”.

Tradurre in semplice linguaggio finanziario le acrobazie verbali del testo giuridico del Dl non è facile. Il testo diventa più chiaro solo dopo averlo disboscato dai vari richiami giuridici e normativi. Ma solleva molte perplessità.

Da tutta la vicenda del Monte dei Paschi è arduo capire chi ci guadagnerà o perderà, e quanto, anche perché sarà il mercato a deciderlo quando le azioni saranno nuovamente trattate in borsa. Non è invece difficile capire chi ci guadagnerà o perderà in termini relativi a seguito dell’intervento dello Stato. E sta tutto scritto lì, nell’appendice al decreto legge.

In sintesi ci guadagneranno tutti, dai vecchi azionisti, agli investitori istituzionali e soprattutto i piccoli investitori in obbligazioni subordinate, che nel caso del Monte Paschi sono ben 42 mila, con buona pace della “ripartizione degli oneri” o “burden sharing”. L’unico che ci rimette è lo Stato, ovvero i contribuenti. È questo l’inevitabile prezzo per evitare rischi per la stabilità finanziaria? A ben vedere, si poteva decidere diversamente.

Limitare le perdite per i piccoli investitori era necessario. Tuttavia, ci si chiede se il rimborso pieno dell’intero valore nominale andava fatto per tutti gli investitori privati e per l’intero ammontare, come di fatto avverrà. Ma la cosa che rende più perplessi è il trattamento riservato agli obbligazionisti istituzionali e agli attuali azionisti.

Iniziando da questi ultimi, a voler ben interpretare le intenzioni di chi ha scritto la formula, vi è un parametro che dovrebbe definire la ripartizione degli oneri. È un “fattore di sconto” che si applica al prezzo delle nuove azioni rispetto al prezzo medio dell’azione nelle trenta sedute precedenti al DL, ma nel caso del Monte Paschi questo si annulla. Di conseguenza, il prezzo teorico delle nuove azioni è uguale a quello delle vecchie. Tanto sarà il mercato a decidere: che importa? E invece no. Importa eccome, perché questo prezzo determina i rapporti relativi tra vecchi e nuovi azionisti, compresi gli obbligazionisti convertiti.

Forse nella logica del Dl si voleva evitare un’ulteriore penalizzazione nel caso in cui il totale del nuovo capitale superi di dieci volte la capitalizzazione attuale, lasciando che sia l’effetto diluizione a penalizzare i vecchi azionisti.

Ma la diluizione di fatto non ci sarà. La diluizione del capitale si ha quando l’azienda vale molto più del capitale versato. In altre parole la torta viene suddivisa tra più azionisti e quindi il suo valore viene diluito. Tuttavia, se il valore teorico dell’azione è vicino a zero, un’iniezione di capitale non genera alcuna diluizione per gli azionisti esistenti. Anzi, è un vero e proprio regalo.

Si potrebbe argomentare che nel recente passato il prezzo era particolarmente depresso perché scontava un pesante burden sharing, che di fatto non ci sarà. Ma si potrebbe anche argomentare che il recente valore di mercato delle azioni rifletteva il valore dell’opzione sul portafoglio junior dei crediti in sofferenza che avrebbero dovuto essere cartolarizzati da Atlante. Al netto di questo valore, il prezzo delle azioni sarebbe probabilmente stato vicino a zero.

Passando agli obbligazionisti, si può ritenere che l’escamotage di far rimborsare l’investitore privato alla banca e non allo Stato per evitare le cause legali legate alla commercializzazione dei titoli sia un buon espediente per evitare il burden sharing dell’articolo 32 della Direttiva europea sul bail-in. L’escamotage si giustifica con la necessità di evitare i rischi per la stabilità finanziaria, che se si materializzassero avrebbero un costo altissimo per l’economia italiana. Questo è un obiettivo condivisibile, e non soltanto nell’ottica politica o elettorale che ha prevalso sino ad ora.

Ma quello che più sorprende è il trattamento riservato agli obbligazionisti istituzionali. Questi investitori godranno di un grande beneficio dall’intervento pubblico poiché il valore delle obbligazioni da loro possedute passerà da un valore intorno a 50 a 75, anche se ovviamente bisognerà vedere come tratterà la nuova azione. Un bel regalo di Natale per qualche investitore!

Per quanto detto, non c’è traccia di burden sharing. Anzi, ci sono regali per tutti tranne che per il contribuente, che sopporta tutti i costi per garantire la stabilità finanziaria.

Mi chiedo quindi se questa formula passerà il vaglio della Commissione e della Bce, e cosa accadrebbe se il Mef fosse costretto a riscriverla.

Infine, sarebbero tante le lezioni da trarre da tutta questa vicenda, ma una più di altre. Nella maggior parte dei paesi è vietata la vendita di obbligazioni subordinate ai clienti della stessa banca emittente. Questa è un’anomalia italiana ed è tra i tanti, troppi, conflitti di interesse che ancora esistono nel Paese. Per di più sino a non molto tempo fa, vi era addirittura un trattamento fiscale di favore rispetto ai depositi. Per evitare il rischio di dover mettere poi a posteriori delle toppe con i soldi dei contribuenti, sarebbe opportuno che il legislatore bandisse da subito questa pratica, avvantaggiandosi dell’attuale generosa politica di finanziamento a lungo termine della Bce e, in caso di bisogno, anche della possibilità ora offerta dal Dl di aggiungere la garanzia statale alle emissioni obbligazionaria delle banche. Prevenire è meglio di curare.

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blackmac

Forumer storico
Come paese ormai siamo un serbatoio di manodopera a basso costo (specializzata e non) a cui attingere (se serve). Con i salari che calano...nesssuna crescita futura. Trattare nei prossimi anni con schauble immagino sia il nostro scenario più probabile/possibile...


MPS, il diavolo convertito nei dettagli

Oggi sul Sole un commento di Lorenzo Codogno, economista ed ex dirigente del Tesoro italiano, pare incline a sposare la tesi del bail-out travestito da burden sharing
 
Ultima modifica:

Gianni74

Nuovo forumer
Ha ragione Ernesto e lo dico in franchezza. Forse sono uno dei pochi stupidi che ha mantenuto le famose obbligazioni in portafoglio e forse sarò rimborsato in nuovi bond senior.
Lo spero ma questo non mi frena nel dire che teoricamente non sarebbe giusto. "Facile!" dirà qualcuno e ben venga, mi interessa poco, ma il trattamento non dovrebbe essere lo stesso e semplicemente perchè se il rimborso è dato dal possesso del famigerato bond, chi ha fortemente speculato ha vinto e ben per lui!!! Ma ha vinto a spese anche mie e soprattutto degli obbligazionisti Etruria e compagnia cantante doppiamente cazziati. Non so se sarà così, le parole di Padoan lasciano in realtà pochi dubbi confermando quello che qualcuno diceva alcuni giorni fa (complimenti), ma l'acquisto a prezzi stracciati, soprattutto da NON privati, vorrebbe un indennizzo diverso, magari al valore di acquisto e credetemi, se mi trovassi io in quella situazione, già sarebbe tanta roba.
 

Vet

Forumer storico
Ok... ma significherebbe una svalutazione mostruosa...
E poi dovremmo metterci a rinegoziare con l'UE da una posizione di netta inferiorità... :mumble:

in piu' di trenta anni di imprenditoria ho imparato una cosa .... che se il tuo debitore non ha dinero e' il creditore che deve accettare e subire le condizioni del debitore ...... e di debito italico in giro per il mondo c'e' davvero tanto
 

rockytamtam

Forumer storico
in piu' di trenta anni di imprenditoria ho imparato una cosa .... che se il tuo debitore non ha dinero e' il creditore che deve accettare e subire le condizioni del debitore ...... e di debito italico in giro per il mondo c'e' davvero tanto

Ormai non più , purtroppo ....solo circa un terzo del debito pubblico è in mani straniere , se ben ricordo .
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Guardino, non è questione di aver ragione o no...ma ognuno di noi deve guardare ai propri interessi. Chi specula dovrebbe ben comprendere questo principio

Come conribuente, i miei interessi sono che azionisti e obblgazionisti vengano penalizzati tanto da permettermi di subire il minor danno possibile dal savataggio di MpS. Come subista, il mio interesse è che azionisti e subisti di ordine inferiore vengan penalizzati tanto da permettermi di subire il minor danno possible.

Come obbligazionista senior,\correntista >100000 euro, il mio interesse è che tutti gli azionisti e subisti vengano penalizzati tanto da garantirmi il naturale rimborso, a fronte di garanzie superiori.

Queste posizioni non possono avere interessi coincidenti, nn possono essere parimenti soddisfatte; e...per l'ennesima volta...non badate al decreto. Non passate la vita a creare cloni e leggi ripetendo ossessivamente panzane. Come le vecchie panzane non sono state mai promosse a verità..così accadrà per le nuove panzane, ristori fantasiosi, inversione ordinale, salvataggi a costo zero e premi..addirittura premi.

Non ci sarà premio per i furbi. Forse ristoro per le vittime. Equità insomma.

Saluti :)
 

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