NELLA VITA BISOGNA ESSERE UN PO' MATTI, ALTRIMENTI S'IMPAZZISCE

DANY1969

Forumer storico
:d:
Buona settimana e buona dieta a tutti :d::help:
L'anno nuovo è iniziato insieme ai suoi buoni propositi... vediamo se andranno in fumo come accade tutti gli anni :rolleyes:
Intanto ho terminato l'anno vecchio pedalando sulla ciclabile di Sanremo e godendomi questo bel tramonto sulla spiaggia;).
Dalla prossima settimana posterò le meravigliose foto che mio fratello ha scattato in questi giorni in Lapponia :lovin:

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Buon Natale Giuliano.

Smre: gli azionisti di Smre M.T.I. Holding, Gabriele Amati e Giampaolo
Giammarioli, hanno raggiunto un accordo vincolante per cedere l'intera
partecipazione del 51,48% detenuta in Smre Spa a SolarEdge Technologies,
societa' statunitense leader globale nelle tecnologie smart energy. Il
corrispettivo dell'operazione prevede un prezzo di 6 euro per azione Smre.

Enertronica: l'azienda ha sottoscritto un contratto per la fornitura di
10MW di inverter fotovoltaici per 10 impianti operativi in Conto Energia
con una societa' facente riferimento al gruppo Platina Energy Partners
LLP. Il contratto ha un valore di circa 1 mln euro e sara' integralmente
eseguito nel 2019.
 
Finirà la pacchia ? Magari ......


Sono loro, i sindaci tanto buonisti quanto disperati dimentichi di quella fascia tricolore
di cui si fregiano nelle occasioni pubbliche e, altrettanto, di rispettare una legge dello Stato.
Leoluca Orlando, Luigi de Magistris, Dario Nardella, Antonio Decaro e l'ordine non è certo d'importanza
si sono autonominati nemici del decreto Sicurezza, almeno per quanto riguarda
il capitolo sui permessi di soggiorno ai richiedenti asilo, e vorrebbero calpestarlo a suon di insulti.

Già ma dietro l'enorme mole di chiacchiere che costoro, assieme al codazzo di altri primi cittadini meno in vista,
sta inondando i media ci sarebbero delle mere motivazioni utilitaristiche e profondamente interessate.
Ci sono in ballo infatti un bel mucchio di soldi che verranno stornati dai finanziamenti per l'accoglienza diffusa
nei comuni e nelle aree metropolitane: poco più di 150 milioni di euro e solo nel primo anno.

Già, perché tra permessi umanitari ormai scaduti e richiedenti asilo ospitati negli Sprar
che dovranno essere trasferiti nei centri di accoglienza straordinari o, in caso di diniego,
nei centri per il rimpatrio il numero di stranieri cui far fronte, a dir poco, si dimezzerà.

I comuni quindi non otterranno più tutti quei fondi, previsti negli anni passati dai predecessori del ministro leghista, Angelino Alfano e Marco Minniti.
Così non li potranno più ridistribuire a cooperative, enti benefici e onlus per i percorsi di integrazione e formazione.
E i comuni dovranno fare a meno anche dei 700 euro a migrante senza titolo, se ospitato nella rete Sprar.

Nella stessa misura Cittalia, la fondazione dell'Anci (l'Associazione nazionale dei comuni) non andrà più a gestire
la rendicontazione di migranti negli anni a venire intascando oltre 15 milioni di euro a triennio.

Insomma più che ottime ragioni per protestare, anche se la solidarietà coi migranti c'entra poco.

A voler fare i conti in tasca ai comuni dissidenti si arriva facilmente all'ammontare elargito negli ultimi sette anni a ciascuno di loro.

A Palermo, per il 2019, non entreranno più nelle casse ben 14,5 milioni di euro da impegnare nello Sprar:
una beffa per Orlando che proprio un anno fa annunciava assieme al suo assessore alla Cittadinanza solidale
di voler trasformare tutti i Cas in accoglienza diffusa avendo già incassato il via libera di Minniti e dell'Anci.
Il profitto? Ben 100 milioni di euro all'anno nelle casse del capoluogo siciliano.

Napoli invece dovrà rinunciare a 5,4 milioni,
Bari a 4,2 e
Firenze a 3,9.

E facendo un'ulteriore disamina delle grandi città accoglienti viene fuori il resto degli impegni di spesa che resteranno nelle casse dello Stato.

Torino (6,3 milioni),
Milano (14,4),
Brescia (4,2),
Bologna (14,8),
Livorno (3,9),
Roma (17,2),
Salerno (3,7)
e Reggio Calabria (5,6).

Insomma non ci provino questi sindaci a nascondersi dietro il dito della pietas.

A questa decurtazione solo parziale di fondi, pari a 99,3 milioni circa, si devono aggiungere
le risorse dell'ultimo decreto firmato ai primi di febbraio 2018, ossia a un mese dalle elezioni politiche, da Marco Minniti.

Ulteriori 50 milioni di euro che andavano ad allargare la platea delle piccole comunità,
delle reti costituite da comuni minori consorziati tra loro e aperti all'ospitalità dei richiedenti asilo.

Un sonoro stop anche per questi ultimi 170 territori che, assieme a tutti gli altri,
andranno a perdere un altro milione e 400 mila euro frutto di quella quota a migrante (700 euro per ciascun ospite)
elargita senza vincolo alcuno dal Viminale fino a tutto il 2018.

Ed ecco che si arriva a un netto erariale di ben 150,7 milioni.

Certo, un buon motivo per scendere in piazza e provare ad appellarsi alla Corte costituzionale. Altro che carità di patria.
 
Molto spesso l’immigrazione è vista come un battaglia ideologica.
Parlarne è complesso e si rischia sempre di scadere nella retorica dei favorevoli o contrari.
C’è chi ne fa una questione di accoglienza senza limiti.

Ma negli ultimi tempi, specialmente dopo il picco della crisi dei migranti nel 2015, le cose sono iniziate a cambiare.
In Europa, l’arrivo in massa di centinaia di migliaia di persone non è più visto come un motivo da vanto
da parte di leader europei in vena di notorietà (leggere Angela Merkel), inizia a essere studiato in maniera più complessa.

Perché quello che nella migliore delle ipotesi si può considerare l’accoglienza di persone disperate
– e molto spesso è così -, in altri casi rivela una trama di traffici illeciti, tratta di esseri umani, schiavitù e condizioni di vita indegne.


La retorica dell’accoglienza è quindi una lama a doppio taglio.
Da una parte esalta i sentimenti più positivi nei confronti di qualsiasi essere umano.
Dall’altra parte, rischia quasi sempre di negare i problemi che esistono sia per le persone che arrivano,
il più delle volte abbandonate a reti criminali o all’indigenza più assoluta, sia per le comunità che accolgono.

Aver chiuso gli occhi per troppo tempo e negato che esistesse un problema legato all’immigrazione,
è stato un errore che oggi pagano soprattutto i fautori non dell’integrazione, ma dell’immigrazione.
Perché l’integrazione, nella stragrande maggioranza dei casi, non è stata mai il vero pilastro della politica dell’immigrazione.
Si è sempre arrestato tutto al momento dell’arrivo e dell’accoglienza.

In questo gioco ideologico, la retorica ha spesso dominato incontrastata.
E questo ha evitato, il più delle volte, di poter fare un discorso serio sul fenomeno migratori
dal momento che i migranti sono diventati una sorta di tabù, con due verità opposte inconciliabili fra loro.

Ma per fortuna, esistono i numeri.
E se questi numeri sono riportati da Frontex, cioè l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera
e che ha il compito di gestire le frontiere esterne dell’Unione europea, il loro significato è ancora più profondo.

E merita particolare attenzione.
 
Uno dei dati principali che ha fornito Frontex, è che l’immigrazione, nel Mediterraneo centrale
(cioè la rotta Libia-Italia), ha registrato un calo estremamente sensibile.
Parliamo di un crollo dell’80% rispetto al 2017, con 23mila arrivi di immigrati irregolari.
A questi numeri, si aggiungo poi quelli dell’aumento del numero di arrivi a oriente (rotta Turchia-Grecia e Cipro) e occidente (Marocco-Spagna).
In tutto, si stima che gli arrivi di immigrati irregolari nel 2018 in territorio europeo siano a quota 150mila.

Ma a questi numeri, se ne aggiungono altri che fanno riflettere.
E che smontano una certa retorica “buonista” che ha per anni alimentato un’immagine non veritiera degli sbarchi e degli arrivi in Europa.

Nel 2018, Frontex ha registrato per la prima volta il genere e l’età dei migranti irregolari.
E già questo fa riflettere su come prima l’Unione europea non abbia voluto valutare elementi invece utilissimi per comprendere meglio i flussi migratori.

Il fatto che ha registrato Frontex, è che le donne sono il 18% del totale di attraversamenti irregolari da Paesi terzi.
Le persone che si sono dichiarate minorenni (si badi, non che lo sono ma che si sono dichiarati tali) sono circa il 20%.
I minori non accompagnati registrati sono stati circa 4mila.

Questi numeri forniti dall’Unione europea dimostrano, forse inequivocabilmente,
che l’immigrazione irregolare nel Mediterraneo è stata ben diversa da quanto dipinto da una certa schiera di fautori dell’accoglienza tout-court.
Gli uomini adulti rappresentano la netta maggioranza di chi è arrivato clandestinamente in Europa.
E il fatto che l’agenzia europea parli di chi si è dichiarato minore di 18 anni,
rende ancora più verosimile che il numero dei minorenni sia da rivedere al ribasso.

La questione quindi è che ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio che, nella migliore delle ipotesi, è stato male interpretato.
L’immigrazione è un fenomeno estremamente complesso e che non può essere letto con le lenti dell’ideologia: tanto meno della retorica dell’accoglienza.


In questo senso, famiglie che sono arrivate con mezzi di fortuna in Europa sono pochissime se solo un quinto delle persone è di sesso femminile.
E se i minori sono ancora di meno, è la dimostrazione che quello che è avvenuto in questi anni non può essere catalogato come il flusso di famiglie, donne e bambini.

C’è anche dell’altro
.

E lo dimostrano le immagini e le inchieste che in questi anni hanno garantito informazioni e documenti sul fenomeno migratorio.
Per anni, chi ha provato a smontare quest’immagine del fenomeno migranti è stato accusato di non dire la verità.

Adesso a dirla è Frontex: non certo un movimento di stampo sovranista.
 
Varietà.

00:00 Partiamo dei due vicepremier: Salvini dice al Messaggero che non sbarcherà nessuno in Italia.
Di Maio dice al Corriere della Sera che un’eccezione per donne e bambini si può fare.
Per una volta conviene citare un tweet di Luca Telese in cui ci ricorda che questa preferenza per donne e bambini é sessista e ottocentesca.

03:30 Perché Malta truffa l’Italia. Belpietro critica la posizione di apertura di Di Maio.

04:37 Eugenio Scalfari si è bevuto il cervello e vede Salvini come un duce, un dittatore.

05:50 Reddito di cittadinanza “sovranista”. Napoli pare sarà la città che ne beneficerà di più.

08:50 Il Corriere del mezzogiorno oggi in prima pagina ci dice due cose che non leggo sugli altri giornali con tanta evidenza:
papà Di Maio
ha tre case abusive e saranno abbattute entro 90 giorni.

09:35 L’incredibile ragionamento di Marco Travaglio su Luca e Paolo non sarebbero stati epurati da Freccero, amichetto suo.

12:35 Un cartello in tedesco e una bambina di nove anni che muore. Doveva essere scritto in italiano.

14:12 Finalmente il Corriere della Sera si accorge che la fattura elettronica sta camminando un sacco di casini.
 
Commenti :

"Non è che sia difficile da capire le regole per l’ingresso in Italia degli immigrati, è che, calpestando ogni diritto-dovere sacrosanto nelle regole,
in Italia è entrato un nuovo tipo d’industrializzazione ad alto reddito societario, quello della compravendita di esseri umani
ad uso di sedicenti ‘centri di accoglienza’ gestiti da sedicenti associazioni che si dedicano all’assistenza sociale.
In testa la sedicente Caritas della sedicente Chiesa che gestisce anche la Fondazione Migrantes,
la Comunità di S. Egidio con attività molto attiva e sotterranea nei Paesi centro-africani e perciò assai praticoni in materia,
e a seguire una infinità di associazioni e congregazioni cattoliche dirette da responsabili assai benestanti.
Seguono le Coop a tutta birra, che fanno numero riguardo ai nuovi posti di lavoro decantati a squarciagola dai passati governi di sinistra,
dopo che si sono strafogati, al di là di tutto, tutti i fondi destinati ai terremotati, compresi i fondi dati dai benefattori.
Non possono mancare nella complessità del quadro i sindacati, i sindaci e gli amministratori specificatamente di sinistra,
che hanno approfittato dei traffici di schiavi per creare centri a tutt’andare in cui dare posto a parenti, amici e conoscenti.
Tutti questi uniti, venuta la magra a seguito della sacrosanta e necessaria legge sulla sicurezza,
oggi si trovano inguaiati non sapendo cosa crearsi per evitare rivolte se non il solito ipocrita buonismo di bergogliana memoria,
al quale lo stesso Bergoglio non riesce più a far credere che ci crede.
Il resto va ormai da sé in attesa del crollo molto vicino dei malavitosi Francia e Germania con la loro UE contro natura.
E così sia! Viva la libertà."

"Le navi battono bandiera tedesca ed olandese. Che procedano per un porto tedesco e olandese e sbarchino i clandestini che hanno a bordo.
Ricordatevi che questi 49 sono tutti volontari. Non capisco perche’ devono venire in Italia. Non hanno il visto d’ingresso?
Chi li riceve? La Polizia di frontiera? Negli aeroporti se non hai il visto ed e’ obbligatorio per la tua cittadinanza ritorni indietro.
Questi che vengono su una nave sono immigrati differenti? Di Maio dice di ricevere le donne e i bambini. qual’e’ la ragione?
Una immigrante donna e’ differente da un uomo? Ma non dicono che siamo tutti uguali? Mistero del pensamento dei sinistrosi.
Eugenio Scalfari ha il parkinson che e’ arrivato fino al cervello. Mia nonna diceva che un buon tacer non fu mai scritto. anche per lui, finalmente e’ arrivata l’ora."

"Provi qualsiasi buzzurro di sinistra a tentare di attraversare la frontiera della Nigeria o del Congo, o del Mai o del Brurkina Faso,
per esempio, senza passaporto e senza visto e poi ci racconti come gli è andata a finire."

"Era dicembre dell’anno 1976. Ci venne un’ideona: andiamo a sciare per le feste? Seee… non era come dirlo, all’epoca!
Trovare un posto sulle “nostre” Alpi era molto difficile, e comunque molto costoso.
Ci guardiamo intorno e troviamo sulla cartina una stazione sciistica in Slovenia, resa famosa da una gara di Coppa del Mondo,
ma, a quanto si diceva, poco frequentata, in cui e dove era possibile trovare posto anche sotto Natale, a cifre abbordabili.
Se poi consideri che quella zona è la patria della slivovica… beh, era il posto per noi!
Peccato che quasi nessuno di noi avesse il passaporto, necessario per andare in Jugoslavia. Nessun problema!
Passando dall’Austria, basta la carta d’identità. Partimmo, ci trovammo in un mondo decisamente diverso rispetto alle nostre Alpi,
ma ci facemmo le nostre sciate e riuscimmo anche, coi nostri vent’anni, a divertirci un bel po’.
Il problema però sorse al ritorno. Il passo alpino da cui eravamo passati all’andata era chiuso per neve,
quindi fummo costretti a tornare direttamente in Italia. Alla dogana Jugoslava nessuno ebbe niente da dire, ma gli inflessibili Carabinieri italiani ci bloccano.
Quattro ore per scrivere i verbali di denuncia per emigrazione clandestina
(il “dattilografo” aveva un rapporto che definirei conflittuale con la tastiera della macchina per scrivere). Non ce la perdonarono.
Pochi giorni dopo, arrivarono le denunce, con multe salatissime (per l’epoca), obbligo di fare il passaporto e annotazione sulla fedina penale.
Io ero rimasto al fatto che l’immigrazione clandestina fosse un reato. I miei studi di Legge me lo avevano anche confermato.
Adesso, cosa c’è di diverso? Perché dobbiamo accettare che tutto il mondo, fuorché noi, faccia impunito quello che a noi è vietatissimo?
Provate ad entrare in Svizzera, dico un paese a caso, senza averne titolo! E magari a stabilirvi là e aprire un fiorente commercio di droga. Siamo ridotti veramente male!"
 
Esistono le emergenze, ma la parola emergenza dovrebbe indicare fenomeni traumatici occasionali e non la prassi.

Arginare le emergenze con misure previsionali , preventive e di contrasto in maniera di limitarne il ripetersi
con le tragiche conseguenze che queste possono recare con sé, è più cosa di buonsenso che prettamente legale.

I flussi migratori sono un fenomeno assolutamente normale nella vicenda umana
e sicuramente non sarebbe giusto e umano limitare le libertà di movimento,
ma seguitare a illudere che esistano dei paesi dei balocchi,
senza permettere di creare le possibilità nei paesi che vivono sotto la soglia di povertà nonostante abbiano territori ricchi di risorse,
per fare in modo di avere dei flussi migratori regolari nelle leggi e alla pari nelle dignità umane e pertanto limitati,
penso che questo sia veramente disumano e vada a creare situazioni di neo schiavismo in diversi ambiti
oltre a fenomeni di rigurgiti di pregiudizio etnico e pure destabilizzanti oltre che rischiose nei Paesi ospiti.

Francia che oltre a sfruttare gli africani gli impongono il FA con conseguenze disastrose.
Bambini di 10 anni sfruttati nell’estrazione dell’ uranio per centrali nucleari francesi.
La Francia è l’artefice della povertà in Africa. Aiutiamoli e casa loro.

Ma ad ascoltare i TG di oggi sembra che l’italia sia colpevole di tutti i mali del mondo!
 
Partiamo da un presupposto. QUOTA 100 NON E' OBBLIGATORIA.

Che la piantino di rompere i maroni con le notizie minchiate.
Uno vuole andare in pensione a 67 anni ? Ci vada. Ci può andare. Nessuno glielo vieta.

Prima regola. BENISSIMO.
Sei in pensione ? Stacci e lascia libero il posto di lavoro.
Personalmente toglierei la pensione a chi fa un lavoro.

Nella bozza del decreto è previsto che l’assegno con «quota 100» non sia cumulabile con redditi da lavoro superiori a 5 mila euro l’anno.
Il divieto dura fino al momento in cui il pensionato raggiunge l’età di vecchiaia (oggi 67 anni).
Questa norma scoraggerà una parte degli aventi diritto, soprattutto fra quei lavoratori
con elevata professionalità che spesso quando vanno in pensione fanno i consulenti.

Secondo. Notizia minchiata.
Scegli TU di andare in pensione con quota 100 ?
Prendi la pensione prima e non versi più i contributi. E' palese che prendi meno.
Ma quanto prendi di meno ? Ipotizziamo quota 38 anni contro 43 anni di lavoro.
5 anni in meno di contributi versati. GUADAGNATI.
5 anni su 43 sono l'11% in meno. altro che UN TERZO. La matematica non è un'opinione.
Ed infatti il dato reale è nell'ultima riga.

Chi lascerà prima il lavoro prenderà un assegno più leggero, anche se per un periodo più lungo.
E questa perdita, in alcuni casi, potrebbe arrivare a quasi un terzo dell’importo che si sarebbe preso aspettando la pensione di vecchiaia.
Nel decreto non è prevista alcuna penalizzazione diretta per chi scelga di uscire con «quota 100»,
ma la normale applicazione dei metodi di calcolo della pensione darà luogo a un assegno alleggerito.
Uscendo prima, infatti, si possono far valere meno anni di contributi e il coefficiente di calcolo applicato è più basso per le età più giovani,
perché il montante pensionistico dovrà appunto essere spalmato su più anni di erogazione.
Secondo i calcoli dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, il taglio dell’assegno cresce «da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno a valori oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni».
Tagli che si riducono «attualizzando» la pensione con «quota 100», cioè tenendo conto del fatto che si percepirà per più tempo:
si va così da una riduzione di appena lo 0,22% per chi anticipa di un anno a una di quasi il 9% per chi lascia il lavoro quest’anno anziché nel 2025.
 
Ma secondo Voi. Chi di noi direbbe NO ad andare in pensione oggi - 2019 -
contro la pensione nel 2025 - ed una diminuzione del 9% ????? IO SI'.

Ma penso proprio che lo faremmo tutti.
 

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