NELLA VITA BISOGNA ESSERE UN PO' MATTI, ALTRIMENTI S'IMPAZZISCE

Occhio......

Il Movimento Popolare di Liberazione Programma 101, organizza per sabato 12 gennaio a Roma un incontro con esponenti dei Gilet Gialli francesi.

Né la parziale marcia indietro di Macron, né la strumentalizzazione del terrorismo,
né l’accusa premeditata di essere un “movimento retrogrado” sono riusciti a fermare il movimento dei Gilet Gialli.
Un movimento che è diventato, strada facendo, una vera e propria SOLLEVAZIONE di popolo,
che quindi fa letteralmente tremare, assieme al banchiere Macron il regime della Quinta Repubblica, colonna portante dell’Unione europea.
 
Questo articolo è molto interessante. Per approfondire il discorso di base.

Ha fatto molto bene il Ministro Di Maio a lanciare l’avvertimento durante le interviste
rilasciate in questi giorni sul caso della See Watch e See Eye, le sue parole sono state:

“ Il comportamento di queste Ong dimostra ancora una volta che sono opache,
cercheremo di indagare e di capire come e dove queste navi abbiano preso realmente i 49 migranti,
infatti ho chiesto al Ministro Toninelli un tavolo per capire cosa sia accaduto.”

Non a caso anche Malta attraverso una intervista rilasciata oggi al giornale Times of Malta
il Primo Ministro Joseph Muscat ha dichiarato che per quanto riguarda questa precisa vicenda
non è chiaro con quale condotta e modalità siano stati prelevati i migranti dalle due Ong
il 22 dicembre scorso dalla Libia e che vi sono varie opinioni che dovranno essere accertate.

Tutto in fase di accertamento dunque ma se le indagini dovessero portare alla definizione che
non ci sarebbe stato alcun pericolo in mare, ma una precisa volontà di far immigrare clandestinamente delle persone,
sarebbe l’ennesimo colpo per queste Ong che operano nel mediterraneo. E quindi saremmo ancora una volta nell’ambito del reato penale vero e proprio.

Nel frattempo però le polemiche impazzano, come al solito pagine e parole sulla questione sui nostri media ma in realtà la soluzione a portata di mano ci sarebbe.

Infatti come spiega l’esperto Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa:

“ Le navi delle Ong, dovrebbero attraccare in Libia e affidare solo all’UNHCR i 49 migranti. In Libia, come tutti sanno in Europa
sono operative da mesi le agenzie dell’ Onu per i migranti e rifugiati, oltre ad altre religiose e laiche,
le quali si occupano di queste persone e provvedono alla loro accoglienza mentre l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM)
ne cura il rimpatrio verso i loro paesi d’origine come ha già fatto con oltre 35 mila migranti illegali negli ultimi 18 mesi.”


Anche la stessa cancelliera Merkel ha chiesto alle navi di seguire questa strada.
Ma chiaramente le Ong che operano nel Mar Mediterraneo non ci sentono e puntano a sbarcare i migranti in Europa.

Ma per risolvere il problema ci sarebbe anche un’altra soluzione, rapida e veloce, se solo le diplomazie tedesche e olandesi in questo caso si attivassero in tal senso.

La See Watch è tedesca e la See EYE è olandese, quindi i migranti dal punto di vista del diritto internazionale sono attualmente su territori di questi due stati.

Potrebbero attraccare a Tunisi e far scendere i migranti, che sono un numero esiguo,
per portarli direttamente dentro le due ambasciate con auto o pullman diplomatici
e poi direttamente attraverso l’aeroporto di Tunisi imbarcarli su voli diretti in Germania e Olanda, dove già alcune città si sono offerte di ospitarli.
Infine, se necessario, una volti giunti in Europa provvedere ad una distribuzione fra altri paesi europei.

Quindi una soluzione semplicissima e che sembra la più lineare possibile.

Ma la Tunisia come la prenderebbe? La Tunisia, che come tutti sappiamo non è in guerra ma una democrazia,
non dovrebbe opporre resistenza in tal senso, né rifiutarsi perché avrebbe la garanzia, attraverso le due ambasciate europee,
che i 49 migranti così facendo non sosterebbero in alcun modo sul suo territorio, se non per gli spostamenti necessari.

In ogni caso occorrerebbe un accordo tra i governi tunisino, tedesco e olandese poiché Tunisi
ha sempre voluto evitare che i suoi porti diventino un punto di arrivo dei migranti illegali”
sottolinea Gaiani.

Come ha detto Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini del resto:
“Le navi sono tedesche e olandesi, quindi sono questi i due paesi che devono prendere in carica i migranti,
non si capisce perché lo deve fare l’Italia che ha già dato.”
 
Precisiamo. UDP è il sindacato dei pompieri vicino "pompato" al PD.
I sindacati di base dovrebbero occuparsi di cose più attinenti al loro statuto.
Matteo Salvini, in quanto Ministro dell'Interno, è in ultima analisi il "Capo" sia delle Forze di Polizia che dei VVFF e, in quanto tale,
per tutta la durata del suo mandato può del tutto a ragione indossare un capo di divisa dei corpi da lui, seppur indirettamente, comandati e coordinati.
E' altrettanto evidente che il significato di indossare la divisa è quello di mostrare solidarietà al Corpo in questione, dicendo sostanzialmente: sono uno di voi.
Non c'è stato evidentemente alcun uso illecito nè utilitaristico della divisa.
Questa denuncia, oltre che ridicola, espone chi la fa (a mio avviso) alle conseguenze di una lite temeraria.
E' assurdo vedere alcuni con il ditino puntato a dire: ha messo la giacca ha messo la giacca... la pochezza... il vuoto.....della sinistra.
Bertolaso non so se protestò quando renzi indossava la giacca dell esercito, quella della protezione civile....così B. e quali altri casi in italia.
Per essere credibili.bisognerebbe andare a vedere se al tempo il sindacato protestò a meno che non si pensi che solo gli altri debbano rispettarli.

Le polemiche per le divise indossate dal leghista, puntualmente immortalate con uno scatto pubblicato sui social,
non sono mai mancate, ma ora a lamentarsi della cosa è stato proprio il coordinatore nazionale Usb dei pompieri,
Costantino Saporito, che ha scritto una lettera di denuncia indirizzata al vicepremier,
al sottosegretario con delega ai vigili del fuoco, Stefano Candiani, al prefetto Bruno Frattasi,
capo del Dipartimento dei vigili del fuoco e alla responsabile dell’ufficio Garanzia dei diritti sindacali, Silvana Lanza Buccheri.
L’articolo violato, secondo Saporito, è il 498 del Codice penale:
“Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico la divisa
o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un corpo politico, amministrativo o giudiziario,
ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato,
ovvero indossa abusivamente in pubblico l’abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929“.

“Sono orgoglioso di aver ricevuto in dono in questi mesi giacche, magliette, cappellini
e distintivi dei Vigili del Fuoco e di tutte le Forze dell’Ordine, doni che ripago con il mio lavoro quotidiano,
con il rispetto e con provvedimenti concreti – ha replicato Salvini – come il piano di assunzioni straordinarie
di 8.000 uomini e donne in divisa nei prossimi mesi. Li indosso per dimostrare la gratitudine mia e di tutti gli Italiani per il lavoro quotidiano delle Forze dell’Ordine, e continuerò a farlo”.
 
Ma mettiamo il ditino nei conti PD renzi e compagnia radical chic.

Fra un paio d’anni sarà uno dei club più importanti d’Europa, nuovo di zecca,
con infrastrutture all’avanguardia e un futuro roseo davanti, grazie al torneo che ospiterà nel 2022
e soprattutto ai 10 milioni di euro di contributi (anche) pubblici che riceverà per questo. Miracoli della Ryder Cup

Qui nel settembre del 2022 si giocherà la Ryder Cup, prestigioso torneo di golf a squadre
che oppone i migliori giocatori europei a quelli statunitensi,
una delle più importanti e seguite manifestazioni sportive del pianeta (alle spalle solo di Mondiali di calcio e Olimpiadi)

E ad un’offerta faraonica: nel 2016 il governo aveva stanziato 60 milioni di euro
per l’organizzazione, più altri 100 a garanzia. “Stanziato” è un parolone.

A due anni di distanza le cose non stanno proprio così, come hanno potuto constatare gli appassionati durante il primo “Open day” della Ryder, subito prima di Natale
Erba spelacchiata, campo stravolto tra cumuli di terra smossa e recinzioni per i lavori già iniziati.
Casolari fatiscenti e scoloriti, gli interni del ristorante tirati a lucido per l’occasione ma neanche troppo.
Gli unici spazi presentabili, guarda caso, sono quelli al piano inferiore del “Biagiotti store“, zeppo di prodotti griffati da acquistare.

Qualcuno potrebbe affermare che il Marco Simone cade proprio a pezzi, ma forse urterebbe l’orgoglio della famiglia Biagiotti,
che di questo castello immerso nel verde si innamorò negli Anni Settanta tanto da decidere di trasformarlo in un circolo di golf con risultati alterni,
l’apice nel ’94 con l’organizzazione dell’Open d’Italia, poi sorti decisamente più declinanti.

A tali condizioni la Ryder sarebbe la fortuna di qualsiasi circolo. La farà solo del MarcoSimone,
che però non ha vinto nessun bando o gara pubblica: la vulgata ufficiale vuole che siano stati gli inglesi ad indicarlo,
perché unico ad offrire “le caratteristiche idonee e la vista suggestiva di San Pietro”, ma loro hanno già smentito.
La sede è stata proposta dalla Federazione, sulla base di una ricerca dell’advisor IMG:
il campo federale di Sutri era lontano, costruirne uno nuovo era rischioso (per tempi e costi),
a Roma e dintorni non è che ci fossero grandi alternative. Sta di fatto che la scelta alla fine
è caduta proprio sul club di Lavinia Biagiotti, inseritissima nel jet set romano (e buona amica del n.1 del Coni, Giovanni Malagò),
che grazie alla Ryder potrà rifarsi il club di famiglia praticamente a costo zero.
Per la Federazione è uno dei tanti mezzi giustificati dal fine, l’agognata Ryder Cup,
il sogno del presidente Chimenti, il grande evento che dovrebbe rilanciare tutto il movimento. Per il Marco Simone è come vincere alla lotteria.
 
Consigli.....da una donna.

1. Comprate due metri di di raso colorato (rosa, nero o rosso a seconda di quello che preferite) alto 2 cm e potete farne un incrocio sul seno.
Oppure, come tessuto, è indicato anche il gros grain di cotone. Potete cingerlo dal collo, fare una “x” sulla schiena e allacciarlo in vita.
Mette in risalto il seno, qualsiasi forma abbia. In generale qualsiasi tipo di fettuccia morbida può avvolgere il corpo
ed essere utilizzata anche come gioco soft bondage escludendo il collo. Mai stringere troppo, eh. Poca spesa, massima resa.

2. Qualche filo di perle o strass: è vero che fa un po’ “sciura” ma nell’immaginario maschile ricordano il film hardcore anni 70 tipo Emmanuelle ed è molto erotico.

3. Anche i body che si slacciano e allacciano sotto al pube sono ideali per intrigare e nascondere qualche difetto che non piace.
Inoltre, si possono tenere open anche quando siamo stese. Il tessuto deve essere trasparente.
L’uomo impazzisce per il vedo-non vedo. E so già che qualcuno commenterà: “Hai scoperto l’acqua calda”.
Certo che no, ma con tutte ste poppe e glutei al vento, meglio ribadire l’effetto intrigo.

4. Altro accessorio su cui si va a colpo sicuro sono i guanti lunghi. Rita Hayworth insegna.
Se ne trovano di tutti i prezzi e colori. Personalmente la trovo fantastica e ultra seducente e anche il packaging è molto curato.

5. Che dire delle bretelle? È vero che fanno tanto Charlotte Rampling nel film del 1974 Il Portiere di Notte
o Giuliano Ferrara di Radio Londra anni 90, ma le trovo eroticissime.
Allacciate alle culotte, alle mutande a vita alta, incrociate davanti, dietro, come briglie. Davvero un capo seducente e sado-chic.
 
Le ville erano abusive anche prima della confisca...ma in Sicilia nessuno sa mai niente.
Meraviglia non poco l'atteggiamento di questo sindaco....in carica da 20 ...30 anni ?
Quando le hanno costruite dov'erano gli uffici del comune ?

Nuovo fronte di scontro tra Leoluca Orlando e Matteo Salvini.
Da giorni il sindaco di Palermo polemizza con il ministro dell’Interno sul decreto sicurezza.

“Spero che nelle prossime tre ville confiscate alla mafia che avrò presto la gioia di riassegnare ai cittadini di Palermo,
il sindaco non ci piazzi dentro gli immigrati“, aveva detto al culmine dello scontro il leader della Lega.

Ventiquattro ore dopo ecco la replica del primo cittadino siciliano: le tre ville sono abusive.
Ad accertarlo sono gli uffici del comune di Palermo, secondo cui in base all’attuale legislazione andrebbero abbattute perché si trovano entro i 150 metri dalla costa.
“Siamo disponibili a farci carico di queste ville, ma il governo o il Parlamento devono prima trovare una soluzione che permetta di sanarle:
così potremmo solo abbatterle“, ha detto Orlando che già in giornata aveva lanciato un messaggio a Salvini.

Le tre abitazioni si trovano nella borgata marinara di Vergine Maria, a poche decine di metri dal mare.
Ognuna ha una superficie di circa 300 metri quadrati, sono state confiscate, in via definitiva nel 2013,
ai boss mafiosi Salvatore e Giovanni Lo Cicero dopo una lunga battaglia giudiziaria.
 
Non capisco perchè il video del salvataggio in montagna pubblicato ieri sia stato inibito alla visione,
come se fosse stato rimosso. Le immmagini sono ancora su Ytube.
 
Secondo quanto ricostruisce la Questura di Roma in una nota, i fatti si sarebbero svolti così:

"L'attenzione degli agenti della Digos e del Commissariato San Lorenzo presenti sul posto - si legge -
è stata richiamata da un'accesa discussione scoppiata, verso le ore 15:30, tra otto persone,
tra le quali Castellino e Nardulli, e un fotoreporter, collaboratore esterno del periodico "L'Espresso" che stava riprendendo le fasi della cerimonia".

La polizia, sottolinea l'Adnkronos, a quel punto avrebbe portato il cronista fuori dal cimitero per evitare che la situazione degenerasse.

Qui, però, il reporter "ha spiegato" agli agenti "di non aver subito alcuna minaccia o lesione".

La denuncia è arrivata solo "in serata" quando "si è presentato negli uffici della Digos,
insieme a un altro collaboratore esterno del settimanale, anch'egli presente alla manifestazione,
denunciando l'aggressione e mostrando il referto con 3 giorni di prognosi per alcune contusioni".

Dal canto suo il segretario nazionale di Forza Nuova respinge le accuse
. "Ieri c'è stato un alterco - dice - un episodio giuridicamente irrilevante che però è diventato prima notizia
sui giornali solo per quanto accaduto a due giornalisti dell'Espresso". Non solo.

All'Adnkronos ha detto che "sui social gira un video con degli elementi importanti, dove si vedono i due giornalisti,
che fanno foto durante una commemorazione al Verano, anche a bambini e bambine di 7-8 anni che si trovavano lì.
Nelle immagini è ben visibile che il motivo dell'alterco sono state le foto a dei minorenni, fatte in modo assolutamente illegale.
Per questa ragione e non altro è stato chiesto ai giornalisti di eliminare gli scatti.
Durante tutta la conversazione, voglio precisare, è stata sempre presente la polizia".
 
Tutto dipende dai punti di vista.
Oggigiorno tanti, ma tanti, volgono lo sguardo altrove. Se ne fregano. Ma parlano, parlano, parlano.
Questo ha fatto i fatti. Avessi una carica pubblica, farei lo stesso.

Paolo Polidori non demorde. E si difende dopo le accuse che gli sono piovute addosso per aver gettato le coperte di un clochard a Trieste.

"Lui è un barbone volontario - spiega a La Zanzara - guadagna 1800 euro al mese, 60 al giorno".

La scorsa settimana il vicesindaco triestino pubblica sulla sua pagina Facebook la fotografia delle coperte abbandonate da un clochard.
"Sono passato in via Carducci - scriveva - ho visto un ammasso di stracci buttati a terra...coperte, giacche, un piumino e altro;
non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino, che ha a cuore il decoro della sua città,
li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo. Il segnale è: tolleranza zero!".

"Nessuno va oggi a Trieste, se non volontariamente, a dormire sotto le stelle senza un pasto caldo e senza potersi lavare.
Quindi ripeto: la possibilità di essere accolto c’è, non si può tollerare che le persone possano dormire così in strada.
Non si può accettare una condizione di degrado così a Trieste, né in un caso, né in dieci o cento, s
e non vogliamo avere un accampamento a cielo aperto nella nostra città.
Questo è una condizione che io combatto, sempre nei limiti della solidarietà, dell’umanità e del soccorso".

Quel "barbone" - dice - "ci guadagna a essere lì. Ogni giorno, me lo dicono i commercianti, andava a cambiare da loro i soldi raccolti.
È una scelta remunerativa. E comunque sporcava la strada, quello era un bivacco, a un certo punto è spuntata una tenda vera e propria".

Non accetta proprio di essere definito "mostro" e "razzista".
"Abbiamo offerto al barbone due volte la possibilità di andare in una struttura ma ha sempre rifiutato - spiega a La Zanzara -
Sono passato di lì e pensavo che questa persona fosse andata via. Altrimenti non lo avrei fatto. Pentito? No, ma non mi sono spiegato bene.
Se lo rifarei? Se non appartenessero a una persona, toglierei di nuovo gli stracci abbandonati. Ho presunto che il barbone non fosse lì".

Come immaginato dallo stesso Polidori, in breve tempo i "benpensanti" si sono scatanati. La Boldrini .......Anche le opposizioni lo hanno biasimato.
 
Peccato però che si razzola male........male male. Poteva mancare lui ?

Tra le voci che si sono sollevate contro di lui anche quella dell'assessore alle politiche sociali del capoluogo lombardo, Pierfrancesco Majorino:
"A Milano nessuno dell’amministrazione si permetterebbe di rubare le coperte a un clochard, pensando di fare qualcosa di positivo per il decoro della città",
ha sentenziato durante un pranzo per i senzatetto organizzato dai City Angels all’Hotel Principe di Savoia di Milano.

Majorino, però, predica bene e razzola male.
Il piddino dimentica infatti che anche nella Milano di Sala, nel 2017, coperte, zaini, borse, documenti e avere vari dei clochard
venivano buttati via ogni giorno dalla polizia locale con l’ausilio dell’Amsa (Azienda milanese servizi ambientali).
A documentare il fatto è un servizio di Striscia andato in onda il 3 aprile nel 2017.
Molte delle cose gettate via, inoltre, erano state donate solo alcuni giorni prima da alcuni enti benefici. Insomma, oltre al danno la beffa.

Nel video del Tg satirico interviene anche l'ex assessore alla sicurezza del comune di Milano targata Pd,
Carmela Rozza, che rivendica lucidamente: "Tutte le mattine vengono buttati cartoni, materassi e indumenti vari".
Insomma, una vera e propria pulizia. E anche ben strutturata e costante. Alla faccia dei clochard...

Sulla bagarre del caso Trieste si è espressa anche Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale del Gruppo Misto:
"Mi chiedo con che faccia i buonisti, i radical chic e numerosi esponenti della sinistra si esibiscano
a chi è più indignato per il caso singolo di Trieste quando a Milano questa abitudine è ben più consolidata e costante,
con addirittura gli operatori di Amsa costretti a queste attività quotidianamente".
 

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