NicOx : Garufi ... e la Rivoluzione Pharma (2 lettori)

Stato
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DickSIM

Prima o poi....ci becco!
Stanne certo !!.....Il problema è che continua a spararle a raffica e non mette , da buon ligure, sul piatto assolutamente nulla in caso di "minkiata acclarata".............Così facendo un giorno, prima o poi, (speriamo prima) ci azzeccherà e dirà" io l'avevo detto".
Una cosa però , e ci scommettiamo quello che volete, a 100 euro Nicox non ci arriverà mai...nè domani , nè nel 2012, nè nel 2057 !!!!
Tra qualche anno, se tutto va bene, vi sarà un OPA che il buon comandante riterrà congrua e noi tutti a partire dal DOC, gliele consegneremo. Il prezzo fatelo voi.........dai 100 euro in giù però !!!:ciao:

:lol::lol::lol::lol: che la chiudano a 85€ :cool::cool::cool::cool:;) se proprio hanno il braccino corto! :lol::lol: :sad::cool: :help:
 

DickSIM

Prima o poi....ci becco!
vic....il doc si è già esposto sui 30€ per fine febbraio :D:D
ora ha profetizzato il 25marzo! :clap: io me la spasso! :lol: :lol:
ma se domani c'azzecca......... :eek: :eek: un giro di BELUGA offerto dal sottoscritto! :cool: UP! UP! :lol:
 

DickSIM

Prima o poi....ci becco!
The Wall Street Journal quotes sources saying that Switzerland's Nycomed is shopping itself to potential buyers for up to $13.57 billion. The Journal says that Nycomed hired Goldman Sachs to help arrange talks with pharma companies that would be interested in acquiring the company. Other options on the table at Nycomed include a licensing deal for Daxas, an experimental therapy for lung disease, as well as a sale to outside investors through an IPO.

Nycomed has been looking to Daxas to help make up for sliding sales as its existing product portfolio comes up against generic competitors. The Swiss developer has a significant presence in the Russian market, notes the Journal, which could add to its allure among pharma companies looking to expand in emerging markets.

There's no immediate word regarding which pharma companies could make a bid for Nycomed. The biopharma industry has already undergone a tectonic market shift as major players like Roche, Pfizer and Merck have all announced huge acquisitions. The Journal's sources say that "most major pharmaceutical firms will likely take a look."
 

DickSIM

Prima o poi....ci becco!
Orexo lead drug fails IIa study for rhinitis
March 24, 2009 — 11:26am ET | By John Carroll

Sweden's Orexo says that a mid-stage trial of an experimental therapy for allergic rhinitis failed to demonstrate efficacy in reducing symptoms when compared to a placebo. But the developer still believes that the drug could work against COPD.

The drug--OX914--is the first compound in Orexo's PDE4 inhibitor program, which is advancing new molecules for the treatment of inflammatory airway diseases including rhinitis, asthma and chronic obstructive pulmonary disease. Researchers gave patients 15 mg or 50 mg doses per day in the Phase IIa study.

"Although we are disappointed that the lead molecule did not meet its primary endpoint after oral treatment in this rhinitis study, we remain confident that the PDE4 program contains very potent and targeted inhibitors of PDE4, a clinically-validated target for both COPD and asthma," says CSO Charlotte Edenius. "We will continue with our partnering discussions for OX914 and the program for various inflammatory indications."
 

viralic

Forumer storico
Se questo report fosse vero , aspettiamoci un'altra crisi !!!

OBAMA COMINCIA A DELUDERE, SARA' UN FIASCO IL PIANO SALVA-BANCHE
*Alfonso Tuor e' editorialista del Corriere del Ticino. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – «Sarà un fiasco» il nuovo piano salvabanche presentato ieri dal ministero del Tesoro americano e «se questo piano fallirà, come succederà senza alcun dubbio, Obama si giocherà gran parte della sua credibilità». Questo giudizio a caldo di Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, è totalmente condivisibile.
Il Programma di investimento pubblico-privato, che a regime dovrebbe raggiungere i 1000 miliardi di dollari, prevede due piani di azione: uno per l’acquisto di prestiti in sofferenza e l’altro per l’acquisto di titoli tossici detenuti dalle banche. Come tutti ricordano, anche l’amministrazione Bush aveva tentato di seguire questa strada, ma si era dovuta arrendere di fronte alla difficoltà apparentemente insormontabile di stabilire il prezzo di acquisto di titoli che non hanno mercato.


La valutazione del prezzo di questi titoli da parte dello Stato avrebbe creato un secondo problema: se acquistati al valore dato da alcuni indici di mercato, le banche non li avrebbero venduti, poiché avrebbero dovuto immediatamente contabilizzare una perdita dovuta alla differenza tra il prezzo in cui sono tenuti a bilancio e il prezzo di vendita. La differenza – si riteneva – sarebbe stata di dimensioni tali da far emergere chiaramente lo stato di insolvenza del sistema bancario e da imporre una sua ampia e immediata ricapitalizzazione. Se il prezzo fosse stato elevato, si sarebbe trattato di un sussidio mascherato al settore bancario. Di fronte a tali difficoltà l’amministrazione Bush accantonò il progetto e usò parte dei 700 miliardi di dollari del Tarp per ricapitalizzare le banche.
Ora l’amministrazione Obama cerca di rilanciare l’idea sposando la tesi di Wall Street, secondo cui il valore di questi titoli è superiore a quello che gli attribuisce oggi il mercato, e attraverso la patrnership tra pubblico e privato cerca di mascherare il dato di fatto che sta sovvenzionando il sistema bancario. Infatti la partnership pubblico-privato funziona in modo tale che se il prezzo di queste attività sale, guadagnano gli investitori privati; se invece scende saranno i contribuenti a sopportare le perdite. Si può dire che si tratta di un ulteriore passo nella politica di trasferimento allo Stato e quindi all’intera collettività dell’enorme buco nero che si nasconde nei bilanci delle banche.
Il meccanismo di funzionamento del piano è talmente macchinoso da ritenere probabile che farà la fine del Tarp voluto da Bush e Paulson, ossia non riuscirà a decollare. Ma anche se riuscirà a partire è destinato a non raggiungere i due scopi per cui è stato pensato. Il meccanismo di formazione del prezzo dei titoli tossici è talmente distorto che non riuscirà a creare un prezzo di mercato credibile. Eppure questo era l’obiettivo dell’amministrazione Bush e dovrebbe essere anche quello di Obama. In secondo luogo, anche se il piano avesse successo, estrarre 1’000 miliardi di dollari di titoli tossici e di prestiti in sofferenza dai bilanci delle banche americane produrebbe un risultato simile a quello di un bambino che si propone di prosciugare il mare con un cucchiaio.
Con questa mossa il nuovo presidente americano rischia di giocarsi, come sostiene Paul Krugman, la sua credibilità politica. Anche Obama, come Bush prima di lui e come i governi dei Paesi europei, sembra non riuscire, o meglio non avere il coraggio politico, di affrontare di petto la questione di un sistema finanziario che è in stato fallimentare. Quindi permette che il buco nero nascosto nelle pieghe dei bilanci bancari continui a risucchiare migliaia di miliardi di soldi buoni, che sarebbero invece estremamente utili per rilanciare l’economia. Questo piano non è infatti destinato a produrre alcun effetto benefico sull’economia americana, che si sta contraendo rapidamente e che sta creando ogni mese 600’000 disoccupati in più.
Secondo alcuni, Obama ha voluto compiere un ultimo tentativo di salvare il sistema bancario ed è pronto a cambiare strategia se non vi saranno risultati entro la fine dell’anno. Il tempo dirà se quest’ipotesi ha qualche fondamento. Sta di fatto che oggi Obama si è invece piegato ai voleri di Wall Street. La decisione di Obama delude anche perché la forte indignazione della popolazione americana per la distribuzione di oltre 200 milioni di dollari di bonus ai responsabili della bancarotta dell’American Insurance Group, salvato dallo Stato con l’esborso di 160 miliardi di dollari, creava le premesse politiche per l’adozione di quelle misure drastiche indispensabili per sciogliere il nodo gordiano della crisi delle banche. Se la nuova amministrazione americana continuerà su questa strada non solo l’uscita dalla recessione sarà sempre più lontana, ma alla crisi economica si affiancherà una crisi politica ed etica dalle dimensioni imprevedibili. Infatti, pure i cittadini americani sono sempre più insofferenti di fronte ai dirigenti di Wall Street che pretendono di continuare ad incassare bonus milionari dopo che i loro istituti sono stati salvati dalla bancarotta grazie ai soldi dei contribuenti. Anche sull’affermazione di questi principi elementari Obama sta cominciando a deludere.
 

DickSIM

Prima o poi....ci becco!
NEW YORK (MF-DJ)--Un dirigente di American International Group avrebbe inviato una nota interna ai dipendenti della divisione dei prodotti finanziari del gruppo per avvertirli che la restituzione dei controversi bonus gli avrebbe evitato l'identificazione da parte delle autorita' Usa.

E' quanto riportato dalla Cnbc, che ha preso visione di una copia della nota. "Vi informiamo che il Procuratore Generale di New York, Andrew Cuomo, ci ha assicurato che non verra' reso noto alcun nome prima del completamento dell'inchiesta, che dovrebbe durare almeno una settimana", si legge nel memo, con data 20 marzo. Il manager continuava poi sottolineando che i nomi non sarebbero stati resi noti per niente se si fosse raggiunto un certo livello di adesione all'iniziativa di restituzione dei premi. fra
 

doctor NO

NO nel DNA
OBAMA COMINCIA A DELUDERE, SARA' UN FIASCO IL PIANO SALVA-BANCHE
*Alfonso Tuor e' editorialista del Corriere del Ticino. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – «Sarà un fiasco» il nuovo piano salvabanche presentato ieri dal ministero del Tesoro americano e «se questo piano fallirà, come succederà senza alcun dubbio, Obama si giocherà gran parte della sua credibilità». Questo giudizio a caldo di Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, è totalmente condivisibile.
Il Programma di investimento pubblico-privato, che a regime dovrebbe raggiungere i 1000 miliardi di dollari, prevede due piani di azione: uno per l’acquisto di prestiti in sofferenza e l’altro per l’acquisto di titoli tossici detenuti dalle banche. Come tutti ricordano, anche l’amministrazione Bush aveva tentato di seguire questa strada, ma si era dovuta arrendere di fronte alla difficoltà apparentemente insormontabile di stabilire il prezzo di acquisto di titoli che non hanno mercato.


La valutazione del prezzo di questi titoli da parte dello Stato avrebbe creato un secondo problema: se acquistati al valore dato da alcuni indici di mercato, le banche non li avrebbero venduti, poiché avrebbero dovuto immediatamente contabilizzare una perdita dovuta alla differenza tra il prezzo in cui sono tenuti a bilancio e il prezzo di vendita. La differenza – si riteneva – sarebbe stata di dimensioni tali da far emergere chiaramente lo stato di insolvenza del sistema bancario e da imporre una sua ampia e immediata ricapitalizzazione. Se il prezzo fosse stato elevato, si sarebbe trattato di un sussidio mascherato al settore bancario. Di fronte a tali difficoltà l’amministrazione Bush accantonò il progetto e usò parte dei 700 miliardi di dollari del Tarp per ricapitalizzare le banche.
Ora l’amministrazione Obama cerca di rilanciare l’idea sposando la tesi di Wall Street, secondo cui il valore di questi titoli è superiore a quello che gli attribuisce oggi il mercato, e attraverso la patrnership tra pubblico e privato cerca di mascherare il dato di fatto che sta sovvenzionando il sistema bancario. Infatti la partnership pubblico-privato funziona in modo tale che se il prezzo di queste attività sale, guadagnano gli investitori privati; se invece scende saranno i contribuenti a sopportare le perdite. Si può dire che si tratta di un ulteriore passo nella politica di trasferimento allo Stato e quindi all’intera collettività dell’enorme buco nero che si nasconde nei bilanci delle banche.
Il meccanismo di funzionamento del piano è talmente macchinoso da ritenere probabile che farà la fine del Tarp voluto da Bush e Paulson, ossia non riuscirà a decollare. Ma anche se riuscirà a partire è destinato a non raggiungere i due scopi per cui è stato pensato. Il meccanismo di formazione del prezzo dei titoli tossici è talmente distorto che non riuscirà a creare un prezzo di mercato credibile. Eppure questo era l’obiettivo dell’amministrazione Bush e dovrebbe essere anche quello di Obama. In secondo luogo, anche se il piano avesse successo, estrarre 1’000 miliardi di dollari di titoli tossici e di prestiti in sofferenza dai bilanci delle banche americane produrebbe un risultato simile a quello di un bambino che si propone di prosciugare il mare con un cucchiaio.
Con questa mossa il nuovo presidente americano rischia di giocarsi, come sostiene Paul Krugman, la sua credibilità politica. Anche Obama, come Bush prima di lui e come i governi dei Paesi europei, sembra non riuscire, o meglio non avere il coraggio politico, di affrontare di petto la questione di un sistema finanziario che è in stato fallimentare. Quindi permette che il buco nero nascosto nelle pieghe dei bilanci bancari continui a risucchiare migliaia di miliardi di soldi buoni, che sarebbero invece estremamente utili per rilanciare l’economia. Questo piano non è infatti destinato a produrre alcun effetto benefico sull’economia americana, che si sta contraendo rapidamente e che sta creando ogni mese 600’000 disoccupati in più.
Secondo alcuni, Obama ha voluto compiere un ultimo tentativo di salvare il sistema bancario ed è pronto a cambiare strategia se non vi saranno risultati entro la fine dell’anno. Il tempo dirà se quest’ipotesi ha qualche fondamento. Sta di fatto che oggi Obama si è invece piegato ai voleri di Wall Street. La decisione di Obama delude anche perché la forte indignazione della popolazione americana per la distribuzione di oltre 200 milioni di dollari di bonus ai responsabili della bancarotta dell’American Insurance Group, salvato dallo Stato con l’esborso di 160 miliardi di dollari, creava le premesse politiche per l’adozione di quelle misure drastiche indispensabili per sciogliere il nodo gordiano della crisi delle banche. Se la nuova amministrazione americana continuerà su questa strada non solo l’uscita dalla recessione sarà sempre più lontana, ma alla crisi economica si affiancherà una crisi politica ed etica dalle dimensioni imprevedibili. Infatti, pure i cittadini americani sono sempre più insofferenti di fronte ai dirigenti di Wall Street che pretendono di continuare ad incassare bonus milionari dopo che i loro istituti sono stati salvati dalla bancarotta grazie ai soldi dei contribuenti. Anche sull’affermazione di questi principi elementari Obama sta cominciando a deludere.



Tu non sei umano tu sei la sfiga con sembianze umane
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anche quando va bene la cerchi la invochi finchè non ti arriva
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doctor NO

NO nel DNA
Stanne certo !!.....Il problema è che continua a spararle a raffica e non mette , da buon ligure, sul piatto assolutamente nulla in caso di "minkiata acclarata".............Così facendo un giorno, prima o poi, (speriamo prima) ci azzeccherà e dirà" io l'avevo detto".
Una cosa però è quasi certa, ( ricordo a tutti , se mai ce ne fosse bisogno, che una sola cosa è certa nella vita , tutto il resto al contrario di quanto scritto dal trio ...no !!)e ci scommettiamo quello che volete, a 100 euro Nicox non ci arriverà mai...nè domani , nè nel 2012, nè nel 2057 !!!!
Tra qualche anno, se tutto va bene, vi sarà un OPA che il buon comandante riterrà congrua e noi tutti a partire dal DOC, gliele consegneremo. Il prezzo fatelo voi.........dai 100 euro in giù però !!!:ciao:
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vic sei tu il menagramo della foto:-?:-? belin che gufo che sei il doc interviene
 

viralic

Forumer storico
Tu non sei umano tu sei la sfiga con sembianze umane
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anche quando va bene la cerchi la invochi finchè non ti arriva
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Adesso esageri veramente...........chiedo ufficialmente l'intervento dei nicoxiani , per la prima volta !!!!
Ho postato un parere di un premio nobel, riportato oggi dai giornali e commentatori economici.scusa se non posto le minkiate con i 100 euro.......se credi alla sfiga sul serio, dimostri tutta la tua ignoranza e nient' 'altro, non ci fai una gran bella figura.............anche perchè non è detto che io sia d'accordo sul contenuto dell'articolo..o almeno non nella sua totalità. Se poi vuoi divertirti con le tue vignette, fai pure, ma non darmi del porta sfiga per chè questa volta sparisco per sempre dal forum sul serio e vi mando tutti a fancu-lo questa volta con tutto il cuore !!!:down::down::down::down::down::down::down::down::down:
 
Stato
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