NON ESISTE COSA PIU' AFFASCINANTE DI UNA DONNA CHE SI FA BELLA PER PIACERE A SE STESSA.

Come ottenere il rimborso per l’IVA sulle bollette
L’indirizzo giurisprudenziale in commento potrebbe garantire la possibilità di ottenere il rimborso dell’IVA corrisposta su tutte le bollette negli ultimi cinque anni. In verità, posto che ogni giudice può decidere in autonomia rispetto ai precedenti, non c’è bisogno di attendere ulteriori conferme perché già diversi fori potrebbero essere della stessa opinione. Il punto è che, prima di avviarsi in causa, è sempre bene farsi due conti in tasca. La prima cosa da valutare, infatti, è la convenienza dell’azione rispetto all’importo preteso. Una causa presenta dei costi oltre al normale rischio di rigetto della domanda che devono essere ammortizzati dalla prospettiva di rimborso.

Inoltre bisogna disporre di tutta la documentazione necessaria a provare il credito: non solo le bollette, ma anche le ricevute di pagamento (o gli estratti conto dai quali risultano gli addebiti automatici).

Inoltre è bene dotarsi di una consulenza di parte che chiarisca al giudice gli importi che vanno restituiti.


[1] Cass., SS.UU., sent. n. 3671 del 29.04.1997.
 
Nel leggere queste notizie, come deve sentirsi un votante grillino ? Non lo so.
Ma se me ne capita uno a tiro di voce .......lo mando bellamente e senza formalità a .....cagare.


Roma Urla, minacce, rimozioni, sotterfugi, sgambetti. Le stanze e i corridoi del Campidoglio ne hanno viste di belle,
nell'agosto di fuoco culminato con le dimissioni a catena del capo di gabinetto Carla Raineri, dell'assessore al Bilancio Marcello Minenna,
dell'amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro, dei vertici dell'Atac Marco Rettighieri e Armando Brandolese.


Raccontano che dietro alla crisi che mette in pericolo la giunta di Virginia Raggi ci sia, innanzitutto, la sua eminenza grigia: Raffaele Marra.

Il vice capo di gabinetto, 44 anni, ex ufficiale della Guardia di Finanza, aveva collaborato con il sindaco Gianni Alemanno (prima ancora quando era ministro dell'Agricoltura),
poi era entrato in rotta di collisione con lui ed era stato dirottato sulla Regione, guidata da Renata Polverini.
Per questi legami con il centrodestra era stato molto contestato dagli stessi grillini, ma la sindaca ne ha fatto il centro del «raggio magico» dei suoi fedelissimi.

Chi ci ha lavorato lo descrive come molto ambizioso e arrogante ed un episodio in particolare sembra sia stato la scintilla che ha pesato sulla fuga dei 5 tecnici dal Comune,
dovute anche all'insofferenza per il suo strapotere.

Siamo appunto in agosto e avviene uno scontro durissimo tra Marra e la responsabile delle Risorse umane, Laura Benente, integerrima dirigente sabauda,
a Roma già con Marino e poi con il commissario Tronca.

Lui vuole che firmi l'autorizzazione per fargli frequentare un master a Bruxelles, pagato dall'amministrazione, per cui dovrà fare domanda a ottobre.
Già ne ha ottenuto uno, di 2 anni, tutto spesato dal Comune e vuole fare il bis, ma la Benente si mette di traverso, vuole valutare bene.

Nel corridoio esplode la rabbia di Marra. Al capo del personale, dicono i testimoni, urla: «Troverò tra suoi atti qualcosa che la farà finire nei guai».
Poi va dalla Raggi e chiede la sua testa.
Mentre la Benente se ne va una settimana in ferie, la sindaca dispone il suo rientro immediato all'Inps di Torino, da dove ha avuto il comando per la capitale.
Quando lei tornerà a fine mese, troverà gli scatoloni fuori dalla porta.

Ma prima ancora, Marra approfitta della sua assenza per favorire un altro degli esponenti del «raggio magico».
Il capo della segreteria Salvatore Romeo, attivista grillino da sempre ombra della Raggi, si confeziona una delibera su misura che gli triplica lo stipendio da 40 a 120 mila euro all'anno,
18mila più del capo dello staff di Marino.
Il gioco è facile: il dipendente comunale, si mette in aspettativa, poi viene riassunto a tempo determinato, con un compenso ben superiore.

A firmare la delibera è il vice della Benente, Gianluca Viggiano, legato a Marra con cui è stato alla Guardia di Finanza.
Un particolare: mentre nelle altre delibere viene indicato in chiaro il compenso, per la promozione di Romeo si usa una formula farraginosa,
si parla di trattamento economico annuo lordo parametrato alla terza fascia di dirigente, senza scrivere la cifra.

Marra e Romeo, per il loro blitz ben congegnato, hanno aspettato che il capo del personale andasse in vacanza, ben sapendo che probabilmente avrebbe sollevato obiezioni.
Ora che lo scandalo in Campidoglio ha smosso le acque e le polemiche anche nel M5S montano,
il capo della segreteria della Raggi fa marcia indietro, senza vergogna:
«Nella delibera c'è un errore, il compenso sarà abbassato».

Ma tutto questo spiega il clima che avrebbe convinto Ranieri, Minenna e gli altri che una barca del genere era meglio lasciarla al più presto.
 
Pesante ......eheheheh

"Nei due anni in cui il Direttorio gestisce il Movimento 5 Stelle sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il Direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell'indagine in corso nei confronti dell'assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti". "Da due anni chiedo una maggiore organizzazione e regole certe, condivise da tutti gli eletti portavoce attraverso un incontro pubblico, un meetup nazionale, come deve essere nello spirito di partecipazione del Movimento. Invece si legge sempre più spesso di incontri a porte chiuse e decisioni prese dall'alto. Ho sempre sostenuto che le correnti interne, che esistono anche nel Movimento, o vengono palesate oppure si rischia di rimanerne schiacciati. Alla luce di tutto questo, il Direttorio dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento, e si dovrebbe finalmente tornare a parlare di partecipazione e di condivisione degli indirizzi politici. L'Italia non si governa con due clic in rete e con decisioni calate dall'alto e a porte chiuse"
 
Qualche colpo di vento e ....oplà.

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Ecco cos'è il Paradiso.
Non capita tutti i giorni di aprire la finestra e trovarsi davanti una cartolina del genere :)

A me la montagna piace viverla... guardarla negli occhi... non dal basso verso l'alto.
E' un ambiente che regala emozioni forti... tanto belle... quanto malinconiche... dipende molto dal proprio stato d'animo.
Se si è in pace con se stessi... ti sentirai perfettamente a tuo agio perchè senti di farne parte, in perfetta armonia... altrimenti ti sentirai schiacciato dalla sua grandezza. In ogni caso è un'ottima medicina per l'anima (mio personalissimo parere :confused:).

Buongiorno a tutti :)

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Quando parliamo di edilizia, non ci possono essere se e ma.......

In molti lo ringraziano per aver salvato loro la vita. Saro Rubei, 88 anni, nella vita ha fatto il macellaio, il coltivatore,
ma tutti ad Amatrice lo conosco come il più abile costruttore di case perché le sua hanno retto alle scosse del terremoto del 24 agosto scorso.

Saro, dal 1969 al 1985, ha costruito circa 80 case, di cui 60 in paese.
“Facevo tutto da solo, all'inizio realizzavo uno schizzo della casa. Poi sceglievo i materiali e arruolavo gli operai.
Il geometra si occupava di fare tutte le carte, completare il mio disegno e presentare le varie richieste di autorizzazione, magari senza neanche vedere la casa".
“Era sempre tutto in regola con le leggi del tempo”, garantisce Saro che spiega di aver cercato di costruire sempre case belle solide perché fin da piccolo aveva una gran paura dei terremoti.

Ora lui, dal 2000 gestisce un agriturismo che“non ha avuto nemmeno una crepa” ma solo qualche vaso rotto.
"L'ho tirata su da solo nel 1975, - dice - con l'aiuto di alcuni amici contadini, senza ingegneri e altri tecnici e a quel tempo ci tenevo i cavalli.
Erano tanti e quindi l'ho fatta a tre piani e bella resistente. Ho usato ferro in quantità, cemento e cemento compresso”.
“Non ho badato alla quantità di materiali, perché – conclude - volevo farla bella solida. È successo così anche con le altre case che ho costruito".
 
Nessun condominio può vietare gli animali in casa: ecco perché.
Lo dice una sentenza del Tribunale di Cagliari destinata a fare giurisprudenza e dibattito.
Secondo i giudici cagliaritani nessuna norma condominiale può vietare ai condomini di avere animali domestici,
“indipendentemente dalle previsioni contrattuali dell’edificio in cui il proprietario dell’animale domestico risiede”

Il Tribunale di Cagliari chiarisce anche come gli animali possano usufruire degli spazi condominiali,
poiché un eventuale divieto di godere delle proprietà comuni e di quelle esclusive del detentore può essere istituito solo se ricorrano condizioni previste dalla legge e non in via precauzionale.
 

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