NON HO MAI CAPITO PERCHE' CERTA GENTE PER SENTIRSI MIGLIORE ABBIA BISOGNO DI FAR SENTIRE PEGGIO

La fisica quantistica ci insegna che anche una sola particella subatomica in mezzo a tante altre
ne modifica il comportamento se diviene oggetto di osservazione dall’esterno. Basta che se ne osservi una.

Ed io credo che la nostra priorità debba essere quella di trasferire quelle cellule di consapevolezza all’interno delle istituzioni.

Non importano i programmi, i partiti, le liste. Importano le persone. Sono quelle che fanno la differenza.

Un essere consapevole, con il suo modo di osservare le cose è capace di modificarne il campo d’azione,
influenzando tutti i soggetti che verranno a contatto con lui. Invece siamo caduti nel tranello di pensare
che fosse necessario mandare nelle istituzioni, per cambiarle, persone oneste ma che non fossero anche coscienzialmente consapevoli.

Io in questi anni ho provato a lavorare in questo senso. E non ho mai rifiutato aprioristicamente l’invito a collaborare da parte dei partiti.
Ma ogni volta mi rendevo conto che non mi contattavano per avvicinarsi ai miei temi e alle mie denunce
o per farle proprie ma si aspettavano che io, con la credibilità faticosamente costruita dopo anni di lavoro sul web, sostituissi le mie battaglie con le loro.
 
Primo esempio: Il Movimento Cinquestelle.

Nel 2014 ero un dei beniamini della base del M5S. Ero praticamente invitato a parlare in tutti i Meet up d’Italia.
Ascoltato dai parlamentari pentastellati nell’aula della Camera. Ci sono video di Carlo Sibilia, oggi Sottosegretario del Governo, che lo dichiarava chiaramente:
“devo ringraziare Francesco Amodeo per alcuni miei interventi in Parlamento sul signoraggio e sui poteri forti”.

La parlamentare Tiziana Ciprini venne con me alla Procura di Roma per denunciare alcune dinamiche emerse nel mio libro La Matrix Europea.

Ho le foto con Bernini ed altri parlamentari che mi avevano raggiunto a Copenaghen per avere notizie sul Bilderberg in corso.

Avevamo un rapporto costruttivo con loro e di reciproca collaborazione.

Poi ad un certo punto è arrivato un diktat dall’alto ai pentastellati che gli imponeva di non toccare più certi temi.

A quel punto Amodeo non poteva essere più invitato se continuava a trattare quelle tematiche spinose.
Ancora una volta erano gli altri che volevano che io mi adattassi ai loro cambiamenti. Fine della storia. Avrei potuto accettare.
Sarei probabilmente finito in Parlamento. All’epoca in pochi avevano più visibilità di me sul web con la Base del Movimento.
Io ero molto esposto. Erano gli anni delle 10 milioni di visualizzazioni su YouTube con le inchieste sul Bilderberg e contro i media italiani.

Secondo esempio?

Alleanza Nazionale. A contattarmi fu Alemanno in persona dopo il mio famoso video/inchiesta.
Mi disse: “sappiamo che non vuoi fare politica ma potresti dare tanto al nostro nuovo partito che diventerà sempre più antieuropeista”.
Poi aggiunse: “Abbiamo organizzato un convegno in una famosa università di Napoli, siamo a stretto contatto anche con il prof Bagnai che farà da relatore. Volevamo invitarti per darti la parola.”

Io accettai, il nome di Bagnai era per me era una garanzia.

Ascoltai tutti gli interventi e quando presi la parola, invece di dire quello che gli organizzatori avrebbero voluto che io dicessi
e che sarebbe servito per assicurarmi un posticino in qualche lista, confessai davanti a tutti il mio dispiacere per aver sentito tante cose non vere.

“L’euro non è un sogno che rischia di fallire come hanno sostenuto i relatori che mi hanno preceduto.
L’euro è un incubo che rischia di realizzarsi. Nato appositamente per distruggere l’Italia ad opera di un Cartello finanziario internazionale”.

Queste furono le mie parole. Poi espressi disappunto ai presenti sul fatto che tutti ponessero l’attenzione sull’arma del delitto
ma nessuno sui mandanti e sugli esecutori. “Quando nascerà un partito capace di dire agli italiani la verità venitemi a chiamare” conclusi.

Il risultato che ottenni e che mi fecero strappare il microfono da mano. Fui bloccato da Bagnai sui social.
Non fui mai più convocato da quel partito. Ancora una volta volevano che abbracciassi io la loro visione e non loro la mia.

Un ultimo esempio?

Recentemente alcuni esponenti della Lega hanno cominciato ad apprezzare le mie battaglie, a condividerle.
Diversi attivisti mi hanno invitato a fare parte di gruppi dove scambiarsi e divulgare informazioni sui temi cari al sovranismo.
Alcuni europarlamentari mi hanno invitato come relatore esterno nelle loro campagne elettorali,
presentandomi come una persona che portava avanti battaglie che per loro erano importanti.
Io lusingato, ho sempre accettato l’invito. Sono intervenuto più volte al fianco di Antonio Maria Rinaldi, di Francesca Donato,
persone a cui mi lega da anni una stima reciproca, mi ha voluto Angelo Ciocca al suo convegno a Pavia insieme alla Bifarini.
Sono intervenuto a Salerno affianco del giovane Vicepresidente della Lega, Andrea Crippa.
Avrei potuto approfittarne per farmi spazio all’interno del maggior partito d’Italia proprio alla vigilia delle elezioni europee.
Se avessi voluto fare politica, con questi presupposti, quanto ci avrei messo ad entrare in lista con la Lega, con la quale condivido, tra l’altro, diversi punti ?
Chi è in buona fede non può che prendere atto del fatto che io non abbia mai utilizzato il mio ruolo per avere candidature.
E se quello fosse stato il mio unico intento perché non entrare in un partico che aveva quasi il 40% dei consensi ed abbracciarne invece uno che parte da zero?
 
Alcuni giorni fa è stato presentato il Whitepaper, cioè il piano operativo, di Efforce,
la nuova iniziativa che vede il ritorno nell’agone operativo di Steve Wozniak, il famoso fondatore di Apple al fianco di Steve Jobs.

Efforce viene ad operare in un settore molto interessante e sicuramente d’avanguardia, cioè il mercato del risparmio energetico.

Il progetto Efforce vuole realizzare un mercato efficiente per gli Energy Performance Contract, cioè i contratti relativi ai progetti di risparmio energetico.

Per spiegare facciamo un esempio: ipotizziamo che un’azienda abbia un sistema di distribuzione in una città attualmente basato su furgoni diesel,
che oltre ad essere inquinanti sono anche poco convenienti per le consegne locali, dal punto di vista dei costi,
perchè i furgoni elettrici permetterebbero di consegnare con costi molto inferiori, ma l’azienda non ha i fondi per cambiare i furgoni
o, addirittura, non si rende neanche conto della possibilità di risparmiare.
Allora interviene un contributore, un contributor, che da un lato finanzia il progetto, dall’altro si ripaga con una percentuale dei risparmi realizzati.
Ad esempio se il risparmio annuo fosse pari a 5 centesimi a km per 4 milioni di km annuo percorsi il risparmio è pari a 200 mila euro annui.
La società che realizza il progetto di risparmio può quindi chiedere 100 mila euro all’anno per 4 anni e finanziare il progetto in questo modo.

La piattaforma Efforce vuole rendere standardizzato e basato su smart contract questo tipo di contratti,
permettendo la scambiabilità dei progetti tramite un token, il WOZN; che viene a rappresentare un’unità di energia risparmiata.
Si tratta di un utility token quindi necessario per accedere alla piattaforma stessa e chi vuole partecipare al finanziamento
dei vari progetti di risparmio energetico lo può fare solo attraverso l’utility token.

Il numero emesso di token è inoltre chiuso, 1 milione, ed essendo legato al risparmio dovrebbe avere un valore di base minimo.

Il mercato base su cui dovrebbero operare questi contratti è notevole ed in continua crescita
 
:DD::DD:questi si organizzano ed incassano le tasse.

Di solito un ostacolo lo si evita, e quasi sempre si tenta di farlo allungando il percorso il meno possibile.
Questo vale in quasi tutti gli ambiti. Il Comune di Chiasso come noto ha deciso di dare un giro di vite alla prostituzione
(anche se la proposta dovrà ancora passare il vaglio del Consiglio comunale) e di farlo attraverso una radicale modifica del piano regolatore
che da un lato «relegherà» la professione più vecchia del mondo entro confini ben precisi (il «quartiere a luci rosse» già oggi esistente)
e, dall’altro, la vieterà in tutto il resto del territorio comunale. Una soluzione che, de facto, non renderà più possibile
l’esercizio della prostituzione negli appartamenti. Non si può dunque escludere che questo tipo di attività
- trovando appunto un ostacolo a Chiasso - decida di spostarsi nei Comuni attorno.
È una cosa che qualcuno teme (la stessa capodicastero Sonia Colombo-Regazzoni aveva confermato
l’intenzione di incontrare i suoi omologhi dei Municipi confinanti) e che, pur non assumendo contorni allarmanti,
si è già riscontrata in altre regioni del Ticino. Per esempio a Massagno quando, nella vicina Lugano,
l’Esecutivo decise di rendere praticamente impossibile la prostituzione negli appartamenti.
Come è la situazione nel Basso Mendrisiotto? Gli Esecutivi hanno il sentore che qualcosa del genere possa accadere? E come hanno deciso di affrontare la questione?

«È chiaro - ci spiega il sindaco di Vacallo Marco Rizza - che quando un Comune vicino interviene su aspetti di questo tipo
anche gli altri devono mantenere un occhio vigile, ed è sempre un bene collaborare. È una questione di cui tra l’altro abbiamo già discusso in Municipio».
Il rischio dunque per Rizza c’è. «È una cosa - ci conferma - che abbiamo constatato in altri ambiti.
È solo un esempio e non voglio assolutamente paragonare le due situazioni, ma quando a Chiasso sono intervenuti in via Odescalchi
si è notato un trasferimento di certe situazioni di disagio». Il sindaco conferma comunque che il fenomeno è sotto controllo
e che la prostituzione non ha mai rapprestentato per Vacallo un grosso problema. «Ci sono, ma questo da diversi anni,
tre o quatto appartamenti per cui è stata avanzata una richiesta per l’esercizio della prostituzione. Ma non hanno mai generato problemi.
L’importante è, come si diceva prima, restare vigili».

Situazione sotto controllo anche a Morbio Inferiore, come ci ha confermato la sindaca Claudia Canova.
«Siamo intervenuti a piano regolatore stabilendo le (poche) zone in cui la prostituzione è ammessa.
Devo dire che non ci sono segnalazioni che ci fanno pensare a richieste imminenti per aperture di postriboli
e, anche per quanto riguarda la prostituzione negli appartamenti, al momento non abbiamo avuto indicazioni di casi in questo senso».
Tutto tranquillo dunque anche perché, è giusto ricordarlo, rispetto al passato (fino a prima dell’operazione Domino)
il settore delle luci rosse è in crisi e si è decisamente ridimensionato
. «Certo è - continua Canova - che continueremo a vigiliare
e intervenire qualora dovessimo constatare situazioni non conformi». C’è da dire che negli scorsi mesi
- tra l’altro subito dopo la pubblicazione da parte di Chiasso della modifica del piano regolatore - sui principali portali a luci rosse
erano comparsi degli annunci di escort che si dicevano attive a Morbio Inferiore. Annunci di cui nelle ultime settimane non sembra esserci più traccia.

E che dire di Balerna? «Noi abbiamo un’ordinanza - ci spiega il sindaco Luca Pagani -
e ora stiamo lavorando proprio per intervenire a livello di piano regolatore». Poichè prevenire è meglio che curare,
anche perché il Municipio non ha intenzione di rivedere situazioni come quelle che si erano viste al Bellavista.

Passiamo a Novazzano. «Anche noi - ci siega il sindaco Sergio Bernasconi - abbiamo già regolamentato questo aspetto.
Devo dire che al momento non ci sono problemi». Il sindaco non crede che, perlomeno a Novazzano,
ci sarà uno spostamento degli appartamenti a luci rosse. «Anche perché da noi di palazzi non ce ne sono in realtà poi così tanti».
Però ricorda che, sul territorio comunale, non si può escludere che in futuro prenda forma un postribolo._
«Noi abbiamo contestato la licenza edilizia - ci conferma - fino al Tribunale federale, che però non ci ha dato ragione.
I proprietari hanno in mano una licenza che, al momento (ma non vorrei svegliare il can che dorme), non hanno ancora fatto valere».
 

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