NON POSSIAMO MAI GIUDICARE LE VITE DEGLI ALTRI, PERCHE' OGNI PERSONA CONOSCE SOLO IL SUO DOLORE

DANY1969

Forumer storico
E LE SUE RINUNCE. UNA COSA E' SENTIRE DI ESSERE SUL GIUSTO CAMMINO, MA UN'ALTRA E' PENSARE CHE IL TUO SIA L'UNICO CAMMINO (Paulo Coelho)
Buona settimana a tutti :)
Accidenti... ie brucia proprio alla Germania che Volkswagen abbia dovuto pagare la multa agli americani :confused:
Peccato che poi si sfoghi contro l'Italia :rotfl::wall:

- Scontro Berlino-Roma su Fca sotto accusa per le emissioni. "Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell'opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali", accusa - in una intervista alla Bild on Sonntag riportata da Bloomeberg - il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all'ipotesi di un uso di software irregolari per i test. E chiede all'Ue il ritiro di alcuni modelli.
Replica il ministro per lo Sviluppo, Roberto Calenda: "Si occupi di Volkswagen'. :clap:

Finalmente (speriamo non sia solo un fuoco di paglia)... qualcuno inizia a stufarsi di essere lo zimbello di quei perfettini di krukki :clap:
Che poi magari dalle indagini verrà fuori che davvero fca ha usato dispositivi illegali... ma per ora è un problema sorto in America (combinazione lo stesso giorno che Volkswagen ha pagato la multa :mumble:).
Caffè e arrivo ;):jolly:
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E LE SUE RINUNCE. UNA COSA E' SENTIRE DI ESSERE SUL GIUSTO CAMMINO, MA UN'ALTRA E' PENSARE CHE IL TUO SIA L'UNICO CAMMINO (Paulo Coelho)
Buona settimana a tutti :)
Accidenti... ie brucia proprio alla Germania che Volkswagen abbia dovuto pagare la multa agli americani :confused:
Peccato che poi si sfoghi contro l'Italia :rotfl::wall:

- Scontro Berlino-Roma su Fca sotto accusa per le emissioni. "Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell'opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali", accusa - in una intervista alla Bild on Sonntag riportata da Bloomeberg - il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all'ipotesi di un uso di software irregolari per i test. E chiede all'Ue il ritiro di alcuni modelli.
Replica il ministro per lo Sviluppo, Roberto Calenda: "Si occupi di Volkswagen'. :clap:

Finalmente (speriamo non sia solo un fuoco di paglia)... qualcuno inizia a stufarsi di essere lo zimbello di quei perfettini di krukki :clap:
Che poi magari dalle indagini verrà fuori che davvero fca ha usato dispositivi illegali... ma per ora è un problema sorto in America (combinazione lo stesso giorno che Volkswagen ha pagato la multa :mumble:).
Caffè e arrivo ;):jolly:
Vedi l'allegato 412204
:):d:
 
Il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, sarà l’azionista di maggioranza e avrà il controllo del 31%,
e avrà il ruolo di presidente della nuova società con poteri esecutivi condivisi con il francese Hubert Sagnieres.

Lenti più occhiali.

Questa, di fatto, l'essenza della fusione tra Luxottica ed Essilor.

Quest'ultima sviluppa e commercializza oltre alle lenti anche apparecchiature, strumenti e servizi per i professionisti dell'ottica.
Essilor ha generato ricavi consolidati per oltre 6.7 miliardi nel 2015 e impiega 61,000 persone in tutto il mondo.
L'azienda commercializza i propri prodotti in oltre 100 Paesi, possiede 32 stabilimenti, 490 laboratori.

Luxottica, oltre a possedere il gruppo Ray Ban, produce montature su licenza Giorgio Armani, Burberry, Bulgari, Chanel, Dolce&Gabbana,
Michael Kors, Prada, Ralph Lauren, Tiffany & Co., Valentino e Versace.
Gestisce un esteso network retail, comprendente oltre 7.800 negozi, ha 79.000 dipendenti nel mondo, Luxottica Group ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 9 miliardi.
 
Da quasi 5 mesi abbiamo degli Italiani che stanno lì ....ad aspettare la manna dal cielo ......che naturalmente
non arriverà mai, perchè affidare un compito di responsabilità ad un emiliano,
che non conosce l'ambiente nel quale "dovrebbe" lavorare........aspetta e spera.

Però per gli altri ci si muove....ben sapendo tutti e facendo finta di ignorare "loro", che da dati asseverati
l'80% circa è CLANDESTINO DA RIMPATRIARE.

Il Corriere spiega anche come funzioneranno i nuovi Cie:

Massimo cento posti, stabili demaniali lontani dai centri delle città, preferibilmente vicini agli aeroporti. All’interno lavoreranno i poliziotti per effettuare la procedura di identificazione ed espulsione in modo da poter poi pianificare i rimpatri. La vigilanza esterna potrebbe essere affidata ai soldati che finora hanno svolto compiti di sorveglianza per il dispositivo antiterrorismo. All’interno sarà sempre presente un «garante» che possa verificare il rispetto dei diritti degli stranieri. A Roma, Torino, Crotone e Caltanissetta si è deciso di utilizzare i centri già operativi, altrove si stanno individuando gli edifici adeguati. Dovrebbero rimanere escluse la Valle d’Aosta e il Molise, anche tenendo conto delle difficoltà per effettuare i trasferimenti.

Quale percorso attenderà i nuovi migranti?

Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti viene rilasciato un documento in cui vengono indicati come «sedicenti» rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell’arrivo. Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato. Proprio come già accade per il corso di italiano obbligatorio per chi vuole ottenere la cittadinanza. Si faranno convenzioni anche con le aziende per stage che potranno essere frequentati da chi ha diplomi o specializzazioni, proprio come avviene in Germania, nell’ottica di inserire gli stranieri nel sistema di accoglienza avendo la loro disponibilità a volersi davvero integrare.

Perché abolire il reato di immigrazione clandestina?

Da tempo i magistrati chiedono l’abolizione proprio perché impedisce di rendere effettive la maggior parte delle espulsioni. Chi viene denunciato e poi processato per questo illecito può infatti chiedere e ottenere di rimanere in Italia fino alla sentenza definitiva. Con il risultato di non poter effettuare il rimpatrio, anche se lo Stato di nascita concede il nulla osta.
 
GB, LONDRA – Cade oggi ”il giorno più nero dell’anno”.
E’ noto come ”Blue Monday”, ritenuto il giorno più triste nell’arco dei 12 mesi e che si celebra il terzo lunedì di gennaio.

Ma per vincere eventuali picchi i tristezza, psicologi e psichiatri consigliano di sforzarsi di adottare una diversa ottica,
mirata a valorizzare il singolo momento, ricordando però allo stesso tempo che anche la malinconia è un’emozione tutto sommato da ‘rivalutare’.
 
PADOVA – Zampe d’orso o piedi umani? E’ giallo a Padova per un piatto “singolare” servito al ristorante cinese del China Ingross.
È accaduto il 28 novembre scorso quando la pietanza è stata consumata da una tavolata di cinesi.
Qualcuno ha fotografato gli arti prima che finissero in pentola e ha postato le immagini su Facebook.
Da lì è scattata un’indagine dei Nas che il 4 gennaio hanno perquisito il locale.


Nessuna traccia di carne d’orso nella cucina del ristorante, ma durante i controlli i carabinieri hanno trovato 55 chili di pesce congelato di cui non sarebbe stato possibile risalire alla provenienza.
Sono bastate però le immagini postate su Facebook, di quei due arti inferiori in una bacinella,
a scatenare l’orrore per l’inquietante somiglianza con dei resti umani.
Tanto che il pm Benedetto Roberti, titolare dell’inchiesta, ha ordinato una consulenza, per stabilire l’esatta origine dei macabri zamponi.

Intanto il titolare del ristorante è stato denunciato per violazione delle norme sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
In Italia è proibito cacciare gli orsi in quanto specie protetta, ma in alcuni paesi europei come la Svezia e la Slovenia, è consentito dietro autorizzazione.
La carne può essere consumata anche sul suolo italiano solo se è dimostrata la provenienza da questi paesi.

Provenienza che è impossibile stabilire ora che il piatto è già “cotto e mangiato”.
 
Vergognoso. Ingiudicabile.

ROMA – Mose, la grande struttura che dovrebbe riparare Venezia dalle maree, le enormi paratie
e l’enorme costo dell’opera e infine la relativa inchiesta con sentenze, condanne, patteggiamenti.

Tra questi la storia di Maria Brotto, braccio destro di Giovanni Mazzacurati quando questi guidava il Consorzio Venezia Nuova responsabile del Mose.


L’ultimo capitolo della storia di Maria Brotto lo narra Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera.

“Indagata, arrestata, punita con due anni di reclusione per corruzione e 600mila euro di confisca da lei stessa patteggiati e per questo licenziata…”.

Ma Maria Brotto sa che in Italia c’è magistrato e magistrato e, se la giustizia penale l’ha trattata da corrotta, c’è sempre una magistratura del lavoro.
 
Magistratura del lavoro che nel caso della Brotto decide che aver patteggiato una pena per corruzione non significa che corruzione ci sia stata.

E, se non c’è stata corruzione (o almeno non c’è stata corruzione provata) anche il licenziamento seguito e motivato dalla corruzione diventa illegittimo e da risarcire.

Quindi il magistrato del lavoro ordina sia versato alla Brotto 1,3 milioni di euro,
dodici mensilità per il mancato preavviso
più altre venti a titolo di indennità supplementare.

Esattamente 1,359.000 euro dato che la Brotto percepiva lo stipendio di 27 mila euro mensili, lordi beninteso.

L’articolo del Corriere si sofferma sul “grottesco e paradossale” di una giustizia penale che condanna e toglie e una giustizia civile che premia e dà.
E’ il primo effetto che la notizia fa. Ma a guardar bene si vede che “grottesco” forse rimane ma tanto “paradosso” poi non è.
E’ assai frequente, tanto frequente da essere diventata tradizione e cultura
una giurisprudenza del lavoro che indulge verso la ragione a prescindere a favore del ricorrente lavoratore dipendente.
 

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