Benetton (BEN) non vorrei spaventare nessuno ma fra benetton e parmalat

chagans ha scritto:
equilibrium ha scritto:
ciao spero vivamente che quello che ho pensato non sia vero,perchè sarebbe un'altra mazzata per i povero investitori e per l'economia italiana.
Vorrei che tu mi spiegassi cos'è il payout grazie.
Siamo ai minimi e c'e' un tipo che continua a vendere grosse quantità,perchè?

Anche uando parlavo di parmalat molte persone brave mi dicevano che erano cavolate.
Anche su teconodiffusione e finmatica.

ciao buona domenica :)

Il payout è la percentuale di utili distribuita con il dividendo.
Questo vuol dire che benetton adesso vale in borsa circa 10 volte gli utili netti 2004.

Dire che c'è qualcuno che continua a vendere a questi prezzi, che tu definisci minimi, non significa nulla...se non ci fosse gente a scaricare probabilmente non sarebbe ancora a questi prezzi...

Finmatica (tecnodiffusione non la ho mai seguita) era una società con multipli SPAVENTOSI anche quando la situazione finanziaria non era già arcinota.
L'incredibile è che abbia tenuto quotazioni alucinanti anche quando ormai era spacciata.
Se la benetton dovesse avere quei multili quoterebbe 20 o 30...


Parmalat era invece "sottovalutata" a 2 euro se i bilanci fossero stati corretti o comunque "poco" artefatti.
Ma lì la situazione era profondamente differente da benetton.

Il fatturato ed i margini erano falsificati da anni mentre la posizione debitoria ufficiale (con l'emissione di bond) cresceva a dismisura fino ad arrivare a 3-4 volte la capitalizzazione ed il fatturato.
Poi c'erano debiti nascosti a bilancio ma soprattutto veniva dichiarata una cassa di proporzioni paragonabili ai debiti investita in obbligazioni ad alto rating ed investimenti off-shore rivelatisi poi inesistenti.

Benetton ha un fatturato e margini in decrescita da anni (e le quotazioni da tempo scontano questo fatto) e rapporti debiti/ patrimonio-capitalizzazione assolutamente equi.
Genera cassa ed utili.

Se poi si vuole pensare che il bilancio sia marcio stile parmalat, ognuno è libero di farlo, anche se non capisco in base a quali principi.

Parlare di mercato che svende per giustificare quesa ipotesi mi pare sia contraddetto dal fatto che le altre operative dei benetton quotate in borsa siano andate molto bene in questi anni contribuendo ad arricchire il patrimonio della famiglia.

Buona dmenica anche a te
:)

grazie :)
 
chagans ha scritto:
Parlare di mercato che svende per giustificare quesa ipotesi mi pare sia contraddetto dal fatto che le altre operative dei benetton quotate in borsa siano andate molto bene in questi anni contribuendo ad arricchire il patrimonio della famiglia.

Questo è un punto importante,difatti c'è da dire che a differenza delle società citate, benetton è una delle partecipazioni dei Benetton, pensiamo solo a cosa potrebbe succedere a titoli come Autostrade, Autogrill, o anche Afi e le altre guidate dai Benetton se venisse fuori che una delle loro società falsificasse il bilancio.
E poi per cosa per un bond da 300 Milioni ?
Dimentichiamo che sono al 35° posto tra i più ricchi del Mondo con un patrimonio di 10 Miliardi ?
Che solo la plusvalenza su Antonveneta potrebbe coprire oltre 1/3 del bond.

Qui parliamo di persone che hanno 4 p.alle finanziariamente, non di improvvisati.

Poi questo grosso venditore si sà per certo che è un unica persona ?
E se si quanti pezzi ha venduto finora, perchè partecipazioni rilevanti sopra il 2% non ci sono ed il 2% sono 3.631.176 azioni.

Io una mia idea su quest'ultimo perido ( intendo dopo il grosso calo ) me la sono fatta ed è collegata ai 3 Milioni di azioni che la società stessa comprera e rivenderà entro il 1° trimestre 2006.

Ciao
Antonio
 
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Benetton finalizza linea di credito revolving da 500 mln euro


Benetton Group ha finalizzato con un pool di 10 istituti bancari la negoziazione di una linea di credito revolving per un importo pari a 500 milioni di euro, scadenza 2010.
Il finanziamento è a tasso variabile indicizzato all’Euribor, uno, tre o sei mesi, maggiorato di uno spread compreso tra 27,5 e 60 punti base.
Il prestito prevede il rispetto di tre financial covenants, da calcolarsi semestralmente sul bilancio consolidato, quali:
- rapporto minimo tra EBITDA (risultato prima delle imposte, degli oneri finanziari e ammortamenti) e oneri finanziari netti pari a 4;
- rapporto minimo tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto, pari a 1;
- rapporto massimo tra posizione finanziaria netta e EBITDA pari a 3,5.
Sono inoltre previste limitazioni a cessioni di attività particolarmente rilevanti e alla concessione di eventuali garanzie reali a fronte di nuove operazioni di finanziamento.
Il pool di banche finanziatrici (tutti Mandated Leader Arrangers) è composto da: Banca di Roma del Gruppo Capitalia, Banca Intesa, Banca Nazionale del Lavoro, Banco Popolare di Verona e Novara, BNP Paribas, Calyon, Citigroup Global Markets Ltd, HSBC Bank plc, Sanpaolo IMI, Unicredit Banca Mobiliare - UniCredit Banca D’Impresa. Facility Agent BNP Paribas.
 

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