Ziig
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In realtà il fenomeno della scissione dell'io, iniziato a fine 800 (Jekill-Hyde, Freud, Schönberg che distrugge la tonalità, Kandinskij e l'astrattismo ..., Uno Nessuno e Centomila ...) è la vera caratteristica fondamentale della nostra epoca. Con esso occorre fare i conti, piaccia o meno.
da Wikipedia
Occultamente ad esso corrisponde un estendersi del campo vitale al di fuori del corpo. Ciò genera percezioni spirituali che facilmente vengono intese in modo falsato. La fuga nella droga riflette le difficoltà che l'uomo d'oggi trova nell'affrontare responsabilmente la nuova situazione: si tratta quindi di una regressione, ciò che dovrei conquistarmi con fatica mi viene donato da una sostanza, senza sforzo. Il problema è che il senso di tutto ciò sta proprio nello sforzo, inteso in certo modo come un allenamento. Il risultato in sé conta ben poco.
Nell'arte, quindi, il superamento del lavoro di ricerca (anche perché oggi una introspezione rischia di non trovare quasi nulla) e la scelta di affidarsi ad effetti corrispondono a quello che nella vita è la droga: una fuga, stavolta verso l'esterno.
In parte concordo, ma secondo me il tutto in arte si coniuga fino a un certo punto; ad esempio di fronte a un taglio di Fontana (e no, non sono tutti uguali e sì, comunicano cose diverse, almeno per quanto mi riguarda) o a una combustione di Burri io ho una reazione emotiva infinitamente superiore (di angoscia, di vuoto, di inquietudine) rispetto a un qualunque quadro figurativo; si tratta di come un artista trasmette il suo messaggio alla sensibilità dello spettatore, e per ovvie ragioni sociali, culturali o di contesto il risultato è sempre diverso.
Spernacchiare una cosa complessa come la comunicazione che ha un opera sull'anima dello spettatore bollando quello che sta lontano dalla nostra sensibilità come "una puttanata" è una delle migliaia di semplificazioni inutili dietro le quali ci rifugiamo per non dover scalfire quelle poche certezze che pensiamo debbano rimanere granitiche e che per qualche motivo riteniamo debbano risultare universali.
Certo, poi c'è una parte di arte moderna che punta alla spettacolarizzazione o al finto scandalo, ma intanto è difficile definire questo confine con sicurezza, ed in secondo luogo è una pratica che trovo comunque meno fastidiosa della ruffianeria di chi si aggrappa ad un paesaggio innevato come se il mondo dal '600 a oggi non fosse un altro; questo non vuol dire che è sbagliato emozionarsi di fronte ad un Donghi, vuol dire semplicemente che quello stesso Donghi nella testa di qualcun altro può essere visto esattamente come un bel tappeto: un oggetto di ottima fattura, esteticamente ineccepibile, ma senza comunicazione; in parte può dipendere da una mancanza di conoscenza, ma in questo caso si ritorna alla stessa ragione per cui il taglio di Fontana è "una cagata pazzesca".
Nel caso di Cattelan il confine è spostato ancora più in là, e arriva sul limite in cui l'arte diventa scherzo o provocazione: se il suo lavoro stia da una parte o dall'altra è argomento di dibattito, di sicuro invece il dibattito non deve riguardare il mercato: quello è cosa diversa, e se qualcuno decide che al giorno d'oggi, dove la banalità è la norma e lo scandalo è quasi sempre gretto e senza eleganza, pagare 120k una provocazione non stupida è un buon prezzo...beh allora quello è un buon prezzo.
Chi invece si sente preso in giro, reputa che questa non sia arte etc etc può agilmente passare dal dipartimento dell'antico di soth e con gli stessi soldi riempirsi la casa di arte dal 600 in poi, se come crede si parla solo di provocazioni senza futuro tra 100 anni i suoi eredi saranno ricchi; e no, non è "il mondo dell'arte che ci fa piacere qualcosa e ci pilota", la testa ce l'abbiamo tutti e a quanto pare il 99% delle persone pensa che l'arte moderna sia spazzatura, quindi in teoria alla maggioranza interessa molto di più il figurativo.
Io aspetto IMPAZIENTEMENTE che l'arte povera venga derubricata a una puttanata commerciale e mi auguro davvero che accada, così magari finalmente potrò godermi tutti i giorni le opere di questi artisti