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Nuovo libro del Dr.Hamer sull’AIDS
11.01.2010.
Lunedì 07 settembre 2009 Nuovo libro del Dr.Hamer sull’AIDS
Il Dr.Hamer ha appena pubblicato il suo ultimo libro, dove riassume le indagini effettuate, a partire dal 1984, su ogni paziente diagnosticato “affetto da AIDS”, o quantomeno “portatore del virus HIV”.
Anche in questo caso, il suo metodo è stato lo stesso usato per le altre “malattie”: il Dr. Hamer ha investigato empiricamente, alla luce delle Leggi Biologiche che egli stesso ha scoperto, su ogni caso di AIDS, per trovare infine il comun denominatore (o i comuni denominatori) che sono alla base del quadro clinico riconosciuto come “AIDS”.
Ciò che il Dr. Hamer ha scoperto in merito, è sconosciuto perfino ai dissidenti più radicali della teoria convenzionale dell’AIDS, e se ciò è venuto alla luce in questa pubblicazione, in forma sistematica, è soltando grazie alla qualità del suo contenuto, che proviene -senza esagerazione- dal “dissidente tra i dissidenti” della teoria vigente sull’origine dell’AIDS.
Forse, nel giro di qualche mese, ne scriverò una critica o per lo meno un riassunto, laddove il tempo e le circostanze me lo permettano.
Chissà se questo libro sarà pubblicato in Spagnolo o in Inglese? La cosa è comunque molto probabile, anche se non so quando tali traduzioni saranno disponibili.
Questo libro è forse uno dei lavori medici più importanti (e rivoluzionari) che si siano mai svolti sull’AIDS e l’HIV, e uno dei contributi scientifici più notevoli tra quelli realizzati dal Dr. Hamer stesso.
Venerdì 13 novembre 2009
Binario dello smegma, la diagnosi di HIV positivo e l’AIDS
Nel suo ultimo libro, il Dr.Hamer spiega ciò che ha scoperto alcuni anni fa sul tema dell’AIDS. In ciascun caso di ciascun paziente diagnosticato “HIV positivo”, il Dr. Hamer ha riscontrato che il paziente aveva patito un conflitto biologico (di qualsiasi tipo, ma più frequentemente di “perdita del territorio”) dove l’odore dello smegma del prepuzio fungeva da binario.
Secondo il “Dizionario dell’Accademia Reale Spagnola”, lo smegma è la "Secrezione delle ghiandole prepuziali"; e il prepuzio è la "Pelle mobile che copre il glande del pene". Di conseguenza, lo smegma si produce soltando negli uomini che non sono stati circoncisi (poiché la circoncisione consiste precisamente nel taglio del prepuzio che ricopre il glande = testa del pene). Ciò implica che, tra gli uomini circoncisi, fintanto che essi mantengono relazioni sessuali limitate a tale gruppo, non è possibile (o per lo meno è molto difficile) diagnosticare un “HIV positivo”, visto che nessuno ha un binario con lo smegma, qui appunto inesistente.
Forse questo spiega perché la circoncisione è stata considerata un fattore che previene il contagio dell’HIV. Per esempio, secondo questo articolo: "L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’agenzia delle Nazioni Unite contro l’AIDS (ONUAIDS) dissero che la circoncisione dovrebbe essere aggiunta agli interventi attuali per ridurre la diffusione del HIV." E più avanti: "Tre prove in Africa hanno dimostrato che la circoncisione riduceva della metà il tasso di infezione da HIV negli uomini eterosessuali."
Ovviamente, tutti questi dati non possono essere compresi correttamente se si ingora la GNM e, in particolare, sei si ignora ciò che il Dr. Hamer ha trovato sul binario dello smegma e la sua influenza causale nei test dell’HIV.
Bisogna anche dire che le ghiandole prepuziali sono incaricate di produrre lo smegma (tali ghiandole possono essere interessate anche da un conflitto biologico, più precisamente dal conflitto maschile di “non poter penetrare la vagina”, che in fase di conflitto attivo provoca una proliferazione delle celllule che producono lo smegma, il cui senso biologico è giustamente quello di aumentare la produzione di smegma per facilitare la penetrazione del pene nella vagina. In fase di soluzione, in presenza dei microbio corrispondenti, c’è una riduzione di queste cellule che hanno precedentemente proliferato in maniera straordinaria).
Nelle persone “sieropositive” (HIV positive) è in corso pertanto un conflitto biologico di territorio, o di altro tipo, dove comunque l’odore dello smegma rappresenta un binario. Un esempio può essere il seguente: un uomo scopre sua moglie mentre sta compiendo un atto sessuale con un altro uomo, e percepisce l’odore dello smegma di quest’altro uomo (suo rivale) nel momento in cui patisce tale DHS.
Un altro esempio può essere quello di una prostituta che va con un uomo che in realtà vorrebbe respingere, e il cui odore dello smegma la disgusta (es: provocandole una DHS del conflitto di schifo-opposizione e ipoglicemia).
Un altro esempio può essere quello di una coppia di uomini omosessuali che, durante l’atto sessuale, poiché percepiscono a vicenda l’odore del loro smegma, patiscono una DHS.
Tecnicamente, la persona diventa allergica allo smegma del prepuzio maschile; e a partire da questo momento sviluppa anticorpi che sono gli stessi rilevati dal test dell’HIV, cosicché la persona sarà considerata "sieropositiva". In altre parole, i test dell’HIV (ELISA, Western Blot) non sono altro che test che rilevano la presenza di anticorpi formatisi in conseguenza di un’allergia (binario) allo smegma del prepuzio.
“Essere sieropositivo” significherebbe dunque “essere allergico allo smegma del prepuzio”, “ovvero avere un binario relativo allo smegma”.
Ci sono un paio di eccezioni:
Ma il fatto è che tali anticorpi si originano come reazione allergica dell’organismo di fronte all’odore dello smegma nel momento in cui questo è parte di un conflitto biologico. Poiché si tratta di un binario, la persona vi cade continuamente (es: ogni volta che compie un atto sessuale; quando si ricorda del tema; quando guarda la faccia della persona con cui ha patito la DHS, ecc.), e ciò fa in modo che essa produca sempre gli anticorpi "anti-smegma" (=anticorpi contro l’HIV, nella teoria ufficiale) e sia considerata "sieropositiva".
Riassumendo, se una persona è “HIV positiva”:
Questa scoperta del Dr.Hamer è sconosciuta anche dai ricercatori più dissidenti nei confronti della ufficiale dell’AIDS. E la ragione è ovvia: come potevano essi scoprire che un binario, relativo all’odore dello smegma, causerebbe la positività nei test dell’HIV, se il concetto di "binario" presuppone quello di conflitto biologico, e se quest’ultimo presuppone a sua volta le Leggi Biologiche della GNM?


Lunedì 07 settembre 2009 Nuovo libro del Dr.Hamer sull’AIDS
Il Dr.Hamer ha appena pubblicato il suo ultimo libro, dove riassume le indagini effettuate, a partire dal 1984, su ogni paziente diagnosticato “affetto da AIDS”, o quantomeno “portatore del virus HIV”.
Anche in questo caso, il suo metodo è stato lo stesso usato per le altre “malattie”: il Dr. Hamer ha investigato empiricamente, alla luce delle Leggi Biologiche che egli stesso ha scoperto, su ogni caso di AIDS, per trovare infine il comun denominatore (o i comuni denominatori) che sono alla base del quadro clinico riconosciuto come “AIDS”.
Ciò che il Dr. Hamer ha scoperto in merito, è sconosciuto perfino ai dissidenti più radicali della teoria convenzionale dell’AIDS, e se ciò è venuto alla luce in questa pubblicazione, in forma sistematica, è soltando grazie alla qualità del suo contenuto, che proviene -senza esagerazione- dal “dissidente tra i dissidenti” della teoria vigente sull’origine dell’AIDS.
Forse, nel giro di qualche mese, ne scriverò una critica o per lo meno un riassunto, laddove il tempo e le circostanze me lo permettano.
Chissà se questo libro sarà pubblicato in Spagnolo o in Inglese? La cosa è comunque molto probabile, anche se non so quando tali traduzioni saranno disponibili.
Questo libro è forse uno dei lavori medici più importanti (e rivoluzionari) che si siano mai svolti sull’AIDS e l’HIV, e uno dei contributi scientifici più notevoli tra quelli realizzati dal Dr. Hamer stesso.
Venerdì 13 novembre 2009
Binario dello smegma, la diagnosi di HIV positivo e l’AIDS
Nel suo ultimo libro, il Dr.Hamer spiega ciò che ha scoperto alcuni anni fa sul tema dell’AIDS. In ciascun caso di ciascun paziente diagnosticato “HIV positivo”, il Dr. Hamer ha riscontrato che il paziente aveva patito un conflitto biologico (di qualsiasi tipo, ma più frequentemente di “perdita del territorio”) dove l’odore dello smegma del prepuzio fungeva da binario.
Secondo il “Dizionario dell’Accademia Reale Spagnola”, lo smegma è la "Secrezione delle ghiandole prepuziali"; e il prepuzio è la "Pelle mobile che copre il glande del pene". Di conseguenza, lo smegma si produce soltando negli uomini che non sono stati circoncisi (poiché la circoncisione consiste precisamente nel taglio del prepuzio che ricopre il glande = testa del pene). Ciò implica che, tra gli uomini circoncisi, fintanto che essi mantengono relazioni sessuali limitate a tale gruppo, non è possibile (o per lo meno è molto difficile) diagnosticare un “HIV positivo”, visto che nessuno ha un binario con lo smegma, qui appunto inesistente.
Forse questo spiega perché la circoncisione è stata considerata un fattore che previene il contagio dell’HIV. Per esempio, secondo questo articolo: "L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’agenzia delle Nazioni Unite contro l’AIDS (ONUAIDS) dissero che la circoncisione dovrebbe essere aggiunta agli interventi attuali per ridurre la diffusione del HIV." E più avanti: "Tre prove in Africa hanno dimostrato che la circoncisione riduceva della metà il tasso di infezione da HIV negli uomini eterosessuali."
Ovviamente, tutti questi dati non possono essere compresi correttamente se si ingora la GNM e, in particolare, sei si ignora ciò che il Dr. Hamer ha trovato sul binario dello smegma e la sua influenza causale nei test dell’HIV.
Bisogna anche dire che le ghiandole prepuziali sono incaricate di produrre lo smegma (tali ghiandole possono essere interessate anche da un conflitto biologico, più precisamente dal conflitto maschile di “non poter penetrare la vagina”, che in fase di conflitto attivo provoca una proliferazione delle celllule che producono lo smegma, il cui senso biologico è giustamente quello di aumentare la produzione di smegma per facilitare la penetrazione del pene nella vagina. In fase di soluzione, in presenza dei microbio corrispondenti, c’è una riduzione di queste cellule che hanno precedentemente proliferato in maniera straordinaria).
Nelle persone “sieropositive” (HIV positive) è in corso pertanto un conflitto biologico di territorio, o di altro tipo, dove comunque l’odore dello smegma rappresenta un binario. Un esempio può essere il seguente: un uomo scopre sua moglie mentre sta compiendo un atto sessuale con un altro uomo, e percepisce l’odore dello smegma di quest’altro uomo (suo rivale) nel momento in cui patisce tale DHS.
Un altro esempio può essere quello di una prostituta che va con un uomo che in realtà vorrebbe respingere, e il cui odore dello smegma la disgusta (es: provocandole una DHS del conflitto di schifo-opposizione e ipoglicemia).
Un altro esempio può essere quello di una coppia di uomini omosessuali che, durante l’atto sessuale, poiché percepiscono a vicenda l’odore del loro smegma, patiscono una DHS.
Tecnicamente, la persona diventa allergica allo smegma del prepuzio maschile; e a partire da questo momento sviluppa anticorpi che sono gli stessi rilevati dal test dell’HIV, cosicché la persona sarà considerata "sieropositiva". In altre parole, i test dell’HIV (ELISA, Western Blot) non sono altro che test che rilevano la presenza di anticorpi formatisi in conseguenza di un’allergia (binario) allo smegma del prepuzio.
“Essere sieropositivo” significherebbe dunque “essere allergico allo smegma del prepuzio”, “ovvero avere un binario relativo allo smegma”.
Ci sono un paio di eccezioni:
- È possibile che una persona “HIV positiva” trasferisca, per via sanguigna, gli anticorpi a un’altra persona. In questo caso, anche quest’ultima persona risulterebbe positiva al test dell’HIV, poiché anch’essa avrebbe tali anticorpi. Ma forse questa persona sarebbe "HIV negativa" nel giro di qualche mese o un anno, poiché essa non subisce un binario con lo smegma, ma possiede solamente gli anticorpi che vanno scomparendo col tempo.
- È anche possibile che la madre “sieropositiva” trasmetta, attraverso il latte materno, gli anticorpi al suo bambino. In questo caso anche il bambino risulterebbe per qualche tempo “sieropositivo”.
Ma il fatto è che tali anticorpi si originano come reazione allergica dell’organismo di fronte all’odore dello smegma nel momento in cui questo è parte di un conflitto biologico. Poiché si tratta di un binario, la persona vi cade continuamente (es: ogni volta che compie un atto sessuale; quando si ricorda del tema; quando guarda la faccia della persona con cui ha patito la DHS, ecc.), e ciò fa in modo che essa produca sempre gli anticorpi "anti-smegma" (=anticorpi contro l’HIV, nella teoria ufficiale) e sia considerata "sieropositiva".
Riassumendo, se una persona è “HIV positiva”:
- Ha patito, prima della diagnosi, un conflitto biologico in cui l’odore dello smegma funge da binario. Oppure,
- In assenza di precedenti binari, ha ricevuto gli anticorpi dall’esterno, da parte di un’altra persona (come nel caso di molti emofilici).
Questa scoperta del Dr.Hamer è sconosciuta anche dai ricercatori più dissidenti nei confronti della ufficiale dell’AIDS. E la ragione è ovvia: come potevano essi scoprire che un binario, relativo all’odore dello smegma, causerebbe la positività nei test dell’HIV, se il concetto di "binario" presuppone quello di conflitto biologico, e se quest’ultimo presuppone a sua volta le Leggi Biologiche della GNM?