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Da "LA STAMPA" di mercoledì 24 agosto 2011
IL SAN RAFFAELE E LA CRISI FANNO NAUFRAGARE L`INGRESSO NELL`AZIONARIATO Carige, sl sfilano Fondazione Crt e br I due istituti rinunciano a convertire i bond TEODORO CHIARELLI GENOVA Doveva essere il fulcro di un`inedita e ambiziosa alleanza bancaria fra il Nord Ovest e la Capitale. È finita in un nulla di fatto. Da un lato la Fondazione Crt, fra l`ottobre e l`aprile scorso, ha venduto sul mercato («Con un`interessante plusvalenza», dicono fonti torinesi) i 60 milioni di obbligazioni Banca Carige che aveva acquistato nel marzo dello scorso anno. Dall`altro lo Ior, l`Istituto per le opere di Religione del Vaticano, due mesi fa ha rivenduto a Fondazione Carige il bond da 100 milioni che aveva acquistato nello stesso periodo. Se a settembre Fondazione Crt e Ior avessero convertito le loro obbligazioni sarebbero diventate azioniste di Carige rispettiva- mente con l`1,4 e il 2,3%, mentre la Fondazione Carige, guidata da Flavio Repetto sarebbe scesa dal 44 a poco più del 41, conservando comunque il saldo controllo dell`istituto di credito genovese.
A bloccare il disegno due cause concomitantì, anche se profondamente diverse. Fondazione Crt stava studiando un`alleanza con Carige per creare una nuova banca torinese, Carito.
L`operazione è però naufragata per una lunga serie di incomprensioni fra i possibili partner, accompagnata dalla nuova crisi economica che ha depresso i valori del settore bancario, fra i quali i titoli Unicredit, di cui i torinesi sono importanti azìonisti. Esercitare l`opzione e diventare azionisti di Carige non è stato quindi ritenuto più strategico: meglio recuperare i 60 milioni, e magari guadagnarci qualcosina.
Lo Ior, invece, aveva sempre fatto sapere in maniera più o meno ufficiale di considerare l`investimento in Carige come un`operazione puramente finanziaria, tanto più che che il rendimento garantito dalle obbligazioni è del 4,25% annuo. In realtà non sfuggivano agli osservatori i legami sempre più stretti fra l`istituto genovese e il Vaticano.
Tanto che solo pochi mesi fa è stato nominato in consiglio di amministrazione di Banca Carige, in quota Fondazione, ma sicuramente gradito Oltretevere, Marco Simeon, giovane avvocato di Sanremo, vicino alI`Opus Dei, pupillo del Segretario di Stato Cardinal Tarcisio Bertone (già arcivescovo di Genova) e da questi sponsorizzato per l`attuale incarico di direttore delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai.
Quel pasticciaccio brutto del San Raffaele di Milano ha però cambiato le carte in tavola. Lo Ior è stato chiamato al capezzale del gruppo ospedaliero fondato e diretto dal don Luigi Verzè e ha deciso di destinare importanti risorse al suo risanamento.
1100 milioni immobilizzati in Carige sono sembrati, in questo momento, un lusso. Da qui la decisione di vendere le obbligazioni alla vigilia della loro possibile conversione in azioni Carige. E siccome i rapporti fra Fondazione e Ior e in particolare fra i due presidenti, Repetto ed Ettore Gotti Tedeschi, restano più che buoni, l`Istituto vaticano ha offerto il bond proprio ai genovesi che li hanno riacquistati per conservarli sino alla scadenza del 2015. Anche perché il rendimento del 4,25% non è proprio da buttar via. E il messaggio lanciato al mercato estremamente chiaro: la presa della Fondazione su Banca Carige resta salda.
I rapporti tra i vertici della banca genovese e l`istituto vaticano restano ottimi Tè~ È presidente dello lor.
La banca vaticana ha rivenduto a Carigeil bond da 100 milioni che le dava diritto al 2,3% delle azioni, se l`avesse convertito
IL SAN RAFFAELE E LA CRISI FANNO NAUFRAGARE L`INGRESSO NELL`AZIONARIATO Carige, sl sfilano Fondazione Crt e br I due istituti rinunciano a convertire i bond TEODORO CHIARELLI GENOVA Doveva essere il fulcro di un`inedita e ambiziosa alleanza bancaria fra il Nord Ovest e la Capitale. È finita in un nulla di fatto. Da un lato la Fondazione Crt, fra l`ottobre e l`aprile scorso, ha venduto sul mercato («Con un`interessante plusvalenza», dicono fonti torinesi) i 60 milioni di obbligazioni Banca Carige che aveva acquistato nel marzo dello scorso anno. Dall`altro lo Ior, l`Istituto per le opere di Religione del Vaticano, due mesi fa ha rivenduto a Fondazione Carige il bond da 100 milioni che aveva acquistato nello stesso periodo. Se a settembre Fondazione Crt e Ior avessero convertito le loro obbligazioni sarebbero diventate azioniste di Carige rispettiva- mente con l`1,4 e il 2,3%, mentre la Fondazione Carige, guidata da Flavio Repetto sarebbe scesa dal 44 a poco più del 41, conservando comunque il saldo controllo dell`istituto di credito genovese.
A bloccare il disegno due cause concomitantì, anche se profondamente diverse. Fondazione Crt stava studiando un`alleanza con Carige per creare una nuova banca torinese, Carito.
L`operazione è però naufragata per una lunga serie di incomprensioni fra i possibili partner, accompagnata dalla nuova crisi economica che ha depresso i valori del settore bancario, fra i quali i titoli Unicredit, di cui i torinesi sono importanti azìonisti. Esercitare l`opzione e diventare azionisti di Carige non è stato quindi ritenuto più strategico: meglio recuperare i 60 milioni, e magari guadagnarci qualcosina.
Lo Ior, invece, aveva sempre fatto sapere in maniera più o meno ufficiale di considerare l`investimento in Carige come un`operazione puramente finanziaria, tanto più che che il rendimento garantito dalle obbligazioni è del 4,25% annuo. In realtà non sfuggivano agli osservatori i legami sempre più stretti fra l`istituto genovese e il Vaticano.
Tanto che solo pochi mesi fa è stato nominato in consiglio di amministrazione di Banca Carige, in quota Fondazione, ma sicuramente gradito Oltretevere, Marco Simeon, giovane avvocato di Sanremo, vicino alI`Opus Dei, pupillo del Segretario di Stato Cardinal Tarcisio Bertone (già arcivescovo di Genova) e da questi sponsorizzato per l`attuale incarico di direttore delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai.
Quel pasticciaccio brutto del San Raffaele di Milano ha però cambiato le carte in tavola. Lo Ior è stato chiamato al capezzale del gruppo ospedaliero fondato e diretto dal don Luigi Verzè e ha deciso di destinare importanti risorse al suo risanamento.
1100 milioni immobilizzati in Carige sono sembrati, in questo momento, un lusso. Da qui la decisione di vendere le obbligazioni alla vigilia della loro possibile conversione in azioni Carige. E siccome i rapporti fra Fondazione e Ior e in particolare fra i due presidenti, Repetto ed Ettore Gotti Tedeschi, restano più che buoni, l`Istituto vaticano ha offerto il bond proprio ai genovesi che li hanno riacquistati per conservarli sino alla scadenza del 2015. Anche perché il rendimento del 4,25% non è proprio da buttar via. E il messaggio lanciato al mercato estremamente chiaro: la presa della Fondazione su Banca Carige resta salda.
I rapporti tra i vertici della banca genovese e l`istituto vaticano restano ottimi Tè~ È presidente dello lor.
La banca vaticana ha rivenduto a Carigeil bond da 100 milioni che le dava diritto al 2,3% delle azioni, se l`avesse convertito