* Non e' strettamente legato alle convertibili ma penso possa interessare lo stesso.
INTERVISTA - Algebris prepara fondo in Contingent Convertible                                                                                                            		
		
		
	
	
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                                                                                                                                                                                                                                                                                      * Vede emissioni CoCo per oltre 1.000 mld dlr entro 2019 
* Ottime opportunità prevedibili nei prossimi tre anni 
* Presto rerating per finanziari Europa 
* Investita in alcune banche italiane, fra cui Intesa SP 
di Maria Pia Quaglia 
MILANO, 7 febbraio (Reuters) - Vedrà la luce a inizio  primavera e sarà  il primo del suo genere secondo i suoi  promotori: un fondo che investe  in contingent convertible bonds,  obbligazioni bancarie idride di nuova  generazione convertibili  in caso di violazione di determinati parametri  patrimoniali.
A lanciarlo sarà Algebris Investments, l'hedge fund noto per  il passato scontro sulla governance di Generali (
G.MI),  oggi  una boutique specializzata in investimenti alternativi che ha   diversificato la propria offerta con veicoli onshore europei.
"A nostra conoscenza saremo i primi a farlo", ha detto a  Reuters in  un'intervista Alessandro Lasagna, partner di Algebris  Investments.  "Sicuramente non saremo gli unici: perché,  nonostante le complessità e  lo scetticismo, è in atto un  cambiamento epocale voluto dai regolatori e  dalle banche  centrali, i governi non vogliono più dover intervenire  (per  salvare le banche dal fallimento ndr)".
Queste emissioni sono ancora poco familiari al mercato ma  cruciali nei  piani dei regolatori europei, per mettere l'area  euro al riparo dal  rischio sistemico bancario ed evitare altri  salvataggi pubblici in una  fase di esplosione dei debiti  sovrani. I tecnici di Basilea III stanno  esaminando gli  strumenti di capitale "eventuale", come mezzi  supplementari per  assorbire le perdite dei grandi gruppi bancari e una  proposta  formale dovrebbe arrivare nel corso di quest'anno. Gli  strumenti  di capitale eventuale, i cosiddetti contingent capital bonds   sono comunemente detti "contingent convertibles" o CoCo ma non  tutti i  CoCo sono convertibili in azioni.
"Nei prossimi 18-24-36 mesi ci sarà un'opportunità enorme  nella  ricapitalizzazione del sistema finanziario che passerà  attraverso  l'emissione di questi nuovi strumenti", spiega  Lasagna, ricordando che  Algebris già investe il 30% del  portafoglio del proprio hedge di punta,  l'Algebris Global  Financial Fund, in bond ibridi tradizionali e ha  comprato il  CoCo Lloyds (
LLOY.L), l'unico "puro" sul mercato, cioè  convertibile in azioni .
A chi esprime scetticismo sulla possibilità di creare un  mercato per  questi ibridi di nuova generazione Lasagna oppone la  convinzione che la  spinta dei regolatori a includerli nei  cuscinetti obbligatori  ("buffer") di capitale aggiuntivo alla  fine costringerà gli istituti di  credito a emetterli, creando un  mercato di dimensioni considerevoli.
Algebris Investments si aspetta infatti che sul mercato  arrivino oltre  1.000 miliardi di dollari di CoCo bond di qui al  2019, anno in cui è  prevista l'entrata in vigore delle regole  messe a punto da Basilea III.  Per l'agenzia di rating Standard  and Poor's le banche potrebbero aver  bisogno di emettere 1.000  miliardi di strumenti di capitale eventuale  nei prossimi 5-10  anni per sostituire il debito attualmente esistente e  rafforzare  i bilanci.
Ma, secondo Lasagna, le banche saranno incentivate a  emettere CoCo prima del 2019 anche per ragioni di tipo  commerciale.
"Le imprese vorranno lavorare con l'investment bank di  istituti ben  capitalizzati", fa notare Lasagna. "Questo creerà  una pressione di  mercato sulle banche ad anticipare questi trend  di  ripatrimonializzazione".
 
PER COCO CEDOLA PIU' RICCA RISPETTO AI VECCHI IBRIDI 
In un primo tempo, secondo il manager, si dovrebbero  affacciare sul  mercato le banche patrimonialmente solide: i CoCo  saranno infatti  strumenti costosi per gli emittenti perché, a  differenza di quanto  accade per i convertibili societari  tradizionali, il rischio di  conversione deve essere remunerato  con una cedola più ricca di quella  pagata dagli ibridi di  vecchia generazione. E le migliori opportunità  d'investimento  saranno proprio agli albori del mercato dei CoCo bond,  quando le  inefficienze di prezzo abbondano e gli emittenti sono  costretti  a premiare gli investitori per una domanda ancora scarsa.
"Da qui a tre anni … l'arbitraggio non ci sarà più, i prezzi   diventeranno più efficienti", spiega Lasagna. "Oggi invece viene  pagato  un premio perché manca la domanda". "Chi li capisce oggi  deve essere  più che compensato per il fatto che la domanda non  c'è", aggiunge.
Il fondo che investirà in CoCo sarà di diritto  lussemburghese, un Sif  (Specialized Investment Fund) e,  autorizzazioni permettendo, dovrebbe  partire "funded" ad aprile. Un timing sganciato dalle nuove emissioni di  CoCo perchè,  inizialmente, il fondo investirà in ibridi tradizionali.
Per avere idea dei ritorni potenziali Lasagna ricorda che  "ad oggi il  CoCo Llyods è stato emesso a 100 con cedola 13,5% e  il rendimento è del  10%". Un investimento adatto a chi ha un  orizzonte temporale di almeno  18 mesi, secondo il manager, e che  si rivolge, in generale, "a  chiunque abbia bisogno di un reddito  cedolare nel tempo".
"Le assicurazioni, stando ai criteri di Solvency II, non  potranno  investire direttamente in ibridi bancari ma potranno  investire in fondi  che investono in ibridi", ricorda poi  Lasagna. "Vediamo le  assicurazioni come potenziali clienti anche  del nostro nuovo fondo".
Dopo che la britannica Llyods ha emesso CoCo a fine novembre  2009,  Lasagna si aspetta che sia Credit Suisse uno dei primi  istituti ad  andare sul mercato.
"Credit Suisse dovrà emettere circa 30 miliardi di franchi  svizzeri di CoCo da qui al 2019", ha detto.
La Svizzera ha annunciato, per i due maggiori istituti di  credito del paese, Credit Suisse (
CSGN.VX) (
CS.N) e Ubs  (
UBSN.VX),  criteri di patrimonializzazione più stringenti di  quelli stabiliti da  Basilea III: un primo 10% di capitale deve  essere detenuto sotto forma  di common equity ma un ulteriore 9%  potrebbe essere rappresentato  proprio da CoCo bonds.
RERATING FINANZIARI EUROPA IN 6-12 MESI 
Algebris ritiene anche arrivata l'ora di risposizionarsi su  banche e  assicurazioni perchè le valutazioni relative sono ai  minimi e "ci sono  interessanti occasioni di rerating in questo  settore che oggi sconta  l'incertezza sulla crisi europea", che  troverà una soluzione dopo le  elezioni in Germania, "che sono  come quelle di mid-term negli Stati  Uniti".
Per Lasagna "tra 6-12 mesi i finanziari europei saranno a  livelli di prezzo più elevati rispetto a quelli attuali".
Attualmente gli investitori sottopesano questa asset class  perchè  "l'europeo è scettico sul mark to market dei book delle  banche e  l'americano crede che questo sia il subprime europeo". Ma, per Lasagna,  mentre il subprime americano è un problema da  1.400 miliardi, quello  europeo vale 400-450 miliardi, pari al  2-2,5% del Pil della regione da  spalmare su più anni.
"L'Europa sconta il fatto che nella corporate governance  dell'Unione Europea anche i paesi minori hanno potere di veto".
Poche settimane fa Algebris ha lanciato - in partnership con  Morgan  Stanley - il primo Ucits alternativo che dovrebbe  replicare al 70% la  strategia long/short equity su titoli  finanziari del Global Financials  Fund. Ad oggi l'Ucits ha  raccolto una trentina di milioni, ha detto  Lasagna.
Uscita da Generali, in Italia Algebris Investments è  investita in Mutuionline e in alcuni titoli bancari, tra cui  Intesa SP (
ISP.MI). L'unica partecipazione superiore al 2%  risulta quella in Mutuionline.
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