Appunto per questo consiglio il Venezuela... Si terranno il 07 ottobre 2012, le elezioni presidenziali in Venezuela. Lo ha annunciato il Consiglio nazionale elettorale (Cne). Come vedi abbiamo quasi tutto il 2012 per investire in titoli Venezuelani, poi non è detto, che se di nuovo rieletto Hugo Chavez, non mantenga il suo impegno ad onorare il debito del Venezuela. La Evrofinance Mosnarbank, guardando alle attività recenti dell’istituto di credito si scopre che, nel 2011, non sono state fatte altre operazioni in bond se non quelle con il Venezuela. Mentre, nell'anno precedente, non era stata trattata nemmeno un’obbligazione del Paese sudamericano.
Questo perchè; dallo scorso febbraio, l’azionista di riferimento della banca russa è proprio il governo di Chavez. Il ministero delle Finanze di Caracas, attraverso il fondo sovrano Fonden, ha acquistato infatti il 49,9% della Evrofinance Mosnarbank, assicurandosi un posto d'onore a Mosca (ma anche a Pechino, dove c'è la terza sede della banca) e un portafoglio sicuro dove posizionare eventuali titoli che non dovessero essere sottoscritti dal mercato, avendo se rieletto intenzionato a emettere sul mercato dei capitali altro debito per finanziare le opere sociali...
Da un indagine, di Capital Economics, società di ricerca a Londra il punto nevralgico prossimo potrebbe essere il Venezuela. According to Capital Economics, a research firm in London the next trouble spot could be Venezuela. "C'è un rischio crescente che il governo dichiara default, Il credit default swap del paese implica un 50% di probabilità di default entro il 2015. Some in the markets have taken fright, too: the country's credit-default swaps imply a 50% chance of default by 2015.
Secondo la mia opinione, se l'economica dell'area america latina conferma la sua crescere in media del 5% nel 2012 e si mantiene costante negli anni successivi, questo Credit default swap potrebbe non accadere comunque bisogna stare allerta e uscire hai primi segnali economici persistenti negativi. Hugo Chávez, presidente del Venezuela, con la sua politica sociale provoca i mercati obbligazionari creando dubbi per la solvibilità delle ottavo produttore di petrolio più grande del mondo.