Ucraina, il FMI chiede il veto sui nuovi capitoli di spesa - 26/10/2009
Al centro delle preoccupazione del FMI c’è l’ipotesi di introdurre nel bilancio del Paese una serie di nuovi capitoli di spesa, tra i quali un consistente aumento delle retribuzioni e delle pensioni
Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato una sorta di ultimatum all’Ucraina. Al centro delle preoccupazione del FMI c’è l’ipotesi di introdurre nel bilancio del Paese una serie di nuovi capitoli di spesa, tra i quali un consistente aumento delle retribuzioni e delle pensioni. Qualora il presidente Viktor Yushchenko non dovesse porre il veto sulla misura - già approvata dal parlamento - l’organismo internazionale ha minacciato infatti di congelare gli aiuti forniti al governo di Kiev. Il che significa, di fatto, mettere sub judice la tranche addizionale di capitali pari a 3,8 miliardi di dollari (2,5 miliardi di euro) che l’esecutivo dovrebbe ricevere prossimamente.
Il FMI ha ufficializzato la sua netta posizione dopo una serie di colloqui con le autorità ucraine, e dopo che - almeno fino ad ora - Yushchenko non ha ancora spiegato se firmerà la legge o porrà il veto. Secondo quanto approvato dall’assemblea parlamentare di Kiev, le nuove spese prospettate potrebbero ammontare a 10 miliardi di dollari nel corso dei prossimi anni, il che provocherebbe - riferisce il Financial Times - un aumento del deficit di bilancio compreso tra il 6 e l’8%.
La scelta della presidenza ucraina non sarà facile, dal momento che l’economia del Paese, alle prese con una contrazione del prodotto interno lordo che ha raggiunto il 18% nella prima metà del 2009, si è letteralmente retta solo grazie al prestito d’emergenza da 11 miliardi di dollari concesso dal Fondo monetario internazionale stesso. Quest’ultimo ha ammesso che il peggio è passato e che la recessione potrebbe essere superata già nei prossimi mesi, ma ha spiegato con decisione che non c’è sufficiente copertura finanziaria per avallare un simile aumento della spesa pubblica.