Titoli di Stato paesi-emergenti Obbligazioni UCRAINA

Di male in peggio:

Ukraine’s Hryvnia Drops to Record Low on Moody’s Rating Warning

By Laura Cochrane
Feb. 24 (Bloomberg) -- Ukraine’s hryvnia tumbled, heading for a record low against the dollar, after Moody’s Investors Service said it may cut the country’s rating because political infighting is hampering efforts to avert a financial crisis.
The currency dropped 3.4 percent to 9.2600 per dollar at 1:40 p.m. in Kiev, below the lowest close of 9.1000 in December. Moody’s is reviewing whether to cut Ukraine’s current rating of B1, four levels below investment grade, it said today in an e- mailed statement.
The hyrvnia has lost almost 50 percent against the dollar in the past six months as reduced demand for exports and a lack of foreign credit causes Ukraine’s first economic contraction in a decade. The situation is aggravated by power struggles between President Viktor Yushchenko and Prime Minister Yulia Timoshenko, delaying decisions needed to revive the economy and putting Ukraine’s $16.4 billion International Monetary Fund bailout at risk, according to Moody’s.
“The rating warning does not come as a surprise, but reflects the current state of affairs,” said Dmitry Gourov, a Vienna-based analyst at UniCredit SpA. The currency may weaken to 9.8 per dollar by late March, Gourov said, adding that this level may be exceeded if “confidence tumbles.”
The hryvnia touched a record intraday low of 9.7813 per dollar on Dec. 18 after a government official said the weakening currency may trigger defaults on more than half of loans.
“The rating action reflects concerns about how persistent political uncertainty clouds the prospects for an orderly resolution of banking problems, in the context of a severe economic downturn,” Jonathan Schiffer, senior credit officer at Moody’s in New York, said in the report.
Loan Conditions
A cut by Moody’s would bring Ukraine in line with rankings by Standard & Poor’s and Fitch Ratings of B, which is five levels below investment grade. Both have the country on “negative” outlook, indicating they may fall further. S&P said Feb. 16 it may downgrade its rating more than one step, depending on clarification of how Ukraine will meet the conditions of its IMF loan program.
The IMF approved its loan for Ukraine in November on condition that the government balance its budget this year. Timoshenko’s Cabinet plans a 5 percent state-budget gap this year, putting the bailout in jeopardy.
Orange Revolution
Yushchenko and Timoshenko stood side by side during the 2004 Orange Revolution, which swept them into office on promises to raise living standards and move the country closer to the West. Since then, the two most powerful politicians have been in a battle, stalling changes and state assets sales while pushing inflation to the highest level in Europe.
Ukraine’s growth slowed to 2.1 percent last year, compared with 7.6 percent in the previous year. The economy may contract 9 percent this year, according to Alexander Morozov, the chief economist in Moscow for HSBC Holdings Plc, Europe’s biggest bank.
“Moody’s rating review will examine whether or not these disagreements can be resolved in a constructive manner such that the IMF package continues to function effectively,” according to the statement. Attempts by Ukraine’s central bank to arrest the 48 percent slide in the hryvnia over the past six months may also have “consequences” for sovereign credit ratings, Moody’s said.
 
Tanto tuonò che piovve :)

S&P taglia rating Ucraina a 'CCC+/C', outlook negativo
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Reuters - 25/02/2009 12:49:51
Standard & Poor's ha annunciato oggi di aver tagliato il rating sovrano dell'Ucraina in valuta straniera a 'CCC+/C' da 'B/B' e quello in valuta locale a 'B-/C' da 'B+/B'. L'outlook è negativo.
S&P precisa che con quest'azione il rating viene rimosso dal Credit Watch negativo in cui era stato collocato lo scorso 16 febbraio.
L'agenzia di rating ha inoltre detto che l'azione riflette l'assenza di sostegno politico per le revisioni di bilancio e la
riforma bancaria.
 
Partite correnti in attivo !

Incredibile.
Dopo un deficit di 12 miliardi di $ pari al 6,7% del PIL nel 2008 , l'Ucraina ha avuto un surplus di 500 milioni nel mese di gennaio. Evidentemente i consumatori hanno drasticamente mutato le proprie abitudini di spesa :lol:.
La bilancia dei pagamenti nel suo complesso pero' e' rimasta negativa per via delle partite in conto capitale in rosso per 2,3 miliardi.
http://www.kyivpost.com/nation/36283
 
Ucraina: si cerca l'intesa per sbloccare fondi Fmi, domani vertice
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Kiev, 26 feb - Si terra' domani
un vertice tra il presidente dell'Ucraina, Viktor
Yushchenko, il primo ministro Yulia Tymoshenko,
rappresentanti del Parlamento e della Banca centrale del
Paese per tentare di raggiungere un accordo per permettere
di sbloccare il piano di prestiti da 16,4 miliardi di
dollari del Fondo Monetario Internazionale. Il programma di
aiuti era stato sospeso prima dell'invio di una seconda
tranche da 1,84 miliardi di dollari dopo che il governo non
era riuscito a rispettare i vincoli di budget previsti
dall'accordo con l'Fmi.
 
Ucraina/ Premier e presidente in nome prestito Fmi: basta litigare
Appello bipartisan: posizione comune per incassare soldi Fondo

Roma, 27 feb. (Apcom-Nuova Europa) - Si salvi l'Ucraina. Appello bipartisan di presidente e premier dell'ex-repubblica sovietica perché vengano messi da parte gli odii politici e si lavori per evitare che il Fondo monetario internazionale decida di rimandare o addirittura ritirare l'erogazione del prestito da 16,4 miliardi di dollari. Allo stato attuale, l'unica concreta ancora di salvezza per l'economia ucraina, sull'orlo del crack finanziario. Oggi, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha messo in chiaro che verserà all'Ucraina la seconda tranche del prestito non appena il governo di Kiev fornirà garanzie sulla riduzione del deficit. A dettare le condizione il rappresentante del Fmi in Ucraina Max Alier. "La nostra posizione ora è che se il governo accetta di garantire ulteriore finanziamento al proprio deficit, saremo lieti di sbloccare la seconda tranche", ha detto Alier durante una conferenza nella capitale ucraina, come riporta l'agenzia Interfax.
Al centro degli attriti tra governo ucraino e Fondo c'è il bilancio per il 2009, licenziato dal parlamento a fine dicembre, con una previsione di deficit pari al 3% del Pil, mentre il prestito è stato concordato sulla base di un bilancio in pareggio.
Messi di fronte all'aut-aut, il premier Yulia Tymoshenko e il presidente Viktor Yushchenko hanno lanciato un duplice appello alla concordia nazionale. "Basta litigare. In gioco c'è il futuro del Paese", così il presidente ha parlato, secondo quanto riporta l'agenzia Unian, nel corso di un incontro con il premier, con la quale ormai da tempo Yushchenko è in rotta di collisione.
Una situazione di perenne crisi politica, che non ha certo aiutato il Paese a contrastare l'altra crisi, quella economica. Tanto che Moody's ha minacciato di abbassare il rating ucraino.
"Vincerà chi deve vincere alle prossime presidenziali - ha detto Yushchenko - l'importante è che adesso non perdiamo l'Ucraina".
Assolutamente d'accordo, almeno a parole, il premier che però, nel lanciare il suo appello alla concordia, chiede una piena condivisione di responsabilità nel rivedere il bilancio, così come vuole il Fondo monetario. Tagliare le spese in questo particolare periodo di crisi, corrisponde a meno di un anno dalle elezioni, a un suicidio politico. E la pasionaria della rivoluzione arancione non ha alcuna intenzione di uscire dalla scena politica ucraina, come colei che ha messo in ginocchio l'economia del Paese.
"È molto importante per l'Ucraina continuare la cooperazione con il Fmi. Spero che quindi dopo l'incontro di stamani con il presidente della Repubblica e il governatore della Banca centrale si possa individuare un'intesa condivisa sui prossimi passi da compiere, da inviare poi al Fondo monetario", ha detto la Tymoshenko.
"Se riusciremo a mettere la parola fine ai conflitti politici - ha concluso - allora l'Ucraina potrà ricevere il prestito del Fmi". Sempre se, almeno questa volta, gli interessi della politica facciano un passo indietro di fronte a quelli dell'Ucraina.
 
Ucraina/ Tregua premier-presidente: soldi Fmi o sarà default
Profumo: siamo fiduciosi. Ma per WSJ potrebbe non bastare

Roma, 4 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Tutti uniti contro la crisi. Almeno esternamente questo è il messaggio che le autorità ucraine vogliono far arrivare al Fondo monetario internazionale e a tutti gli investitori che operano nell'ex-repubblica sovietica. Banche straniere in primis. A guardare però la situazione dall'interno, si vede un governo che perde pezzi dopo il siluramento del ministro degli Esteri Volodymir Ohryzko, nuovo motivo di scontro per gli ormai 'ex-amici' della rivoluzione arancione: Yulia Tymoshenko, il premier, e Viktor Yushchenko, il presidente. Sullo sfondo della perenne crisi politica, si affollano timori e 'nere' previsioni per l'economia ucraina, a detta di molti analisti a rischio default. L'Ucraina è "forse il più rischioso tra i Paesi in cui siamo presenti", ha sottolineato quest'oggi l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, confermando la preoccupazione dei tanti investitori internazionali che in questi anni hanno puntato su Kiev.
Addirittura, scrive oggi il Wall Street Journal (WSJ), se anche il Fondo monetario internazionale deciderà di elargire in toto il prestito da 16,4 miliardi di dollari promesso a Kiev - ed è tutt'altro che scontato - l'Ucraina potrebbe non farcela.
"Se anche le autorità di Kiev riusciranno a trovare un'intesa con il Fmi sulle condizioni del prestito, questo potrebbe non bastare. I guai ucraini potrebbero superare la capacità di aiuto del Fondo", si legge oggi sul WSJ.
Il crollo della domanda internazionale dei prodotti ucraini ha causato una contrazione della produzione industriale del 34% nel mese di gennaio. La grivna, la moneta nazionale, ha perso la bellezza del 46% del proprio valore sul dollaro in soli cinque mesi, aumentando la pressione sul settore privato che deve sostenere un debito enorme da 84 miliardi di dollari in moneta estera, equivalente a circa il 60% del Pil.
Di fronte ad una situazione al limite del drammatico, ottenere tutti i 16,4 miliardi di dollari promessi dal FMI diventa assolutamente fondamentale da tutti i punti di vista. Da quello economico, per ovvie ragioni. Ma anche da quello politico. Di fronte alla bancarotta dello Stato, sia Yushchenko che la Tymoshenko verrebbero 'radiati' dalla politica nazionale, venendo indicati come i principali responsabili della crisi. Uno scenario inaccettabile per entrambi, ancor più per il premier che ambisce alle presidenziali del 2010 di spodestare Yushchenko dalla poltrona di Capo dello Stato.
Non a caso, oggi, le massime autorità ucraine hanno inviato una lettera congiunta al Fondo monetario internazionale a dimostrazione della volontà trasversale di trovare un'intesa sulle condizioni richieste dal Fondo per proseguire ad elargire il credito: il rapporto deficit/Pil all'1%. In situazione di profonda crisi, il governo di Kiev ha bisogno di maggiore libertà di manovra e chiede di poter raggiungere almeno il 3%.
Nei giorni scorsi, il Fondo monetario internazionale si è detto pronto a rivedere i termini del prestito destinato all'Ucraina, a condizione però che l'ex-Repubblica sovietica riceva fondi aggiuntivi.
A sottolineare l'importanza di un accordo Kiev-Fmi per far ripartire l'economia, le parole di oggi di Alessandro Profumo, l'amministratore delegato di Unicredit, che nell'Ucraina detiene impieghi complessivi per lo 0,7% del gruppo. L'ex-repubblica sovietica è "forse il più rischioso tra i Paesi in cui siamo presenti. Il piano di stabilizzazione del Fondo monetario internazionale sta andando avanti e quindi guardiamo con fiducia all'evoluzione della situazione", ha detto Profumo, a margine del convegno 'Impresa Italia' organizzato da Piazza Cordusio.
Unica nota positiva della giornata, l'opinione della Banca d'affari giapponeseNomura, che dedica uno studio a firma dell'analista Ivan Tchakarov al Paese ex sovietico: "nessun default in vista, il Fmi soccorrerà Kiev". La banca d'affari, pur rivedendo al ribasso le stime del Pil 2009 al -7,5%, è convinta che "la posta in gioco per il Fondo e l'Ue è altissima: evitare il contagio nell'Europa emergente nel caso di un fallimento ucraino". Ecco perchè l'Ucraina si salverà, sempre che - conclude lo studio - "la politica ucraina sia in grado di presentare un fronte politico unito per affrontare le sfide della crisi economica".
 
Ucraina: gas, impedita perquisizione
Nell'ambito della lotta tra Timoshenko e Iushenko
(ANSA) - MOSCA, 5 MAR - I servizi di sicurezza ucraini (Sbu) non hanno perquisito la Ukrtransgaz, impediti da deputati del partito del premier Iulia Timoshenko. Naftogaz e' controllata dal governo di Timoshenko, i servizi di sicurezza fanno capo al presidente Viktor Iushenko, suo avversario politico. I servizi mirano ad acquisire documenti per l'inchiesta sulla presunta appropriazione indebita di Naftogaz di una grande quantita' di gas dai depositi di RosUkrEnergo.
 
:-?:-?:-?:-?:-?:-?Ucraina/ S&P: nel 2010 economia pronta a ripartire. Pil al 4,5%:-?:-?:-?:-?:-?

Gill: Intravediamo potenziale per ripresa veloce il prossimo anno

APCOM Roma, 6 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Primi raggi di sole all'orizzonte per l'Ucraina. Secondo l'analista di Standard & Poor's, Frank Gill, l'economia dell'ex-Paese sovietico nel 2010 potrebbe "piuttosto velocemente" ripartire - dopo una contrazione molto forte nel 2009 - aiutata soprattutto dalle esportazioni. "Il Pil potrebbe arrivare a crescere fino al 4,5%:-?:-?:-?:-?, dopo il -12% atteso per il 2009", ha detto Gill in una intervista con Bloomberg.
"Intravediamo il potenziale per una ripresa piuttosto veloce il prossimo anno. Il quadro resta comunque incerto. Tutto dipenderà dalla domanda mondiale e del prezzo legato all'acciaio", ha spiegato Gill.
"L'Ucraina sta vivendo uno shock economico che danneggerebbe ogni Paese - dichiara l'analista di S&P - I prezzi dei prodotti chimici o dell'acciaio sono crollati, mentre i prezzi delle importazioni sono cresciuti sotto la spinta dell'aumento delle tariffe del gas e della svalutazione della moneta nazionale, la Grivna".
A complicare ulteriormente la situazione, la grave incertezza politica. "Che certo non aiuta", sottolinea Gill. "Non è chiaro - conclude - come si dipanerà lo sforzo del governo nel soddisfare i termini fissati dal Fondo monetario internazionale", per ottenere il prestito da 16,4 miliardi di dollari. :-?:-?:-?:-?
 

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