obbligo vaccinale? No grazie, fattelo te

Vaccino obbligatorio? Anche no. Eventuali danni li paghiamo noi? Purtroppo sì

Nel dibattito pro o contro il vaccino obbligatorio bisogna ascoltare i giuristi o gli scienziati? La risposta è ovvia: i primi. I secondi possono aiutarci a capire se un vaccino è efficace o meno. I giuristi dovrebbero avere invece – se non l’ultima – almeno una decisiva parola rispetto all’obbligatorietà. E invece sembra che in Italia anche la questione della dimensione coercitiva del vaccino debba essere appannaggio della Scienza o di alcune sue branche, come la virologia/veterinaria. A molti “scienziati” prudono le mani dalla voglia di costringere i cittadini a prendere la fatidica medicina. L’Ordine dei medici ha addirittura minacciato la radiazione ai colleghi che non si immunizzano.

E così troppi sproloquiano di obblighi pensando che possa essere un Arcuri o un Burioni o un Comitato qualsiasi a decidere in materia. Proviamo allora a mettere ordine e a spiegare perché il vaccino anti-Covid potrà essere – allo stato attuale delle cose – al più rubricato al rango di obbligo “morale” (Mattarella dixit), ma non alla stregua di un obbligo “legale”. Partiamo dall’articolo 32 della Costituzione che già mette un bel paletto: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Quindi, solo il Parlamento, a maggioranza, ha facoltà di deliberare in proposito.

Non basta: è una questione di carattere nazionale, su cui le regioni non possono mettere becco. Infatti, secondo la Corte costituzionale (sentenza nr. 5 del 2018) lo Stato ha in esclusiva (articolo 117, comma 2 lettera q della Suprema Carta) “il compito di qualificare come obbligatorio un determinato trattamento sanitario, sulla base dei dati e delle conoscenze medico-scientifiche disponibili”. Ricordiamo, per inciso, che il Tar del Lazio, nell’ottobre 2020, ha annullato l’ordinanza della Regione Lazio che prescriveva la vaccinazione anti-influenzale coatta per alcune categorie “fragili” di persone.

Questo dovrebbe bastare a mettere fuori causa tutta una serie di comparse, auto-nominatesi primattori, che vanno da taluni sindaci a talaltri presidenti di provincia o governatori regionali. I quali continuano a deliziarci, non avendone titolo, con idee di segregazione intermittente, per non dire di morte civica, nei confronti dei riottosi al vaccino. Ora, chiarito l’unico soggetto cui compete il potere di decidere (il Parlamento), vediamo di analizzare altri due aspetti fondamentali:
1) ci sono le condizioni perché le camere impongano per legge il vaccino sperimentale anti-Covid?;
2) è vero che, in assenza di obbligo, non ci sarebbe la possibilità di indennizzare coloro i quali dovessero riportare danni collaterali permanenti dalla vaccinazione?

Quanto al primo quesito, la risposta non può che essere negativa. Infatti, la Corte Costituzionale ha – fin dalla pronuncia nr. 258 del 1994 – giudicato ineludibile, al fine di una “accettabilità” dell’obbligo, che il legislatore, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individui “con la maggiore precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalla vaccinazione”. Anche per determinare “se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità” siano praticabili su un piano di effettiva fattibilità. La Corte ha a anche a più riprese stabilito che le condizioni per l’imposizione dell’obbligo discendono da un equo contemperamento tra il diritto pubblico alla salute (che è diritto individuale, ma anche interesse della collettività) e il diritto alla autodeterminazione del singolo (cioè, il poter decidere autonomamente se curarsi o meno ovvero se ricevere un determinato trattamento piuttosto che no).

È evidente che la decisione di “scavalcare” il diritto alla autodeterminazione per far prevalere la tutela della salute di tutti non può che discendere dalla accertata, e sperimentata, sicurezza di un farmaco (nel nostro caso il famoso vaccino), da un lato, e da un pericolo reale in essere per l’intera collettività, dall’altro. Solo se il rimedio è sufficientemente, e dimostrabilmente, sicuro e il rischio è effettivamente elevato erga omnes si potrà, Costituzione alla mano, imporre un obbligo vaccinale a “tutta” la popolazione. Per capirci, è questo il motivo per cui il vaccino anti-influenzale, sulla cui sicurezza nessuno esprime né perplessità né dubbi, non è mai stato imposto (tranne nel caso della Regione Lazio, respinta con perdite come anzidetto).

Ebbene, nella vicenda del Covid-19 non sussiste nessuna delle due succitate condizioni. Secondo l’ISS, l’età media delle vittime del Coronavirus è pari ad ottant’anni (prossima alla soglia della mortalità media generale) e, al 16 dicembre 2020, i deceduti di età inferiore ai 50 erano solo l’1,2 per cento delle vittime complessive. Inoltre, del vaccino anti-Covid – pur “bollinato” dai prescritti nulla osta sul piano amministrativo) – non si sa abbastanza sul piano delle potenziali conseguenze. Secondo una Comunicazione della Commissione europea del 17.06.2020 “in genere per sviluppare un vaccino ci vogliono più di 10 anni. Lo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace è infatti un processo altamente complesso”.

Ergo, un vaccino con alle spalle la ricerca di pochi mesi non può vantare la stessa sicurezza di quelli “normali”, per di più su un virus fino all’altro ieri sconosciuto. Sul sito dell’AIFA, rispetto al vaccino Comirnaty della Pfizer, si legge che “studi indipendenti sui vaccini COVID-19, coordinati dalle autorità dell’UE, forniranno informazioni aggiuntive sulla sicurezza a lungo termine del vaccino e sui relativi benefici per la popolazione in generale”. In altre parole, la fase sperimentale è, in realtà, ancora in corso e tutti i vaccinati presteranno volontariamente il loro contributo alla causa. Resta il fatto che il vaccino, com’è evidente, non è stato testato a sufficienza per consentirne una imposizione.

Premesso ciò, una ragione che potrebbe militare a favore dell’obbligo è proprio di natura legale, connessa agli indennizzi. Infatti, in Italia hai diritto a un ristoro per danni da vaccinazione solo nel caso in cui la vaccinazione è obbligatoria, come previsto dalla legge nr. 210 del 1992. E, tuttavia, anche questa motivazione viene meno se consideriamo la giurisprudenza della Corte Costituzionale. La quale ha, a più riprese, sancito un principio interpretativo secondo cui il diritto all’indennizzo va riconosciuto anche laddove la vaccinazione, pur non essendo obbligatoria, sia stata “caldamente” consigliata da una pressante campagna istituzionale (e, va da sé, mediatica) di moral suasion. Laddove, insomma, la cosiddetta raccomandazione si sia in realtà tradotta in una “ampia e insistita campagna di informazione” da parte delle autorità sanitarie.

Da ultimo, con sentenza numero 118 del 23 giugno 2020, la Corte Costituzionale ha ribadito che l’indennizzo è dovuto anche quando la vaccinazione è presentata “non tanto come prestazione raccomandata, ma quasi come se fosse stata obbligatoria”. La pronuncia fa seguito a due analoghe sentenze del Giudice delle Leggi: la numero 107 del 2012 (in materia di morbillo) e la numero 268 del 2017 (in materia di vaccino antinfluenzale). A questo punto, potremmo concludere che, comunque vada, gli indennizzi dovranno essere erogati dallo Stato e, come al solito, pagherà Pantalone.

Tuttavia, una volta appurato che il vaccino anti-Covid non può essere imposto per legge e che i suoi effetti negativi saranno in ogni caso indennizzati dalla mano pubblica, resterebbe sul tavolo un altro bel tema su cui il dibattito, invece, langue. Se cioè sia moralmente accettabile, oltre che giuridicamente lecito, che le grandi corporation di Big Pharma siano esentate dal farsi carico delle evenienze dannose di un farmaco con il quale esse fanno, e faranno, affari d’oro. Ad oggi, evidentemente, vale anche per la salute la stessa regola del mondo degli affari: i colossi del business incamerano gli utili. I cittadini, tramite lo Stato, si fanno carico delle perdite.

Avv. Francesco Carraro

www.avvocatocarraro.it
 
Quando i film di fantascienza anticipano il futuro

ASCOLTATE BENE!! Scena tratta dalla serie televisiva VISITORS poi interrotta.
 
HACKERATI I DOCUMENTI SEGRETI RIGUARDANTI IL VACCINO DELLA PFIZER/BIONTECH
Francesco Capo
HACKERATI I DOCUMENTI SEGRETI RIGUARDANTI IL VACCINO DELLA PFIZER/BIONTECH

Un gruppo di hacker è riuscito a scovare i documenti riservati riguardanti il vaccino anti covid sviluppato dalla Pfizer/Biontech. I pirati informatici sono entrati negli archivi informatici dell’EMA (l’Agenzia Europea dei Medicinali che ha dato l’autorizzazione al vaccino) e hanno pubblicato i documenti sul dark web.
I file hackerati sono stati trovati all’interno di un forum, raccolti in un archivio dal titolo EMA_Leaks. Contengono conversazioni confidenziali tra i funzionari dell’Ema e della Commissione europea, documenti allegati riguardanti le varie fasi del processo di autorizzazione del vaccino, dalla validazione alla distribuzione, e le comunicazioni dei funzionari dell’Ema con i colleghi della Food and Drug Administration, l’ente omologo statunitense.
Il materiale sarebbe stato hackerato lo scorso 9 dicembre ed è stato caricato il 30 dicembre con il titoloAstonishing fraud! Evil Pfffizer! Fake Vaccines! (Incredibile frode! Cattiva Pfffizer! Vaccini falsi!).
L’EMA ha rassicurato che la violazione non ha influenzato in alcun modo le tempistiche relative alla valutazione del vaccino contro il coronavirus presentato dalla Pfizer/Biontech.
La notizia dell’hackeraggio è stata diffuso da Yarix, una società italiana di sicurezza cibernetica che ha denunciato l’azione alla polizia postale italiana.
Non è comunque chiara la nazionalità degli hacker che sono riusciti ad entrare negli archivi informatici dell’EMA.

 
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Vaccino Paolo Becchi: "Contagiato il 6,6% di chi ha ricevuto la prima dose. E in Italia..."

"Vaccino Pfizer, il caso Israele. Contagiato il 6,6% di chi ha ricevuto la prima dose.
Ok, da noi manca la seconda dose del vaccino. Ma nessuno ci dirà mai il numero dei contagiati vaccinati. È nessuno neppure protesterà".
Questo il tweet polemico di Paolo Becchi a proposito delle notizie proveniente da Israele sulla vaccinazione anti-coronavirus e i possibili rischi di ricadute. Israele è stato uno dei paesi più veloci nel vaccinare la popolazione. Numeri record che a inizio dell'anno hanno anche provocato qualche polemica politica qui in Italia, visti gli iniziali ritardi avuto nel piano di vaccinazione tricolore. Becchi, però, alla luce dei numeri che arrivano da Israele si chiede, polemicamente, perché da noi non è stato reso noto se qualcuno dei vaccinati è rimasto di nuovo contagiato.
 
Elon Musk sull’RNA: “È come un programma del computer”
 
Diritti umani e vaccino, il Comitato Helsinki contro Pfizer
NOTIZIE
On Gen 20, 2021 1,318
Vaccino Diritti Umani Comitato Helsinki
renovatio21.com
Il quotidiano israeliano Calcalist riferisce che il «Comitato Helsinki» per i diritti umani starebbe per pubblicare un comunicato in cui si affermerebbe che l’azienda Pfizer starebbe conducendo esperimenti umani non autorizzati.
L’organizzazione internazionale, volta a garantire i diritti dell’uomo ed istituita sulla base dell’Atto di Helsinki del 1975 della Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa, dovrebbe presentare un esposto al Ministero della Salute israeliano relativo alla vaccinazione di massa promossa dallo Stato Israeliano con Pfizer, in quanto si tratta di uno studio clinico e necessita di un’approvazione preventiva.
Il Comitato Helsinki potrebbe anche chiedere al Governo israeliano di interrompere il trasferimento di informazioni sulla vaccinazione di massa alla Pfizer, probabilmente raccolto attraverso i moduli di consenso/diniego.
L’attivista per i diritti umani dell’Israel Democracy Institute Tehila Schwartz-Altshuler, membro del consiglio di amministrazione del Centro di etica di Gerusalemme e del Consiglio supremo degli Archivi dello Stato di Israele ha dichiarato che «dire che questo non è un esperimento è una bugia».
Come riportato da Renovatio 21, tale crudele esperimento su cavie umane ha già avuto i suoi costi in termine di vite: tre decessi in tre settimane, dal primo caso del signore di Beit She’an di fine dicembre, quando partì immediatamente il mantra «nessuna correlazione».
Come ovvio, si tratta solo dei casi noti.
Nel frattempo centinaia di vaccinati israeliani si stanno comunque contagiando con il coronavirus, altri subiscono il famoso effetto collaterale della paralisi facciale (la sindrome di Bell, sbarcata anche tra i vaccinati italiani), e il governo prepara un «passaporto verde» per chi ha subito l’inoculazione.
Fonte: Diritti umani e vaccino, il Comitato Helsinki contro Pfizer – RENOVATIO 21
 

Doppio no ad obbligo vaccinazione e passaporto vaccinale
www.cdt.ch › mondo › doppio-no-ad-obbligo-vaccinaz...


1 giorno fa — Lo afferma l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa nel suo rapporto ... i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno deve ... si dicono contrari all'uso dei certificati di vaccinazione come passaporti.


Consiglio d'Europa, sui vaccini no a obbligo e passaporti ...
www.laregione.ch › Estero › Estero


1 giorno fa — L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa afferma che usare i ... Gli Stati non devono rendere la vaccinazione contro il Covid obbligatoria per ... si dicono contrari all'uso dei certificati di vaccinazione come passaporti.

Consiglio d'Europa: no alla vaccinazione obbligatoria né ai ...
www.sanmarinortv.sm › News › Politica


1 giorno fa — Consiglio d'Europa: no alla vaccinazione obbligatoria né ai passaporti ... oggi all'esame dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.
 
Comincia la Terza Fase
Maurizio Blondet 1 Febbraio 2021
Comincia la Terza Fase

In orario sulla tabella di marcia
BREAKING:
Il ministro tedesco alla Sanità ammette al Forum di Davos Online che non smetteranno di diffondere il Corona-Terror finché il DNA dell’intera popolazione non sia modificato col mRNA e il Gran REset completato.
BREAKING: German Health Minister admits at the Davos World Economic Forum virtual meeting that they are not willing to stop their Corona-Terror until the entire world popolation's DNA is mRNA modified and the Great Reset done! pic.twitter.com/Y7HHqREZpv
— Once you
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Qualcosa di orrendo nelle nostre anime
Maurizio Blondet 5 Febbraio 2021

Fate un esperimento mentale. “Studio shock: in Russia triplicati i nati morti in tre mesi”. Sarebbe l’apertura dei TG. Chicco Mentana ribollirebbe di sdegno umanitario in favore di telecamera dieci volte di più di soffiante e cipiglioso quello che fa per pompare palloncino Navalni, che tende a sgonfiarsi.
Invece succede in Lazio, sotto la gestione del ministro Speranza e del governatore piddino, e né sdegni né conseguenze per i responsabili.
Coronavirus. Studio shock nel Lazio: nei tre mesi di lockdown triplicati i nati morti
De Curtis (Sapienza): la causa è il rinvio o la sospensione dei controlli per la paura delle donne di contrarre il virus in ospedale. Invece il riposo forzato ha fatto scendere il numero dei prematuri

Coronavirus. Studio choc nel Lazio: nei tre mesi di lockdown triplicati i nati morti


Fate un altro esperimento mentale: un improbabile governo Salvini, con un ministro della Sanità meritasse, per la sua gestione della pandemia, titoli come questo:

o come questo:
È DELL’ITALIA IL TRISTE PRIMATO DI REAZIONI ALLERGICHE AL VACCINO PFIZER #Byoblu24
Il database europeo sulle reazioni avverse ai medicinali autorizzati, ha aggiornato al 30 gennaio 2021 il report sugli eventi avversi rilevati in Europa al vaccino Covid di Pfizer/BioNtech. Lo Stato con più eventi avversi è l’Italia con 8.741 casi.

Invece niente. Nessuna revulsione morale. Nessuna conseguenza penale e politica.
Anzi c’è Speranza, il responsabile di questo, che saluta così, tutto soddisfatto di sè:



Anche il dottor Mengele aveva la coscienza serena
Questi cui assistiamo sono crimini contro l’umanità. E il peggiore dei crimini, è che né i giornalisti ne sono rivoltati, né i magistrati manifestano l’intenzione di punirli, facendosene complici. Qualcosa di orrendo è accaduto alle nostre anime. I cittadini del Terzo Reich avevano meno colpe di noi. Che poi, il Terzo Reich, i suoi figli e bambini non li faceva morire per incuria, come questi. Al confronto, erano più umani del ministro Speranza.
 

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